Sole nero
Capitolo 1: Vacanze babbane
“E’ stata una
giornata memorabile!!”
esclamò felice
Hermione, ritornando a casa dai suoi genitori.
“Finalmente sono
riuscita a far vedere la città ai miei amici, erano anni che andavo a casa loro
per la fne delle vacanze estive e ora che li ho convinti a venirmi a trovare
non li lascerò andare finchè non avrò fatto vedere loro tutto!!!”
Ron, con una
faccia un po’ stanca e intimidita disse
“Si, memorabile,
anche per i nostri piedi!!! “
Harry, entrando
in quel momento dietro di loro, fece una smorfia dicendo
“Effettivamente
abbiamo girato per più di 8 ore facendo un’unica sosta per mangiare qualcosa...
“
ridendo la madre di Hermione cercò di sdrammatizzare un po’
“Si, mi figlia quado ci si mette è veramente implacabile, anche da piccola se la portavami in quache posto nuovo non ci lasciava in pace un attimo, voleva visitare tutti gli angoli più nascosti, mi ricordi di una volta in cui...”
“Mamma, per favore, non farmi fare brutte figure! Ci pensa già Ron a combinarne di tutti i colori...”
“Ma cosa ne so io di come funziona quella dannata macchina sputa bibite!!”
“E’ un distributore automatico, te l’ho già detto, e la prossima volta invece di urlargli contro, nella fessura per i soldi infila le monete!!!”
Harry, ridendo ancora al ricordo disse
“Effettivamente Ron, ti avevamo avvertito, ma tu non stai a sentire, guardi in giro e non presti attenzione... però è stato molto divertente, la gente in torno ci guardava male e Hermione ha detto che eri straniero, per evitare altre domande....”
“A mio padre sarebbe piaciuto un casino quell’aggeggio!!! ‘Come sono meravigliosi questi babbani, che ingegno, non usano la magia ma guarda cosa inventano per poterne fare a meno!’ “
disse Ron facendo il verso a suo padre. I tre fecero una gran risata al pensiaro del signor Weasley alle prese con quel meraviglioso oggetto babbano.
“Ho capito, vi
siete divertiti, domani cos’hai intenzione di fargli visitare, tesoro?”
“ Beh, mamma,
pensavo che a Ron farebbe bene visitare il nostro museo di storia naturale,
però Harry si annoierebbe, in fondo lui nel mondo babbano ci ha abitato per 11
anni e ci torna tute le estati....”
“Tranquilla
Hermione, lo sai che dai Dursley non c’era pericolo che mi divertissi, non mi
hanno mai portato in giro, portavano solo Dudley, quindi sono a tua completa
disposizione, in realtà della città conosco solo il tragitto che va da Pivet
Drie a King Cross... “
“Invece del
museo, perchè non li porti un po in giro a fare spese? Potreste comprare qualche
oggetto ‘babbano’ come dite voi da portare la padre di Ron, magari per Natale!
Che ne dite di qualche vestito?”
“Che ne dite
invece di qualche spina?” disse Harry. La madre di Hermione fece una faccia
stupita e Hermione di affrettò a precisare “sai mamma, il signor Weasley
colleziona spine per la corrente...”
“Magari per voi
maghi è una cosa normale, ma io lo trovo un po’... bizzarro, ecco!!”
“No signora, è
che mio padre è un po bizzarro! Ma sono favorevole alla sua idea, niente noiosi
musei, niente biblioteche e niente che sia cultura, per favore, almeno non
domani!!”
“Ok” concesse
Hermione, “a patto che il giorno delle spese per la scuola a Diagon Alley mi
accompagniate a cercare un libro di incatesimi nuovo, la mamma ha detto che se
voglio lo avrò come regalo di compleanno!”
“D’accordo,
d’accrdo, possiamo fare questo scambio, vero Harry?”
“Se lo dici tu
Ron... ma io non ho soldi babbani e i Dursley non me ne daranno di sicuro”
“Facciamo così”
propose la madre di Hermione vedendo la faccia triste e un po imbarazzata di
Harry e Ron, che in quel momento stava pensando che anche lui non aveva neanche
un soldo babbano dietro, “se voi darete a mia figlia il corrispondete in
galeoni, zellini ecc, io ve li cambierò in moneta babbana, ma i conti fateli voi!”
Rincuorati dalla proposta e anche un po’ eccitati (“non ho mai avuto soldi
babbani in vita mia!” pensavano i due ragazzi), dopo una lauta cena e un’enorme
coppa di gelato i ragazzi andarono a vedere la televisione (“altra diavoleria
babbana, ci sono le persone che ti parlano ma tu non puoi parlare con loro!”) e
a fine serata, dopo una sana e rinfrescante doccia (“ma sembra una cascata in
miniatura!!!”) Ron, Harry e Hermione andarono a dormire per potersi svegliare
freschi e riposati la mattina dopo al trillo della sveglia (“non mi sveglierai
tu Hermione e neanche la tua mamma e neppure Harry, come fa a sapere sto coso
quando mi deve svegliare?”).
Dopo una notte di
sonno e la sveglia di buon’ora, la giornata passò tranquilla. Uscrono a fare
spese e Ron, affascinato dalla sveglia,
decise di acquistarne una per suo padre, funzionava con le batterie, cosa che
secondo il trio sarebbe piaciuta tantissimo al signor Weasley. Harry, per la
prima volta in vita sua si comprò una maglia nuova, che gli stava decisamente
meglio di quei fagotti informi che erano i vestiti smessi di suo cugino.
Hermione non aveva voglia di comprare niente per lei, ma i ragazzi insistettero
perchè acquistasse un bel vestito rosso scuro che videro in una vetrina in
centro, pensando che sarebbe stata la più bella del ballo di Halloween.
Una volta a casa,
la signora che veniva a pulire casa 2 volte a settimana (“mamma e papà lavorano
tutti i giorni tutti e due, sono dentisti e non essendoci la magia mamma deve
fare tutto a mano e non avendo tempo si fa aiutare”) disse a Hermione che c’era
una lettera per lei. Pensando che fosse l’elenco delle cose che sarebbero
servite per la scuola Hermione aprì la lettera e lesse:
“Cara Her-mionni,
folefo dire te che mi trasferisco a Hogwarts cosi posso te rivedere e studiare
in posto più bello e comodo di mia
vecchia scuola, adesso che Karkaroff non è più preside. Foglio sperare che sei
felice di questa sorpresa, prometto che te insegnerò a giocare a quidditch. A presto
tuo Viktor”