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Autore: rhys89    06/05/2013    1 recensioni
Una raccolta di flashfic e one-shot sui più disparati personaggi che circondano Castiel e Nathaniel in Nothing else matters.
L'occasione per osservare il loro mondo attraverso gli occhi di qualcun altro.
Ogni volta che vuoi giudicare qualcuno, cammina prima per tre lune nei suoi mocassini. _Proverbio indiano_
1) Daniel Dupont: “Sono uscito con Martin.” Questo, avresti dovuto scrivergli.
2) Lysandre Ainsworth: Il che ti riporta al punto di partenza: far ragionare quello zuccone.
3) Amelie Faure: Eppure non riesci a farne a meno, perché sai già che quel frugoletto ti mancherà da morire.
4) Lysandre Ainsworth #2: Poi, dopo un momento di esitazione, si toglie le cuffie e si siede al tuo fianco.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Castiel, Lysandro, Nathaniel, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Nothing else matters'
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Angolino dell'autrice

Bonjour a tout le monde! *ignora completamente che ormai è più sera che giorno...*
Orbene, innanzitutto iniziamo subito con lo spendere giusto due paroline sul titolo di questo spin-off: il cognome di Lysandre l'ho trovato su internet - andando sui forum di Dolce Flirt e Candy Love - e, anche se personalmente lo trovo orribile, ho pensato di mantenerlo per amor di cronaca (e perché tanto non lo userò quasi mai nella storia, dunque non importa quale sia xD).
Detto questo, passiamo a dire che questo capitolo mi è stato richiesto da Megan_ in una recensione, e quindi lo dedico a lei. Spero ti piaccia! <3

In questa one-shot parliamo di una scena già vista in NEM, ovvero delle prove il giorno del concerto, quando Castiel dice a Lysandre di essersi baciato con Nathaniel. Non sapevo bene come gestirlo, quindi ho deciso di riprendere l'intero paragrafo e riscriverlo dal punto di vista di Lysandre (tanto che i dialoghi e i gesti sono esattamente gli stessi, cambia soltanto il modo di vederli). Devo dire che è stato un esperimento piuttosto divertente, anche se sfiancante: ormai mi sono talmente abituata a ragionare con la testolina calda di Cass che vedere con gli occhi bicolori di Lys mi è risultato piuttosto complicato... ma vabbé, che sfida sarebbe se fosse tutta in discesa? xD

Non ho altro da aggiungere, stavolta. Mi limito a ringraziare, di nuovo, tutti voi che mi seguite (qui e su NEM) e, in particolare, chi si è fatto sentire nelle recensioni.
E, a questo proposito, un piccolo messaggio per Euphoria__, che mi ha chiesto uno spin-off su Lysandre che racconti di come lui e Cass si sono conosciuti: ho già in mente la scena precisa, con tanto di particolari. Devo solo trovare il tempo per metterla su carta... quindi abbi fede, prima o poi la pubblicherò :P

Già che ci sono, rinnovo l'invito (perché mi voglio molto, molto male) a tutti voi a richiedermi eventuali spin-off su qualsiasi personaggio vi ispiri particolarmente, o anche su scene che vorreste vedere attraverso gli occhi di qualcun altro. Fatemi sapere! :)

E... niente, tutto qui. Contavo di pubblicare lo spin-off sulla mamma di Cass, ma quel piccolo particolare di cui vi parlavo è ancora spoiler (dannati capitoli che non vengono mai come voglio io -.-") e quindi devo rimandare al prossimo capitolo. E, se neanche per allora sarò riuscita a parlarne nella storia principale... bho. Vedremo.
Intanto vi saluto e vi abbraccio tutti! *-*

Nota importante anti-spoiler: Leggere questa one-shot soltanto dopo aver letto il capitolo 2 di Nothing else matters

Buona lettura a tutti! ^_^



Categoria: Giochi di ruolo
Fandom: Dolce Flirt
Titolo: Lysandre Ainsworth
Rating: verde
Genere: commedia, introspettivo
Avvertimenti: one-shot
Personaggi: Lysandre
POV: Lysandre
Localizzazione: durante le prove finali per il concerto (ultimo paragrafo del capitolo 2 di Nothing else matters)
Disclaimer: I personaggi e la storia di Dolce Flirt non mi appartengono e non ci guadagno nulla di materiale a scriverci su.

Lysandre Ainsworth

«Sei in ritardo.» Borbotti all’indirizzo del tuo migliore amico, senza troppa convinzione: si tratta di appena una manciata di minuti.
«Le vere star si fanno sempre aspettare.» Ribatte lui.
E, anche se sai che vuole soltanto provocarti, non riesci a trattenerti dal lanciargli un’occhiataccia. Dopotutto tu non l’hai mai fatto aspettare.
Ma lui ridacchia e ti raggiunge sul palco, senza aggiungere altro. Lo osservi litigare con l’asta del microfono – borbottando insulti e imprecazioni contro chissà chi – ma decidi di lasciarlo cuocere nel suo brodo ancora per un po’. Almeno fino a quando Cass non minaccia di distruggere tutta la vostra – esigua – attrezzatura.
«È successo qualcosa?» Gli chiedi quindi, voltandoti verso di lui.
Lui che esita un momento di troppo prima di rispondere con la sua solita – finta – indifferenza.
«Niente di che.» Borbotta, chinandosi a raccogliere ciò che aveva scaraventato a terra.
Alzi un sopracciglio e lo guardi scettico, ma non insisti oltre.
«Come vuoi…» Gli concedi, tornando ad occuparti delle casse.
Dopotutto, se non vuole parlarne, non puoi mica obbligarlo.
Lavorate in silenzio per un po’, poi «Ho baciato Nathaniel, oggi.» butta lì Castiel, come se parlasse del tempo.
Un tempo molto, molto bizzarro.
Lasci da parte quello che stavi facendo e gli presti completa attenzione.
«Nathaniel il segretario delegato?» Domandi, giusto per sicurezza: che tu sappia non ci sono altri Nathaniel, al Dolce Amoris – e poi Cass ne ha parlato come se lo conoscessi anche tu.
Lo vedi annuire distratto mentre accorda la sua chitarra.
Aggrotti la fronte, pensieroso. Poi capisci cos’è che non ti tornava.
«Ma non aveva una ragazza?»
Precisamente Melody, la capoclasse di Rose.
«Scharà bishetz.» È la sua – incomprensibile – risposta.
«Come?» Esclami, sperando di non essere caduto in uno di quei ridicoli giochetti infantili.
Ma Cass non ti sta prendendo in giro – in effetti non sono da lui, scherzi del genere – e, tolto il plettro dalla bocca, ripete «Sarà bisex.».
Bisex, eh? Bhé, in effetti non è poi così strano.
«Può darsi.» Ammetti quindi. «E poi?»
Ti guarda interrogativo.
«Hai baciato Nathaniel.» Gli spieghi. «E poi?»
Castiel si attorciglia una ciocca tra le dita, a disagio.
In effetti forse avresti potuto evitare di insistere…
«Bhé, all’inizio ha risposto al bacio…» Comincia prima che tu possa cambiare argomento, guardando un punto indefinito del pavimento «Anzi, in effetti sono io che ho risposto a lui.» Si corregge.
Cosa?
«È stato lui a baciarti?» Esclami, stranito.
«Tecnicamente sì, ma…»
«In che senso tecnicamente? L’hai baciato tu o ti ha baciato lui?» Lo interrompi di nuovo, senza pensare.
«Ma insomma, che t’importa di chi ha baciato chi?!» Sbotta lui, giustamente irritato.
E allora ti rendi conto di aver appena fatto la figura dell’idiota. Però… diamine, non sei certo esperto di relazioni gay, ma hai sempre dato per scontato che fosse il tuo migliore amico a prendere… l’iniziativa. A parte con Dan, forse.
«Scusa.» Borbotti, imbarazzato. «È solo che…» ti fermi un momento, indeciso su cosa dirgli «niente. Scusa, vai avanti.»
Ma il suo silenzio ti fa chiaramente capire che si aspetta una spiegazione più esaustiva.
Pensa, Lys, pensa…
«È solo che…» e poi viene l’illuminazione «ecco, è difficile credere che il Signor Segretario Delegato si sia abbassato a fare la prima mossa…» Borbotti, in una mezza verità che speri possa accontentarlo.
Per fortuna Cass sorride di quel vecchio nomignolo – risultato dell’ennesimo scontro tra i due per un qualche documento da firmare – e riprende il suo racconto.
«Insomma, ci siamo baciati» e qui ti guarda storto, facendoti ridacchiare «e andava tutto bene… ma all’improvviso mi spinge via e blatera qualcosa del tipo “a te non frega niente, ma io non voglio essere sospeso”.» E qui si ferma, stringendo i pugni.
E, anche se probabilmente al momento Cass preferirebbe lasciar perdere questo discorso, sai che invece ha bisogno di sfogarsi ancora, fino in fondo.
«E tu?» Lo incalzi quindi, per farlo reagire.
«Secondo te?» Sbotta lui. «Ho preso la mia roba e me ne sono andato. Che altro dovevo fare?»
Trattieni a stento un profondo sospiro: Castiel ha tante buone qualità, sei il primo a dirlo, ma è sempre tremendamente impulsivo…
«Magari provare a parlarci.» Commenti con voce pacata, sperando di riuscire a farlo ragionare.
Come se fosse facile…
«Non avevo niente da dirgli.»
Appunto.
Ti appoggi alla cassa che stavi sistemando, improvvisamente molto stanco. Perché sarebbe davvero facile dimostrarti solidale col tuo migliore amico, annuendo vigorosamente ad ogni sua frase e insultando insieme a lui “quell’idiota di un segretario”, come l’ha chiamato più di una volta.
Però… il fatto è che, negli ultimi tempi, in un modo o nell’altro finite sempre a parlare di Nathaniel – di quello che ha fatto, di quello che non ha fatto, di come è stato odioso o strano in quell’ora di ginnastica o durante quell’assemblea – e hai la non troppo vaga idea che a Cass quel ragazzo interessi più di quanto sia disposto ad ammettere.
Il che ti riporta al punto di partenza: far ragionare quello zuccone.
Anche se questo significherà affrontare uno dei discorsi più imbarazzanti della tua vita.
Mi devi un favore, Cass.
«Ascolta, Cass.» Cominci, cercando nel frattempo le parole più adatte. Sempre che ce ne siano. «Nessuno a scuola è mai stato sospeso per aver pomiciato in palestra. E sicuramente Nathaniel lo sa. Quindi, ecco…»
Un grande, grandissimo favore.
«Non è che forse lui ha dovuto respingerti?»
Un favore enorme.
«Nel senso,» aggiungi in fretta, il viso tanto caldo che probabilmente hai la stessa tonalità di un pomodoro maturo «magari perché stavate un po’… esagerando?»
Mi sarai debitore a vita. Sappilo.
Eviti accuratamente lo sguardo di Castiel – per pietà di entrambi – e ti rimetti a lavorare in silenzio, lasciandolo riflettere in pace su ciò che gli hai detto.
Sempre che stia riflettendo sul serio e non solo mandandoti qualche accidenti.
Lo guardi con la coda dell’occhio, attento a non farti scoprire, e lo vedi sorridere senza motivo. E allora ti rilassi anche tu, perché sicuramente ormai il peggio è passato.
Fai per tornare al tuo lavoro – ormai quasi finito, tra l’altro – quando l’occhio ti cade sull’orologio a muro. Manca cinque alle sette.
«Dom è in ritardo.»
Più del solito. Di dici, irritato.
Insomma, non siete un gruppo di professionisti, vero, ma se Dominique ha preso un impegno con voi sarebbe carino che si degnasse di rispettarlo. Anche perché, oltretutto, avete pure accettato di lasciarlo entrare come “membro part-time”, per venire incontro ai suoi impegni…
«Arriverà.» Ti rassicura Cass, prima di riprendere a suonare.
Annuisci piano: sì, probabilmente ha solo avuto un contrattempo.
Finisci di sistemare i cavi e ti volti verso Castiel.
Sta ancora suonando, e sembra di nuovo abbastanza tranquillo da tornare sull’argomento Nathaniel – o almeno lo speri.
«Cass…» Cominci, ma vieni subito interrotto dallo sbattere della porta d’ingresso.
«Ecco la star!» Esclama Dom, ridacchiando.
Non riesci nemmeno ad arrabbiarti con lui, tanto sei sollevato: dover riadattare tutte le canzoni con le basi a computer la sera stessa del concerto sarebbe stato un vero incubo.
Saluti il nuovo arrivato e ci scambi quattro chiacchiere mentre lui sistema il suo strumento. Poi, mentre Dominique è concentrato sul suo lavoro, cerchi di riprendere il discorso di prima col tuo migliore amico.
«Ehi Cass.» Lo chiami di nuovo, ma lui ti fa cenno di non continuare, indicando poi col mento il terzo membro della band a pochi passi da voi a mo’ di spiegazione.
Alzi gli occhi al cielo: non sei così stupido da chiedergli cose così personali con Dom a portata d’orecchio, volevi solo sapere…
«Ci parlerò.» Dice poi, rispondendo alla tua domanda inespressa.
Lo spero per te. Ti ritrovi a pensare.
E, poco dopo, iniziate finalmente a provare sul serio.
   
 
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