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Autore: Yuki Delleran    30/11/2007    5 recensioni
«Allora l’ha fatto davvero…» mormorò Al.
Winry strinse le mani in grembo. Di cosa stava parlando?
«Cosa? » incalzò. «Parla, Al! »
«Ti farà stare peggio…» tentò di tergiversare il ragazzo distogliendo lo sguardo.
«La persona che amo è morta! Non posso stare peggio di così! »
Quello scatto sembrò convincere Alphonse.
«Mio fratello… non l’aveva detto a nessuno ma lui voleva… bhè, voleva chiederti di sposarlo. Quello è un anello di fidanzamento. »
Genere: Romantico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alphonse Elric, Edward Elric, Pride, Roy Mustang, Winry Rockbell
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Love & Pride 03 Disclaimer: tutti i personaggi di Fullmetal Alchemist appartengono a © Hiromu Arakawa. Pride appartiene agli © Ocean X. Il personaggio di Maris è della mia amica © Miki. Tutte le canzoni utilizzate sono degli aventi diritto.




Love & Pride

di
Yuki Delleran



Il Passato II
***
PUO' ESISTERE LA PACE?


E’ tardi. Edward getta un’occhiata distratta all’orologio e sospira. In realtà è tardissimo. Si è dovuto trattenere oltre l’orario di lavoro perché le pratiche da smaltire si sono rivelate più del previsto, ma questa volta non può dare la colpa al generale Mustang. La verità è che ha avuto la testa altrove tutto il giorno, ha rimuginato su Al e sul motivo della sua distrazione e più ci pensava, più il problema si ingigantiva nella sua testa. Ha provato a ripetersi innumerevoli volte che non c’è niente di strano, che se non la smette di vedere guai dietro ogni angolo gli daranno del paranoico, ma proprio non riesce a evitarlo. Il risultato immediato è stato che all’ora di cena, quando tutti hanno lasciato l’ufficio, si è ritrovato con ancora metà del lavoro da fare e gli è toccato chiamare Winry per dirle che sarebbe rientrato tardi. Fortunatamente non sembrava arrabbiata. Non ha avuto il coraggio di chiederle di Alphonse. Stupido.
Impila gli ultimi rapporti su un lato della scrivania e si alza, rimanendo per un attimo appoggiato al piano di legno. Ora tornerà a casa e lo vedrà da sé come sta suo fratello, fare ipotesi non serve a niente.
Quando si volta per recuperare la giacca, lo vede e istintivamente scatta facendo un passo indietro. E’ seduto nel vano della finestra aperta, le gambe languidamente accavallate e un’espressione strafottente stampata in faccia: un incubo tornato dal passato. Envy.
Ancora prima che apra bocca, Edward si mette sulla difensiva preparandosi a trasmutare il suo Auto-mail in un’arma, ma l’Homunculus non si scompone minimamente.
«Sempre con i nervi a fior di pelle, eh, Piccoletto d’Acciaio? » lo provoca.
Ed è pietrificato: com’è possibile che quell’essere sia ancora vivo, com’è possibile che sia tornato? Non riesce a capire.
L’Homunculus ridacchia provocandogli un brivido involontario. Da quella volta nella città sotterranea, quando ha scoperto la sua identità, non è più riuscito a togliersi dalla testa il suo vero aspetto. Un fratellastro che assomiglia a suo padre come una goccia d’acqua, un fratellastro che lo odia e vuole la sua morte. Quella volta, se non fosse stato per Al, avrebbe raggiunto il suo scopo. Pensava che fosse rimasto imprigionato nel mondo oltre il portale, ma evidentemente non è così.
«Pensi che ora la tua vita sia perfetta, non è vero, bimbo? » continua Envy con un ghigno inquietante. «Una vita perfetta per il bambino prediletto. Ebbene sappi che il tuo piccolo mondo sta per crollare. »
Ed batte le mani e trasforma la parte superiore dell’Auto-mail in una lama affilata.
«Sparisci! Non voglio avere più niente a che fare con te! » esclama.
«Ma davvero? E lo dici minacciandomi con una lama? A me sembra che tu voglia combattere. » ribatte Envy. «Che noia, sai che a me non piace litigare. »
Lo sta prendendo in giro e la pazienza di Ed sta scemando rapidamente.
«Vattene! » intima.
«Anche se ti scaldi tanto, la situazione non cambierà. È già cominciato e tu non puoi fare proprio niente. Lo perderai. »
La sua mente registra a malapena la frase, che già si è lanciato in avanti. Non vuole sentire quelle parole, non vuole nemmeno pensare a cosa significhino, l’ha già fatto troppe volte in passato. L’attacco viene però bloccato da una presa ferrea sul suo polso metallico.
«Ho detto che non voglio combattere. » ribadisce Envy con espressione dura. «Fosse per me ti ammazzerei seduta stante, lo sai, ma mi è stato proibito. Resta in vita e osserva quella di chi ami andare in pezzi. »
Edward si sente gelare. Può minacciare lui fin che vuole ma non deve toccare la sua famiglia. Dopo tutto quello che hanno passato, sono appena riusciti a ristabilire un po’ di serenità.
«Scordatelo! » grida strattonando il braccio per liberarsi dalla stretta.
Un infido sgambetto lo raggiunge sulla destra facendogli perdere l’equilibrio e provocandogli una caduta all’indietro che manca per un soffio lo spigolo della scrivania. Envy gli è subito sopra sempre stringendo l’Auto-mail.
«Non costringermi a renderti inoffensivo. » sibila.
«Perché sei qui? » ringhia Ed. «Se deve succedere qualcosa, perché mi stai avvertendo? »
«Perché sarà molto più divertente vederti dibattere nella disperazione, consapevole di non poter fare niente. »
La stretta dell’Homunculus si accentua e Ed sente le giunture metalliche scricchiolare. Maledizione, deve muoversi! Tenta di alzarsi, ma un improvviso schianto lo immobilizza mentre il braccio d’acciaio ricade inerte.
«Ops! »
Envy sfodera un ghigno sadico quando Edward tenta di nuovo di alzarsi, inchiodandogli a terra con un piede l’Auto-mail sinistro.
«Se non stai buono, dovrò romperti anche questo. » commenta. «Dopotutto mi è stato detto di non ucciderti, non di non danneggiarti. »
La rabbia monta dentro Ed come un fiume in piena. Ignorando le giunture semidistrutte, tenta di sollevare il braccio artificiale per battere le mani, ma proprio in quel momento la porta dell’ufficio si spalanca.
Appena il tempo di voltarsi ed Envy è già scomparso.
«Cosa sta succedendo qui? »
La voce allarmata è quella del sottotenente Havoc. Cosa ci fa lì in quel momento? Quando lo vede a terra gli si avvicina di corsa.
«Edward! Cos’è successo? Ti ho sentito gridare. Cosa ci fai ancora qui a quest’ora? »
Ed si alza lentamente.
«Stavo giusto andando a casa. » risponde titubante. «Sono… ehm… sono scivolato e ho sbattuto contro la scrivania. »
È una bugia pietosa, la prima che gli è venuta in mente. Anche un bambino capirebbe che sta mentendo, infatti Havoc lo scruta con gli occhi socchiusi, oltre il fumo dell’immancabile sigaretta.
«Lei, piuttosto, perché è qui? »
Altrettanto pietoso tentativo di distogliere l’attenzione.
«Un appuntamento finito troppo presto, ahimè, e un accendino dimenticato. Non cambiare discorso. Avevo l’impressione che stessi parlando con qualcuno. »
Accidenti, perspicace. Troppo per Havoc.
«Inveivo tra me e me. Non c’è proprio nessuno qui. »
Mentire è stato un impulso irrazionale, però riflettendoci si rende conto che non vuole che si sappia quello che è successo. Se Envy sta macchinando qualcosa, troverà il modo di fermarlo da solo senza coinvolgere persone innocenti.
Prova a muovere l’Auto-mail. L’articolazione della spalla è staccata per metà e riesce a malapena a muovere il gomito che cigola sinistramente. Dal polso in poi è completamente andato, non riesce a muovere le dita.
«E l’Auto-mail? » insiste Havoc.
«Gliel’ho detto, ho sbattuto contro la scrivania e ci sono caduto sopra. »
Edward fa un passo avanti e anche il ginocchio sinistro cigola. Maledizione.
Havoc sospira.
«Ti accompagno a casa con la macchina. Non vorrei che la tua gamba si guastasse a metà strada. » dice avviandosi alla porta. «Però ti consiglio di inventare una storia migliore con la tua meccanica.»
Colpo basso. Quando Winry lo saprà sarà una tragedia e lui rischierà la vita, letteralmente. Però sempre meglio così che rischiare di coinvolgerla di nuovo in qualcosa di pericoloso. Lei e Alphonse sono quanto di più caro ha al mondo e li proteggerà con ogni mezzo.
Quando la macchina si ferma davanti alla villetta, Edward rimane per un attimo con lo sguardo fisso verso l’unica finestra illuminata, al primo piano. Winry lo sta aspettando sveglia. Nonostante i suoi timori, un sorriso spontaneo nasce sulle sue labbra.
«Se vuoi posso accompagnarti anche dentro. » dice Havoc strappandolo dai suoi pensieri. «Hai così paura della sua reazione? Oppure non ti è ancora venuta in mente una storia credibile? »
Un sogghigno.
Colpo bassissimo.
«La smetta, per favore! » esclama Ed chiudendo la portiera dell’auto.
Havoc ridacchia.
«Stai tranquillo, dirò al generale Mustang che domani ti prendi un giorno di ferie. Rimettiti in sesto con calma. »
Edward annuisce e finalmente entra in casa.


CONTINUA...


NOTICINA DI YUKI:
Sono in crisi post-traumatica causa visione del film... Dopo avergli imprecato contro per tutto il tempo, appena sono partiti i titoli di coda, così, senza preavviso, mi è scesa una lacrimuccia (e io per i film non piango MAI). L'ultima inquadratura di Winry e delle foto mi ha spezzato il cuore! Mizushima, ti odio!!!! Davvero, sono sconvolta... Per sfogarmi riempirò il computer di one-shot deprimenti...
Ok, la pianto. Parliamo del capitolo! Eccolo, è arrivato! ENVY!!! Qualcuno lo aspettava? Immagino di no... Io personalmente non reggo questo personaggio, davvero non lo sopporto! Però se devo essere sincera, nel film mi ha fatto pena... Per non parlare di Wrath... Sto di nuovo parlando del film... Meglio che passi ai ringraziamenti!
Neverwinter: Questo te lo posso dire in tutta tranquillità: no, il povero Al non è un Homunculus. Sono contenta che ti piaccia! Già nei preferiti? Grazie!!
meby138: Bhè, trovare la voglia di scrivere un commento a quell'ora ti fa onore! ^_^ Grazie mille!
Irene Adler: Qualche parentesina RoyRiza qua e là la troverai, quindi sono contenta che apprezzi la coppia! Quanto ad Al... sì, un pochino da preoccuparsi per lui ci sarebbe, ma c'è già Ed che si fa abbastanza paranoie per tutti, quindi stai tranquilla!
Sister00: Bhè, sono contenta di aver incontrato i tuoi gusti anche se non ti piace la coppia! Posso sperare che continuerai a seguirmi?
fedar: Fa sempre piacere trovare qualcuno con gli stessi gusti, che bello! ^_^
fullmetalQUEEN: Quiete prima della tempesta? Yes yes!! E la tempesta è arrivata in questo capitolo (vero Envy-palma? :-p)! Sì, il primo giorno di BBI l'ho seguito pari pari, ma poi ho smesso di leggere la trama perchè temevo che mi influenzasse troppo. Riscrivere la storia di BBI non avrebbe avuto molto senso... In compenso più avanti ho ripreso una parte di un monologo di Ed, ma metterò l'avviso al momento giusto. Sono davvero felice che l'idea di una long ti piaccia, temo sempre di essere troppo prolissa e che la gente si stufi di leggere le mie storie... Grazie!!!
Baci a tutti!

YUKI-CHAN




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(«Seriamente, Ed. Stai facendo qualcosa di pericoloso?»
Edward sorride appena. Ecco, si sta preoccupando.
«No, stai tranquilla. Va tutto bene. »
Orribile, orribile bugiardo.)
   
 
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