Carissimi Laura, Arianna, Giulio e Lorenzo,
adorati figli miei,
ho deciso di andare a trovare vostro padre. Sono stufa di aspettare e voglio incontrarlo, finalmente.
Non posso negare di essere preoccupata, ma al tempo stesso anche eccitata.
Sapete, proprio ieri pomeriggio ho ripensato ad alcune cose.
Ho pensato a quel giorno di liceo, piovoso e umido, in cui un giovane ragazzo mi ha ospitato sotto il suo ombrello. Ricordo il suo delicato alito alla menta mentre mi parlava e la sua voce profonda e rassicurante.
Ho pensato al nostro primo bacio, distesi nell’erba del prato di casa sua. Non potete immaginare quanto fossi emozionata. E poi le nostre lunghe gite in collina, nei boschi, e i nostri discorsi profondi sulla vita.
Oh, e poi, quel giorno magnifico del nostro “sì”, io cosparsa di veli e rossa per l’imbarazzo. Quell’indimenticabile giornata di sole primaverile, e le facce commosse dei vostri nonni mentre lanciavano petali di rosa.
Ho pensato a quella domenica di febbraio, rinchiusa in ospedale. Vostro padre mi dava da mangiare cioccolato e mi accarezzava per alleviare il mio dolore. E tutto un tratto ecco che viene alla luce la mia prima stella, te Lorenzo.
Crescerti è stato una meraviglia, così come anche per voi, dolci e tenere creature.
Ho pensato anche a quella volta in cui siamo andati per la prima volta nel Mar Rosso. Voi non sapevate nuotare e vi siete avvinghiati su me e papà, ma poi avete visto dei bei pesci e subito vi siete ributtati in acqua.
Mi sono venute in mente anche tutte le volte in cui ci avete fatto dannare, con i vostri capricci snervanti.
E infine ho pensato ai miei nipotini vivaci. Forse ultimamente li ho un po’ viziati, ma si sa che questo è un difetto delle nonne.
È stato bello ricordare tutte queste cose e altre ancora, ma non voglio dilungarmi.
Ci tenevo a dirvi che vi amo con tutta me stessa.
Io adesso vado da vostro padre, ma non piangete.
Un giorno ci incontreremo di nuovo e saremo tutti lassù.
Felici.
Un fortissimo abbraccio
Vostra madre