La vecchia Chiyo non riusciva a distogliere lo sguardo dai corpi immobili ai suoi piedi. Conosceva bene la verità sullo scontro che si era appena consumato, e non aveva alcun desiderio che questo le trasparisse dagli occhi. Sentiva di doverlo, a Sasori.
Lui in fondo le aveva risparmiato la vita quando era ormai scontato che la perdesse, non era onorevole che vanificasse la sua decisione.
Con un ninja della foglia tra le altre cose.
Guardò la ragazza al suo fianco e desiderò con odio che avesse accolto il suo invito e se ne fosse andata all' inizio del combattimento.
Era proprio uguale a quella donna che era diventata Hokage. Anzi, se possibile ancora più testarda.
Sakura accanto a lei si faceva pressante, muovendosi concitata per spingerla a non perdere ulteriormente tempo, mentre i secondi a loro disposizione ticchettavano rapidi nella sua mente. Da buon ninja medico rifiutava di concedere qualsiasi tipo di vantaggio al veleno che scorreva già da metà scontro nel loro sangue, non dovevano esitare a uscire di lì.
- Vecchia Chiyo, vi prego - la richiamò con cortesia.
- Non possiamo aspettare ancora, dovete curarvi - spiegò amabile, come se si rivolgesse a una persona che non aveva ancora afferrato l' urgenza della situazione.
La donna la guardò per un istante di troppo in viso, il suo sorriso luminoso, il malcelato senso di trionfo per la vittoria inimmaginata, la fatica che le imperlava la fronte, accorgendosi di odiare in modo insopportabile il volto che la implorava.
- Vi prego - insistette urgente ma gentile dimostrando di non essersi accorta del lampo di cattiveria che le aveva attraversato lo sguardo.
- Dobbiamo andare - ripeté.
Senza volerlo l' anziana donna paragonò in quei pochi istanti l' immagine della persona che aveva davanti al nipote steso a terra, alla giovinezza immortale che aveva ottenuto barattando il suo corpo con quello di un mostro, e che non avrebbe più sfruttato, trovando la cosa profondamente ingiusta.
Anche che Sakura fosse ancora viva era una cosa ingiusta, di questo era certa.
Se non avesse partecipato allo scontro lui sarebbe il vincitore, e lei sarebbe sottoterra, come infatti doveva succedere.
Sciocca ragazza testarda.
Non era con la loro vittoria che tutto doveva terminare.
- Sakura... - mormorò alzando gli occhi distanti su di lei.
L' allieva di Tsunade si accostò premurosa alla sua bocca e soffocò un grido di dolore quando il kunai della vecchia le trapassò il ventre.
Mille domande passarono in pochi secondi da uno sguardo all' altro, stupore , incredulità e dolore si scontrarono col vuoto generato dalla consapevolezza delle conseguenze di quel gesto e dalla perdita appena subita.
Con uno scatto inorridito la ragazza mise quanta più distanza potè tra loro due, serrandosi con la mano lo squarcio aperto che le inzuppava di sangue i vestiti. Il tentativo le costò molto in termini di energia, infatti barcollò vistosamente e si accasciò dolcemente al suolo, cercando con tutte le forze di non svenire e resistere quel tanto da consentirle di usare il chakra che le rimaneva sulla nuova ferita.
- Andrà tutto bene Sakura... - cantilenò intanto la vecchia accucciandosi poco distante da lei.
No, non andava per niente bene, pensò con rabbia quest' ultima.
Analizzò con freddezza lo stato in cui era ridotta e valutò che non era un buon segno il fatto che la vista le si stava offuscando. Si morse un labbro fino a farlo sanguinare per contrastare quella spietata debolezza che la chiamava verso le tenebre dell' incoscienza, pur non nutrendo grandi speranze al riguardo.
- Non dovrai più combattere - proseguì l' altra lenta, intonando una specie di mortale ninna nanna.
- Sei pazza ! - boccheggiò furiosa in risposta a quelle parole.
La voce di Chiyo le giunse in risposta ovattata e confusa, se possibile ancora più lontana di prima.
- Andrà tutto bene...ora potremmo stare tutti nuovamente insieme... - la rassicurò
Fu il buio.