“James! James! Ti ho cercato in lungo
e in largo! Devi venire assolutamente, devi ritornare al
ricevimento!”
“Meo! Ma che cosa dici? Vuoi ancora
ritornare da lei? Ti ricordo che lei ci ha abbandonati, così senza nessun
rimorso di coscienza!”
“No James ti sbagli!
Seguimi.”
Seguii Meo anche se l’avrei evitato.
Ero stanco di soffrire ancora. Non volevo rivederla.
Camminai per molto tempo, non pensavo
di aver corso tanti metri, arrivai stanco e infreddolito. Ero arrivato al
limite.
“Meo si può sapere perché mi hai
portato qui?”
“ma come James?! Davvero vuoi che
Jessie vada con quello li??!”
Non ci volevo credere, Meo mi aveva
riportato in quel posto solo per provare a convincere a
Jessie?!
“Meo ma connetti??! Ti rendi conto
che ci ha abbandonato! Basta non tormentarmi più, lasciami andare per la mia
strada!”
“Ma James… io”
“No Meo non dire più nulla, lascia
stare, così doveva andare, dispiace anche a me, ma se a lei va bene così che
faccia quello che gli pare…”
“Si, hai ragione James… io vado a
farmi un giro al lago, non ho sonno stanotte.”
“Ok, io invece vado a dormire, ti
aspetto alla locanda.”
Io e Meo ci
dividemmo.
Non lo segui.
Quando soffri troppo poi cerchi di
trovare la pace solo non pensano… insomma non esistendo. Sapevo che dormire mi avrebbe aiutato a fuggire dai miei
pensieri.
“Davvero non posso, Leon, ho
sbagliato, devo tornare da loro.”
Era la voce di Jessie.
Oddio non ci potevo credere, forse
lei stava ritornando da noi.
Ma non potevo permetterlo, non
l’avrei mai accettata di nuovo dopo quello che mi aveva detto. Non sono il suo
zerbino, non più.
Non le avrei permesso di rovinarmi la
vita ancora una volta.
Feci per ascoltare quello che diceva,
stava parlando con Leon in un vicolo… mi nascosi dietro a diversi scatoloni da
lette.
“Jessie, evidentemente non hai ancora
capito come funziona qui, una volta che decidi di appartenermi. Diventi mia, e
non puoi più tornare indietro sui tuoi passi.”
“Non sono un oggetto Leon! Sono una
persona! Ho bisogno di essere libera, ora l’ho capito!”
“Ahahahah una persona… è vero sei una
bella persona. Ma accetta la realtà piccola.
Sei sola.
A nessuno importa di te, nessuno
porterà fiori sulla tomba così come nessuno se ne fregherà se tu vivi o
muori.
Non hai mai avuto una famiglia. Non
hai mai avuto niente.”
“ti sbagli ho James, ho Meo! Loro
sono la mia famiglia, loro ci tengono a me!”
“oddio, ma davvero pensi che a
qualcuno possa importare di una squallida ragazzina viziata? Ahah la tua
ingenuità mi sorprende…!
E comunque anche se a quel fallito
fosse importato qualcosa di te dopo quello che hai detto poche ore fa hai perso
anche lui.”
“No ti sbagli! Io ci sono sempre
stata, anche prima quando gli ho detto quelle cose! Fa parte di me e non
abbandonerò
Ma tu no.
Tu sei morto prima ancora di
morire!!”
“Sta zitta sgualdrina!”
No! Questo no Leon aveva buttato
Jessie a terra con un colpo al viso, le labbra gli sanguinavano. Non potevo più
non far nulla, Jessie era in pericolo ed io dovevo aiutarla. Afferrai una mazza
trovata nei paragi, lo colpì con forse troppa violenza. Cadde a terra gemendo,
senza parlare presi Jessie e la portai nella locanda dove
alloggiavamo.
Non mi voltai per guardare Leon steso
attonito a sulla fredda pietra.
“Ecco, qui sei al sicuro, Jessie mi
dispiace di non esser intervenuto prima”.
“Infatti! Dovevi intervenire prima,
ma dov’ eri? Possibile che quando servi non ci sei mai! Sei un
idiota”
Jessie non riuscì a pronunciare le
parole in modo chiaro, piangeva come non aveva mai pianto prima, sembrava una
bambina spaventata.
Mi prese a pugni sul petto, mi fece
male, mi voleva punire perché io non l’avevo protetta, perché non c’ero nel
momento in cui lei aveva più bisogno di me.
“Jessie calmati ora!” le afferrai i
pugni. “Ricordati che sei stata tu ad abbandonarci, potevi dire di no a Leon dal
primo momento! L’unica causa di questo guaio in cui ti sei ritrovata sei solo
tu! E ora vediamo di fare qualcosa per il labbro.”
Iniziai a pigiare sul labbro
sanguinante un pezzo di stoffa impregnato di acqua fredda per bloccarne il
flusso.
I suoi occhi languidi guardavano i
miei di sfuggita, era insolito vedere tali sentimenti in Jessie, ma ero quasi
sicura che si sentiva in colpa.
“James….
…..grazie”.
Fu come un fulmine a ciel sereno,
inaspettatamente mi abbracciò lasciandomi cadere la stoffa con cui le stavo
curando il labbro.
“Mi dispiace James! Mi dispiace
davvero tanto! È vero sono solo una ladruncola, non merito di fare gruppo con
uno come te, non lo merito!
Come puoi curarmi dopo averti
abbandonato così? Mi dispiace!”
Eravamo vicinissimi, come non lo
eravamo mai stati, lei mi stringeva tra le sue braccia.
……………
………
…
Senza dir nulla poggiai le mie labbra
sulle sue.
Lei non si portò
indietro.
La baciai con una passione immensa,
come non avevo mai fatto prima, le nostre bocche si muovevano
sinuosamente.
Il mio corpo si stava abbandonando a
sensazioni mai provate prima, mi domandavo mille cose
ma non potevo far a meno di saldarmi
a lei.
Come un pianeta non può rifiutarsi di
orbitare intorno al sole.
Sempre baciandola la portai sul
letto.
Iniziammo a levarci i vestiti, i
gesti divennero sempre più spontanei man mano che si susseguivano.
Avrei voluto dargli tutto me stesso
quella notte.
Avrei voluto fargli capire che lei
era davvero una principessa, perfetta nelle sue imperfezioni, perfetta per
me.
La sua pelle era incredibilmente
liscia e bianca, lasciavo scorrere la mia mano sui suoi seni, fino a trascinarci
le mie labbra.
Era così calda e morbida, sforzavo il
mio corpo rendendolo più leggiadro possibile quando inizia a poggiarmi su di
lei.
Ero impregnato del suo profumo, del
suo calore. Muovevo i miei fianchi su di lei guardandola sorridere
maliziosamente. Ero imbarazzato ma non volevo smettere.
Non avrei mai voluto
smettere.
Continuammo a baciarci, ad amarci,
nei suoi occhi vidi ciò che sapevo
c’era nei miei.
Ora avevo
capito.
Avevo capito ciò che già nel profondo
sapevo ma che non avevo mai ammesso a me stesso.
Le sue mani attraversavano
delicatamente i miei capelli, avvertivo il suo tatto sulla mia schiena, cercavo
sempre più il contatto. Cercavo sempre più lei.
Non volli mai smettere di guardarla,
è bellissima.
Solo una volta alzai gli occhi al
cielo, il mio corpo stava in estasi ma era il mio spirito che sentivo beato.
Avevo raggiunto la felicità
estrema.
Il paradiso di quando fai l’amore con
la donna che hai desiderato più di te stesso.
L’amore con la donna che
ami.
Continuammo per tutta la notte.
Sempre.
…………..
Sempre.
Ciao
a tutti! Allora che ne pensate della storiella?? Ovviamente il giorno dopo i 3
membri del team continuarono ad inseguire quel “pikachu imprendibile” ovvio,
no?! ;-)
Bene,
finalmente portata a termine dopo alcuni casini con il pc, (infatti mi volevo
scusare x il ritardo!!!) un portatile antiquato da farci fare un unico volo
dalla finestra!
Comunque
continuerò a scrivere storie su jessie e james, non so spiegare, questa coppia
mi ha sempre affascinata, a differenza di altre nell anime…! (ecco xkè non
leggerete mai una dryuXvera scritta da me)! Oddio, insopportabile vera!! (mi
scuso cn i suoi funs, ma i gusti sn gusti e x me è troppo apatica e tanto
altro!! ^_^’ )
Cmq
Lasciate commenti! Spero di non avervi annoiati!!
Alla
prox XDXDXD
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