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Autore: GirlOnFire    05/05/2013    2 recensioni
Dal testo:
'Ciao, sono una persona e posso sbagliare. Sono una persona e ti allontanerò perché è così che reagisco, è così che mi difendo da eventuali strappi al cuore. Ho subito un sacco di interventi a quest'organo fatto di atri e ventricoli e arterie e sangue, tanto sangue. Il sangue che ho perso, quello che ho versato sotto forma di urla, di lacrime, di ansie, di mal di testa e mal di pancia, ma soprattutto mal di me stessa.
Esiste il male dell'essere?'
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Santana Lopez | Coppie: Brittany/Santana
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Ciao, sono una persona e posso sbagliare. Sono una persona e ti allontanerò perché è così che reagisco, è così che mi difendo da eventuali strappi al cuore. Ho subito un sacco di interventi a quest'organo fatto di atri e ventricoli e arterie e sangue, tanto sangue. Il sangue che ho perso, quello che ho versato sotto forma di urla, di lacrime, di ansie, di mal di testa e mal di pancia, ma soprattutto mal di me stessa.
Esiste il male dell'essere?
Ho sempre sentito parlare di male di vivere, mai dell'essere. Non esiste? Allora lo invento io, perché sì, io, Santana Lopez, sono malata di essere.

So che non capirai il senso di queste parole, so che ti sembrerà l’ennesimo estratto di qualche libro che dovrai studiare, magari una di quelle belle quote che scrivono tutti su Facebook o Twitter o Tumblr, ma la verità è che questa è la mai verità, quella che non sono mai riuscita a raccontare a nessuno, quella che non ho mai tirato fuori perché avevo sempre una facciata da mantenere, perché la mia reputazione e popolarità erano più forti di qualsiasi cosa. Eppure la sto raccontando, la sto scrivendo a te.
Sono arrivata al limite, sono arrivata a quel punto di non ritorno dove la nausea per me stessa ha superato quella che ho sempre provato per gli altri. Rifiuto, fastidio, persino odio per la gente, per l’umanità intera si sta riversando adesso dentro di me. Dentro le mie vene scorre ogni sorta di negatività e le mie viscere stanno cercando di risalire per essere sputate via pur di non ritrovarsi nel mio corpo.
Mi hanno chiamata in tanti modi, mi son ostati affibbiati i nomignoli più brutti e cattivi che gli altri potevano trovare prima che io ribattessi con ancora più brutalità e cattiverie, sparandoli a zero, sentenziando chi era degno di nota e chi no. Mi sentivo Dio, sentivo che il mondo poteva essere ai miei piedi al mio solo passaggio e la verità invece era che seminavo paura nei più deboli.
Debolezza, credevo di non conoscerla prima di riuscire finalmente a guardarmi dentro,  prima di fermarmi a pensare, a capire chi fossi. Debolezza che piano piano è diventata da una a due, tre, quattro.. debolezze che mi hanno mangiata viva dall’interno, giorno per giorno succhiandomi via tutta la vita che potevo mettere in quei sorrisi finti che regalavo di tanto in tanto. Mi hanno sempre definito la più forte, quella che non  si lasciava abbattere da nulla, ma poi sei arrivata tu e ogni certezza ha vacillato. Ogni passo che avevo fatto in avanti ne aveva fatti corrispondere dieci indietro.
Tu, mi hai aperto un mondo, tu con la tua innocenza e voglia di vivere genuina e spontanea, tu con queli occhi grandi e il fare da bambina, tu che mi hai fatto provare Amore per la prima volta. Sì, Brittany, con la ‘a’ maiuscola. Sai, tutte quelle storie che hai sempre letto nei libri di scuola o le favore delle principesse che venivano salvate dal principe? Ecco, parlo dell’amore che narrano quelle storie.
Io non sono una principessa amore mio, io non sono neanche il principe. Ma tu sei la mia principessa che mi ha salvata da me stessa. Sei la principessa che ha viaggiato di regno in regno incantato per trovarmi in una landa arida, desolata, com’ero io dentro e hai provato a seminare attorno dapprima e poi nel folto dove prima c’era un bosco. Hai riempito il lago ormai prosciugato e hai fatto sparire tutte le erbacce.
Il mio male d’essere, il mio prosciugare tutto ciò che ho di buono però è sempre lì, pronto a riaffiorare perché sono pessimista, realista, e so che la realtà fa schifo, che il mondo è brutale, che non è il liceo, che c’è la vita vera a cui non siamo abituate. Ci saranno tanti no, porte e portoni sbattuti in facce, ci saranno parole d’odio e tanta ignoranza e io non so se ce la farò ad affrontare tutto questo. Io non sono pronta, io sono ancora quella ragazzina appena entrata al liceo che ha dovuto lottare con le unghia e con i denti per non essere ‘quella latina’  del gruppo, sono pronta a comandare su un branco di ragazzini, ma non sono pronta a marciare contro il mondo. E’ per questo che ti chiedo di non arrenderti con me, di non lasciarmi, di avere sempre semi tra le tue mani anche quando io ne strapperò le radici, di avere sempre acqua a mia disposizione anche quando vorrò berla tutta, alla goccia perché mi da fastidio persino il luccichio del sole contro di essa. Ti avere sempre aria da soffiare tra le fronde anche quando il suono melodioso che gli uccellini faranno tra di esse mi sembrerà rumore, frastuono.
Ti chiedo di credere in me, che anche io abbia qualcosa di buono ogni giorno. Ti chiedo di guarire il mio male d’essere con la tua vita, Brittany Susan Pierce. Ti chiedo di amarmi anche quando io non sarà in grado di farlo per entrambe e in cambi odi darà la me più vera, quella a cui solo tu avrai accesso.
Ti aspetto sul divano di casa nostra, le chiavi che hai trovato nella busta sono dell’appartamento che ho comprato per noi, entrarci solo se sei disposta a tenermi così con le mie tempeste e le mie giornate di sole. Solo se sei disposta a vivere la tua esistenza con la mia.

Tua, per sempre, S.

   
 
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