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Autore: Yuki Delleran    24/11/2007    5 recensioni
«Allora l’ha fatto davvero…» mormorò Al.
Winry strinse le mani in grembo. Di cosa stava parlando?
«Cosa? » incalzò. «Parla, Al! »
«Ti farà stare peggio…» tentò di tergiversare il ragazzo distogliendo lo sguardo.
«La persona che amo è morta! Non posso stare peggio di così! »
Quello scatto sembrò convincere Alphonse.
«Mio fratello… non l’aveva detto a nessuno ma lui voleva… bhè, voleva chiederti di sposarlo. Quello è un anello di fidanzamento. »
Genere: Romantico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alphonse Elric, Edward Elric, Pride, Roy Mustang, Winry Rockbell
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Love & Pride 02 Disclaimer: tutti i personaggi di Fullmetal Alchemist appartengono a © Hiromu Arakawa. Pride appartiene agli © Ocean X. Il personaggio di Maris è della mia amica © Miki. Tutte le canzoni utilizzate sono degli aventi diritto.




Love & Pride

di
Yuki Delleran



Il Passato I
***
IL SUO POSTO


E’ meraviglioso aprire gli occhi e sapere di essere esattamente dove si deve essere, al proprio posto nell’universo, o meglio, nel proprio universo. Il soffitto sopra la sua testa è quello di un luogo che può di nuovo chiamare casa, il profumo che gli solletica le narici è quello di una colazione preparata dal suo adorato fratello di nuovo in sembianze umane, la voce che canticchia nel corridoio appartiene a quella che da amica d’infanzia è diventata la ragazza che ama e tutto ciò che lo aspetta nell’immediato futuro è smistare le pratiche da sottoporre al suo superiore. Bhè, no. Questo non è esattamente meraviglioso. Rigirandosi e tornando ad avvolgersi nelle coperte, Edward si chiede per quale astruso motivo tra una missione e l’altra da Alchimista di Stato gli è toccato l’ingrato compito di segretario del generale Roy Mustang. L’ha fatto sicuramente apposta, quel maledetto, così può bersagliarlo a piacimento con le sue insopportabili frecciatine. Se avesse voluto fare del lavoro d’ufficio si sarebbe fatto assegnare all’archivio del tribunale militare come Alphonse, invece gli tocca sopportare l’ex colonnello che con l’avanzamento di grado è diventato ancora più vanesio. Solo un paio d’anni prima era stato praticamente certo che non l’avrebbe più rivisto, ma a quanto pare è destino che faccia parte della sua vita.
La voce che fino a un attimo prima canticchiava sommessamente, sia alza di tono chiamandolo.
«Ed! Alzati! Finirai per fare tardi! »
Il ragazzo si copre la testa con il cuscino. Perché le sue giornate devono iniziare sempre in quel modo?
La voce si fa più vicina mentre la luce inonda la stanza non più bloccata dalle tende.
«Insomma, Ed! Se fai tardi in ufficio, Mustang ti prenderà ancora in giro o peggio. E pensare che stava meditando di promuoverti. Possibile che tu non sia minimamente ambizioso? »
Edward grugnisce e sbuffa da sotto il cuscino.
«Non mi importa un accidente di fare carriera nell’esercito…»
«Comunque sia, alzati subito! Non intendo fare tardi in officina per colpa tua! »
Edward sbuffa di nuovo poi finalmente allontana le coperte. Winry che brandisce una chiave inglese è un argomento più che convincente.
La ragazza si è trasferita in quella villetta a Central City con lui e Alphonse dopo aver terminato il suo apprendistato a Rush Valley e ora lavora in una piccola officina di Auto-mail continuando ad essere anche la sua meccanica. Ogni volta che la guarda, a Ed sembra di tornare ai giorni felici dell’infanzia. Ora la sua vita, ex colonnelli a parte, è decisamente perfetta.
Dopo una breve doccia Edward torna in camera alla ricerca della divisa chiedendosi per l’ennesima volta perché non può vestirsi in borghese come durante le missioni. Portare l’uniforme lo fa sentire uguale a tutti gli altri, come una piccola formica tra le tante e gli è insopportabile… soprattutto se si sofferma sulla parola “piccola”! Come se non bastasse non riesce a trovare quella stupida giacca da nessuna parte. E’ sicuro di averla gettata accanto al letto la sera prima, ma ora sembra essersi volatilizzata. Continuando a cercarla, apre l’armadio e il suo sguardo cade sulla lunga giacca rossa che indossava un tempo e che l’ha accompagnato nel suo peregrinare alla ricerca della Pietra Filosofale. La stessa giacca rossa che suo fratello ha indossato negli anni in cui sono stati divisi. Il simbolo di tutte le sue certezze assolute e di tutte le sue convinzioni smentite. Colto da un attimo di incoerente nostalgia, scuote la testa e getta un’occhiata al suo orologio d’argento: ora inizia ad essere seriamente in ritardo. Andrà così com’è, non lo degraderanno di certo perché è senza giacca!
Una voce squillante lo chiama dal piano di sotto.
«Fratellone! Se stai cercando la giacca dell’uniforme, è qui lavata e stirata. »
Ed l’ha sempre detto che suo fratello è un angelo! Un attimo dopo è di sotto e storce il naso davanti alle tazze di latte sul tavolo della cucina.
«Si ripresenta testardo come ogni mattina, vedo. » commenta disgustato.
«Mai come te. » risponde Winry posandogli davanti una tazza di caffè. «Bevi e poi corri. »
Dopo il rischio di un’ustione al palato, si avvia all’uscita mentre Alphonse sorseggia ancora placidamente il suo latte forte del suo “orario flessibile”.
«A più tardi! » esclama.
E’ già per strada quando Winry lo ferma.
«Ah, Ed! Mi raccomando l’Auto-mail! »
«Ma sì, ma sì…»
Stessa frase tutti i giorni e tutti i giorni la stessa risposta. Altro che Auto-mail. Quella ragazza smetterà mai di stare in ansia per lui? Il pericolo più grave che corre attualmente è quello di finire sepolto dalle scartoffie. Eppure le è grato per l’affetto che gli dimostra e che lui ricambia in pieno. Stare vicino a lei gli scalda il cuore e lo fa sentire bene.
Sensazione che svanisce una volta entrato al Quartier Generale e soprattutto dopo aver varcato la soglia di quell’ufficio.
«Sei caduto dal letto, Fullmetal? »
E’ in momenti come questo che Ed ricorda il reale motivo delle raccomandazioni di Winry: reprimere il suo istinto di fracassare l’Auto-mail sulla testa del suo diretto superiore.
«La ringrazio per l’interessamento ma no. » risponde tentando di controllarsi. «Provvederò subito a portarle le pratiche di oggi. »
Edward è sicuro di aver visto un lampo di esasperazione negli occhi scuri di Roy Mustang e segretamente esulta: lo sommergerà di lavoro così non avrà il tempo di prenderlo in giro. Mentre fruga nello schedario, incrocia lo sguardo del tenente Hawkeye che gli sorride indulgente come a suggerirgli di portare pazienza. Ed si chiede come faccia lei ad essere così tollerante e allo stesso tempo a mantenere l’ordine e la disciplina in quel covo di scansafatiche. Ormai da tempo si è reso conto di quanto sia una persona straordinaria, specialmente nel modo di gestire i rapporti con quello pseudo-generale. Che stanno insieme al Quartier Generale ormai lo sanno anche i sassi, Ed li ha anche beccati un paio di volte a scambiarsi teneri sguardi e a chiamarsi “Roy” e “Riza” con un tono di voce che gli ha fatto venire la pelle d’oca, eppure lei non lascia mai che tutto questo influisca minimamente sulla sua efficienza.
Quando ha quasi finito di smistare il primo pacco di pratiche, è proprio la stessa Hawkeye ad attirare la sua attenzione dalla propria scrivania.
«Edward, per cortesia, potresti andare in archivio a recuperare la documentazione del caso 342? Sto aspettando una telefonata e non posso muovermi. »
Il ragazzo si alza annuendo. Sarà un piacevole diversivo, potrà fare due passi e andare a trovare Alphonse.
«Già che ci sei gradirei un thè, Fullmetal. » esclama il generale.
Ed non si degna nemmeno di rispondere e si sbatte la porta alle spalle. Nonostante questo gli giungono ugualmente i commenti di Hawkeye.
«Generale, questo è un ufficio non un bar. Potrà avere il suo thè quando avrà smaltito il lavoro in arretrato. »
Gran donna.
Le sale dell’archivio gli piacciono, calde d’inverno e fresche d’estate, hanno sempre la temperatura ideale. Quando varca la soglia per trovarsi circondato da alti scaffali ricolmi di fascicoli e di tutta la documentazione possibile, subito si rilassa. E’ come entrare in una silenziosa e tranquilla biblioteca, tutto il contrario di quel caotico ufficio dove il telefono squilla in continuazione e un certo generale sta zitto solo quando si addormenta sulla scrivania. A volte invidia Alphonse per quel lavoro, ma poi ripensandoci si rende conto che troppa tranquillità non farebbe per lui. E’ vero che è uno studioso, ma rimane pur sempre un uomo d’azione. Si dirige verso una scrivania completamente ricoperta da pile di fascicoli, al punto da nasconderne alla vista l’occupante.
«Buongiorno, Sheska! » la saluta con un sorriso.
«Oh, buongiorno, Ed! » risponde la ragazza con gli occhiali sbucando da dietro una montagna di carte e ricambiando il sorriso. «Posso esserti utile? »
«Sì, cercavo la documentazione del caso 342 e poi… sai dirmi dov’è Al? Non lo vedo in giro. »
«E’ andato alla biblioteca centrale a depositare dei documenti. »
Sheska fruga tra gli scaffali e riemerge quasi subito con il verbale che le ha chiesto.
«A proposito, forse non sono affari miei, ma Al sta bene? » domanda porgendolo a Ed. «Te lo chiedo perché ultimamente è un po’ strano. Anche prima, l’ho chiamato diverse e volte ma non mi ha risposo e quando si è voltato sembrava non si fosse accorto di niente. Forse è solo mancanza di sonno, però…»
La ragazza continua a parlare ma Edward ha smesso di ascoltarla. Un brivido gli corre lungo la schiena. Tenta di dirsi che non ha motivo di essere preoccupato, che sono cose che possono succedere a tutti, ma il presentimento inquietante che si è fatto strada dentro di lui non vuole saperne di andarsene.


CONTINUA...


NOTICINA DI YUKI:
Buonasera/buongiorno a tutti!
Questo è un aggiornamento anticipato rispetto a quello che avevo progettato visto che il primo capitolo sembra aver stuzzicato la vostra curiosità. Scommetto che adesso siete più curiosi di prima, vero? Hi, hi! ^_^ Una piccola precisazione: il cambio del tempo verbale della narrazione è voluto, non sono rimasta vittima di una crisi pseudo-grammaticale. Mi sembrava che il presente desse un'idea di maggiore immediatezza alla scena anche se sembra un paradosso utilizzarlo nella parte che racconta il passato... in realtà anche quest'idea è un'eredità di quel romanzo che dicevo nello scorso capitolo, per questo la manterrò per tutto il periodo riguardante appunto il passato. Quando si tornerà a narrare il presente, il tempo verbale tornerà il passato remoto come nello scorso capitolo (quello che per me è il "tempo di narrazione dei romanzi"). E' un discorso contorto...
Passiamo ai ringraziamenti in breve:
Irene Adler: Mettiamola così, per avere Pride esiste una condizione necessaria a cui non si può sfuggire, anche se io per prima ero disperata in stile Winry solo all'idea... Comunque prima di conoscere il caro Homunculus dovrai aspettare un po'... sono contenta che ti intrighi, spero continuerai a seguirmi!
meby138: Sì, sì, la fic è finita. Per principio non posto mai cose a metà, però devo ancora mettere tutto l'html e questo lo faccio volta per volta. Anche se devo essere sincera e dire che in certi momenti ha rischiato davvero di andaresene per i fatti suoi, il fatto è che ormai per me i personaggi hanno vita loro. Il caro Pride è sì molto affascinante, ma non ti dico che fatica entrare nella sua testolina! Spero di essere riuscita a renderlo al meglio... Per il momento, almeno fino a Natale, gli aggiornamenti saranno settimanali (o almeno spero) causa straordinari sul lavoro che mi lasceranno poco tempo, più avanti penso che li renderò almeno bisettimanali.
fedar: Invece ci hai azzeccato in pieno! Pensavo di essere una delle poche ad averlo letto... Il modo in cui è strutturata la narrazione è una delle poche cose che mi ha colpito di quel romanzo. (sono una fan della vecchia trilogia con Nihal e Sennar...)
kogarashi: Ma grazie! Sono davvero felice di essere riuscita a trasmetterti così bene i sentimenti di Al e Winry! Se le sensazioni che voglio comunicare arrivano al lettore, allora il mio intento di "scrittrice" è pienamente riuscito! Ti dirò, io mi immedesimavo in Winry e avevo il magone...
rory: Fatto! Grazie! ^_^
fullmetalQUEEN: Ave santa protettrice dell'EdWin! Grazie mille per i complimenti! Spero che questo capitolo ti sia piaciuto altrettanto anche se è meno pesante. Essendo a tutti gli effetti una long(looooong)-fic, la trama ci mette un po' a svilupparsi e a districarsi, ma siamo solo all'inizio. Sarebbe un onore finire nei tuoi preferiti, spero di essere all'altezza! ^_^ Un bacio!
Hila92: Oh, mamma! Conosco Brothers, ho sia la versione inglese che quella originale russa e tutte le volte che le sento mi si spezza il cuore! E' la colonna sonora perfetta per tutta la parte del passato (ma a meno che tu non voglia farti dei gran pianti, stento a consigliartela...). Mi raccomando, continua a seguirmi! Ma senza annegare nelle lacrime... :-p
Melisanna_: Grazie mille per i complimenti! Allora aspetterò volentieri i tuoi commenti! ^_^
Ok, gente, per questa volta è tutto! Alla prossima!

Mi raccomando, voi che passate di qui anche solo per caso, lasciate una traccia della vostra presenza! I pareri dei lettori sono la linfa dello scrittore!

YUKI-CHAN




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(«Anche se ti scaldi tanto, la situazione non cambierà. È già cominciato e tu non puoi fare proprio niente. Lo perderai. »)
   
 
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