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Autore: _loveyouidols    05/05/2013    9 recensioni
' ..nonostante non lo avessi mai ammesso, era proprio quello che desideravo, da sempre. '
Genere: Commedia, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Our world.



'Maledetta, scricchiola sempre.' per l'ennesima volta poggiandomi su quella vecchia altalena ne ricavai un fastidioso suono stridulo. Mi vergognai quasi, sembrava stessi parlando da sola. Superato il problema cominciai a dondolarmi beatamente; era incredibile quanto fosse rilassante l'aria che si abbatteva ripetutamente contro il mio viso e quella sensazione di libertà, sembrava volassi.

Mi sorse un pensiero. Il pensiero di quando ero piccola, troppo goffa e grassoccia per riuscire a spingermi da sola; risi silenziosamente.

Quel piccolo parco era il mio rifugio da sempre. Ogni volta che ero malinconica, mi sentivo come vuota di sentimenti o in sovrappensiero, la prima cosa che facevo era andare lì. La vita in quel luogo mi sembrava diventare più leggera, ogni minimo pensiero si spegneva e pensavo soltanto a contemplare la natura intorno a me. I miei occhi si illuminavano pieni di gioia nel vedere così tanta tranquillità quando era completamente vuoto, o a sentire le risa dei bambini piccoli portati dai genitori. La loro ingenuità mi colpiva ogni volta.

Di problemi io ne avevo molti, forse solo apparenti, banali per gli adulti ma pesanti per me. Le solite angosce adolescenziali? Forse, chissà. Sapevo solo che a casa non mi sentivo quasi mai compresa, a scuola tutto diventata sempre più noioso e ricavare alla fine dell'anno un'ottima pagella diventava sempre più difficile. Poi c'erano quei chili di troppo che ogni anno si andavano ad accumulare sul mio corpo tranquillamente come fossero ben accetti. La cosa che mi faceva più rabbia è che non era così d'estate, il mio corpo era snello in quel periodo, fino a novembre. Da lì cominciava l'inferno ogni anno, la battaglia di ogni mattina con la bilancia. E nessuno capiva quanto fosse difficile per me affrontare tutto ciò. 'Stai bene così' mi dicevano e quasi mi mancava quel ' Se continui così diventerai anoressica' sentendomi in colpa quasi per desiderarmi sentir dire una cosa del genere di nuovo, peccato mi facesse sentir bene perché sapevo che non ero a quei livelli.

Malgrado ciò andavo avanti provando diete di ogni genere per poi arrendermi alla realtà e aspettare semplicemente l'estate che mi avrebbe migliorata.

Mi mancava anche un soggetto importante della mia vita, mia nonna. Era difficile pensare che una persona del genere, la mia seconda madre, colei che portava tranquillità in famiglia ormai poteva solo osservare la mia vita dall'alto del cielo, nascosta tra le nuvole cercando di vegliare su di me senza poter però far nulla. Ma il vero problema è che mi sentivo in colpa. In colpa perché non sentivo più la sua mancanza, quasi stentavo a ricordarmela nei suoi minimi dettagli, cosa che odiavo profondamente e a cui non avrei potuto rimediare. Eppure ero certa che se fosse sbucata da un momento all'altro le sarei corsa incontro all'istante per stringerla ancora una volta a me, piangendo.

Troppe erano le pressioni che ogni giorno dovevo affrontare, una semplice sedicenne.

Ma a sostenermi c'era lui, il mio migliore amico. Colui che fino a poco tempo prima era solo uno sconosciuto che come me sentiva fin troppo il peso della vita. L'avevo conosciuto proprio lì in quel parco. Pian piano passammo da sguardi innocenti e imbarazzati a dei semplici 'ciao', poi a confidarci e infine a sentire reciprocamente il bisogno l'uno dell'altro per scappare almeno per un pomeriggio da tutto e da tutti.

Percepii dei passi e un respiro soffocato alle mie spalle, mi voltai di scatto e i miei occhi incontrarono delle iridi verdi ormai familiari.

“Harry!”

“Oh...non avresti dovuto girarti!” Finse di esserci rimasto male.

“Riconosco i tuoi passi idiota!”

Mi fece una dolce smorfia di arresa.

“Allora, che mi racconti oggi?” Gli chiesi in fretta.

“A dire il vero non è successo molto dall'ultimo messaggio che ci siamo scambiati. Due ore fa.” rise leggermente.

“Oh beh che ne so io, sai quante cose si fanno in due ore!? Che ne sai se io non abbia trovato l'amore della mia vita, mah.” Lo sfidai.

“..come si chiama?” inarcò le sopracciglia incredulo.

“Pizzeria da Luigi!” sparai.

Buttò la testa all'indietro ridendo fragorosamente per poi tornare a guardarmi dritto negli occhi scuotendo la sua chioma riccioluta in segno di resa. Oh cielo non poteva farmi questo, i suoi lineamenti erano perfetti e ogni volta morivo dentro.

“No, sul serio. Fa una pizza bianca a dir poco magnifica.” ribattei.

Harry mi rivolse nuovamente uno sguardo divertito ed era pronto a parlare ma glielo impedii.

“Sai che giorno è oggi?”

“Lunedì.”

“Lunedì...?” lo invitai a continuare.

“Lunedì 21 marzo.” disse soddisfatto.

“...” gli rivolsi un silenzio interrogativo.

“E' primavera!”

“ANCHE. POI!?” sbottai.

“MERDA!”

I miei occhi si illuminarono. Non se l'era dimenticato.

“Il cane aveva l'appuntamento per il taglio del pelo oggi e ce lo dovevo portare io!”

Ecco, come non detto.

“Stai scherzando vero?!” lo pietrificai con lo sguardo.

“Oh no, no.. guarda.. ecco, dovrei avere il biglietto da visit-” mi disse frugandosi nelle tasche poi si bloccò soffermandosi sul mio viso deluso, chino a fissare l'erba ai nostri piedi.

“Erika” mi sollevò il mento con dolcezza e mi sorrise delicatamente poi continuò.

“Oggi è un anno che ci conosciamo, un anno che condividiamo le nostre gioie, delusioni, i nostri problemi. Un anno da quando tu sei diventa la persona più importante nella mia vita. Colei che mi sosterrà sempre, colei che io dovrò sostenere sempre. La mia migliore amica.”

Ripresi fiducia e gli gettai le braccia al collo. Affondai il mio viso nella sua spalla coperta da una camicia a quadri verde che profumava sempre del solito detersivo. Delicato e pungente allo stesso tempo. Poi mi concentrai sul solito profumo di mele dei suoi ricci, magnifico.

Le mie mani stringevano ancora le sue clavicole quando si cominciò ad allontanare da me.

Si alzò improvvisamente dalla panchina e la sua figura si appostò di fronte a me facendomi ombra.

“Che ne dici di festeggiare andando a prendere un bel gelato in centro? Così facciamo anche una passeggiata.” Mi rivolse uno dei suoi migliori sorrisi porgendomi la mano.

Come potevo dire di no a quel ragazzo perfetto? Al mio migliore amico perfetto.

“Certo.” Gli strinsi la mano alzandomi.
 

***

Era una bella giornata, la prima di primavera finalmente, e noi camminavamo sotto il sole inebriati dal leggero vento che rendeva tutto più piacevole. Parlavamo del più e del meno come sempre ma quel giorno c'era qualcosa di diverso in Harry. Sapevo benissimo che entrambi eravamo cambiati molto insieme, io da sedicenne avevo fatto ritrovare qualche gioia in più nel diciannovenne Harry e lui da buon ragazzo più grande mi aveva insegnato molto. Ci capivamo e ci aiutavamo a vicenda, tutto qui. Non avevamo altri amici? Certo che sì, molti entrambi. Era però scattato qualcosa di speciale fra noi l'anno precedente e avevamo deciso di approfondirlo. Migliore amico e migliore amica, ecco cosa eravamo diventati. Credetemi se vi dico che l'amicizia tra maschio e femmina è qualcosa inimitabile.

 

Arrivammo ben presto alla gelateria e con altrettanta velocità ne uscimmo avviandoci alla fontana di fronte alla stazione, a pochi passi da lì.

Ci sedemmo sul bordo della fontana ormai vuota da anni, leccando con gusto il gelato più buono della città.

“Allora? Che mi racconti Styles in inaugurazione del nostro primo anno da 'best friends'?”

“Uhm..in realtà c'è una cosa di cui ti voglio parlare. È già da un po' che ci penso e sono arrivato a una conclusione.” annuì soddisfatto.

“Parla Styles”

“Ecco..sei terribilmente carina quando mi chiami per cognome. Già!”

“Daaai. Non fare lo stupido e dimmelo.”Accennai una leggera risata.

Si alzò in piedi guardandosi intorno alla ricerca di un cestino per buttare il tovagliolino con cui era avvolto il gelato. Lo individuò e vi si diresse subito. Lo fissai per istanti infiniti. Le sue forme erano perfette ed avvolte quel giorno in un paio di jeans stretti e una camicia verde a quadri. Il crocifisso al collo e i Rayban pronti a coprire la lucentezza dei suoi ammalianti occhi verdi.

Si risedette accanto a me. Lo invitai con lo sguardo a continuare.

Chinò la testa scuotendola e sorridendo debolmente.
“Credo di aver trovato la ragazza che fa per me.”

Quella frase mi pietrificò, il mio cuore sembrava aver smesso di battere. Perché mi aveva dato così tanto fastidio quella frase? Dovevo essere felice per lui, no? Non riuscii a spiccicare parola.

“Ehi che c'è?”

Ritornai alla realtà. “ Oh niente, niente. Ero sovrappensiero. Sono felicissima per te! Chi è la fortunata?” dissi in fretta strozzando l'ultima parola. Accidenti, non dovevo dare nell'occhio.

“Sicura?.. Oh beh comunque dovrai aspettare per saperlo.”

“Harry, dimmelo.”

“Ehii non ti preoccupare sarai la prima a saperlo, ma non ora.”

Non insistetti, non volevo farmi più male.

“Senti io devo andare, mio padre non vuole che stia fuori tutto il pomeriggio. Ci sentiamo stasera.” Mi alzai sorridendogli debolmente. “Ciao Harry!” alzai la mano per salutarlo e mi rigirai in fretta.

“Sei tu!” sbottò afferrandomi il polso per bloccarmi.

Mi girai e mi ritrovai a pochi centimetri dal suo viso. Sentivo benissimo il suo respiro contro la mia pelle. Quasi bruciava dopo le sue ultime parole.

“C-cosa?”

“Sei tu la ragazza giusta per me Erika.”

In un attimo le sue labbra si posarono sulle mie. Fu un bacio casto ma il migliore che avessi mai ricevuto e questo perché nonostante non lo avessi mai ammesso, era proprio quello che desideravo, da sempre.

A poco a poco ritornammo a guardarci negli occhi sorridendoci, per poi tornare a baciarci. Questa volta più passionalmente e feci forza sulle spalle di Harry che mi prese in braccio.

Non mi ero mai sentita così al sicuro.






SPAZIO AUTRICE.
Questa è la mia prima One Shot qui su EFP e spero che ci sarà qualcuno a cui piacerà
e anche qualche santo che mi lascerà anche solo una piccola recensione.
L'ispirazione per scriverla mi è venuta basandomi su cosa c'è nel mio paesino.
Il parco, la gelateria, la fontana vuota, la stazione; tutto è reale ed è dove abito. :)
Non so che altro dire se non grazie, grazie a chi la leggerà e spero davvero di darvi almeno qualche piccola emozione.
E mi scuso invece in caso di errori.

 

  
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