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Autore: Chicale    06/05/2013    0 recensioni
"Tornerai?" -Chiesi, guardandolo negli occhi. Quegli occhi che mi avevano affascinata già dal primo giorno, quegli occhi che mi trasmettevano tutto, odio, amore, malinconia, felicità. Quegli occhi che mi avevano fatta viaggiare, per mari, per navi, per laghi, per montagne, per deserti, per boschi. Quegli occhi di cui mi ero innamorata.-
"Resto qua, Ally." -Cercò di rassicurarmi, ponendo la propria mano sul mio petto.-
Esistono amori che nemmeno centinaia di chilometri può separare.
Genere: Fantasy, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Domenica, 10 aprile.
 
“Svegliati, tonta!” –Il grido di mia mamma mi svegliò, svogliata allungai una mano verso il comodino. Toccai,come paurosa, la mia sveglia-papera regalatami da mio fratello per il mio tredicesimo compleanno. La “papera” aveva un orologio nella pancia e il suo suono era un assordante ‘QUAK QUAK QUAK.’
 
 
Erano precisamente le 8, ora in cui ero solita dormire. Mi feci svariate domande, pressoché inutili. Ma cosa voleva mia mamma?.
 
 
Mi alzai svogliata da letto, misi le ciabatte col muso da maialino e scesi le scale, arrivando fino in cucina.-
 
 
“Mmh, dimmi mamma, mi hai chiamato?” –Lei mi guardò e poi indicò il salotto. A quel cenno mi diressi lì, curiosa, ma anche un po’ spaventata. Cosa c’era in salotto? Cosa mi avrebbe aspettato?.
 
 
 
Arrivai e vidi un gufo. Un gufo? Accennai una timida risata e mi avvicinai a lui, notai che tra le zampe aveva una busta. La presi e lui, essendo rimasta la finestra aperta, volò via.
 
 
 
Corrugai le sopracciglia. Tutto mi sembrava troppo strano. Mamma che aveva fatto entrare un gufo, un gufo come postino, una lettera per me.
 
 
Non avevo mai ricevuto lettere e,sinceramente, mi immaginavo diversamente l’arrivo della prima.
 
 
Feci le spallucce ed eliminai ogni pensiero confuso dalla mia mente. Ero troppo curiosa per la lettera, non potevo soffermarmi su dettagli troppo incasinati.
 
 
Mi sedetti sul divano e feci un respiro profondo, poi iniziai ad aprire la lettera. Quella lettere che era stata chiusa accuratamente con la cera, cera rossa splendente.
 
 
Tirai fuori una lettera.
 
 
 
Cara signorina Allyson Cooper, vogliamo informarla che lei è stata scelta per entrare nell’accademia di magia di Windston.
 
 
 
Mi fermai e ripresi fiato. Accademia di magia? Windston? Sgranai gli occhi per la sorpresa. Non avevo mai sentito parlare di questa Accademia. Guardai mia mamma che era seduta in cucina. Anche lei mi stava guardando, come a chiedermi cosa c’era scritto. Le feci un sorriso,per rassicurare sia lei che me. Ripresi a leggere.
 
 
 
Venga alle ore 18 di oggi pomeriggio nella metropolitana di New York, si prepari una valigia ricca di vestiti. Lì incontrerà Jay, lui le spiegherà tutto.
Riguardo ai suoi genitori, sono già stati informati con un’altra lettera. Non si preoccupi, non gli abbiamo detto niente di questo.
Loro sanno di uno scambio culturale che dura un anno.
A rivederla.
 
Accademia di Magia, Windston.
 
 
 
Sorrisi, ancora, giusto per non far spaventare mia mamma. Ripresi fiato, quelle lettere scritta l’una affianco all’altra avevano fatto battere il mio cuore come all’impazzata. Ero stata presa in un’Accademia di Magia! Chiusi la lettera e me la misi in tasca, poi mi alzai raggiungendo mia mamma-
 
 
 
“Beh, Ally, cosa ne pensi?” –Notai nei suoi occhi gioia, ma anche malinconia. Certo, ci avrei scommesso. Avrebbe iniziato con i soliti pianti, proprio come quando mio fratello era partito per.. Per uno scambio culturale!-
 
 
“Ecco!” –Urlai, sussultando di gioia.- “Ora ho capito tutto, grazie mamma, grazie!” –Le diedi un bacio e corsi di sopra. Arrivata aprii il mio armadio, tirai fuori tutti i vestiti che preferivo e li misi in una valigia.-
 
 
 
Ore 17.40
 
 
 
“Corri mamma, corri! Non voglio arrivare tardi al mio primo incontro! Dai mamma!” –Le urlavo quasi nell’orecchio,mentre lei provava di tutto per far accelerare l’auto. Fortunatamente arrivammo in tempo all’appuntamento. Mi diede un bacio sulla fronte.-
 
 
“Fai la brava, mi mancherai.” –Notai nei suoi occhi che stava iniziando a piangere, così uscii subito dall’auto sorridendo.
 
 
Corsi giù per le scale e arrivai nella metropolitana. Un signore buffo, con i capelli rossi e gli occhi castani mi stava aspettando. Lo notai dal cartone che aveva in mano, c’era scritto ‘ALLYSON COOPER’, come avrei fatto a non notarlo? Lo raggiunsi e lui mi sorrise.-
 
 
 
“Allyson?” –La sua voce mi fece sorridere spontaneamente.-
 
 
“Chi altri sennò?” –Lo guardai negli occhi e mi prese la mano.-
 
 
“Giusto in tempo, diamine! Tra poco passa la metro!” –Mi strinse la mano e mi accompagnò davanti un muro.-
 
 
“Ma.. le metro son..” –Non mi fece finire di parlare che mi tirò dentro quel muro. Urlai e una folla di gente si girò verso di me.-
 
 
“Non urlare Allyson, disturbi queste persone.” –Mi lasciò la mano e io mi strinsi a lui e al mio bagaglio.-
 
 
“Ma.. dove siamo Jay? Questa gente non c’era prima.” –Lui mi guardò dolcemente.-
 
 
“Siamo a Straidnel, una cittadina a cento chilometri da Windston. Ora prendiamo la metro, così arriviamo lì. Ti avviso, sarai in ‘carrozza’ con due altri ragazzi della tua età, il preside ha deciso così per farvi fare conoscenza.” –Ascoltai ogni sua parola attentamente. Dopo due minuti arrivò la metro.-
 
 
“Bene, ora sali, noi ci incontriamo quando arriviamo, va bene? Dai,vai!”
 –Mi diede una leggera spinta verso la metro, poi aggiunse-
“Sei nella ‘carrozza’ AS05!”
 –Salii, tenendo forte i miei bagagli. Passai tutti i vagoni della metro, fino ad arrivare alla mia postazione. Dentro c’erano già due ragazzi. Entrai, un po’ timida. Loro mi sorrisero come se ci conoscessimo già da una vita. Intimidita mi sedetti in un angolino della fila dei posti, ma subito un ragazzo biondo mi si avvicinò.-
 
 
“Ehi, tu devi essere la terza! Piacere, Matthew.” –Mi tese la mano e io, tremolante, gliela strinsi. Lo guardai negli occhi. Aveva due occhi verdi penetranti, come il verde delle foreste. Mi si avvicinò anche l’altro ragazzo. Lui aveva dei capelli castani tendenti al rosso scuro, mi porse anche lui la mano,che subito strinsi.-
 
 
“Io sono Jason. E tu? Non ci hai ancora detto il tuo nome.” –Si sedette nel posto davanti al mio,come se entrambi volessero tenermi compagnia.-
 
 
“Mi.. Mi chiamo Allyson.” –Accennai un timido sorriso cercando di guardare entrambi.-
 
 
“Allyson tu che animale hai?” –Mi guardo Matthew, mostrandomi il suo criceto.-
 
 
“A-animale? Che animale dovrei avere?” –Lo guardai quasi inorridita dal criceto. Jason scoppiò a ridere.-
 
 
“Beh, noi tutti abbiamo un animale. Io per esempio ho questa rana.” –Mi mostrò la sua rana e lo guardai ancora più inorridita.-
 
 
“Io.. Non sapevo nemmeno che scuola era questa. Non so niente, non so dove devo andare, cosa fare, con chi parlare, cosa mangiare.” –Li guardai in tono triste, poi sbuffai.-
 
 
“Non ti preoccupare, nessuno sa cosa deve fare. La scuola ha cambiato sede. Prima era ad Hogwarts, ora è a Windston. I professori non sono più quelli di una volta, tutti in pensione! Ora ci sono Harry, Hermione, Ron e Drako. Loro sono quelli più famosi, poi vengono tutti gli altri. Ma non ti preoccupare, te lo daranno sicuramente un animale.” –Mi tranquillizzò Metthew, mentre la metro si fermò. Eravamo arrivati.-
  
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