Capitolo 5-Alla ricerca del fuoco
-Neal-
Fire mi guardava con gli occhi rivolti al cielo.
-Neal, insomma, non siamo qui per vedere i negozi di automail!- mi disse mentre ero fermo di fronte a una vetrina nella quale erano esposti un sacco di quegli oggetti magnifici.
-Neal!- mi chiamò ancora, e io sobbalzai.
-D’accordo, arrivo.- risposi sbuffando e lei scoppiò a ridere, contagiando anche me. Ma dato che eravamo in una piazza pubblica, ci contenemmo. Insomma, se vedeste due ragazzi ridere senza motivo, cosa pensereste di loro?
Camminammo lentamente, e io cercai di trattenermi dal guardare i negozi di automail. Ma cosa c’è meglio degli automail?
-Guarda, un negozio di antiquariato!- indicò una porta e entrammo nel locale, facendo tintinnare dei campanellini. Un uomo vecchio e ricurvo era dietro il bancone, e trafficava con un grosso libro. Sulla parete torreggiava un quadro di dimensioni spropositate, coperto però da un telo bianco impolverato.
-È strano vedere dei ragazzi da queste parti. Posso sapere come vi chiamate? Io sono David Avey.- ci disse l’uomo.
-Io sono Fire Princess e lui… Neal, dove sei?- sentii dire a Fire. Dei passi si avvicinarono a me.
-Neal che stai facendo?
-È uno dei primi prototipi di automail! Guarda che bellezza!- mi trascinò via dall’automail della preistoria.
-Ci scusi, è un totale rompiscatole!- mi guardò furiosa.
-Vedrai quando ti staccherò un braccio e sarai costretta a metterti un automail!- risposi a tono. Ma l’avevo sottovalutata.
-Prima io ti ustiono per benino.- cominciò a brillare il fuoco negli occhi di Fire.
Erano passati parecchi anni da quando lei era diventata un’alchimista, e da quando, grazie a “l’uomo di fuoco”, aveva imparato a compiere trasmutazioni senza cerchio alchemico, nonostante ciò fosse detto impossibile dal libro che Fire aveva letto.
Adesso io andavo per i sedici, e in quel freddo giorno di dicembre, lei compieva quattordici anni.
-Cercate qualcosa in particolare?- mi salvò Mr. Avey.
-Sì, un regalo di compleanno per lei.- la indicai.
-Avete un’idea?- scuotemmo la testa in contemporanea, ma Fire fu attratta da qualcosa nella libreria. Vi andò vicino e prese un volume piuttosto grosso. Sapevo già cos’era.
-Ma tu attiri l’alchimia o cosa?- le sussurrai all’orecchio.
-Ragazzi, meglio che non vi immischiate in queste cose. Sono pericolose.- Mr. Avey ripose il libro al suo posto.
-Lei è un alchimista?- chiese Fire con occhi brillanti.
-No.- sospirò lui –Lo era mio figlio, che è morto durante la guerra civile dopo la caduta della democrazia.
-Mi dispiace.- mormorai. Subito dopo, il silenzio. A salvarci da quella tortura imbarazzante, arrivò un ragazzo che entrò nel negozio sorridente come se fosse a casa sua.
-Buongiorno!- disse. Aveva lunghi capelli biondi, raccolti in una coda, e occhi azzurrini. Non era molto alto. Lo seguiva una ragazzina più piccola, che gli somigliava, ma aveva i capelli dorati, più scuri di quelli del ragazzo, e gli occhi neri. L’ultimo, silenzioso come un gatto o una pantera, aveva i capelli scuri e gli occhi uguali, lo sguardo era letale.
-Maes, calmati!- gli disse la ragazzina.
-Siamo in viaggio, Trisha, ci dovremmo pur divertire! Vero, Fu?- chiese rivolto al ragazzo.
-Maes, calmati.- disse anche lui e questa volta “Maes” smise di agitarsi.
-Le vorremmo fare una domanda.- la ragazza si rivolse a Mr. Avey.
-Certamente, dimmi pure.
-Dove troviamo Roy Mustang?- l’uomo rimase di sasso.
-R-Roy Mustang? Perché volete saperlo?- sembrava quasi spaventato.
-Mio padre mi ha dato una lettera. Ha detto “Dalla all’alchimista di fuoco”. Ha detto che sarebbe stato così famoso che avrei potuto chiedere di lui a chiunque.- spiegò Maes.
-Chi è Roy Mustang?- chiese Fire con uno strano sguardo interrogativo.
-Roy Mustang era l’alchimista di fuoco. Lui è stato il primo a portare la democrazia ad Amestris. Tuttavia dopo la caduta di quest’ultima se ne sono perse le tracce e si dice che abbiano ucciso sua figlia.- i tre ragazzi sembravano di stucco.
-Come la democrazia è caduta?- chiese la ragazzina sorpresa.
-Sì. Saranno più o meno quattordici anni adesso. Da dove venite?- domandò il Sig. Avey, le sopracciglia aggrottate.
-Da Ching.- rispose secco “Fu”.
-Sul serio? Allora è normale che non siate molto informati, ma mi dispiace, Roy Mustang è scomparso molto tempo fa.
Tutti e tre strinsero gli occhi e si guardarono in faccia.
-Dove abitava prima di sparire?- chiese Maes diventato estremamente più serio.
-Beh, abitava a Central City.
-Ragazzi, andiamo a cercarlo!- esclamò Trisha.
-Ma non sapete nemmeno se è vivo… non conoscete nemmeno il suo aspetto.- mi intromisi io.
-A questo posso rimediare io.- disse Mr. Avey avvicinandosi alla porta e chiudendola a chiave. Andò vicino al quadro e tirò giù il telo bianco. Sulla tela vi era ritratto un uomo sulla trentina con un’uniforme blu, aveva occhi e capelli neri. Mi ricordava parecchio Fire.
-Quello è… L’Uomo di Fuoco…- mormorò Fire osservando il dipinto dall’espressione sprezzante.
-Cosa?- chiesi stupito –Il tuo “maestro” di alchimia?
Lei annuì e indicò il quadro.
-Veniamo con voi a cercare Roy Mustang.