Il cerchio delle donne era avvolto dal silenzio più assoluto, nella notte fredda di Samhaine in cerchio attorno al fuoco aspettavano. Lingue di fiamma, come ali di fenice, si libravano nella notte senza vento, la fredda roccia della montagna sotto i loro piedi nudi e l'immenso cielo stellato sopra di loro. -La notte è buia!- Una voce si alzò nel silenzio, sommessa e limpida. -La notte è piena di voci!- Un'altra voce. -Il velo che separa i mondi è sottile!- Ancora un'altra voce e poi ancora un'altra e un'altra ancora. -Coloro che camminavano qua prima di noi, si sono radunate.- -I nostri antenati sono qua.- -Le donne sagge vogliono parlare.- Alcune voci erano più mature, altre più fresche... ma erano solo voci di donna. -È ora di risvegliare la terra... è il momento di unire la terra e la luna! Figlie, madri, sorelle, donne. Unite in cerchio in questa terra sacra fin dall'inizio del tempo, quando ancora i figli erano solo un dono della Dea, è ora di risvegliare il potere che scorre nel nostro sangue! Siate dei guerrieri di bellezza, non con le spade si combatte questa guerra! Combattete come donne, non siate uomini, siate ciò che il vostro cuore chiama. Il tamburo del vostro cuore sta già lanciando il richiamo, che sia la bellezza e l'armonia la vostra spada, la forza di una donna la vostra armatura, la luce dei vostri occhi il vostro scudo! Combattete per riportare la bellezza nel mondo, figlie mie, combattete come donne!- Il silenzio cadde di nuovo nel cerchio, la donna fece un passo indietro, barcollando, solo il sostegno delle altre al suo fianco le impedì di cadere. -Ci è stato fatto un dono dalle donne antiche che dimoravano in questo luogo: cerchiamo di capirlo e di farlo nostro. Portare la bellezza, la bellezza dell'anima in questo mondo, è un compito difficile.- -Cosa vuole dire portare la bellezza, essere guerrieri di bellezza?- La più giovane si guardò attorno sperduta, gli occhi pieni di lacrime. Non capiva perché piangeva, sapeva solamente che nel suo cuore qualcosa era cambiato, talmente profondo e radicale era quel mutamento che sentiva di essere un essere nuovo, eppure era ancora sé stessa. Doveva imparare di nuovo a conoscersi e, lacrime che forse erano in memoria di una vecchia sé, le cadevano incontrollate lungo il viso. -Portare la bellezza dell'anima, l'armonia, il femminino nel mondo. Portate non più donne mascherate da uomo, ma la Dea sulla terra, la vera armonia è bellezza! Tutto è bellezza e, quando è riconosciuta e vissuta come tale, ci si avvicina al divino, alla verità, all'equilibrio e all'armonia che è felicità. Perché bellezza e felicità sono lo stato naturale dell'essere umano bambina, ma è stato dimenticato...- Molte teste annuirono, altre sembravano incerte, confuse. Altre spaventate. Chi erano loro per ricevere un tale compito? Erano solo donne! E una voce diede peso a quel dubbio, portandolo in quel cerchio. -Siamo solo donne, mogli e madri. Lavoriamo, abbiamo le faccende di casa e i problemi di tutti i giorni, come possiamo accettare un compito così enorme, chi siamo noi per poterlo rendere nostro e diventare questi... guerrieri di bellezza? Parlo per me, non ho nessuna vocazione, sono qua per me, non per il mondo... Come posso fare quello che le donne sagge ci hanno chiesto?- La donna che aveva portato loro il messaggio dal mondo degli spiriti, scosse tristemente la testa. -Non ci hanno certo chiesto di andare a predicare per le strade! Quello lo fanno i seguaci di religioni che vogliono fare proselitismo. Portiamo la bellezza nella nostra vita, agiamo per la bellezza. Se noi cambiamo, se portiamo l'esempio, altri che hanno occhi per vedere e orecchie per ascoltare vedranno e capiranno. Viviamo nella bellezza, insegniamo la bellezza a chi ci chiede e con il nostro esempio portiamo la bellezza nel mondo. Ecco cosa ci chiedono, di essere noi stesse fonte di bellezza e armonia!- Tornò il silenzio nel cerchio mentre la notte passava, poi una donna cominciò a suonare un grosso tamburo, lentamente, e il suono sembrò entrare in ogni donna: attraverso la roccia, attraverso l'aria, vibravano come la pelle tesa che, con un ritmo vivo, intesseva nell vento il battito unito di mille cuori. Il fuoco si stava spegnendo, le ultime braci rosseggiavano sulla pietra mentre le donne, accompagnate dal tamburo, cominciavano la discesa dalla vetta della montagna su sentieri stretti ma ben segnati, alla luce della luna piena sopra di loro, luminosa come il sole. La strada per la bellezza era stata aperta.
|