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Autore: I Fiori del Male    06/05/2013    2 recensioni
La mente si Soul lavora frenetica, mentre cerca di dare un nome a quella splendida creatura ricca di sfaccettature come un diamante, e sicuramente altrettanto preziosa ...
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Black Star, Maka Albarn, Soul Eater Evans, Tsubaki, Un po' tutti | Coppie: Soul/Maka
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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CIGNO NERO
CAPITOLO IV – il cigno è stupore.

 
Dove sono?

Maka apre gli occhi e si rende subito conto di non trovarsi in casa sua, nonostante il suo sguardo sia puntato su un anonimo soffitto bianco, perfettamente identico a quello della sua camera. Appena tenta di alzarsi un po’, la testa le gira, per cui decide di rimanere sdraiata, ma anche da quella posizione tenta di controllare che tutto sia al suo posto: il vestito c’è, reggiseno e slip pure, quindi non è successo nulla di quello che lei ha pensato appena sveglia. Quando cerca di muovere il braccio sinistro, però, si accorge che qualcosa lo blocca. Volta stancamente la testa.

Soul sta dormendo ancora beatamente. I capelli gli ricadono a larghi ciuffi sugli occhi chiusi, respira regolarmente, e ha stampato un mezzo sorriso sul volto. Nel sonno, si è stretto al braccio di Maka con forza, come se avesse paura di vederla andare via per sempre.

L’impressione che le da quel ragazzo è particolare. Sembra essere una persona fuori dal comune, o forse è solo quel colore di capelli appariscente, ma anche molto buona. Non lo conosce, tutto quello che ricorda è di essersi sentita male sulla pista da ballo, quindi probabilmente deve esser stato lui a soccorrerla, e questo è già un punto a suo favore.

Accidenti! Liz e Tsubaki penseranno ....

Ma mentre pensa a Tsubaki qualcosa le scatta nel cervello e lei si volta di nuovo ad osservare il ragazzo, mentre nella testa si fa strada l’eco della voce di Crona, che racconta di un ragazzo dai capelli bianchi e gli occhi rossi che le seguiva nel corridoio principale della Shibusen. Com’era che si chiamava? Eater qualcosa .... Evans ....

“Soul Eater Evans!” esclama ad alta voce, senza accorgersene.

Solo allora il ragazzo apre lentamente gli occhi, sotto lo sguardo stupito di Maka, e quello che vede lo lascia senza parole: il suo cigno la sta fissando, è giorno e non ha ancora cambiato aspetto. Si trova li, sul suo letto, insieme a lui, bella come la sera prima, forse di più nella luce purificatrice del giorno, così diversa dallo scintillio sinistro della luna.

Maka dal canto suo non può che restare di sasso alla vista di quegli occhi.

Come se un gioielliere vi avesse incastonato delle gemme ...

È un colore straordinario, fatto di mille sfumature in cui si può perdersi come in un labirinto senza fine, ma quello che la stupisce più di tutto, è che quegli occhi che non la conoscono sembrano guardare oltre la maschera fatta di carne e sangue, dritti verso l’essenza delle mille cose che lei, come ogni essere umano, è in grado di essere, di interpretare, di sognare. Dietro quegli occhi e quel mezzo sorriso, per la prima volta nella sua vita, Maka non vede il volto di suo padre, e questo le dice molte cose, per alcune delle quali è troppo presto.

 
Gli incantesimi non durano molto, si sa, le favole lo insegnano bene e nella mente di tutti rimane indelebile il ricordo di Cenerentola che scappa dal principe azzurro e perde una scarpetta nella fretta di inseguire la mezzanotte.

Così fa irruzione Black Star.

“ehi, amico! Finalmente hai ricominciato a darti da fare! Cazzo era or...”

“CHIUDI QUELLA FOGNA COGLIONE!”

A quell’urlo Maka si spaventa, è un cambio repentino negli occhi di quel ragazzo a metterle quasi paura, ma soprattutto il suo amico, che sembra far parte di quella folla che la fissa senza vederla davvero, come dimostrato dal commento poco carino nei suoi confronti, che sarebbe potuto benissimo uscire dalla bocca di suo padre.

“io ... io devo andare.” Dice allora con voce flebile, rivolta a Soul e a lui soltanto, decisa ad ignorare la presenza di Black Star, ma la sua è una preghiera: vorrebbe parlare con lui, conoscerlo meglio, per capire come mai lo vede diverso, ma non ha tempo, spera di averne a sufficienza in futuro, e lo stesso vale per lui e traspare dai suoi occhi che non sanno nasconderle nulla.

“si”, risponde semplicemente, ed anche li ci sono mille promesse, sembra che stia parlando di qualcosa di molto più importante.

Allora lei si alza, recupera le scarpe vicino al letto, le indossa ed esce dalla stanza, senza degnare di un solo sguardo Black Star.


 
 
“sei proprio una testa di cazzo.”

“ma che vuoi Soul non rompere i coglioni! Come se fosse la prima volta che entro in una stanza dopo che hai scopato con qualcuna e faccio commenti! E come se tu non lo facessi mai poi! Pezzo di merda!”

“sei un coglione, adesso sono sicuro. Ma non hai visto che stava ancora vestita di tutto punto! Non abbiamo fatto un cazzo, ok!?”

A quelle parole Black Star scoppia a ridere sguaiatamente.

“non ci posso credere! Il grande Soul Eater Evans va in bianco! Ma che ti prende, amico, hai bisogno di un medico. E allora che cazzo avete fatto tutta la notte? Te ne sei andato con quella che eravamo appena arrivati, di tempo ne hai avuto una cifra!”

Che mi prende ... non mi prende un cazzo Black Star ... proprio un cazzo ...

Pensandoci meglio, qualcosa gli prende invece. Si è stancato di quelle ragazze vuote, che si danno con facilità come se il corpo non fosse il loro, si è rotto di quelle notti senza significato che lo lasciano esausto di piacere e ogni volta un po’ più consunto nell’anima, come se per ognuno di quei cuori spezzati stesse pagando pegno. Alcune di loro sono fidanzate e hanno discusso col proprio ragazzo, così lo incontrano e sfogano su di lui i loro istinti lussuriosi, altre sono tremendamente sole pur essendo niente affatto brutte, e in lui trovano una momentanea conferma di valere qualcosa, ma questo non lo consola, sa che in realtà per loro non cambia proprio nulla, restano sempre vuote. Persone così possono riempirsi solo con l’amore, e lui non può dargliene.

 
Per quanto riguarda Maka, invece, non farebbe mai e poi mai fatto quello che Black Star gli dice. Qualche volta lo immagina, ma non c’è niente di sporco nella sua immaginazione, non è l’idea di scopare con lei, quanto piuttosto quella di donarglisi per intero, senza riserve, rendersi suo in ogni senso. Gli pare quasi una venerazione e non riesce ad immaginare come può trasformarla in realtà senza che tutto si macchi di peccato, in quella città che ne trasuda da ogni mattone.

 
 
In questo preciso istante, mentre Soul continua a discutere con Black Star di cose che, probabilmente, non capirà mai, Maka è tornata a casa propria, si è stesa sul letto, di fianco, e immagina che Soul sia lì, ancora intento a fissarla in quel modo che non ha mai visto e che, ora lo sa, era quello che aveva sempre desiderato, a cui non sa dare un nome, come del resto non sa farlo lui.

 
   
 
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