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Autore: ofarrowsandbows    06/05/2013    0 recensioni
Quinn Fabray vive con suo padre a Lima, Ohio. Russell Fabray è un ex poliziotto che è stato cacciato via a causa della sua dipendenza dal gioco d’azzardo, così apre un’agenzia privata con la figlia, e si specializzano nei “tradimenti”, fino a quando, un giorno, Sue Sylvester incontra la ragazza in un bar di Lima e le offre un’opportunità che non può rifiutare. La vita di una giovane detective sotto copertura in una Yale piena di intrighi amorosi, segreti di famiglia e la ricerca del “cuore” inserito nella famiglia di Rachel Berry.
Dal capitolo 1: « I nostri tirocinanti non sarebbero plausibili come ragazze della sorellanza del college. Sono piuttosto muscolose e hanno i baffi. E parlo delle donne. […] A undici anni sapevi sparare e sei un’esperta di Jiu Jitsu. Io sono esperta in Aikido. » « Beh, mi dispiace. disse la bionda scrollando le spalle. » « Perché? » « Perché l’Aikido è la moda delle casalinghe grasse per perdere peso all’equinozio locale. » « Mi stai paragonando ad una casalinga grassa? » « Si. »
Fanfiction crossover tra Glee e il film So Undercover.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Quinn Fabray, Rachel Berry, Santana Lopez, Sebastian Smythe, Un po' tutti | Coppie: Blaine/Kurt, Blaine/Sebastian, Brittany/Santana, Quinn/Rachel, Quinn/Santana
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Quinn Fabray era cresciuta tra agenti della CIA, dell’FBI, nel corso della sua giovane vita aveva incontrato anche alcuni scienziati della NASA, eppure adesso si trovava seduta su una panchina, a fingere di bere un frullato, una Nikon nascosta sotto la giacca e gli occhi puntati su un paio di illustri personaggi della politica statunitense che usavano incontrarsi negli alberghi di lusso.

« Vedi qualcosa, Quinn? »

« Il senatore Dickens ha appena trovato la sua fiamma, ora sta guardando l’orologio. I nostri senatori sono molto impegnati… stanno entrando. Li seguo. »

« Quinn.. »

« Si papà? »

Russell Fabray sospirò rumorosamente, da quel rumore che attraversava il walkie talkie Quinn poteva sentire tutta la sua preoccupazione.

« Niente, fa attenzione. »

« Come sempre. »

La bionda mise il walkie talkie in tasca e si diresse all’entrata dell’albergo, per poi infilarsi di corsa nell’ascensore in cui erano entrati il senatore e la sua amante.

Quinn mostrò un sorriso a trentadue denti e azionò il registratore che aveva nella tasca posteriore del jeans.

Quando l’ascensore si fermò al terzo piano capì che le sue “prede” erano arrivate e quando furono uscite li seguì furtivamente.

« Qual è la stanza, papà? »

« La 2205. Bussi e dici che sei per sistemare la camera. »

« Papà non sono idiota, volevo sapere solo il numero della stanza.. ehi, l’ho trovata! »

Quinn bussò ripetutamente alla porta ma nessuno era venuto per aprire.

« Buongiorno io essere cameriera, io venuta per rifare letto. »

« Che accento dovrebbe essere quello, Quinn? »

« Non so… scozzese misto Salma Hayek? Non aprono. Piano d’emergenza? »

« Cosa? »

« Tu hai sempre un piano d’emergenza! »

« Beh, stavolta no! »

« E io come faccio? »

« Trova un piano d’emergenza. »

Quinn sbuffò e si guardò intorno finché non vide una finestra aperta. Un sorriso raggiante le spuntò sul volto e si avvicinò ad essa per poi uscire fuori.

« Papà, sto per fare qualcosa che sarà davvero fantastico. »

« Quinn ti sento male, dove sei? »

« Sulla finestra. Oddio ho le vertigini. »

« Che stai facendo? »

Russell era davvero preoccupato e non riusciva a capire perché sua figlia si trovasse sul cornicione di una finestra.

« Pà sto per saltare, se mi spappolo al suolo sappi che ti ho voluto bene e che… sto andando in un posto sicuramente migliore di questo. »

« Non ti spappolerai al suolo Quinn. Ho scritto un testamento e tu sei l’unica persona a cui posso lasciare il mio nulla! »

La bionda fece un sospiro profondo e poi saltò verso l’altra finestra.

« Okay ci sono papà, oggi è il mio giorno! »

« Va bene, ma stai attenta okay? E muoviti, la gente qui sotto sta vedendo una ragazza che penzola da una finestra. »

« Figo! »

« No quando sai che quella ragazza è tua figlia. »

« Okay mi muovo, ecco, sono entrata. »

Una volta entrata prese la Nikon dalla tasca e si nascose dietro una pianta per fare delle foto quando una donna sui venticinque o poco più grande di lei, si mise ad urlare in modo isterico e in qualche lingua che non riusciva a comprendere. Presa dalla paura di essere stata scoperta, Quinn scattò una serie di foto ad una velocità supersonica e si diresse verso la porta d’entrata.

« È una festa per tre! »

« Che significa? »

«Me’nage a trois! »

« Esci da li, non importa! Torna qui! »

« Sono nella tromba delle scale a nord-est. Sono sul tetto. »

« Dimmi che sta succedendo! »

Quinn si guardò intorno, ma tutto ciò che poteva vedere erano le canne fumarie dei camini che se trovavano nelle suite del terzo piano.

« Come esco da qui? Cazzo! »

« Non imprecare. Non mi piace quando imprechi! »

La corsa finì quando si ritrovò in un vicolo cieco e girandosi poté vedere il senatore Dickens con una mazza da golf tra le mani.

« Bene bene, tesoro. Eccoci qui. »

Dall’auricolare Quinn poté sentire Russell urlare un “Dove ti trovi”.

« Hai le foto? »

« Non sono io quella che tradisce. »

« No… tu sei quella che fotografa il tradimento! Sei la più infame degli infami, sai? Sei il peggio dei paparazzi! »

« Questo mi offende. » disse la bionda portando una mano all’altezza del cuore.

« Allora dammi la macchina fotografica. Ho detto dammi la macchina fotografica! »

L’uomo stava perdendo la pazienza e Quinn decise di assecondarlo.

« Ok. » disse alzando le mani in segno di resa.

« Piano e con calma… » disse il senatore mentre Quinn slacciava il cintolino dalla macchina fotografica.

« Brava ragazza… adesso dammela. »

« Prendila. » disse Quinn tenendo il cintolino ancora legato alla macchina stretto in mano e l’altra estremità che penzolava dal balcone.

« No! »

Quando l’uomo corse verso la macchina fotografica ritirò indietro il cintolino e prese la mazza da golf che era caduta a terra, e con questa lo colpì alla schiena.

« NON-SONO-UN-PAPARAZZO! »

La bionda lasciò il senatore steso a terra e scappò nella direzione opposta a quella in cui si trovava per poi scavalcare una casupola e scendere le scale verso l’uscita.

All’uscita l’aspettava la sua fantastica Triumph d’epoca rossa pronta  per affrontare una nuova avventura  insieme a lei.

Era incredibile come l’Ohio fosse pieno di persone che si tradivano a vicenda.

Quando arrivò davanti al “Lima Bean”  vide subito la sua ‘preda’.

Entrò e si mise a sedere su uno sgabello vicino al bancone – così da poter scattare qualche foto – quando arrivò una donna che si mise a sedere accanto a lei.

« Scusa, posso parlarti un secondo? »

« Mi dispiace non sono il tipo da mami, e ho da fare qui. »

« Capito. »  si congedò la donna alzandosi per avvicinarsi all’uomo che Quinn stava seguendo.

« Posso? Scusate il disturbo. La vede quella ragazza seduta laggiù? È una detective privata ed è stata ingaggiata da sua moglie per avere delle prove del suo tradimento. Lei ora non ha alcuna prova, quindi se va al prossimo bar troverà sicuramente una cameriera che si farà convincere a dartela. »

Quando l’uomo uscì amareggiato dal bar la donna si avvicinò alla bionda tirando fuori un distintivo dell’FBI.

« Sei stata licenziata, pare. Sue Sylvester, FBI. Adesso posso parlarti? »

Quinn annuì confusa e si mise a sedere al primo tavolo vuoto che aveva trovato.

« Hai mai sentito parlare della Mafia Georgiana? »

« No. »

« Un gruppo di questi tizi è immigrato negli Stati Uniti quindici anni fa, guidato da un certo Vur Kashalov, un esperto di droghe, frodi ed estorsioni. »

« E io che c’entro? »

« C’è un rinvio a giudizio contro Kashalov questo pomeriggio. Il testimone principale è uno di nome Leroy Berry. Berry ha fatto i registri contabili di Kashalov senza saperlo, e lo stiamo convincendo a testimoniare contro Vur. »

« Ed io devo prendere un formaggio alla griglia per pranzo. »

« Cosa? »

« Qual è il punto? »

« Il punto è che la figlia di Berry va al college a Yale e vorremmo che tu la controllassi. »

« Non avete nessuno al bureau? chiese Quinn con fare interrogativo. »

« I nostri tirocinanti non sarebbero plausibili come ragazze della sorellanza del college. Sono piuttosto muscolose e hanno i baffi. E parlo delle donne. Mi sono informata su di te. Sei orfana di madre e sei stata cresciuta da tuo padre, di conseguenza dalla forza di polizia di Lima. A undici anni sapevi sparare e sei un’esperta di Jiu Jitsu. Io sono esperta in Aikido. »

« Beh, mi dispiace. disse la bionda scrollando le spalle. »

« Perché? »

« Perché l’Aikido è la moda delle casalinghe grasse per perdere peso all’equinozio locale. »

« Mi stai paragonando ad una casalinga grassa? »

« Si. »

« Non credi che il Jiu Jitsu sia antiquato? »

« No. È la forma di difesa più efficiente quando sei sopraffatto. »

« Ma per favore… »

« Con la giusta leva e velocità potrei farti volare da quella finestra! »

« Dietro al volante di un muletto magari. »

« Sto perdendo tempo. »

Quinn fece per alzarsi ma notò che la donna la stava seguendo e le venne istintivo roteare gli occhi e sbuffare.

« Sai cos’è un cuore? »

« Mai sentito. »

« È una pratica dell’Europa dell’Est. La famiglia piazza qualcuno nella vita di un caro dei loro nemici. L’infiltrato spierà la vita del target. Gli sarà molto vicino. »

«Quindi la minaccia previene il testimone. »

« Esatto. C’era un cuore piantato nella vita della famiglia di Leroy. Si chiama Rachel Berry. – disse Sue porgendole una foto della ragazza – Penso nasconda qualcosa per suo padre, qualche prova contro Kashalov.. estratti conto, libri contabili che le ha fornito il padre con una sorta di negoziazione. »

Quinn scosse la testa contrariata.

«Non posso farlo. C’è bisogno di me qui. »

« 15.000. »

« Ho un bambino. »

« Non è vero.. beh, non del tutto. »

Quinn sospirò seccata. Odiava quando le persone tiravano fuori l'argomento Beth.

« Tuo padre è stato cacciato dalle forze di polizia perché scommette. »

« Su per giù è lo stesso. »

« Ti concedo di fare qualcosa di reale. Hai la possibilità di lavorare per l’FBI.. l’opportunità di fare la differenza nella vita di qualcuno. Pensaci Quinn, sappiamo entrambi che inseguire i camionisti traditori non è il massimo per la realizzazione di un investigatore. Questo comunque è il mio biglietto da visita. – disse dandogli un foglietto di carta con su un numero – In caso cambiassi idea. »

« Non succederà. »

Quella sera Quinn tornò a casa tardi, eppure suo padre non era ancora rientrato. Decise quindi di farsi un panino, ma quando si diresse al cestino per buttare il barattolo di maionese finito si accorse di un giornale tutto scarabocchiato. Suo padre aveva ricominciato a scommettere.

Lo aspettò seduta sulla poltrona che dava sulla porta d’ingresso e quando arrivò si schiarì la gola per fargli notare che era ancora sveglia.

« Dov’eri? »

« Ho cenato con i ragazzi. »

« Quel bicchiere da caffè è del Lima Bean. E ci sono solo due franchising nell’area di Lima. Uno si trova in centro.. e un altro a Lone Star Park. Leggi sempre il giornale a cena con i ragazzi, ma quello è ancora chiuso, quel timbro da l’accesso a un posto in tribuna. Allora.. dimmi papà… com’era la pista? »

« Sei troppo sveglia per me, Quinn. »

« Quanto? »

« Stavo quasi per avere quei soldi da quell’avvocato.. – disse pocciando il bicchiere da caffè sul tavolino – Mi stavo avvicinando alla vittoria. Davvero! Ero solo ad un giro di distanza. »

« Papà. »

« E poi ho perso. Poi ho continuato. »

« Quanto? »

« 17.000. »

Quinn sospirò profondamente e si alzò dalla poltrona. Aveva una sola scelta per saldare quel debito, e come aveva detto Sue Sylvester, spiare camionisti non avrebbe fruttato tutti quei soldi.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

   
 
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