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Autore: PeaceandLovewithBTR    06/05/2013    1 recensioni
cosa succederebbe se tuo fratello se ne andasse via? cosa diventeresti? bhe vi dico cosa è successo a me: sono diventata una puttana. ma tutto potrebbe cambiare anche tutto in poco tempo... il resto lo lascio scoprire a voi :)
Genere: Erotico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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ATTENZIONE CAPITOLO CON SCENE DI RATING ROSSO!!!!!!!!!!

Primo Capitolo

Il suono della sveglia rimbomba nella stanza, segnava le 7:30 di pomeriggio.

Mi alzo, mi vesto con un paio di jeans lunghi, un maglioncino celeste con sopra una felpa pesante. Mi misi in macchina e mi avviai al locale dove lavoro.

Poco tempo e mi ritrovo davanti all’ ingresso. All’ ingresso c’era ancora un po’ di alcol da ieri.

Ero nel mio camerino, quando delle braccia si misero attorno al mio collo, delle braccia di qualcuno che profuma di vaniglia, menta e fumo. Josh, il mio capo nonché il mio ragazzo. Biondo, occhi oceano, qualche piercing sparso per li corpo, più alto di me ;) e con qualche accenno di muscoli, ovvero lui è perfetto.

- sei bellissima, come sempre- awww <3

- che tenero che sei amore-

- ma forse mi odierai per quello che ti sto per dire- lo guardo confusa - poco fa ha chiamato tuo fratello - fa una pausa - mi ha detto che stasera sarà qui con alcuni amici - ok, adesso panico totale, ero a bocca aperta e lanciai un “Cosa?”

- Si, sarà qui stasera- nel frattempo io inizio ad agitarmi . oh merda, oh cazzo, oh merda- e io cosa faccio?? Se mi vede qui io sono già bella che morta. Ok mettiamoci a pensare …

- e un’ atra cosa oggi fai la cameriera- mi da un bacio. Sta per andare quando lo fermo

- sabato non ci sono, ho il biglietto per quel concerto- mi sorride e mi mima un’ “non ti preoccupare” con le labbra e se ne andò.

Nel mio cervello le rotelle iniziavano a girare. Giravo per i camerini, quando vidi una parrucca in uno di essi. Chi tra le ragazze poteva usare un parrucca?? Ah si! Io per nascondermi da mio fratello. Sulla scrivania, affianco alla parrucca, notai che c’erano delle lenti colorate azzurre. Perfetto ho trovato quello che mi salverà la vita, ritorno nel mio camerino e mi cambio.

Il mio “vestito”, detto così per modo di dire, perché era una fascia fatta tutta di tanti filini argentati, allo stesso modo la gonna cha arrivava a pochi millimetri dal mio sedere, e sotto l’ intimo di pizzo grigio.

Mi piazzai davanti allo specchio e mi guardai.

Secondo le altre dovevo essere orgogliosa di avere questo lavoro, non la pensavo minimamente come loro, vendere il proprio corpo, che viene usato per fare dei giochetti solo per soddisfare voglie.

Mi faceva schifo essere lì con quei pochi centimetri di vestiti che avevo addosso, mi faceva schifo vivere quella vita.

Entro nella sala principale, la quale stava iniziando a riempirsi. Così iniziai il mio turno.

Passò qualche ora e vidi entrare quattro ragazzi in scala dal più basso al più alto. Quello alto mi stava incuriosendo perché mi sembrava di averlo già visto da qualche parte. Mi faceva ricordare un’ ragazzo che da due anni mi perseguitava in sogno. Mi avvicinai al loro tavolo e li osservai.

Il più basso era un moretto con lineamenti sud-americani, con gli occhi castani. Affianco a lui c’era in altro moretto che era un’ po’ più alto del latino, capelli corti con una cresta.

Vicino a lui uno che avrei giurato fosse mio fratello tinto di biondo e piastrato, aveva gli occhi verde prato e due fossette ai lati della bocca, che incorniciano il suo viso.

L’ ultimo era … non avevo parole per quanto fosse bello, moro come gli altri due però aveva un ciuffo che gli scendeva sul viso, due occhi castani che tendevano al verde, un sorriso che mi stava mandando in delirio.

Ero vicina a lui, con i block notes in mano e sentivo il mio cuore che era a mille, penso proprio che tra poco uscirà dal mio petto. Lo vedevo parlare con gli altri e c’era alcune volte che pronunciava una parola, metteva le labbra in un modo tenerissimo.

Ritornando alla realtà - che vi porto ragazzi?- da vicino tutti e quattro messi insieme erano uno spettacolo.

- Vodka alla pesca -disse il biondo

- Martini con ghiaccio- dissero all’ unisono il moro con la cresta e il latino

- E a me la cosa più forte che avete- disse l’ angelo. Annotai tutto su blocchetto e lasciai tutto al bar, dove mi appoggiai e rimasi a guardare quell’ angelo e a cercare di ricordarmi chi può essere.

Vidi entrare l’ unica persona che mai avrei voluto che entrasse da quella porta. Cioè, a Los Angeles ci saranno non so quante discoteche e lui proprio in questa doveva entrare??ù

Il cespuglio vivente era pure in compagnia …

Un moro, il cui ciuffo che faceva invidia alla Tour Eiffel, con occhi castani e un biondo con gli occhi oceano, assomigliava a Josh, ma lui aveva una faccia innocua, la cosiddetta “faccia d’angelo”.

Avevo degli occhi fissi su di me, più precisamente sul mio sedere ed era pure mio fratello.

Con il vassoio pieno mi diressi al tavolo degli angeli. - Ecco a voi i drink- dissi dando i bicchieri ai tre - e a chi vuole divertirsi un bel Numero 69- glielo diedi e mi fece un sorriso, stavo per morire, come faceva se gli avevo portato solo da bere, boh sarà.

Ad un certo punto sento una mano che mi ferma per il polso e mi giro. I miei occhi “azzurri” si scontrano con i smeraldi di mio fratello. “ lui non mi ha riconosciuto: lui non mi ha riconosciuto” inizio a ripetermi sperando che fosse vero.

- che ne diresti di venire a lavorare da me?-gli era spuntato un sorriso malizioso che odiavo, ma che allo stesso tempo mi era mancato da morire.

- ti raggiungo dopo- mi lasciò il polso e io mi diressi da Josh, saltandogli addosso e baciandolo. Questo era il segnale che io non c’ero quella sera.

- ma per una volta non ci posso essere io al posto di quello ?- era geloso e io ci godevo e non poco

- vuol dire che sono bella e brava, coro il mio gelosone -

- ma io non sono geloso- incarnai un sopracciglio - ok lo sono ma non centra niente- disse come un bambino piccolo

- dai, ti prometto che domani dopo il concerto, sarò tutta tua-

- promesso??- gli risposi con un bacio a stampo.

Andai a prendere il giubbotto che arrivava al ginocchio e lasciava vedere solo le scarpe con tacco 14 cm, e la borsa. Trovai mio fratello appoggiato ad una Range Rover nera, salimmo e partimmo.

Nel tragitto lo guardavo. È strano pensare che due anni fa era un ragazzo di 16 anni, che mi rompeva i coglioni, con cui giocavo, litigavo e che aveva una faccia tenera per cui mi veniva voglia di prenderlo a schiaffi, invece adesso è il cantante della famosa band conosciuta come “One Direction. Dopo il successo che aveva avuto iniziò a non farsi più sentire, a non farsi più vedere, si era volatilizzato.

Io lo seguivo, mi informavo sempre su cosa faceva, e per questo devo ringraziare le loro fan, le Directioner, che me lo tenevano d’ occhio.

Mi misi a pensare …

  Perché avevo accettato di andare con lui? Per i soldi che mi servivano per vivere? No, non credo. E allora perché?

La macchina si fermò davanti ad un palazzo. Quello sarebbe dovuto essere l’ hotel?? Quello era un’ hotel con la h maiuscola. La hall era enorme, l’ arredamento molto moderno, sia in vetro che in legno.

Arrivanti alla camera, lessi il numero: 6.969, per questo mi scappò una risata … camera più adatta a lui non poteva esistere!

Dire che quella era camera non era giusto, quello era un appartamento vero e proprio!!!!

Il soggiorno era enorme, la tv era così grane che per poco non copriva l’ intera parete! E poi non potevano mancare i videogiochi. Il pavimento era ricoperto da una enorme tappeto blu. Al centro della stanza un’ tavolino di cristallo con le poltrone attorno.

- Bella, vero?- disse lui abbaracciandomi da dietro e appoggiando la testa sulla mia spalla ed io come una stupida annuii. Si stringeva a me come se io da un momento all’altro me ne potessi andare.

Dovevo essere con la testa tra le nuvole perché non mi ero accorta che lui aveva acceso la musica e stavamo dolcemente dondolando a ritmo.

Ok, che il mio lavoro cominci.

Mi girai, lo presi per i fianchi e feci scontrare i nostri bacini, e iniziai a muovere il mio contro il suo. Sentii che il suo s amichetto stava iniziando a svegliarsi. Gli sbottonai la camicia, iniziai a baciargli il petto. Comincia a scendere e a baciargli il bacino.

Risalii e andai a torturagli il collo. Mi prese in braccio e mi portò nella camera da letto. Le sue mani mi stavano sfilando la fascia, mentre le mi stavano cercando di slacciare la cintura.

Pochi secondi e le mie mani stavano già giocando con l’ elastico dei boxer.

Si sofferma sul seno, iniziando a giocare con i miei capezzoli e mi lasciò un succhiotto sul seno e uno qualche centimetro sopra il bacino a destra.

Stava per togliermi gli slip, quando apro gli occhi e lo vedo che esce.

“ Ma che???” almeno presi il mio reggiseno, me lo rimisi e andai a cercare Harry.

La luce di una delle stanze era accesa, e sentivo la voce di Harry provenire da essa. Arrivai allo stipite della porta e non credetti a quello che avevo davanti agli occhi

Un Harry con le mani nei capelli, che parlava al vento e con un bicchiere che conteneva qualcosa che quasi certamente non era acqua.

- Fantastico- dissi ironicamente facendogli capire che ero li -stasera mi tocca uno che parla con gli amici immaginari-

- non ce la faccio!- quasi mi urlò contro. Mi avvicinai a lui, gli sfilai il bicchiere di mano e , forse per istinto, lo abbracciai.

- Adesso dimmi cosa non va?- dissi con fare molto da psicologa

- NON CI RIESCO! Ecco cosa non va!-

- spiegami cosa c’è di difficile, sarà come tutte le altre volte-

- il fatto è che non c’è mai stata un’ altra volta- e abbassò la testa

- certo come n … -collegai la parole che aveva appena pronunciato

-  t … t … tu … tu non puoi … essere … vergine- si accasciò a terra con la schiena contro  il muro e le mani nei capelli. Non ci capivo più niente.

Sentivo che il mio cervello stava lavorando, mi sedetti vicino a lui e buttai giù tutto il bicchiere che aveva lui prima. Un’ ondata di calore mi pervase il corpo e mandai a fanculo il mio cervello.

Presi il viso di Harry e posai le labbra sulle sue. Ci alzammo e lui fece combaciare i nostri bacini, sentii la sua lingua premere  sui denti per chiedere l’ accesso che subito gli diedi e le nostre lingue iniziarono a danzare nella bocca.

Non ci volle molte per ritrovarci di nuovo in camera, sul letto, lui sopra di me, che baciandomi, scendeva lungo il mio corpo. Poi la sua faccia fu di nuovo davanti alla mia, i suoi smeraldi mostravano ancora che aveva paura, gli sorrisi e gli lasciai un bacio leggero sulle labbra.

Eccolo! Harry era entrato dentro di me, lo vidi stringere le coperte,forse perché un po’ di male gli aveva fatto. Iniziò a dare più veloci. Dopo un po’ ribaltai la situazione, finendo io sopra di lui e essendo lui dentro di me, iniziai ad andare avanti e indietro. Spalancò gli occhi e gemette, buttando la testa indietro e si morse il labbro.

Continuai fino a quando non lo feci uscire, io mi sedetti sulle sue gambe e iniziai a baciargli la V, per poi passare  al suo membro, gli baciai la punta, l’ erezione e poi me lo misi tutto in bocca, facendo su e giù.

Non ce la fece più e mi prese, rimettendomi sotto di lui, ricominciò a dare spinte sempre più veloci.

Alla fine venimmo insieme, lui cadde alla mia sinistra e Morfeo ci accolse tra le sue braccia.

** ANGOLO SCRITTRICE **

CIAO A TUTTE !!!!
ecco a voi un nuovo capitolo !!
 spero che vi piaccia  e voglio solo qualche recensione per sapere cosa ne pensate e cosa vi imaginate nel prossimo capitolo !!
vi aspetto in tante !!
 adesso me ne vado ... al prossimo capitolo!!
<3

  
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