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Autore: Glory and Love    06/05/2013    2 recensioni
Londra, anno 2013 (England).
"Ora mi metto a dormire, prego il Signore di preservare la mia anima. Se dovessi morire prima di svegliarmi, prego il Signore di prendere la mia anima".
Catherine Streisand, "Kate" , è vedova da circa due anni. Suo marito, Matt Montgomery, è morto per una malattia la quale è stato costretto a stare in ospedale fino alla fine dei suoi giorni. A distanza di due anni, però, quando Kate rientra nel suo appartamento trova un' e-mail indirizzata a lei, spedita poche ore fa. E' di Matt. Poche parole ma ben chiare: "Waiting for you..." Nel nostro 'posto speciale', recitava l' e-mail. Kate, dunque, lascia l'Inghilterra per tornare nel loro posto speciale. Lei sa qual'è. Ma non sarà così facile come crede. Un viaggio lungo a sfondo horror psicologico che vedrà protagonista le memorie della giovane, andate perse nel corso del tempo.
"Ora sono qui...nel nostro 'posto speciale' aspettando te..."
Genere: Drammatico, Horror, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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Letter From Silent Heaven


Entrai nel cimitero, calpestando l'erba tagliata a 'prato inglese'. La nebbia riusciva a coprire, alla mia vista, le varie lapidi piantate nella terra marrone. Vicino ad alcune c'erano anche dei fiori appassiti. Dovevano essere molte le persone che se ne erano andate da quel luogo. Nella mano destra continuavo a stringere la bottiglia d'acqua tonica che avevo trovato vicino al pozzo, dove c'era anche quel portafogli che ora era nella tasca della mia tracolla bianca. Non ricordavo che prima di arrivare in città ci fosse un cimitero. Forse perchè io e Matt prendevamo sempre la via opposta per arrivare a Centralia Central. Ricordo ancora il parco, le giornate passate in riva al lago di Bridweell. A volte penso che se quella malattia non me l'avesse portato via, ci saremo tornati. Così mi chiese nella nostra ultima visita lì. "Please promise, Kate. Torniamo ancora in questo posto magnifico..." Ed io non avevo mantenuto la promessa. La sua salute si era aggravata ed era stato costretto a ricoverarsi al King's Edward Hospital di Londra. Pochi minuti di macchina da Primrose Hill, il quartiere dove risiedeva il nostro appartamento. Erano una fila di quattro case tutte attaccate. Vicino a noi era venuto a trasferirsi anche un certo Kevin Holleman. Un giornalista, da come diceva mia madre. Ma ormai quello era il passato. Ora dovevo pensare al presente e al futuro. Avrei trovato Matt anche a costo di girare mezza città. Perchè lui è vivo e mi sta aspettando. Nel nostro posto speciale. 
Continuo a camminare, cercando di non andare a sbattere contro qualche lapide. Anche se era un posto desolato era pur sempre un luogo sacro. Ad un certo punto, vidi tra la nebbia qualcosa. Una testa. Aveva un colore che andava in perfetto contrasto con la nebbia bianca. Era un colore chiaro, non poteva essere Matt visto che lui era moro. Era più alto e se ne stava inginocchiato davanti ad una lapide. Forse era dove riposava un suo caro. Mi avvicinai, cercando di far notare la mia presenza ma forse il mezzo biondo era troppo impegnato a controllare quella lapide. Era un saccheggiatore di lapidi, forse?
"Scusami... io..."
Iniziai, chinandomi un poco su di lui, reggendomi sulle mie ginocchia. Il tizio sussultò, rimettendosi in piedi come una guardia militare alla presenza di un suo Superiore. Ora potevo osservarlo bene anche se la nebbia copriva alcuni particolari. Aveva la pelle quasi diafana e gli occhi verde pistacchio. I capelli erano corti ma quel poco che riuscivo a vedere erano mossi. Un colore misto al marrone e al biondo. Un castano d'orato forse.
"Ah!.. Oh, scusami tu. Io stavo giusto andando..."
Ma non gli feci finire la frase. Con la mano li feci cenno di stare tranquillo.
"E' tutto okay. Non volevo spaventarti. E' stata colpa mia."
L'uomo sembrò quasi rilassato dalle mie parole. Rilassò il voltò, guardandomi.
"Ho bisogno delle informazioni riguardo la città."
Dissi poco dopo, lasciando intendere all'uomo che non avevo 'cattive intenzioni'. Lui inclinò di poco la testa di lato, quasi a non capire le mie parole. 
"Città?"
"Si. Centralia. Devo arrivare al centro. E' questa la strada?"
Chiedo, indicando all'uomo il cancello di poco dietro di lui che ridava sull'altra via. Dall'altra parte del lago Bridweell.
"S-si. E' difficile orientarsi con questa nebbia, he?! Perchè vuoi andare a Centralia? Non c'è più nessun abitante ormai."
S'interessò di sapere il tizio. Non potevo, però, dirgli la verità. Ovvero che andavo in tale posto per cercare il mio defunto marito. Mi avrebbe presa per una pazza ma valeva farsi ricoverare in un 'Saniterium' per cercare Matt.
"Sto cercando qualcuno che mi ha dato appuntamento nella città."
Meglio evitare di dire che sto cercando una persona morta, altrimenti il soggiorno al manicomio non me l'avrebbe tolto nessuno. L'uomo incrociò le braccia al petto e mi scrutò.
"Non è che sia proprio un luogo romantico dove dare appuntamenti. Ha qualcosa di strano codesta città. Centralia. Non sò."
Fece il vago e il suo tono era assorto nei pensieri. Una volta lo era... un posto romantico. Ogni coppia si faceva chilometri e chilometri per fare un giro sulla "canoa dell'amore". Un giro dedicato alle coppiette che venivano a fare dei week-and all'aria aperta. La canoa si guidava fino al centro del lago di Bridweell e si aspettava il tramonto, dove le coppie si baciavano davanti al caldo sole giallo con le sfumature rosse ed arancioni. 
"Perchè sei qui, allora?"
Osai chiedergli. Diceva che non c'era nessuno, che era un posto strano... allora perchè era lì? L'uomo mi superò, perdendo il suo sguardo nell' ambiente nebbioso.
"Sto cercando mio padre. Dovevamo andarcene da questo posto. Lui... mi ha detto di venire qui. Ma sono preoccupato. Temo gli sia successo qualcosa."
Mormorò, infine, abbassando lo sguardo sull'erba. So cosa significava quello sguardo. Era lo stesso che avevo io quando seppi della malattia di Matt. Quel moto d'emozioni ritornò come un uragano, colpendomi in petto. Ci posai una mano sopra, respirando a fondo. Avevo il problema della respirazione da molti anni, ormai. Il che, se un giorno la cosa si sarebbe aggravata e avrei smesso di respirare, non sarebbe stato tanto drammatico. Avrei potuto rivedere Matt nell'altro mondo. Magari in questo modo mi avrebbe anche chiesto scusa per come si comportava con me. Respirai a fondo, raggiungendo l'uomo e mettendogli una mano sulla spalla, cercando di consolarlo.
"Stia tranquillo. Sicuramente è solo in ritardo."
Volta lentamente il volto verso di me, guardandomi. Si allontana, quasi bruscamente ma so che non lo fa intenzionalmente. E solo preoccupato per suo padre, dopotutto.
"Si. Scusami... non è un tuo problema. La strada è questa. Più avanti vedrai delle scale di marmo bianco, salile. Ti ritroverai nel centro della città. Ma ti consiglio vivamente di pensarci bene prima di addentrarti lì dentro."
Da come me ne parlava sembrava che stesse parlando di una casa degli horrori che si trovava nei vari Luna Park. La cosa mi fece venire un brivido lungo la spina dorsale.
"Spero che lo troverai."
Dico, quasi in un sussurro. Per quanto era basso credevo che non lo sentisse, ma poco dopo mi arrivò la conferma che mi sbagliavo.
"Si. Anche tu."
Mi rispose tornando poi, con lo sguardo, verso la lapide. Faccio due passi verso il cancello d'uscita, che ridà sulla parte opposta da dove sono venuta, ma qualcosa mi blocca. Il portafogli mi cade lungo la tracolla. Come se qualcuno lo stesse prendendo per poi buttarlo a terra. Mi chino a raccoglierlo e scorgo qualcosa all'interno delle varie carte. Un pezzo di giornale stracciato. Si legge a malapena il titolo per quanto è giallognolo e ridotto male. Lo recito, leggendo a bassa voce.
"Franco Abate sposa oggi la sua compagna, Mila Steele."
Vicino, c'era un' immagine dei due sposi. Anch'essa però era irriconoscibile. Vicino alla sposa c'era un uomo dalla faccia tagliata. Le mie indagini vengono interrotte da i passi alla mia destra. Alzo lo sguardo e vedo che è l'uomo di prima.
"Hai nominato mio padre?"
Mi chiede, quasi speranzoso di una qualche buona notizia. Allora lui doveva essere...
"Tu sei Carmine, giusto?"
Sapevo che non si rispondeva ad una domanda con un'altra domanda ma lì era più un' affermazione sicura che una domanda.
"Si. Ma come lo fai a sapere?"
Aprii la tracolla, restituendo al leggittimo proprietario il suo portafogli con le varie carte, compreso il pezzo di giornale che parlava del matrimonio di suo padre con quella che doveva, forse, essere la madre.
"Li ho trovati vicino al pozzo, venendo qui."
Spiegai io, allungandogli anche l'acqua tonica. Lui guardò la bottiglietta e scosse la testa.
"Il tuo viaggio è un pò lungo. Sicuramente ti verrà sete. Tienila, ti servirà."
Mi disse solamente, rigirandosi tra le mani quel pezzo di giornale. Allargo le labbra in un flebile sorriso. Il primo da quando sono in viaggio.
"Grazie, Carmine. Io sono Catherine, ma chiamami Kate. Ormai siamo in vena di presentazioni."
In altre circostanze avrei accompagnato quella frase da una risata ma non mi venne spontaneo ridacchiare, neanche se era una barzelletta ben riuscita.
"Bene. Grazie, Kate. Spero che tu trovi chi stai cercando."
"Anche tu."
Detto ciò, mi voltai ed uscii dal cimitero, attraverso il cancello arrugginito. Avevo finito la conversazione come aveva fatto prima lui. Mi ritrovai in una lunga strada, per la prima volta ben fatta, dove alla mia sinistra c'era un lungo cornicione che ridava sul vuoto. Chissà cosa avrà voluto dire Carmine con 'strano posto'. Da che ricordo, Centralia era una bellissima città. Forse ora un pò meno perchè c'era la nebbia e le persone se ne erano andate quasi tutte. Sperai di trovare Matt lungo la strada. Sarebbe troppo bello per essere vero. Quella città riusciva a mettermi quel moto di tristezza e senso di colpa che mai nessun luogo era riuscito a suscitarmi. Mi dava fastidio ciò. Era come avere una spina conficcata in un fianco che non puoi togliere e che vivrà con te per sempre. E' una brutta sensazione, che non auguro neanche al mio miglior nemico. Non c'era alcun vento mentre riuscivo ad arrivare alla fine di quella stradina. Ritornai nuovamente su una nuova strada orizzontale. Poggiai una mano all'edificio, intenta a riprendere il respiro. Anche camminare per così tanto tempo era diventato un problema. Problema che avrei risolto non appena avrei ritrovato Matt e, insieme, saremo tornati a casa nostra, a Londra. 
Un suono, molto più simile ad un lamento alla mia sinistra, attirò la mia attenzione. Tra la nebbia c'era qualcosa che si muoveva e si allontanava. Forse era... Matt?
"Hey, aspetta!"
Ma chiunque stava camminando nella nebbia non sentì le mie parole perchè sparì in quella direzione. Presi a correre verso sinistra, per raggiungere chi stava camminando lì, ma mi fermai quando vidi qualcosa. Un cancello. In poco tempo come poteva aprire e richiudere un cancello senza che me accorgessi? Appena l'avevo visto avevo cominciato a correre... ma ecco che i miei pensieri vengono interrotti da altri suoni provenienti da dentro. Altri lamenti. Aprii il cancello di ferro e presi a correre lungo la strada di quella specie di cortile, seguendo i lamenti come 'mappa'.







Note di un' anima Silenziosa:
C'è ne è voluto di tempo ma... alla fine ho aggiornato! Dunque... qui facciamo la conoscenza di Carmine Abate. Un uomo che sta cercando, a detta sua, suo padre. Ci soffermeremo su di lui in seguito e sopratutto su quella notizia riportata sul foglio di giornale che gli abbiamo lasciato. Ora abbiamo raggiunto il di fuori della città e ci stiamo addentrando nel cortile posteriore di Centralia. Per raggiungere quella persona nella nebbia. Cosa ci attende e chi sarà? Sarà Matt? Ritroveremo lui? Ho voluto lasciare questa sottospecie di 'suspance' anche se, forse, qualcuno avrà già intuito io non dico nulla. ù.ù. Di seguito, prima dei saluti, vi lascio il link del video trailer. Il mio primo video trailer. Ci sono anche i prestavolti che ho scelto per i personaggi. Ve li indico qui sotto:

Catherine "Kate" Streisand = Elisha Cutberth
Matt Montgomery = Tom Cruise (anche se ancora non l'abbiamo incontrato lo indico qui.:))
Carmine Abate = Joseph Morgan

Man mano che incontreremo altri personaggi, nella story, segnerò i loro prestavolti nelle note finali. 
Ringrazio chi ha già messo la storia tra le seguite, preferite e ricordate. Un grazie specialissimo a chi recensisce e mi da una sua opinione, aggiungendo anche i vari errori. Grazie. ;) Un bacio,

Glory and Love.

  
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