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Autore: CassandraBlackZone    05/05/2013    2 recensioni
«Noioso.»
«Che?»
«I freni. Li hai tolti.»
Asia si girò verso la consolle e sbottò un sorriso. «Be’… si cambia.»
Senza girarsi, la siluriana soffocò una risata, salutò con una mano e chiuse la porta sempre dando le spalle. Di nuovo, Asia girò intorno agli innumerevoli comandi della macchina del tempo e in pochi secondi era già all’interno del vortice del tempo. Con una mano sfiorò la leva dei freni. «Dici… noioso?» con fare nostalgico, la ragazza camminò tra i corridoi del TARDIS giusto per aspettare che il suo ospite si svegliasse. Quell’ora la passò a pensare al passato.
Genere: Fluff, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Doctor - 1, Doctor - 11, Nuovo personaggio, River Song
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Un’arena che ospitava più di un milione di CBM2, e soldati pronti a sparare al TARDIS: di certo, pensava Matt, la situazione non era una delle migliori.
Eppure, nonostante tutto, l’uomo non si sentiva per niente preoccupato o in preda al panico. Al contrario, lui si sentiva pieno di energie e carico di adrenalina. Tra il dover salvare Asia, River e il Dottore si sentiva sottopressione, ma a lui non importava: era sicuro di sé, sapeva quello che doveva fare e sperava che tutto andasse secondo i piani, ma specialmente che tutto si fosse risolto a tempo prestabilito.
Era il momento di svelare ogni cosa. Era il momento di finire la questione una volta per tutte.
Matt si avvicinò di pochi passi a Sarah: le mani dietro la schiena, gli occhi fissi sulla CBM2 e un sorrisetto compiaciuto sotto i baffi.“Bene bene bene. Eccoci qui, mia cara Sarah. Ma che bello stadio che abbiamo qui! A cosa serve? A far combattere i gladiatori? Un circo?”
“Abbi un po’ di rispetto. Questa è la sala del Gran Consiglio, dove si tengono le riunioni più importanti del nostro pianeta”
“Oh, sono curioso! Di grazia, come si chiama il vostro pianeta?”
“Adesso basta domande. Tu. stai pronto a sparare”
Un soldato della schiera di CBM2 annuì all’ordine e caricò il fucile laser “Sì, signora”
“Puntare!”
 Vedendo l’arma ormai sul punto di sferrare il colpo, Matt alzò gli indici scuotendo la testa. “Ehm… prima che tu dia l’ordine di sparare, credo sia meglio che ti avverta di una cosa…”
“Posso assicurarti di sapere perfettamente quello che deve essere fatto. Tu non mi servi, perciò puoi anche morire”
“Io veramente non intendevo proprio questo ma…”
“Mirare!” continuò.
“No no, sul serio! Forse è meglio che ti avvisi…”
“Fuoco!”
Il soldato premette con vigore il grilletto. Una lunga scia rossa uscì dalla canna del fucile, accompagnata dal suo solito particolare suono stridulo. In un secondo avrebbe colpito in pieno petto Matt, ma il CBM2 non fece nemmeno in tempo a dire missione compiuta, che si trovò in mezzo alla fronte il colpo da lui stesso scagliato. Nello stadio calò il silenzio, lasciando che il tonfo del corpo metallico rimbombasse.
L’attore deformò il volto in un’espressione di dispiacere con una punta di ironia. “Oh, santo cielo. Beh, io ti avevo avvertito…”
Gli occhi verdi di Sarah presero a pulsare violentemente, e digrignò i denti furiosa. “Tu… maledetto! Che cosa hai fatto?!”
“Ehi ehi, calma! Io ti avevo detto di aspettare, sì o no? Barriera a lungo raggio: attorno a me c’è una bellissima barriera che mi protegge. La cara Sexy è tornata in gran forma”
“Sexy?”
“Oh, ecco… è così che chiamo il TARDIS. Cioè, e lui che la chiama così. Il Dottore, non io! La chiamava anche Idris perché non voleva essere volgare davanti ad Asia e soprattutto non voleva essere picchiato da River e…. Oh, caspita… sto facendo una gran confusione…. Ah, dimenticavo!  Ehi River! E’ bello vederti! E sei viva a quanto vedo!”
L’archeologa si alzò a fatica strisciando sulla capsula di Asia e scosse la testa ridacchiando. Si mise una mano fra i capelli ricci e fece l’occhiolino a Matt. “Sei palesemente falso. Lo sapevi già, dolcezza”
L’uomo si strofinò le mani tutto eccitato “Uhhhh, come è bello sentirtelo dire! E’ un onore. Beh, che ci vuoi fare. Non tutti gli attori sono bravi a fingere. Niente di rotto?”
River allargò le braccia contemplando le ferite: qualche livido e graffio. Nulla di cui lamentarsi, pensò lei “ Per un pestaggio del genere? Questi graffietti non sono niente”
“Bene. Felice di saperlo”
“Matt…” Sentita la voce dell’amico, Asia appoggiò le mani sul vetro della capsula respirando a fatica e sorrise. Era contenta di vedere che stesse bene.
Matt si sforzò di ricambiare cercando di non fare caso all’energia che pulsava all’interno della ragazza: gli faceva terribilmente male vederla in quelle condizioni, ma soprattutto vedere i suoi occhi che imploravano aiuto, non faceva che accrescere la rabbia dentro di lui.
Matt finalmente si sciolse in un sorriso sincero e guardò dritto negli occhi Asia per rassicurarla “Ti tirerò fuori da lì, Asia. Stanne pur certa”
La ragazza annuì fiduciosa e si lasciò scivolare sul vetro esausta.
L’uomo ritornò a guardare Sarah.
“ Maledetto…”
“Oh, ma guarda da che pulpito viene la predica. Allora tu saresti la santarellina? Tu che hai ucciso milioni di esseri viventi? Senza pietà? E a quale scopo? Credevo che la cosa importante fosse solo il Dottore, ma da quel che so lo avevi già catturato otto anni fa privandogli della sua famiglia. Allora perché? Cosa vuoi ancora?”
“Non sono affari che ti riguardano”
“Io invece credo di sì: e il motivo è perché sono qui davanti a te e ti sto parlando e ascoltando. La mia pazienza ha un limite, perciò ti conviene parlare, e alla svelta”
La voce di Matt si fece sempre più autoritaria e seria. River non poteva credere alle sue orecchie. Se avesse per un momento chiuso gli occhi, avrebbe subito pensato che fosse quello stupido di suo marito: era davvero rimasta senza parole. Il tono, il timbro della voce. Tale e quale al suo Dottore. Cosa era successo nel giro di un’ora? Che cosa lo aveva cambiato? Molte erano le domande, ma solo una lasciava perplessa l’archeologa. “Ma tu… come hai fatto a venire qui?”
Matt spostò lo sguardo su River e si indicò con un dito. “Dici a me? Beh, ti confesso che dopo una bella lavata di capo e un cambio veloce di vestiti, la cara Sexy mi ha dato un piccolo aiutino”
River aggrottò la fronte “In che senso un aiutino?”
“ E’ come per uno di quei atleti che si ingozzano di steroidi e simili. Nel mio caso mi sono armato di questo”
L’uomo fece cenno alla donna di osservare attentamente il suo occhio destro. Quest’ultima assottigliò gli occhi per poi spalancarli “No… non può essere…”
Matt annuì sorridente. “Oh sì, invece”
“Tu non puoi averlo fatto! Sei un idiota! Hai idea di quello che hai fatto?!” lo ammonì la donna.
“Vedi di calmarti, River! Non è come pensi! Quello che vedi è solo una miliardesima- forse anche più piccola-  parte del vortice del tempo. Sexy me lo ha assicurato. Ammesso che mi avesse davvero parlato…”
“ Aspetta… Lei ti ha parlato?!”
“Sì. Beh… a dir la verità era un suono molto particolare, un qualcosa tipo un fischio… ho avuto difficoltà nell’interpretarlo e mi ha portato in una seconda sala di controllo del TARDIS. Asia è davvero formidabile! Un progetto degno di lei! Comunque… arrivato lì ci ho dato un’occhiata veloce”
River squadrò Matt arrabbiata “Spera davvero che non ti succeda niente. O sono guai”
“Te l’ho detto. E’ tutto sotto controllo”
“Questo è quello che pensi”
L’uomo girò la testa roteando gli occhi. “Oh, eccola. E’ tornata la terza in comodo”
“Ma tu sei davvero così stupido? Insignificante essere umano, tu non riusciresti a fare niente. Sei così impavido quando parli, ma oltre a parole che cos’altro sai fare? Tu non sei il Dottore, sei solo un burattino nelle sue mani, una semplice pedina che presto cadrà”
Matt rimase in silenzio e annuì strofinandosi il mento. Forse doveva ribattere con qualche frase ad effetto oppure arrabbiarsi a tal punto da scagliarsi contro di lei. Ma lui preferiva non rischiare e si limitò a rispondere a tono. “Sì, sono d’accordo con te”
“Che cosa?”
“Ho detto che sono d’accordo con te. Io sono un essere umano. Sono Matt Smith, o meglio, Matthew Robert Smith.  Sono nato a Northampton, Inghilterra. Sognavo di diventare un calciatore, ma poi ho deciso di diventare un attore. In quanto io abbia un solo cuore è logico che io non sia il Dottore e non ho più di mille anni. Non ho persino il farfallino. Giuro che proprio non l’ho trovato nella cabina armadio! Pare che io sia destinato a non indossarlo mai e riguardo al burattino beh… non è proprio corretto dirlo così”
“ Che cosa vuoi dire?”
“Il Dottore è stato molto furbo. Così furbo che ha ingannato te, me e tutti coloro che mi hanno visto. Proprio un vero genio”
Sarah cominciava ad irritarsi e ad essere impaziente “ Spiegati”
“Eh no, Sarah. La prima che deve spiegare sei tu”
“A cosa ti riferisci”
“A questo”
Matt tirò fuori dalla giacca vittoriana il piccolo cacciavite di Asia e con una solo sonicizzazione nell’arena riecheggiarono voci su voci che pronunciavano una sola parola: Dottore.
Tutti i presenti si coprirono le orecchie e urlarono dal dolore.
“Smettila! Smettila subito!” lo ammonì River.
Un po’ scosso Matt abbassò il braccio e le voci cessarono.
“Razza di idiota! Si può sapere che cosa avevi in mente?!”
“Scusa River. Credo di aver alzato troppo il volume”
“Aspetta… quelle voci… ma sono …?”
“Vedo che cominci a capire, River”
“No…”
“Invece sì! Stesse voci, stessa reazioni ma ovviamente niente conseguenze perché le ho bloccate prima che potesse succedere di nuovo. Or dunque Sarah, spiegami il motivo di queste bellissime voces illusionis
La ragazza cibernetica rimase sorpresa dall’affermazione dell’umano senza rispondere.
 Matt sorrise beffardo. “A quanto pare ci ho azzeccato. Bene,allora: voci dell’illusione. Non si usano molto spesso! In genere le onde ad alta frequenza di solito dovrebbero essere impercettibile da qualsiasi essere vivente, ma queste sono speciali: onde che non si sentono ma che senza farsi notare vibrano all’interno del timpano alieno, umano o quello che è e mandano dei forti impulsi al cervello, fino a quando cinque secondi dopo quelli stimolano i sensi. La mente è completamente sotto il controllo di tali impulsi che inducono l’individuo a fare quello che vogliono: se gli impulsi dicono bevi, lui beve. Se invece dicono dormi, lui dorme. E se dicono muori… lui muore.”
Sarah rise compiaciuta e si avvicinò di qualche passo a Matt “Ammirevole. Molto bravo, per essere un semplice umano. Un’ottima spiegazione.  E’ vero. Siamo stati noi a emettere quelle onde. Ci abbiamo messo un po’ per trovare la frequenza giusta per tutti. Comunque non è vero che sono tutti morti”
“No, infatti. Quelli che sono stati colpiti dagli impulsi sono sopravvissuti con una conseguenza o sono morti. Riguardo alla conseguenza, i sopravvissuti…”
“I sopravvissuti dovevano dimenticare il Dottore”
Matt schioccò le dita “Bingo, hai centrato il problema. Ecco quello che non capisco. Perché dovevano dimenticare? Tu hai usato le voces illusionis uccidendo per otto anni persone che non c’entravano niente e lasciando persone senza un ricordo, perché?”
“No, non è vero che non c’entravano. Tutti erano coinvolti e tutti dovevano pagare”
“Pagare cosa? Hai solo dato nome ad una nuova epidemia: l’epidemia del Dottore, un’epidemia di cui tutti ora hanno paura”
“Ed era questo ciò che doveva accadere. Paura. Tutti dovevano provare la stessa paura che noi abbiamo dovuto provare!”
Sarah alzò di botto la voce. Una furia cieca si accese dentro di lei. Un brutto ricordo venne rievocato: il fiume. “No… non di nuovo…” La CBM2 si portò una mano sulla fronte
“Deve fare male, vero?”
“Tu… non puoi capire…”
“ E’ ovvio che io non lo sappia. Dopotutto sono i tuoi ricordi, vero? Sarah Hamilton?”
La ragazza iniziò a tremare a quel nome. Sarah Hamilton. Le sembrava un nome sconosciuto ma allo stesso tempo era come se lo conoscesse “Quel nome…”
“Sei tu, Sarah”
“No… non è possibile… non sono io!”
“Invece sì”
“No!”
“Apri gli occhi, Sarah. Dimmi. Dimmi dov’è il Gran Consiglio”
“ Sarà qui a momenti. E vedrai. Ti giustizieranno a dovere!”
“Quella che tu chiami riunione importante è iniziata da più di mezz’ora e ancora nessuno si è visto. Quindi, tutto mi porta ad una sola conclusione”
“E quale sarebbe?”
Matt avanzò di due passi davanti a Sarah. Adesso erano così vicini che quasi si potevano toccare “Che sei tu il Gran Consiglio”
La CBM2 alzò la testa e inarcò un sopracciglio “Non mi inganni. Io sono solo un soldato. Uno dei migliori e la prova è che sono riuscita a catturare il Dottore”
“Soldato di prima scelta, sì. Questo era quello che eri prima di morire”
“Io non sono morta”
 “ Invece sì e anche molto tempo fa. Sei stata un nobile soldato di guerra della razza umana, figlia del più grande generale militare e sorella maggiore di Joshua, che purtroppo hai perso per un’invasione aliena. Una delle peggiori invasioni in cui due forme aliene hanno usato come campo di battaglia la Terra”
“Smettila”
“E’ la verità e tu lo sai”
“Smettila!”
“Ok. Se ancora non lo vuoi capire, lascia che allora te lo dimostri. Vediamo… chi vogliamo prendere come cavia? Ah, sì! Prendiamo il tuo caro amico d’infanzia! Che ne dici?”
Matt attivò di nuovo il cacciavite sonico e in poco tempo, sulla piattaforma centrale arrivò attratto dall’apparecchio Rey.
“Rey?” chiese confusa Sarah.
“Io… giuro che non lo so! E’come una calamita! Non resisto!”
“ Bene, ora che abbiamo il nostro piccolo infermiere barra necrofilo: che ne dici se gli facciamo fare un giochetto?”
Con un’altra sonicizzazione, Rey tramutò involontariamente il suo braccio destro in una lama e se la puntò al collo.
“No,Rey! Fermati!”
“Non posso! Sono sotto il suo controllo!”
“Questo è scorretto! Smettila subito!”
“Lui non può fermarsi, io lo posso fermare. Ma anche tu lo puoi fare”
“Che cosa vuoi dire?”
“Di’ di spegnere i suoi sistemi e vedrai che si fermerà”
“Anche se siamo dei robot, abbiamo pur sempre un nostro pensiero. Non posso comandarlo!”
“Beh, se non lo fai rischi che si uccida” Matt aumentò le onde soniche e il braccio del CBM2 si avvicinò pericolosamente alla gola: Sarah iniziò ad andare nel panico.
“No, Rey!”
“Dillo! Fai quello che ti dice!” lo implorò l’amico.
“Ma io…”
Rey la guardò disperato e ormai senza forze “Dillo, Sarah!”
Indecisa, Sarah balbettò un paio di volte per poi finalmente pronunciare quelle tre parole “Arresto del sistema!”
In attimo le funzionalità di Rey si spensero e chiusi gli occhi cadde a terra su un fianco. Sarah lo aveva salvato. Lo aveva salvato davvero; e tutto solo con la sua voce.
La CBM2 si portò entrambe le mani alla testa e ora quel ricordo che lo tormentavano divennero cinque, dieci, fino a raggiungere qualche centinaio. Man mano nella mente di Sarah si materializzarono immagini su immagini di un bambino di otto anni biondo che le sorrideva, di un uomo sulla cinquantina in divisa militare che le si avvicinava per abbracciarla e di una donna con dei bellissimi capelli rossi e gli occhi verdi che pronunciava con dolcezza il suo nome.
Ricordi belli ma anche ricordi brutti: I giorni di Sarah Hamilton, una dei migliori elite dell’esercito contro le invasioni aliene.
Ora ricordava tutto.
“No…io… non posso essere lei…”
“Invece è così, Sarah”
“Io… non sono un umana… ”
“E dove avresti preso quel volto? Te lo ricordi? Prima pensavi fosse solo una specie di maschera giusto per avere un’identità ma invece, quello che hai attaccata al collo è una vera è propria testa umana”
“No…”
“Ricordi quella fatidica guerra? Ricordi chi erano le due razza che hanno innescato l’invasione?”
“Io… veramente… non…”
“Basta guardare il tuo corpo, Sarah. Un corpo di metallo e una testa umana. Di certo senza l’enorme testa di ferro non si capisce ma anche solo da questi due elementi si può arrivare ad una delle due soluzioni: la prima sono i Cybermen”
“I… Cybermen?”
“Sì, e se ora permetti io abbasserò la barriera e ti mostrerò la seconda terribile razza” Matt avvicinò una mano sul petto di Sarah. Con l’aiuto del cacciavite sonico lentamente si aprì : River e la ragazza cibernetica rimasero a bocca aperta.
All’interno del petto giaceva moribondo un essere organico informe simile ad una piovra.
“Ma questo… cosa?...”
“Questo, Sarah è un Dalek. La seconda razza aliena che ha attaccato la Terra”
“Ma… io come…cioè, noi…”
“Mi dispiace, mi dispiace davvero tanto. Io ho scannerizzato col TARDIS ogni essere presente qui e sono tutti dei semplici androidi a tua immagine somiglianza. Nessuno ha un Dalek dentro di sé. Tu sei l’unica ad averlo. Come fanno a muoversi e a parlare? La risposta è che tu li controlli con il pensiero”
Le mani di Sarah iniziarono a tremare e le lacrime scesero copiosamente sulle guance. Sbigottita la ragazza scosse la testa “No…”
“Sarah Hamilton: tu sei la prima fusione fra un essere umano, un Cyberman e un Dalek. E ora: sei davvero sicura che il burattino qui sia io?”
   
 
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