Crossover
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Autore: Macross    25/11/2007    1 recensioni
Crossover GaoGaiGar/G.T.O./Transformers (il Film) Un'alleanza tra due forze aliene minaccia l'equilibrio della Terra, mentre alcuni studenti cercano di condurre la propria vita normalmente. Ma i loro equilibri saranno sconvolti. Seguito de "Lo Sconosciuto".
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anime/Manga
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Terra, 3G Island, Quartier Generale.

Kohtarou Taiga era stato buttato giù dal letto circa dieci minuti dopo l’incidente all’Istituto Seirim. Non riusciva ad immaginare una ragione valida per essere stato buttato giù dal letto a quell'ora di notte. Ormai la minaccia degli Zonderiani era passata da un pezzo, e tutto era filato liscio fino all'incidente dell'Istituto. Entrato nell'ufficio, attivò il codice di identificazione e l'intera stanza scese per alcune centinaia di metri sotto il livello del mare, fino alla Sala Comando della GGG.
Emise un sonoro sbadiglio, stropicciandosi gli occhi ancora assonnati.
- Buonanotte…uh?
Presenti nella sala c’erano solo tre persone, il professor Lyger, Entouji Kosuke, programmatore e responsabile della sicurezza informatica e Ushiyama Kazuo, l’operatore della sezione equipaggiamenti che stavano trattenendo a stento le lacrime.
- Qualcuno vuole spiegarmi cosa è successo? Kosuke? Professore?
L’ometto, molto magro e con un’ aria più stralunata del solito, passò il rapporto che era appena arrivato al comandante.
Taiga lo prese e cominciò a leggerlo. Sembrava un disastro sotto ogni punto di vista. Iniziò a dare disposizione per la mobilitazione di EnRyu e HyoRyu, quando notò un nome nella lista delle perdite identificate. Rimase di sasso.
- No…non è possibile…
- …l’identificazione d-del c-corpo è stata...p-positiva…comandante…
…ma come…perché…dov’è Guy?
- Non risponde, comandante. Stiamo provando a contattarlo da circa cinque minuti ma non risponde alle chiamate. - Apritemi un canale di comunicazione! Guy? Guy?! Mi senti? Rispondi…Guy, ascoltami…rispondi, maledizione! Niente…Posizione attuale? - Il Phantom Gao è in volo supersonico, direzione: settore G7-H5.
- Sullo schermo!
Non abbiamo immagine, è tutto disturbato…sembra ci sia un’interferenza.
- RISOLVETELA!
- Signorsì.
- Mandate EnRyu e HyoRyu sul posto, subito! - Signorsì!
- Livello di allerta: 3. Voglio TUTTO il personale pronto tra cinque minuti.
“Maledizione”

Terra, Tokio, Japanese Red Cross Medical Centre.

- Infermiera!
La giovane ragazza si girò per trovarsi di fronte una donna con i capelli in stato pietoso e il vestito bruciaccchiato in più punti. Odorava di stoffa carbonizzata ed aveva alcuni lividi sulle braccia scoperte.
- Lei è una parente?
- No, sono la sua insegnante responsabile.
- Come si chiama il ragazzo?
- Tadaki Kusano.
Seguì una breve conversazione mentre l’infermiera si faceva dare i numeri di telefono dei genitori e altre generalità. - Bene, aspetti qui, le faremo sapere, verrà operato subito, è già in sala. Le farò sapere io.
- Grazie.
La professoressa Fuyutsuki si mise a sedere nella sala d’aspetto. Squillò il cellulare.
- Pronto, qui parla Azusa Fuyutsuki…Damna sei tu? Oh menomale… è successo un disastro. Eikichi sta bene, però è andato a dare la caccia a quel mostro. Lo sai meglio di me com’è fatto…ho provato a chiamarlo prima ma non ha risposto. Se so novità ti faccio sapere, ciao…ciao.
Ripose il telefono in borsa con un grosso sospiro. Ebbe appena il tempo di appoggiare la schiena sulla poltrona della sala d'aspetto che si sentì chiamare:
- Professoressa Fuyutsuki!
Davanti a lei c'erano i ragazzi della sua sezione: qualcuno portava segni di medicazione agli occhi o su altre parti del corpo, qualcun altro se l'era cavata con alcuni cerotti e bene. Le ferite tutto sommato non destavano preoccupazione.
- Ragazzi! Meno male state tutti bene…
- Sa niente di Kanzaki?
- Il professore Onizuka è andato a cercarla…
- Ma è impazzito? Quell’affare è troppo grosso! Chissà dov’è andato a cacciarsi…
- Murai sai anche tu che è inutile stare a discutere con Eiki…ehm col professore quando è in quello stato…
- Ma noi non possiamo starcene qui con le mani in mano…
- Giusto! Tanto meno sapendo che il GTO è sulle tracce di quel coso.
- MURAI! Sei impazzito? Ragazzi non fate sciocchezze: non sappiamo nemmeno dov’è diretto, inoltre al professore non...
- Non ce ne sarà bisogno.
- Che intendi Kikuchi?
- Posso tentare una cosa…ma mi serve un collegamento internet.
- Uhm?
- Fidami di me…

Terra, Giappone, località sconosciuta.

“Bene, adesso dobbiamo portare questo inutile sacco di carne e sangue dai nostri amichetti.”
Volava ad una quota molto bassa, a pelo degli alberi. Il luogo scelto per il rendez-vous con gli alleati ra situato in un bosco sulle colline ad est di Tokio, una zona scarsamente popolata e fuori dalle rotte commerciali di maggior importanza. Giunto sul luogo, sì fermò, trasformandosi, in una radura di un bosco.
Bene bene, dov’è il party?…oh ecco i nostri amichetti… Alcune creature dalla forma oblunga uscirono dal bosco.
Erano trasparenti, con una testa a forma di ogiva e una serie di tentacoli che sembravano fatti a posta per lavori di precisione, colorati di rosso bordeaux. Erano molto differenti dal classico alieno da combattimento che Starscream aveva conosciuto durante l'attacco preliminare per saggiare le difese del pianeta; questi infatti sembravano l'equivalente Transformers di “Scienziato/Ricercatore”.. Poteva chiaramente sentirli emettere degli scoppiettii eccitati e una specie di cinguettio concitato. Uno di questi puntò un tentacolo in direzione della sua cabina di pilotaggio.
- Ah, suppongo che vogliate il vostro regalino, vero? Tenetevelo
Starscream aprì la calotta ed estrasse con una certa indelicatezza l’umana, che era svenuta non sopportando le accelerazioni da cui era stata sottoposta durante il volo.
La getto a terra senza tante cerimonie, ma fortunatamente non riprese i sensi.
Gli alieni si avvicinarono, sembravano proprio meravigliati.
Cinguettarono qualcosa ed uno di loro allungò i tentacoli sulla preda inerme.
Starscream sorrideva soddisfatto, ignaro dell'avvicinarsi a gran velocità di un'ombra verso la sua figura.
- YAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
Un piede impattò violentemente sul Decepticon, mandandolo a gambe all’aria e causando la fuga in tutta fretta dei quattro alieni. Urumi non si muoveva, ma grazie all'intervento del GaoFar la lotta si era spostata molto più lontano da dove il suo corpo giaceva. immobile Starscream si rialzò, confuso, ebbe il tempo di vedere una forma umanoide di colore grigio riemergere dal nulla, emettendo una nuvola di particelle argentate.
- Oh, un nuovo giocattolo degli umani. Vuoi giocare?
- VOGLIO UCCIDERTI!
Il GaoFar si gettò addosso al Transformer, prendendolo per il busto e sollevandolo in aria, per poi schiantarlo per terra dietro di se, in una nuvola di polvere e di detriti. Starscream provò a reagire, ma un pugno causò la sua perdita di equilibrio. Il GaoFar gli saltò addosso; adesso poteva vederlo bene in viso: i suoi occhi promettevano morte e basta, sembrava completamente in prede all’ira.
- tu…TU HAI UCCISO MIKOTO! LA PAGHERAI!
- Pardon? Non so di chi stai parlando…
Starscream comprese la gravità della situazione; questo non era il solito scontro con gli antiquati mezzi della razza umana, ma era qualcosa di diverso. Le letture energetiche erano fuori scala per un mecanoide antropomorfo di quella stazza. Inoltre, sembrava che i suoi attacchi passassero con estrema facilità il suo scudo di energia. Per la prima volta dopo molti millenni, si sentiva vunnerabile e nel suo cuore si accese il sentimento della paura, che minacciava di divampare rovinosamente.
Ma riprese il controllo di se stesso molto alla svelta, evitando le bordate dell'automa grigio. Provò a fuggire attivando i suoi propulsori, ma fu nuovamente costretto alla lotta corpo a corpo. Dopo alcuni minuti, si trovò in posizione prona, inginocchiato, con l'altro che stringeva pericolosamente il suo collo.
Lentamente, la pressione aumentava e i circuiti emettevano scintille. Starscream fece fuoco col cannoncino, aprendo alcuni fori nell’addome del GaoFar. Tuttavia questo non sembrava neppure accorgersene, e continuò nella lotta, stringendo sempre di più.
Continuando a scalciare, riuscì a liberarsi e con un movimento fluido, indice di una grande familiarità con le armi, attivò le spade che aveva nascoste nelle ali Bene, sembra proprio che debba farti a pezzi.
Starscream si avventò sul GaoFar, aprendo alcuni squarci nelle braccia, quando sparì nuovamente.
- Il solito trucco non ti servirà due volte! Dove sei? Ah, eccoti!
Era comparso alle sue spalle; non perdendo tempo, affondò le spade nel nemico, scoprendo con stupore che aveva colpito un’immagine olografica.
- Cosa? ARGHHHHHH - “Perchè i miei sensori non l'hanno rilevato?”
Abbassò lo sguardo e vide una lama verde, simile a un cutter che attraversava il suo torace.
- MALEDETTO!
Il GaoFar fece scorrere la lama verso il basso, tranciandolo quasi a metà. Adesso il Decepticon non poteva stare in piedi, completamente dilaniato. Provò a strisciare lontano, ma si sentì schiacciare con ferocia al suolo. La lama usciva e rientrava dalla sua carcassa, facendolo urlare a più riprese. Il GaoFar sembrava in preda ad una furia primordiale, ma se Starscrea avesse prestato più attenzione, avrebbe sentito alcuni singhiozzi tra le grida. - S-smettila…non voglio morire… “Forse se chiedo pietà, avrò salva la vita!”
- Anche quei ragazzi non volevano morire! ASSASSINO!
- M…ma cosa vuoi che me ne importi….AHHHHH
Il GaoFar aveva gettato l'arma da corpo a corpo ed adesso stringeva la testa della creatura tra le sue mani. - Adesso…adesso….LA PAGHERAI CON LA VITAAAAAAA
Con una forte torsione gli spezzò il collo. Ormai le urla del Decepticon erano sempre più strozzate e somiglianti a quelle di un’auto accartocciata in una pressa. “E' finita.
Rimane un'ultima cosa da fare”.
- G..hh….ti porterò con me…
- COSA?
Il Decepticon esplose facendo detonare i sei missili che aveva in dotazione, sovraccaricando contemporaneamente il sistema di alimentazione. Il GaoFar venne avvolto da una sfera di fuoco di colore porpora, poi venne scagliato lontano, abbattendo alcuni alberi e causando un principio di incendio. Guy era svenuto dal dolore, e il GaoFar si accasciò al suolo come una bambola di pezza.
Delle quattro creature aliene non c’era più traccia, sembravano essere sparite nel nulla come erano arrivate.
Onizuka arrivò sulla scena dopo pochi minuti dalla conclusione dello scontro, in sella alla sua fedelissima Kawasaki Z2 900 . Notò subito alcuni alberi che prendevano fuoco ed una grossa creatura metallica di colore grigio che sembrava disattivata.
Successivamente si fermò nel mezzo alla radura, andando incontro a Kanzaki che giaceva immobile.
- Kanzaki! Urumi, dimmi qualcosa!
- Uhmmmm
- Kanzaki svegliati!
- Pro…professore…
- Come stai, come ti senti? Non addormentati!
- Sto bene…ahia…solo contusa…
- Menomale…
- Che..che è successo?
- Dimmelo tu.
- Sono stata catturata da quel…da quel coso…poi sono svenuta…non so dove siamo.
- Siamo lontani dalla città...
- Ma cos’è questo puzzo? Sembra stia bruciando qualcosa…
L’incendio si stava propagando a ritmo allarmante. Altri alberi stavano cominciando a bruciare, circondando i due e precludendo eventuali vie di scampo.
- Maledizione…finiremo arrosto. Potremmo provare a passare attraverso le fiamme con la moto.
Sì…- Kanzaki provò ad alzarsi, ma avvertì un dolore lacinante provenire dalla propria gamba sinistra. Osservandola meglio, c’era un grosso gonfiore all’altezza del polpaccio: i pantaloni erano rotti e macchiati di fango e sangue.
- AHIA!
- Che cos’hai?
- Non posso muovermi, mi sono rotta una gamba! - Dannazione! Ti porterò fuori di qui!
- Cos’è questo suono?
- Sembrano sirene!
Sul limitare del bosco due veicoli, un camion dei pompieri dipinto di rosso e una gru dipinta di blu stavano avanzando, cercando di bloccare il propagarsi dell’incendio.
- SYSTEM CHANGE!
I due umani rimasero a bocca aperta nel vedere i due mezzi che si trasformavano in grossi automi.
- Dobbiamo bloccare le fiamme.
- Ricevuto!
Un forte getto d’acqua investì gli alberi, mentre dal petto del robot di colore rosso fuoriuscì una specie di tormenta congelante. Nel giro di pochi minuti le fiamme erano sparite.
Il robot blu si girò dalla parte dei due umani: - State bene?
- Eh…sì…la ragazza ha una gamba rotta.
- La porteremo all’ospedale.
- HyoRyu, ho trovato il Capitano! Sembra svenuto.
Il GaoFar si riattivò lentamente, i suoi occhi tornarono a brillare e con un gesto molto umano si carezzò la testa.
- Che botta…
- Capitano! - Gridarono all’unisono i due robot.
- …sto bene…l’esplosione…sono solo stordito…
Urumi si girò verso il professore: - Ma chi sono questi? - Non ne ho idea. EHI VOI!
- Mh?
- Volete dirmi chi siete?
La coppia di robot si girò verso i due. Onizuka si era alzato in piedi, scuotendosi i vestiti. Kanzaki era seduta in terra che si teneva la gamba sinistra.
- Rescue Team. Io sono HyoRyu e questo è EnRyu.
- Io sono il Great Teacher Onizuka, 24 anni, fidanzato, MOLTO PIACERE!
I due automi si guardarono con un’espressione perplessa. Quello chi è? – Chiese Onizuka indicando il GaoFar.
- Ah, quello è…il Capitano.
- Chi?
- Il Capitano.
Il GaoFar si alzò in piedi.
- EnRyu, HyoRyu, torno al Quartier Generale. Riportate voi i feriti all’ospedale.
“Eppure questa voce la conosco”.
- Guy.
- …
- Guy, sei tu?
- Mi state scambiando per qualcun altro. Arrivederci. - ASPETTA!
Il GaoFar si alzò in volo, cambiando la propria forma in quella del Phantom Gao e sfrecciando a tutta velocità verso ovest.
Eppure quello era Guy, ne sono sicura... si disse Urumi. I due si incamminarono verso i due automezzi, che avevano ripreso la forma veicolare e li stavano aspettando. Il viaggio di ritorno fu abbastanza breve, passarono i trenta minuti di viaggio a rispondere al telefono e a rassicurare tutti sul loro stato di salute. I due automi si erano raccomandati di mantenere lo stretto riserbo su quello che era successo, per “ragioni di sicurezza”.
Onizuka aveva borbottato qualcosa, ma poi si era zittito, complice anche una gomitata di Urumi.

Terra, Tokio, Japanese Red Cross Medical Centre.

Contenti di essere sopravvissuti, ma provati dall’estenuante notte, i due professori e i ragazzi uscirono dall’ospedale per prendere una boccata di aria fresca. Kusano sta meglio?
- Sì, è fuori pericolo, così pare…
- Che spavento…
Ma cos’era quell’affare?
Sentite ragazzi, adesso me ne vado a dormire…anche se dubito di riuscire a prendere sonno, stanotte …
Il riposo è la migliore medicina.
Kanzaki uscì e si fece accompagnare verso casa dalla professoressa. Kikuchi arrivò dopo poco. Erano fuori dall’Ospedale e stavano cercando di riprendersi dallo shock degli ultimi avvenimenti, chi sorseggiando un thè chi accendendo una sigaretta.
Allora, hai scoperto qualcosa?
Sì…a quanto pare il tipo che ha catturato Kanzaki è della solita razza di quello che ha demolito l’Istituto alcuni mesi fa. – Kikuchi mostrò un rapporto confidenziale che aveva “trovato casualmente” su un sito governativo, rischiando grosso. Tuttavia, come era solito dire: “Exitus acta probat”, “Il fine giustifica i mezzi.”.
Sei sicuro?
Ho le mie fonti…
Pensi che ce ne siano altri?
Chi può dirlo?
Kikuchi chiuse il portatile con un grosso sospiro e si accese una sigaretta.
“Chi può dirlo…”

Terra, 3G Island, Quartiere residenziale.

- …Guy…posso entrare…?
- Zio…entra pure, prego…
La stanza era buia. Una figura era distesa sul letto, girata dalla parte del muro.
- Figliolo…
- Perché zio? Perché lei? Perché?…
La voce del ragazzo era carica di dolore. Il professore Lyger poteva sentire i singhiozzi sommessi provenire da quel corpo disteso.
L’ometto basso mise una mano sulla spalla del suo nipote.
- Non lo so, Guy, non lo so.
Stettero in silenzio per un bel pezzo. - Guy, vado un attimo a riposarmi, se hai bisogno di qualcosa, chiamami. Per qualsiasi cosa. Sappi che comunque rimarremo vicini a te, qualunque cosa accada.
- Grazie zio.
Lyger uscì chiudendo gentilmente la porta, e trovò Taiga fuori dalla porta.
- Come sta il ragazzo?
- Come vuole che stia? Piange, è disperato… - E’ stato un duro colpo per tutti, ma per lui in particolare.
- Domani daremo un’occhiata ai rapporti, per ricostruire l’incidente nei particolari…e…per il servizio funerario… - Certo. Buonanotte, boss.
- ‘notte.
Taiga si incamminò nei suoi appartamenti, a passo lento, con un’espressione triste sul viso e con un’evidente preoccupazione nell’animo. Sapeva quanto i due ragazzi erano legati da un profondo amore, e sperava vivamente che Guy si riprendesse dallo shock. Era un ragazzo coraggioso, una delle persone più coraggiose di questa Terra, ma stavolta doveva far fronte a un nemico che non poteva sperare di sconfiggere. Eppure, non si era mai tirato indietro, nemmeno quando suo padre era morto in quella maniera orribile su Giove, letteralmente disintegrato dall’atmosfera del pianeta.
“Ci vorrà tempo. Spero che i Kami ce lo concedano”.
   
 
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