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Autore: Maho    06/09/2004    15 recensioni
Hermione si sente persa senza più Ron al suo fianco. Una dolcissima Song-Fanfiction di un solo capitolo sulle note della canzone dei Delta Goodrem, "Lost without You"
Genere: Azione, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Lost without you

Salve a tutti^^! Questa è la prima fic che pubblico^^! Spero vi piacerà!

Maho

 

Disclaimers: Harry Potter, Hermione Granger e Ron Weasley appartengono a J.K. Rowling  e vari editori tra cui Bloomsbury e Salani. Le parole e la canzone appartengono a Delta Goodrem. Questa Fanfiction non è stata scritta a scopo di lucro, ma per puro divertimento.

 

Lost without you

 

Pioggia. Anche oggi Londra è bagnata dalla pioggia. Le gocce cadono bagnando il finestrino del nottetempo, al quale sono affacciata. Da piccola mia madre diceva che il Signore la manda per benedirci ed in questo momento una dono di Dio è giusto quello che mi ci vuole. Scendo dall’autobus dei maghi e guardo in alto, nonostante il cattivo tempo. Piccole sfere d’acqua si posano sul mio viso arrossato, come carezze. Vorrei fossero le tua mani a carezzarmi.

 

I know I can be a little stubborn sometimes

(So di essere a volte un po’ testarda)

You might say, a little righteous and too proud

(Abbastanza onesta e troppo orgogliosa potresti aggiungere)

I just want to find a way to compromise

(Vorrei soltanto trovare un modo per trovare un compromesso)

Cause I believe that we can work things out

(Perché penso che le cose possano essere risolte)

 

Il magazzino che camuffa il Ministero della Magia Inglese è ogni giorno più logoro e pare che la pesante struttura sia sorretta per pura magia. Probabilmente è proprio così. Questo pensiero mi fa involontariamente ridere. Alcuni graffiti vengono scoloriti dall’acqua.

Entro nella consueta cabina telefonica rossa e mi chiudo la porta alla spalle. Mi piace usare l’ingresso dei visitatori, mi fa sentire sempre come se fosse il mio primo giorno di lavoro qui. Accidenti, allora si che ero davvero tesa. Ero cocciuta e tu avresti aggiunto abbastanza onesta e troppo orgogliosa. Non ho potuto dirti che avevi ragione. Per un mio stupido errore non eri al mio fianco quando questo è cominciato. Adesso vorrei soltanto ottenere un modo per trovare un compromesso tra di noi, perché penso che le cose possano essere risolte.

Alzo il ricevitore e dopo aver fatto il numero (“mmm… sei, due, quattro… di nuovo quattro, due”) pronuncio le parole di routine.

<< Hermione Granger, Ufficio per la Cooperanzione Magica Internazionale. Lavoro>>

La cabina inizia a muoversi sprofondando, d’improvviso mi torna alla mente un momento dei miei sedici anni.

Ron, Harry ed io stavamo guardando un telefilm babbano, a casa mia. Fuori il tempo era esattamente come quello di oggi. Grigio, cupo e un po’ in tempesta. Allora però eravamo sprofondati sul divano, mangiando pop corn dietetici (“Ma Hermione, senza sale non sono pop corn!” “Ron vuoi forse diventare un badile?” “La finite? Non riesco a vedere lo schermo se voi due ci litigate davanti!”) ed era l’antivigilia di Natale.

Non ricordo precisamente il titolo del telefilm in questione, forse “Buffy – The Vampire Stayer” ma non ne sono sicura. Il punto è che all’improvviso gli attori avevano aperto un ascensore nel muro e Ron era saltato in piedi, le mani nei capelli.

<< Ron che succede?>>

<< Oh mio Dio… Oh Mio Dio!>>

<< Ti vuoi dare una calmata? >>

<< Ma non capite? Hanno capito come funziona la cabina del Ministero della Magia! Devo subito mandare un gufo a papà, lui saprà cosa fare!>>

<< Tu non mandi proprio nessun gufo, Ron ti rendi conto che è un telefilm finto?>>

<< Quindi quello che fanno non è reale... non è vero?>>

<< Assolutamente no>>

<< Quindi vuoi dire che… che quella biondina stermina vampiri non esiste?!>>

<< Ron è un’attrice!>>

<< Accidenti… e io che volevo fare un viaggio negli U.S.A. per cercarla!>>

<< Ron! >>

Dopo un mio scappellotto indignato sulla testa al nostro rosso preferito, ci riaccomodammo, buttandoci pesantemente sul sofà.

 

I thought I had all the answers never giving in

(Pensavo di avere tutte le risposte semplicemente non arrendendomi mai)

But baby since you've gone I admit that I was wrong

(Ma baby, da quando te ne sei andato ho capito che sbagliavo.)

 

Cammino all’Atrium con tutta calma. La mia coincidenza dovrebbe passare a secondi. Infatti, come volevasi dimostrare, Ron e Harry si materializzano con le loro uniformi da Auror ed entrano nell’ascensore. Prima che questo possa chiudersi mi ci infilo anche io.

Come al solito Ron fa finta di non vedermi. Io lo saluto comunque e lo stesso faccio con Harry, ovviamente solo quest’ultimo mi ricambia.

<< Come va il lavoro Hermione?>>

<< Bene Harry, grazie, Vo… tu? Ho sentito che quel criminale… Worschoq?.. è ancora in giro>>

<< Worschop è ancora libero, ma siamo sulle sue tracce. Lo prenderemo>>

La conversazione si ferma qui, come tutte le mattine. Come ogni volta Ron non ha aperto bocca, ignorandomi e non rivolgendomi nemmeno il più misero degli sguardi.

La solita voce femminile mi comunica che è ora di scendere.

<< Beh… vado. Buona Giornata>>

L’ascensore si richiude e a male pena scorgo il saluto di Harry.

Entro nell’ufficio, mi siedo alla mia scrivania e inizio a compilare moduli. Sette anni di duro lavoro a Hogwarts per una lavoro davvero gratificante, non c’è che dire. Scrivere stampati è sicuramente l’attività che preferisco. Dopo il fatto che Ron mi ignori, senza dubbio.

Che ragazzina stupida ero! Pensavo che avrei ottenuto ciò che desideravo semplicemente non arrendendomi mai ma, da quando te ne sei andato Ron, ho capito di sbagliare. L’ho percepito una frazione di secondo dopo, troppo tardi. Quel terribile errore che ho commesso il giorno del ritorno a casa dal settimo anno a King’s Cross, non mi avrebbe più abbandonato.  

 

All I know is I'm lost without you, I'm not gonna lie

(Tutto ciò che so è che sono persa senza di te, non mentirò)

How am I going to be strong without you I need you by my side

(Come farò ad essere forte senza dite, ho bisogno di te al mio fianco)

If we ever say we'd never be together and we ended with goodbye don't know what I'd do?

(Se abbiamo detto che non staremo mai insieme, e ci siamo lasciati con un arrivederci non sai cosa farei?)

I'm lost without you

(Sono persa senza di te)

I keep trying to find my way but all I know is I'm lost without you

(Continuo a cercare la mia strada, ma tutto ciò che so è che sono persa senza di te)

I keep trying to face the day I'm lost without you

(Continuo ad affrontare ogni singolo giorno, ma sono persa senza di te)

 

Ron mi prese per il braccio quando scendemmo dall’Hogwarts Express e mi portò fuori dalla vista di Harry, Luna e Ginny.

<< Hermione dobbiamo parlare…>>

Durante gli ultimi due anni avevo evitato come la peste di stare da sola con lui, sapevo esattamente cosa avrebbe voluto dirmi, ma io ero talmente confusa, talmente spaventata da quel sentimento che provavo per lui che ho cercato di prendere tempo per pensarci su. Dopo due anni non avevo ancora capito un benemerito niente.

<< No Ron, non dobbiamo parlare. Ti prego non dire nulla>>

Il ragazzo davanti a me pareva stupito. Le mie parole erano ambigue, ma ne aveva appreso il significato grazie al tono in cui erano state pronunciate.

<< Hermione non puoi farmi questo, se non te lo dico impazzirò>>

<< Non ti voglio ascoltare. >>

<< Come puoi trattarmi con tanta freddezza, dopo tutti questi anni?!>>

Io abbassai il capo, non potevo guardarlo negli occhi o avrebbe capito che volevo esattamente il contrario. Mi prese per le spalle.

<< Guardami, dannazione. Guardami ti dico >>

<< Lasciami o griderò talmente forte da attirare tutta la gente sul binario. Non lo capisci che non potremo mai stare insieme? >>

<< Cosa…? >>

<< Siamo stati creati per ferirci a vicenda, come potremo stare insieme sapendo che litigheremo ogni giorno? >>

<< Ma l’amore…>>

<< … non è la risposta Ron. L’amore non ripagherà le lacrime, l’amore non ci farà dimenticare le parole cattive, l’amore non è per noi. La tua è solo un infatuazione momentanea, ti passerà. >>

<< Perché dici così? Io… io ti->>

<< Non dirlo neppure per scherzo!>> Misi le mani sulle orecchie << Non ti ascolto hai capito? Non ti ascolto! Faremo come se questa conversazione non ci fosse mai stata.>>

<< Io… Come vuoi. Arrivederci >>

<< Arrivederci.>>

Quando mi voltò le spalle sentii un dolore lancinante, un sonoro Crack dentro di me. Niente sarebbe stato come prima. In quel momento mi resi conto di quel avevo combinato. Avevo ripudiato la felicità in maniera assurda, cosa mi era passato nella testa? Mi sentivo vuota. Ero persa senza lui. Con chi avrei litigato ora? Chi sarebbe stato il mio amico? Per chi avrei pianto? Con chi avrei riso? Con chi avrei fatto pace dopo una litigata? Lui non c’era più. Non c’era più il suo sorriso dopo una partita di Quidditch. Non c’erano più le sue orecchie fumanti quando parlavo di Viktor. Non c’erano più le sue parole a chiedermi di fargli copiare i temi di Pozioni. Non c’erano più le sue braccia a tenermi quando cadevo. Lui non c’era più. Come farò a essere forte senza di Ron al mio fianco? Ne ho bisogno, disperatamente. Ho sopportato le cattiverie delle altre ragazze perché c’era Lui a dirmi che erano solo delle invidiose, ho sopportato gli insulti dei Serpeverde perché sapevo che Lui mi avrebbe protetta come un principe protegge la sua principessa dal Drago cattivo. Lui era il mio salvatore e io ero la sua fanciulla in pericolo. Ma era passato il momento giusto. Ero persa senza di Lui.

 

How am I ever gonna get rid of these blues

(Come mi libererò mai di questa tristezza)

Baby I'm so lonely all the time

(Baby sono sempre molto sola)

Everywhere I go I get so confused

(Ovunque vada mi sento così confusa)

You're the only thing that's on my mind

(tu sei l’unico pensiero della mia mente)

 

Continuo a redigere formulari mentre ripenso a quel momento. Sorrido. Sei l’unico pensiero della mia mente, sempre. In ogni momento della mia giornata. Che io mi stia lavando, che stia scrivendo, che stia contando, mangiando o leggendo. Solo tu nella mia mente. Purtroppo non posso fare a meno di rivivere la scena, come una bambina schiocca. Io lì, con le mani sulle orecchie, mentre tu, paziente, cercavi di dichiararti. Ti ho sempre dato dell’immaturo, ma qui l’unica inadeguata sono io. Sono sempre molto sola, ovunque vada mi sento così confusa se non ti vedo. Non ho idea di come liberarmi da questa tristezza. Se quel giorno sono stata io a non volerti ascoltare ora sei tu a non voler ascoltare me. Hai ragione, una volta tanto è solo colpa mia. Della mia paura di un rapporto,  non uno qualsiasi uno con Te. Non sono mai riuscita a farmi piacere l’ascendente che hai su di me, bastava la tua vicinanza a mandarmi nel pallone, un tuo sorriso a confondermi. L’hai sempre saputo ma ti ammiro, perché non ne hai mai approfittato. Sapevi che un tuo bacio sulla guancia mi avrebbe garantito il sorriso per una settimana, tu me ne davi uno ogni sera augurandomi la buona notte, ti eri accorto che eri la causa del mio buon umore. Avevo paura di quello che provavo perché per me eri come una droga a cui lentamente mi ero assuefatta. Avevo bisogno di respirare il tuo profumo, avevo necessità che le tue braccia mi circondassero quando qualcuno dei nostri cadeva in battaglia. Sono persa senza te, non riesco a mentirmi più come una volta. È questa quella che gli scrittori chiamano “la potenza del sentimento”?

 

Oh my beds so cold at night and I miss you more each day

(Oh, il mio letto è così freddo la notte e mi manchi ogni giorno di più)

Only you can make it right no I'm not too proud to say

(Solo tu puoi farmi felice no non sono troppo orgogliosa per dirlo)

 

Ora che sono un’adulta capisco che avevo soltanto timore di amare te più di ogni altro.

Il mio letto è così freddo la notte, vorrei che ci fossi tu a riscaldarmi, vorrei poterti guardare mentre dormi e il tuo petto si alza e abbassa aritmicamente, come tante volte ho fatto a lezione di Storia della Magia. Mi manchi ogni giorno di più, accidenti a te!

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Alzo lo sguardo e vedo la testa boccolosa di Hannah Abbott spuntare oltre lo spiraglio che ha creato aprendo la porta.

<< Dimmi Hannah, cosa succede?>>

<< Oggi alle dieci verrà in visita il Capo della Cooperazione Magica Internazionale Francese, ti prego Hermione, va tu al mio posto alla conferenza! Lo sai che quella non la sopporto!>>

<< Hannah, sei tu il Capo. Lo sai che a certi avvenimenti non puoi mancare!>>.

Hannah abbandona il suo posto accanto alla porta e si siede con un balzo sulla mia scrivania.

<< Oh lo sai che darei di matto!! Ti prego, ti prego, ti prego! >>

<< No >>

<< Ti aumenterò lo stipendio!>>

Inarco involontariamente un sopracciglio << No! >>

<< Ci sarà il corpo degli Auror al completo >>.

<< Ci sto >>

Mi da’ una pacca sulla spalla << Brava è così che mi piaci! >>

 

If I could only hold you now and make the pain just go away

(Se soltanto potessi tenerti stretto ora, e far sparire così il dolore)

Can't stop the tears from running down my face

(Non riesco a fermare le lacrime che mi solcano il viso)

Oh

 

Il convegno è stato qualcosa di assurdamente maschilista. Mai vista manifestazione peggiore! Quella… quella.. oh che rabbia! Fleur Delacourt alias il Capo della Cooperazione Magica Internazionale Francese è insopportabile esattamente come quando era una ragazzina!

Infilo piuttosto violentemente una scatola di tonno nel cestino della spesa.

Invece di parlare su come avvicinare i due ministeri, non ha fatto altro che riavviarsi i capelli. Quanto. La. Odio! Naturalmente tutti gli uomini avevano la lingua penzoloni, che spettacolo obbrobrioso! Lei rideva e loro ridevano, lei si muoveva e loro la seguivano. Gli uomini sono dei cagnolini, ecco cosa! Anzi lei è una smorfiosa! Una stupida svenevole sgualdrina mentecatta civetta… che stasera ha un appuntamento con Ron! Quella gli ha smorfiosamente chiesto se avrebbe potuto farle da guida stasera, in qualche locale del mondo magico e lui ha colto l’occasione e al volo! Loro saranno a divertirsi da qualche parte ed io invece starò a casa, sul divano a mangiare tonno con Grattastinchi vedendo uno di quei tristissimi film che non ti fanno pensare ad altro che alle sventure della protagonista femminile. La ragazza ovviamente è più acida, zitella e brutta di te, che la guardi dal teleschermo, ma ecco che il ragazzo più popolare della scuola s’innamora di lei e di colpo la trasforma in una fatina da urlo. Un classico. Peccato che cose del genere accadano solo nei film.

Sospiro.

Improvvisamente la porta del piccolo negozietto sbatte rumorosamente e prima di accorgermene ho la mano destra alla bacchetta.

Accanto al bancone sta un uomo e tiene per il collo la cassiera, minacciandola.

<< Alzi le mani, sono del Ministero >>

La situazione è critica, ma è una cosa che ho sempre sognato dire. L’uomo si volta verso di me, tenendo sempre il braccio stretto attorno alla gola della ragazza. È terribilmente sfigurato in volto, i capelli sono lunghi, sudici e i vestiti avrebbero proprio bisogno di una lavata. Ad un tratto lo riconosco. Ho visto la sua foto segnaletica nell’ufficio di Harry, stamattina.

<< Worschop… >> la mia voce è appena un sussurro, ma lui sembra averla avvertita benissimo e prima che possa proteggermi con un incantesimo scudo mi colpisce con una fattura che mi rende innocua.

<< Così abbiamo qui uno dei cani del Ministero, eh? >> Mi prende per i capelli con talmente tanta forza che ho paura gli restino in mano, il momento dopo sento solo un fortissimo dolore al capo.

<< Lasciami… bastardo…>>

Grazie a Dio negli ultimi anni il ministero ha fatto passi da giganti nella protezione dei suoi dipendenti. Senza farmi vedere cerco di mettere una mano sotto la giacca, dove è il CercAuror.

Click.

Sentito il rumore mi dimena ancora più forte.

<< Cosa diavolo hai fatto?! >>

Scossa dopo scossa non riesco a far altro che piangere e il dispositivo mi cade di mano, lui lo raccoglie non lasciandomi andare neppure per un momento. Accortosi che la polizia magica sta arrivando qui, mi sbatte contro gli scaffali.

<< Brutta puttana… hai chiamato gli Auror!>> mi gira e preme il braccio sulla mia gola, mostrandomi un coltello. << Lo vedi questo, sgualdrina? Potrei benissimo conficcartelo nelle budella e estrarle una ad una, tu moriresti dissanguata prima di accorgerti del dolore>> Guardo il pugnale con gli occhi spalancati. << Invece ti userò come scudo contro quelle bestie, non si faranno problemi a colpirti sperando di beccarmi!>>

Non riesco a fermare le lacrime che mi solcano il viso. Piango. Piango perché non vorrei essere stata così stupida. Diamine… sto per morire e l’unica cosa a cui so pensare è che non parlato con te, Ron. Con te. Sono sicura che se soltanto potessi tenerti stretto ora, il dolore sparirebbe.

Una voce metallica giunge da fuori.

<< Fatti vedere Worschop! Vogliamo trattare con te >>

Il malvivente mi porta con se fin davanti la porta a vetri del negozio, avvicinandosi mi ci sbatte contro. Riesco a vedere all’esterno. C’è l’intera squadra speciale, Ron ed Harry compresi.

Grazie Dio, grazie per avermelo fatto rivedere almeno una volta prima che la morte sopraggiunga.

Worschop apre lentamente la porta, creando uno spiraglio.

<< Che cazzo volete?!>>

<< Vogliamo parlare con te, quanti ostaggi hai in tuo possesso? >>

<< Due donne, questa qui compresa >>

Tra le lacrime riesco a lanciare un grido.

<< RON! >> poi la mia voce si spezza perdendo udibilità << aiutami… ti prego >>

Worschop mi da un pugno nello stomaco, ributtandomi a terra nel locale.

<< Incarcero!>> In un secondo sono legata dalle funi. << Sei l’amichetta di un auror, eh? Brava la nostra sgualdrinella. Io che pensavo a svaligiare un negozio e invece ho trovato l’oro. Grazie mille, dolcezza>> le parole sembrano sputate e mi giungono lontane.

Sento il mio cellulare squillare all’interno della borsa, al mio posto risponde il criminale. Ho impostato il volume talmente alto che lo sento cosa dicono fin dal pavimento.

<< Sono il Capitano Weasley, pezzo di merda. Libera subito la ragazza.>>

<< Capitano che piacere sentirla, la bella ragazza qui è la sua puttana non è vero? Bene allora seguirete le mie istruzioni o la riavrete a pezzettini in una scatola>>

Cerco di strillare, ma dalla mia bocca non escono più che bisbigli.

<< Prova a toccarla e mi assicurerò personalmente che quel tuo culo lardoso finisca bel bello in una cella di Azkaban>>

<< Uh! Che paura…! Voglio una scopa. Una bella Firebolt Deluxe… e un mantello dell’invisibilità>>

<< Li avrai, ma rilascia la ragazza>>

<< Oh no piccolo capitano, prima accontenti me e poi io acconto te>>

<< D’accordo. Ora passami la signorina >>

<< Bene, vedo che ci siamo intesi >>

Mi accosta il telefonino all’orecchio

<< Pronto Hermione, mi senti?>>

Non riesco a far altro che piangere ancora di più, da quanto non sentivo la tua voce?

<< Ron… ho paura>>

<< Stai tranquilla tesoro, andrà tutto bene, hai capito?>>

<< si… fate presto per l’amor di Dio >>

<< Non avere paura amore, ti tirerò fuori di lì tutta intera. Non permetterò che la persona che amo muoia. Ok?>>

<< Anche io.. Ti amo anche io.>>

Worschop mi strappa il telefono dall’orecchio, come se scottasse. Riprende a parlarvi lui

<< Può bastare, arrivederci Weasley>>

I minuti scorrono lenti, finché all’improvviso la porta vetrata del negozio si infrange. Una voce che grida incantesimi. Il braccio di  Worschop stretto intorno alla mia gola. Urli indistinti. La stanza circondata dagli Auror. Un dolore acuto al braccio. Ron che mi stringe a sé e mi trascina via dal malvivente che viene ingabbiato dagli Auror. Sofferenza. Il volto di Ron. La sua voce che mi chiama. Buio.

*

Piano inizio a prendere coscienza di quello che è accaduto. Mio Dio… mi sembra tutto così irreale… la spesa. Ero a fare la spesa. Ho detto a Ron di amarlo. Non volevo morire con un rimorso simile, non sarei riuscita a passare all’aldilà. Devo essermi bevuta il cervello o giù di lì. Però lui ha detto “la persona che amo”…  Ho ancora gli occhi chiusi e muovermi mi sembra una fatica abnorme. Apro lentamente le palpebre per guardarmi intorno. Sono in una stanza di ospedale (il S. Mungo probabilmente) e nell’angusta cameretta il bianco della parete mi ferisce gli occhi, li richiudo prontamente per poi riaprirli, gradualmente.

La porta si schiude e ne entra Ron, affannato. Mi ricorda quando tornava in sala comune dagli allenamenti di Quidditch.

<< Hermione! Ti sei svegliata finalmente!>>

<< Io… si. Tu?>>

<< Io sto bene, ma tu piuttosto! Quel dannato ti ha colpito al braccio>>

<< Sto bene… credo. In effetti non riesco a muoverlo>>

<< Mmm… sono sicuro che guarirai. Senti… stavolta ascoltami, te ne prego davvero>>

<< Va…  va bene>>

<< Quando ti ho visto schiacciata contro quel vetro… >> Si passa una mano tra i capelli << Dio… Mi sono sentito morire perché noi due non avevamo ancora chiarito. Perché non ti avevo ancora perdonato. Ma quando tu eri lì… e potevi morire. Mi sono sentito un’idiota. Tutto questo si poteva risolvere molto tempo fa ma quando tu hai provato a parlarmi… volevo farti capire cos’ho provato quel giorno, alla stazione. Perdonami.>>

<< Ron sono io che ti devo chiedere di scusarmi, ti ho sempre dato dell’immaturo, del bambino, dell’insensibile. Ero io quella immatura. Ed ero intimorita, terrorizzata quasi.>>

<< … Perché? Perché avevi paura?>>

Abbasso il capo, il mio viso ormai completamente rosso.

<< Avevo timore di quello che provavo e provo tutt’ora per te. Ero intimidita da quanto stava succedendo, dopo che te ne andasti ero vuota. Persa. Senza te sono persa, non esisto>>

Sento il materasso cedere nel punto in cui lui si siede. Mi alza il viso, prendendolo tra le mani e io mi abbandono alle sue carezze.

<< Hermione… io ora ci sono. Per te ci sarò sempre. Voglio che tu lo sappia perché sei la cosa più bella che la vita mi abbia dato, da quello giorno sull’espresso, al primo anno. Quando eri una bambina saccente ed ora, che sei una donna meravigliosa>>

<< Ron…>>

Non posso continuare oltre, Ron mi bacia. Puro amore sotto forma di leggere carezze. Con lui è tutto così tranquillo… così armonico. Le nostre bocche sembrano fatte per combaciare l’una con l’altra. C’è la “Scintilla”. Rido leggermente contro le sue labbra, quando ci fermiamo per riprendere fiato.

Io, Hermione Anne Granger, Hermione-so-tutto-io che non crede nell’amore è qui con il cuore in mano davanti a Ron Bilius Weasley. Se me l’avvessero detto qualche anno fa sarei scoppiata a ridere, istericamente. Ma è vero… Ron…

<< Ti amo >>

<< Ti amo >>

 

*Fine*

 

 

Vi è piaciuta? Se si, ci sarebbe un tastino in fondo alla pagina che farebbe mi farebbe molto piacere che cliccaste^^!

 

Maho

ps. Ringrazio tantissimo le persone che hanno commentano finora!!
  
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