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Autore: Merit    25/11/2007    3 recensioni
Alla fine della Guerra di conquista per impadronirsi del pianeta Sephiro, Hikaru viene scelta come nuova Sovrana. La sua preghiera per abolire il sistema della Colonna non viene accettata, riuscirà a mantenere la pace e la stabilità nel suo Regno?
Genere: Generale, Romantico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hikaru Shidou, Lantis
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Hikaru raggiunse la sua stanza senza immaginare di trovarvi, sedute nel salottino, le sue amiche occupate a bere, quella che, in una sua prima e frettolosa analisi sembrava Tea in compagnia di Plesea e Caldina. Frustrata morse leggermente il labbro inferiore, se era fuggita da Eagle era perché voleva restare un po’ sola per riflettere e poi, non si sentiva molto presentabile, non era solita a badare alle apparenze seppure si impegnava e, non con poca fatica, a rispettare le rigide regole del protocollo di corte, ma ora si sentiva goffa ed inadatta a sostenere una conversazione amichevole.

Di fretta passò il dorso della mano sinistra sugli occhi asciugandosi le ultime lacrime come meglio poteva, era certa di avere gli occhi gonfi ed arrossati per il pianto e, come se non bastasse, la sua veste era sgualcita in più punti. Detestava profondamente gli abiti che era costretta a portare dato che le impedivano di compiere i movimenti più semplici, più volte in passato le era stato fatto notare che certi atteggiamenti erano sconvenienti per una principessa. Camminare a piedi nudi, parlare confidenza con qualcuno, correre o come spesso desiderava fare arrampicarsi sugli alberi erano gesti divenuti impensabili. Sorrise un poco, era un pensiero sciocco, eppure, sognava da sempre di potersi arrampicare sul secolare albero del suo giardino privato, forse perché su Sephiro, grazie alle sue preghiere, la primavera era perenne oppure si illudeva di provare una sorta di libertà nel compiere un gesto così semplice. Non sapeva nemmeno lei come spiegarsi un simile fantasia e, certamente, non era di vitale importanza trovare una risposta soddisfacente per giustificare un tale desiderio in un simile attimo; fortunatamente nessuna delle quattro ragazze parvero notarla decise quindi di andarsene senza attirare su di se troppa attenzione.

“ Finalmente, eccoti arrivata Hikaru ti stavamo aspettando con impazienza ” la bionda mise la tazzina sul piattino e posò il tutto  sul tavolino dinnanzi a lei, la sovrana di Sephiro si impose di voltarsi nel modo più naturale possibile “ Perdonatemi amiche mie, oggi mi sono dovuta soffermare maggiormente sulle mie preghiere, la riunione mi ha portato via molto tempo e, e non potevo proprio saltarle.” Sorrise alle quattro nutrendo la speranza di sembrare il più naturale possibile, “ Ma Hikaru qualcosa non va ? Sei così pallida” Umi si alzò di scatto dalla divanetto e rapidamente si avvicinò alla rossa per stringerle le mani . La giovane sovrana fece scivolare lo sguardo su ognuna di loro “ Sto bene. Dico davvero non dovete preoccuparvi, oggi per me è stata una giornata particolarmente impegnativa sono solo un po’ stanca tutto qui. E, e poi sapete non mi sono mai abituata a portare questi abiti. Non avete idea di quanto siano scomode queste vesti ” con uno strattone gentile liberò le proprie mani, ancora strette in quelle di Umi, in modo da sollevare un poco la gonna “ Adesso mi levo questo abito e mi cambio con qualcosa di più comodo ed, una volta finito, mi siederò con voi così potremo bere…”. Hikaru si alzò sulle punte dei piedi per ammirare il tavolino “ Cosa è Tea ? Oh beh ad ogni modo sarà meglio che mi cambi” non disse altro rapidamente si avvicinò all’armadio e senza badarvi  troppo prese il primo vestito che le capitò in mano, infine di gran fretta sparì alla vista delle quattro ragazze rinchiudendosi nella stanza da bagno.

“ Vedete anche voi amiche mie Hikaru non è più la stessa, è sempre così sfuggente, si vede che nasconde qualcosa, ma si rifiuta di spiegarci cosa” a parlare era stata Plesea, Caldina seduta al suo fianco si alzò ed avanzò di un passo“ Da quando è divenuta principessa non ha mai sottovalutato il suo compito” iniziò esitante “Ha sempre portato a termine ogni suo dovere con diligenza ed impegno ma…, ma è come se non fosse più lei”  lo sguardo della giovane incantatrice si posò sull’entrata della stanza dove si era rinchiusa la fanciulla terrestre. “ E’ tipico di Hikaru tenere per se i propri problemi, ha sempre cercato di non far preoccupare gli altri e di risolvere ogni suo incertezza da sola e sono sicura che è proprio quello che sta facendo ora” Umi inarco un sopracciglio “ Fuu hai ragione, però se non si confida con noi finirà con il distruggersi”. “ E’ anche per questo che Clef vi ha convocate ne sono certa, vi ha fatto venire  per cercare di aiutare la nostra Principessa e con lei, Sephiro ” dopo aver udito le parole di Plesea, Fuu ed Umi si scambiarono uno sguardo di intesa, avrebbero fatto di tutto per aiutare la loro amica .

Quando le pesanti porte in legno d’ebano si richiusero alle sue spalle la ragazza si lasciò scivolare lentamente sul pavimento lasciando cadere,in malo modo,la veste al proprio fianco, un sospiro le sfuggì dalle labbra nello stesso istante in cui la rossa reclinava il capo per appoggiarlo sullo stipite dell’uscio.

La mano destra accostò alla scollatura in modo da prendere il ciondolo regalatole da Lantis, con la sinistra la fanciulla sfiorò appena l’oggetto, come timorosa di graffiare quel semplice monile. Chiuse gli occhi mentre lentamente avvicinava al volto il medaglione, si figurò nella mente,quasi crudelmente,di ricevere una carezza da parte dello Spadaccino Magico.  – Sei tornato e questo mi basta- per i rimorsi di aver formulato un simile pensiero e per aver compiuto una tale azione ci sarebbe stato tempo, ma ora non poteva e,soprattutto,non voleva imporsi di pensare ad altro fino a quando non sentì un tuono squarciare l’aeree. Alzò il capo di scatto e sempre di scatto aprì gli occhi “ Sephiro ” pronunciò con voce bassa, immediatamente mollò la presa sul pendente in modo tale da congiungere le mani in atteggiamento di preghiera.

 

Lantis osservava,con sguardo impassibile dal vetro della sua stanza,il castello. Tutto era proprio come lo ricordava nulla sembrava cambiato, il maniero a forma di cristallo, la vegetazione rigogliosa e verdeggiante, se chiudeva gli occhi poteva quasi sentire il profumo dei fiori e l’aria fresca sferzargli sul viso. E pensare che solo pochi anni prima, con la scomparsa della prima colonna, Sephiro rischiava la completa distruzione; le condizioni del pianeta si erano inasprite a tal punto da rendere aride le terre un tempo fertili, la terra stessa era diventata instabile tanto che era facile ammirare dal castello enormi massi sollevarsi dal suolo e sgretolarsi nell’aria.  Quelli furono i giorni più cupi registrati negli memorie storiche, tutto sembrava perduto, difendersi dall’attacco di Pharen, Cizeeta e Ootozam sembrava impossibile e poi, poi su Sephiro fecero ritorno i cavalieri magici e con loro era arrivata lei.

Strinse i pugni senza distogliere lo sguardo dal castello assottigliandolo lievemente, Hikaru,il cavaliere magico del fuoco era solo una ragazzina fragile e indifesa tormentata dai rimorsi per aver assassinato Emeraude e suo fratello Zagart.

Non le faceva una colpa e mai gliela avrebbe fatta anche se provava un sentimento di profondo affetto nei confronti di suo fratello; Zagart aveva scelto una strada impossibile da percorrere, ed egli era ben consapevole delle proprie azioni così come lo era la principessa.  E poi come poteva accusarla? Il destino di un cavaliere magico era molto crudele, accettare una sorte fatta di sangue e guerre era già dura per lui, figurarsi per delle ragazzine convocate da un altro mondo.

E poi non riusciva ad accettare l’idea di saperla sovrana di un regno come Sephiro, non tollerava il pensiero di saperla legata indissolubilmente ad una vita di solitudine, non lei. Lei sempre così vitale e allegra. Da subito ne era rimasto affascinato benché continua a negarlo, non poteva fare altrimenti se voleva restarle lontano e rendere il distacco meno doloroso, però ora gli era impossibile imporsi di non pensare a lei, adesso che era così vicino alla fanciulla terrestre. Hikaru da timida e dolce sapeva tramutarsi in un valorosa guerriera, tuttavia la principessa di Sephiro non era una sanguinaria. Più di una volta l’aveva osservata, quando credeva di non essere vista da altri, in lacrime rivelandola più fragile di quanto potesse credere.

Ricordava molto bene il momento in cui Mokona l’aveva designata insieme, al suo più caro amico, Eagle, come adatta a percorrere la strada per divenire la nuova Colonna. Ben vivo nei suoi ricordi era la stretta avvertita allo stomaco e l’angoscia impossessarsi del suo freddo animo di guerriero. Impotente non ebbe altra scelta che aspettare la fine della battaglia ed, ancora una volta, Hikaru aveva dimostrato la sua nobiltà d’animo salvando così Eagle, dal suo triste destino di morte.

Mokona- strinse i pugni e abbasso un poco astioso il capo, il creatore non aveva voluto cedere alla richiesta della fanciulla terrestre, il sistema della Colonna non era stato mutato e lui comprese proprio in quel momento di doversi allontanarsi da lei, non poteva rischiare di metterla in pericolo per colpa dei loro sentimenti. Era questo il suo dovere in qualità di Spadaccino Magico. Dovere, le labbra si curvarono in un sorriso irriverente, il suo dovere era quello di rispettare delle leggi assurde, iniziava a capire i pensieri di suo fratello ora, per salvare la principessa doveva solo fingere di odiarla, si quella era l’unica soluzione possibile, eppure sentiva il sangue ribollire per la collera. Un giorno di questi sarebbe impazzito ne era certo, non era da lui scoraggiarsi in questo modo inspirò quindi lievemente e tornò a rilassarsi; non si voltò quando percepì il rumore di passi avvicinarsi per il corridoio, da quel lieve suono era riuscito a identificare la persona a cui appartenevano prima ancora del suo ingresso nella stanza.

“ Sei più silenzioso del solito Lantis” il giovane guerriero si volse e, con la solita espressione imperscrutabile, si limito a fissare il nuovo arrivato con aria apparentemente annoiata “ Suvvia Lantis non fare quei musi lunghi, da parte tua mi aspettavo una accoglienza più calorosa infondo, se non mi sono fermato al castello per la notte era per non lasciarti qui da solo.”.

Eagle sorrise, un sorriso dolce e caloroso come erano soliti incresparsi sulle sue labbra, si lasciò infine cadere stancamente sul divanetto in una posizione scomposta. “ Ah incontrare la tua Hikaru è stato più stancante del previsto” sorrise divertito quando sentì provenire un piccolo grugnito di diniego da parte dell’amico “ Il protocollo di corte è davvero terribile, ora capisco perché sei voluto rimanere qui a saperlo l’avrei fatto anche io, però ne è valsa la pena infine. Lo sai la principessa si è fatta molto più carina anche se…” . Lo Spadaccino Magico si avvicinò al retrò del divanetto “ Eagle smettila sono stanco di sentire le tue lamentele, non mi farai cambiare idea e non scenderò da questa astronave fino a quando non darai l’ordine di ritornare ad Ootozam. ” il giovane dai capelli argentei sollevò entrambe le mani in segno di resa “ Come vuoi tu Lantis, ma prima o poi dovrai scendere dalla Nsx. Clef vuole parlarti mi ha detto di riferirti che ti vuole incontrare perché dovete discutere su una questione urgente, ed in qualità di maestro e amico, spera in una tua risposta affermativa. Mi ha detto, inoltre, di ribadirti che si tratta di un ultimo compito in veste ufficiale di Spadaccino magico” frustrato Lantis si fermò sulla soglia della porta, Clef voleva incontrarlo e questo non era un buon segno, stava  forse per verificarsi qualcosa di spiacevole sul suo pianeta natio ? Volse il capo appena verso il principe di Ootozam inarcando un sopracciglio nero, un conflitto era nato dentro lui, accettare significava correre il rischio di rivederla e lui non voleva. Sapeva fin troppo bene di non aver ancora fatto chiarezza sui suoi sentimenti, o meglio, già da tempo sapeva di ricambiare l’amore per la nuova principessa, un amore inaccettabile sia per le dure leggi del suo mondo e sia per il suo senso di lealtà verso Sephiro. Rivederla però significava soprattutto correre il rischio di metterla in pericolo di vita proprio a causa dei suoi sentimenti che, era certo, non avrebbe potuto tenere celati una volta trovatosi al suo cospetto.  E questo non poteva permetterlo. Era molto più semplice l’imporsi di disprezzarla e starle lontano sapendola viva, si sentiva un vigliacco e lui un vigliacco non lo era mai stato. Era meglio una fuga che affrontare una guerra persa in partenza.

“Amico mio mi stai ascoltando? Incontrerai il Monaco Guida ? ” il ragazzo sospirò scoraggiato dai continui silenzi dello Spadaccino “ Incontrerò domani mattina il vecchio Monaco Guida a condizione che sia solo” non disse altro e l’albino sorrise fra se e se quando le porte dell’astronave si richiusero al passaggio del guerriero, convincere Lantis non era stato poi così difficile.

 

Quando fece il suo ritorno nella camera Hikaru si sentiva un po’ meglio, non  si era cambiata poichè, nella fretta, per errore aveva preso una camicia da notte quindi si era limitata a sciacquarsi il viso e sciogliere i capelli dalla lunga treccia ramata.

Si era seduta vicino ad Fuu ed Umi ed insieme avevano parlato a lungo con Caldina e Plesea, tanto che avevano persino saltato la cena. Si era limitata a mangiare qualche biscotto, seppur controvoglia, per non far preoccupare le ragazze, non sentiva i morsi della fame lo stomaco le si era chiuso per la tensione, anche se era riuscita a trovare un po’ di serenità stando in compagnia delle sue amiche. Avvicinò la mano sinistra alla bocca in modo da celare educatamente uno sbadiglio,immediatamente Plesea e Caldina si misero in piedi “ Principessa vi chiediamo il permesso di ritirarci nelle nostre stanze ” parlarono all’unisono e Hikaru ridacchiò divertita. “ Quante volte vi ho ripetuto di non usare un tono così formale quando siete sole con me, sapete bene che potete andarvene quando volete” volse lo sguardo prima su Fuu e poi Umi sorrise lievemente le sue amiche avevano decisamente un aspetto molto stanco si alzò a sua volta dal divanetto .

Plesea, Caldina prima di andare ho da chiedervi un favore, vi prego potete accompagnare le mie amiche nelle loro stanze? Sicuramente saranno stanche ” Umi strinse le mani per poi tornare ad aprirle di scatto “ Ma Hikaru noi non siamo stanche …” Fuu si affrettò ad appoggiare la mano sinistra sul ginocchio dell’amica  in modo da calmarla “ Hikaru ti ringrazio per la tua premura sia io che Umi siamo molto affaticate e poi anche tu non hai avuto certamente una giornata facile” la bionda si alzò porgendo la mano all’azzurra.

Umi annuì per poi alzarsi senza accettare l’aiuto dell’amica, non era certo intenzionata a mancarle di rispetto,ma non stava poi così male per farsi aiutare ad alzarsi da un divano “ Si scusaci Fuu ha ragione” iniziò passano la mano destra fra i lunghi capelli “ Il viaggio per venire sin qui  è stato stancante e rocambolesco come al solito del resto” si lamentò, Fuu rise mentre faceva ricadere al suo fianco il braccio . 

 “ Come vuoi tu Hikaru accompagneremo i cavalieri magici nelle loro stanze” Caldina e Plesea  avevano parlato nuovamente insieme ed, un sorriso divertito fece nuovamente capolino sulle labbra della sovrana“ Andate pure io non vi trattengo” le quattro non dissero altro si limitarono a compiere un inchino accennano ed uscire nella camera.

Una volta rimasta sola prese la camicia da notte che aveva precedentemente abbandonato su di una poltrona ed, una volta cambiatasi, si specchiò brevemente, lo sguardo ricadde distrattamente sulla sua corona. In apparenza il diadema  era rimasto immutato nell’aspetto, però nel momento in cui era stata scelta come sovrana la corona si era adattata a lei. Il grande zaffiro centrale si era tramutato in un rubino scarlatto mentre la forma del gioiello era rimasta inalterata. Alzò lentamente il braccio sinistro in modo da sfiorare la pietra preziosa, il rosso era stato associato al nuovo stemma regale, immaginava che non poteva essere altrimenti, la tinta le ricordava il fuoco. In passato aveva il totale controllo su tale potere come cavaliere magico, in qualità di principessa aveva il controllo su ogni singolo elemento, ma il fuoco e la luce erano i poteri che sentiva di controllare con maggiore naturalezza. Tentare di sfilare la corona dal capo era impossibile e già da tempo ci aveva rinunciato era come una sorta di catena indistruttibile ed oramai era divenuta parte di lei, anzi a dire il vero non era poi così scomoda come in un primo momento aveva immaginato, quando appoggiava il capo sui cuscini o quando lavava i capelli era come se l’oggetto non ci fosse, anche se sapeva che in realtà non era così.

Si stiracchiò un poco camminando a piedi nudi si avvicinò al grande letto a baldacchino, si sporse sul comodino in modo da soffiare sulla fiamma della candela che, da pochi istanti, era rimasta l’ultima fonte di luce della stanza. Fu solo quando rimase al buio che silenziosamente la sovrana si lasciò cadere pesantemente sul letto. I suoi capelli ricaddero in soffici onde scarlatte sul cuscino e facevano contrasto al bianco candore delle coltri, chiuse gli occhi e si rigirò sul fianco rannicchiandosi in posizione fetale. Inspirò piano ed espirò altrettanto debolmente, le parole di Eagle le tornarono in mente Lantis è tornato a Sephiro, sono sicuro che questa notizia ti interessa molto”.Quanto le era mancato? Nemmeno lei sapeva rispondersi e ogni volta più pensava a lui e, al modo in cui l’aveva trattata l’ultima volta in cui avevano parlato, si ritrovava a pregare con maggiore impegno. Ora che era tornato poteva dimostrargli di essere all’altezza di un simile incarico, anche se le sue mani si erano macchiate del sangue di Zagart e di Emeraude. Questa punizione era la più adatta per una come lei, il suo isolamento le permetteva così di ricordare le sue azioni abiette e di prendere decisioni con maggior criterio per il bene collettivo.

 –Illusa. Sei un’illusa Hikaru non avrai mai il suo perdono- sorrise amaramente, parte del suo cuore si divertiva a giocare crudelmente con i suoi sentimenti più nascosti, per sua fortuna quasi immediatamente interveniva la sua parte razionale che le ricordava di relegarli, nella parte più profonda del suo animo.

Il sonno quella notte, per qualche inspiegabile ragione, tardava ad arrivare si rigirò nel letto più e più volte ed infine riuscì a prendere sonno solo quando strinse il medaglione che portava al collo.

 

Il sole splendeva alto nel cielo e Lantis camminava con passi frettolosi nell’ala  che conduceva nello studio di Clef, una volta giunto dinanzi la porta non si fece scrupolo di bussare entrando direttamente nella stanza.

Clef era seduto sul suo scrittoio e sembrava concentrato sulla lettura di alcune antiche pergamene “ Non hai mai perso la pessima abitudine di entrare in una stanza senza prima bussare” il giovane guerriero ammirò sorpreso il Monaco Guida ancora chino sulla sua lettura. Clef aveva il potere di stupirlo ogni volta,  era infatti riuscito ad avvertire la sua presenza anche se impegnato in chissà quali complicati studi, a giudicare dallo stato delle pergamene doveva trattarsi di incantesimi molto antichi.  “ Ad ogni modo hai accettato di incontrarmi, anche se con un giorno di ritardo” il guerriero storse la bocca “ Clef non perdere tempo con inutili chiacchiere, Eagle mi ha detto che volevi parlarmi di qualcosa di importante.”

Con l’aiuto del suo bastone il Monaco Guida si alzò dalla sedia e aggirando lo scrittoio si avvicinò un poco allo spadaccino “ Pazienta mio giovane amico” Clef scosse il capo “Si hai ragione quello che sto per dirti è molto importante. Sono sicuro inoltre che quello che ascolterai non ti piacerà affatto. Riguarda Hikaru, ho ragione di credere che la sua vita è in pericolo…” Il monaco alzò un poco bastone come a voler azzittire per tempo Lantis “ Non è questo il momento delle domande fammi prima finire quello che sto per dirti. Ho avvertito una presenza ostile, seppur in forma lieve, e la cosa che mi preoccupa maggiormente è che la principessa stessa non si è accorta di nulla. Probabilmente si tratta della mia immaginazione, però, Hikaru mi parsa più stanca del solito e questo è molto strano, temo per la sua incolumità ed ho ragione di credere che il pericolo più grande si manifesterà proprio nella sera del gran ballo. Ti chiedo quindi vegliare su di lei sino al giorno della festa, se non accadrà nulla potrai ritenerti libero di andare dove più ti aggrada. Lantis ti prego inoltre di mantenere segreta questa nostra conversazione, nemmeno i cavalieri magici sanno nulla di quel che ti ho detto. So di potermi fidare di te non è vero mio giovane amico ? ”.

Clef strinse con entrambe le mani il bastone una volta finito di parlare ed ora, attendeva la risposta del giovane Spadaccino “ Io…” iniziò il guerriero schiarendosi un poco la voce, “ E’ vero in passato ho giurato di servire fedelmente la Corona e Sephiro, ma adesso…”, “ Clef , Clef posso entrare ?” una voce femminile proveniente da dietro la porta interruppe il suo discorso. Lantis si girò verso l’uscio di scatto, non aveva sentito i suoi passi leggeri e mentalmente si trovo a maledire la sua stupidità “ Certamente Principessa entrate pure ” rispose prontamente il Monaco Guida, dal tono così formale la fanciulla comprese che egli non era solo. Le porte si spalancarono magicamente al suo passaggio, Hikaru teneva lo sguardo chino, in modo da poter osservare, dei fiori bianchi che stringeva con le esili ed affusolate mani   “ Vi ringrazio Monaco Guida” rispose con tono gentile .

Hikaru era divenuta ancor più bella di quanto ricordava, i lunghi crini rossi erano raccolti nella solita treccia che le ricadeva morbidamente lungo la spalla sinistra mettendo il risalto il collo sottile niveo della fanciulla, la figura esile era esaltata da un elegante abito ramato finemente ricamato con fini arabeschi .

Quando i suoi occhi scuri incrociarono quelli cremisi di lei, Lantis avvertì l’impulso di stringerla fra le braccia, non si accorse neppure di essersi avvicinato a lei. Una volta trovatosi a pochi passi da ella, con gesti eleganti si inchinò piegando il capo in modo da distogliere lo sguardo da quello della principessa.  

“ Vi do il mio bentornato su Sephiro, Lantis ” parlò la fanciulla dopo un silenzio interminabile.

 

Continua…

 

Ringraziamenti:

Volevo ringraziare tutti quelli che hanno letto la mia storia e in particolare Femke e Shirin che hanno lasciato un commento. Sono felice che la storia vi piaccia, spero di non deludere nessuno con questo secondo capitolo che a dir la verità mi convince molto poco. Un saluto, Merit

  
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