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Autore: Bella88    06/09/2004    5 recensioni
Una storia un po' diverse con portagonista la nostra cara Hermione Granger. Ispirato alla divertentissima commedia, che ho visto domenica la cinema e conasiglio, 30 anni in un secondo. Mi raccomando recensite!
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Hermione era insieme a gli altri nel grande Salone di Grimmauld Palace mentre di consueto nella cucina si tenevano le riunioni dell’Ordine della Fenice.
“Odio che ci tengano all’oscuro di tutto e che non ci permettano di partecipare alle riunioni!”
Disse uno scocciato Harry mentre di fronte a loro passava un malridotto Kreacher.
“Per colpa di qui traditori, feccia umana. Kreacher non può andare a dormire, non può andare. Ripugnanti traditori, come dice la mia padrona. Da lei troverò riparo questa notte … e sì … lei padrona buona è!”
“Allora vattene Kreacher! Ci faresti un grande favore!”
Disse Ron tirandogli dietro un libro e facendolo così scappare.
“Era proprio necessario! La sapete qual è la condizione degli elfi domestici? Se solo il mio C.R.E.P.A. venisse preso in considerazione …”
Disse Hermione sospirando.
“Ti prego, non ricominciare con questa storia!”
L’ammutolì il rosso.
Poi i ragazzi stanchi di aspettare, decisero di ritirarsi nelle loro stanze.
Hermione si preparò per andare a dormire e appena sotto le coperte i pensieri cominciarono a vorticare nella sua testa.
Pensava a tutto quello che avrebbe potuto fare se solo fosse stata più grande, se solo avesse avuto la possibilità di essere una trentenne in carriera, audace e capace di fare tutto quello che per ora la sua età gli proibiva di fare. Con questi pensieri, si addormentò.

La mattina dopo quando si svegliò, rimase colpita e spaventata. Non si trovava a Grimmauld Palace ma bensì in un ampio letto a baldacchino in una fastosa camera da letto. D’improvviso la porta della camera si spalancò ed entrarono una cameriera e un maggiordomo.
“Signorina Granger, ancora a letto?”
”Forza è arrivata l’ora di alzarsi oppure farà tardi al lavoro!”
”Al lavoro?”
Rispose sbigottita la ragazza.
“Forza! Su, su! Non faccia la bambina!”
La ragazza fu buttata giù da letto a forza, che ancora estraniata da quello che era successo si trovò davanti a uno specchio che rifletteva un immagine che non le apparteneva. Una donna sulla trentina, capelli lunghi lisci castani chiaro, un corpo slanciato, un seno proporzionato e una linea impeccabile.
“Quando ha smesso di rimirarsi a vedere gli effetti della dieta e della ginnastica è meglio che si vesta!”
Hermione ancora incredula da quello che le era successo si diresse nella stanza accanto che non era altro che un grandissimo e sontuoso guardaroba pieno di abiti, scarpe e accessori vari. Quando uscì di casa indossava un grazioso tailleur rosa in stile Jaqueline Kennedy, una famosa first lady babbana, con scarpe e borsa abbinata. Si smaterializzò con la sua cameriera e quando si rimaterializzò si trovò davanti al Ministero della Magia.
“Le auguro una buona giornata signorina Granger. Io ne approfitto per fare un po’ di spesa. Ci vediamo più tardi!”
hermione salutò educatamente e ancora incredula, entrò al Ministero.
Alla hall fu salutata gentilmente dalla segretaria che le disse che nel suo ufficio al quinto piano la stavano aspettando.
“Ho un ufficio mio? Io lavoro veramente qui?”
La segretaria la guardò torva e poi tornò al suo lavoro.
Hermione riacquistò un contegno e si diresse nel suo ufficio che si presentava vasto e sontuoso. Nel suo ufficio si trovava un uomo sulla trentina, capelli rossi, alto che le dava le spalle perché preso a guardare le svariate cose attaccate al muro.
“Ron?”
Azzardò. E quando si girò, la ragazza rimase impressionata da quanto era diverso.
“Ciao Hermione! Scusa non ti ho sentita arrivare! Scusa seti disturbo, lo so non ti farà piacere vedermi, ma speravo che tu accettasi il mio invito!”
”Cosa stai dicendo, sono felice di vederti!”
Disse andandogli incontro e abbracciandolo.
“Non potrai credermi a quello che mi è successo! Ieri sera mi sono addormentata a Grimmauld Palace e questa mattina mi svegliò in una casa da paura e scopro che ho 30 anni e lavoro al Ministero della Magia!”
”Forse hai preso un botta in testa oppure sei reduce da una sbornia?!”
”Ron?!”
Disse strattonandolo.
“Scusa non volevo. Ora è meglio che vada!”
Il ragazzo sembrava intimorito da lei e si diresse a passi veloci verso la porta.
“Ehi! Aspetta! Non te la sarai presa? Comunque prima parlavi di un invito, di cosa parlavi?”
”Era troppo bello, se fosse stato vero! Non lo hai neanche letto vero? Ti è arrivato due settimane fa … ma ormai non mi stupisco più! Ti conosco! Lo so che persona sei diventata!”
E con questa frase il ragazzo lasciò la ragazza molto perplessa. Così si diresse verso la scrivania e vide l’invito. Aprendolo, scoprì che si trattava di un invito al matrimonio di Ron e Luna.
“Non ci posso credere! Si sposano? Chi l’avrebbe mai detto che quei due sarebbero finiti insieme!”
Poi richiudendo l’invito pensò alle parole dell’amico e si spostò al muro dove poco prima Ron era perso ad osservare delle foto, ma quando si avvicinò e le guardò con suo grande stupore scoprì che non ce n’era una che la dipingeva insieme ai suoi amici di sempre o ai suoi genitori. Si trattava di persone che non aveva mia visto in vita sua.
“Che donna sono? Che cosa voleva dire con quelle parole Ron?”
Con questi interrogativi si lasciò sprofondare nella sua grande poltrona d’ufficio, quando qualcuno vi irruppe.
“Ehi viperaccia! Forza muoviti, abbiamo una riunione!”
La ragazza alzò lo sguardo e si trovò di fronte una donna con un caschetto nero, occhi scurissimi, vestita anche lei con un grazioso tailleur azzurro.
“Carino! Questo tailleur non ve lo avevi fatto ancora vedere! E’ bellissimo! Ma ora dobbiamo andare!”
La donna la tirò per un braccio e la trascinò in sala riunioni.
“Finalmente siete arrivate! Voi siete le luci dei miei occhi!”
”Ci scusi per il ritardo, ma stamattina Hermione si è svegliata pigra!”
Disse guardandola truce. Poi dopo insieme si sedettero intorno al lungo tavolo.
“Ora che ci siamo tutti credo che possiamo iniziare. I lavori di questa settimana mi sono piaciuti molto soprattutto quelli delle mie due stelle luminose: Granger & Parkison”
Hermione si girò di scatto verso la donna accanto a lei, non poteva credere s quello che aveva sentito.
“Ma dobbiamo cercare di fare di più! Come sapete quest’anno ad ospitare l’evento sarà la Gran Bretagna e noi dovremo dare il meglio di noi stessi! Sì signorina Granger?”
Disse improvvisamente il suo capo vedendola che timidamente aveva alzato la mano.
“Scusi sarebbe così gentile a dirmi di cosa sta parlando?”
Pansy si girò verso l’amica.
“Scusi! E’ reduce di una sbornia e quindi …”
Disse cercando di giustificare il suo atteggiamento, mentre cercava di non farla parlare.
“Ti sei divertita Hermione, eh? Hai fatto bene! In fondo come al tuo solito! Comunque ragazze punto molto su voi due puntate tutte le vostre energie sull’organizzazione dell’evento e sfruttate tutte le risorse possibili. Dobbiamo dare il meglio è uscirne vincitori!”
Con questa frase l’uomo congedò gli impiegati.
Le due donne arrivarono nell’ufficio di Hermione.
“Cos’hai oggi?”
”Niente! E’ che …”
”Ascoltami bene! Qualsiasi cosa hai, fattela passare e concentriamoci sul lavoro! Stiamo parlando del Festival Luna d’Estate uno dei più prestigiosi, lo faranno in gran Bretagna e noi siamo state scelte come organizzatrici non potevamo chiedere di meglio. Sarà pieno di celebrità e sarà anche la volta buona per far decollare il nostro sogno!”
Pansy le si avvicinò, le prese le mani e si sedettero una di fronte all’altra.
“Sarà un evento musicale bellissimo. La gente interverrà da tutte le parti della Gran Bretagna e non solo e il nostro sogno potrebbe diventare realtà. Ti ricordi durante l’ultimo anno a Hogwarts, quando sgaiattolavi nel mio dormitorio e parlavamo tutta la notte. Desideravamo diventare un nome importante che chiunque si sarebbe ricordato. Certo già abbiamo un bel po’ di fama, ma noi aspiravamo a di più. Potere assoluto. Basterà trovare qualcuno che ci appoggi, dei fondi e diventeremo le stiliste più famose dell’intero mondo magico. Avremo un sacco di soldi e ci divertiremo giorno e notte. Abbiamo sempre organizzato tutto insieme e tu sei stata un genio quando hai pensato di venir a lavorar qui per poter trovar un buon trampolino di lancio.”
Poi fece una pausa lasciando Hermione esterrefatta. Quello era il suo sogno? Pansy era sua amica?
“Ora ti devo lasciare! Ci si vede!”
Detto questo uscì dall’ufficio.
“Non ci posso credere lavoro al Ministero al settore Cultura? E io che pensavo che facevo qualcosa di importante, che forse il mio C.R.E.P.A. si era realizzato!”
Ancora confusa decise di uscire a prendere un po’ d’aria e camminando per non so quanto tempo si ritrovò davanti a un palazzo. Andò a leggere i citofoni e lesse …
”Weasley, Ginny”
E così decise di citofonare.
“Chi è?”
”Sono Hermione! Ciao Ginny, posso parlarti?”
”Cosa vuoi da me? Vattene!”
”Ti prego…”
Ginny non rispose ma aprì comunque. Raggiunto il piano e l’appartamento entrò nell’appartamento dell’amica che la guardava con riluttanza.
“Qualcosa non va?”
”Qualcosa no va?” Disse facendole il verso. “Ma che con coraggio ti presenti qui, eh? Si può sapere cosa vuoi ancora?”
La ragazza rimase profondamente ferita da queste parole.
“Ma noi siamo amiche!”
”Abbiamo smesso di esserlo molto tempo fa!”
Poi la rossa si diresse verso a un mobiletto e ne tirò fuori un yearbook scolastico di Hogwarts. Mentre Hermione lo sfogliava, Ginny le parlava.
“14 febbraio 2006, era il mio penultimo anno e per te invece era l’ultimo. E’ avvenuto tutto lentamente e dolorosamente. Era San Valentino, tutto cominciò da lì. Avevi un appuntamento con Krum era venuto apposta dalla Bulgaria a trovarti orma facevate coppia fissa. Nessuno di noi era felice della vostra storia, soprattutto Ron e Harry. Quel giorno faceste una gran litigata e ti lamentasti con loro perché dicesti che la vita era la tua e potevi farne ciò che volevi. Volevo venirti a consolare, ma mi bloccai quando vidi che stavi parlando con Pansy Parkison. Non so cosa vi siete dette, so solo che da quel giorno ti sei allontanata e ogni giorno aumentavano le distanze. Incominciasti a fare stani discorsi. Dicevi che nessuno ti capiva, che eri sempre stata la ragazza giusta, quella che non sbaglia mai, che studia sempre, che aiuta sempre e che ti eri stancata. Finito Hogwarts non ci siamo mai più sentiti. Per lo meno con te. Perché io, Ron, Harry e tutti gli altri mia cara continuiamo a vederci e a frequentarci!”
In quel momento arrivò Luna.
“Cara coinquilina, ancora per due settimane, sono tornata!”
Disse in tono beffardo la bionda.
“Cosa ci fa lei qui?”
“Se ne stava giusto per andare!”
Hermione completamente sconvolta si alzò dal divanetto e si diresse verso l’uscita quando qualcuno la bloccò per un braccio.
“Ascoltami bene! Ron ti ha fatto il favore di invitarti, ma ti avviso io non ho nessuna intenzione di volerti vederti e questo vale anche per tutti i miei invitati!”
Poi strattonandola fuori dalla porta, chiuse quest’ultima con violenza.

  
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