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Autore: _Im a Unicorn_    07/05/2013    2 recensioni
Noi giovani siamo troppo violenti, magari un po' fuori di testa, ma l'unica cosa che ci differenzia dagli altri: è che loro ragionano col cervello, noi gente pazza ragioniamo col cuore.
- Jim Morrison
Genere: Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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James chiude la porta dopo aver salutato tutti, si volta verso di me e mi fissa. Io abbasso lo sguardo, come al solito e sento le sue braccia sollevarmi di peso da terra, il suo naso farsi spazio tra i miei capelli e la sua voce emettere un:
“Miao.”
Ridacchio e gli metto le braccia attorno al collo. Lo guardo negli occhi per un po'.. li vedo trasformarsi, lentamente, diventare più chiari, cambiare colore.. Diventare gli occhi di Ben.
Lo spingo via e lui mi lascia, cado per terra, sbattendo violentemente il sedere e scuoto la testa per scacciare l'immagine.
Quello..era..
“Che cosa ti prende adesso?”
La voce di James mi riposta alla realtà. Mi riscuoto e lo guardo, disorientata.
Che mi succede ora?
“Sophie..”
Mi si avvicina, si piega per arrivare all'altezza del mio viso e mi da un piccolo bacio.
“..So che Ben ci prova con te...”
Alzo la testa e lo guardo stupita.
“Tu sai che cosa?”
“Me lo ha detto Danny...E..volevo parlarti un po'..”
Ben non ci prova con me.
Negazione. Questa fase si chiama negazione.. Ma Ben non ci prova con me.
James si siede di fronte a me, a gambe incrociate.
“Perchè non mi dici queste cose? Non è colpa tua se Ben fa il coglione.. potrei parlargli e..cercare di risolvere la situazione..”
Lo guardo storto, irritata.
“Vuol dire che credi che non io non la possa risolvere da sola?”
“Se devo essere sincero si.. credo che tu non sia capace di risolvere anche questo.. Sei una ragazza instabile e l'ultima cosa di cui hai bisogno è..”
“Instabile? Credi che io sia instabile?”
Alzo lo sguardo e mi fissa. Credo che stia cominciando ad arrabbiarsi..
“Prova a negarlo. Sophie tu sei un'autolesionista con un passato orribile.. è normale che tu non sappia reagire a certe situazioni, senza contare che sei ancora piccola..”
“Che..Oh, ora sei mio padre..”
Continua a guardarmi, cercando di contenere la sua rabbia, stringendo i pugni e respirando lentamente. Congiunge le mani e fa un respiri profondo, poi riprende:

Io credo solamente che tu non sappia risolvere l'enigma della tua vita.”
Sbotto definitivamente.
Sono stanca di sentirmi dire che non sarò mai abbastanza per poter controllare quello che ho attorno e quello che sono. E non posso sopportare di sentirmelo dire da James.
“Perchè tu credi di poterci riuscire? Strano, a me non sembra.. vuoi un esempio banale? A me non sembra di aver smesso di farmi del male da quando ci sei tu. Smettila di trattarmi da bambina. Ho badato a me stessa per vent'anni e sono ancora qui.”
James mi prende un braccio e mi tira su le maniche.
“Si già, sei ancora qui. Guarda come ti sei ridotta a non volere mai l'aiuto di nessuno.. Immagino tu sia capace di badare a te stessa, davvero.”
Mi libero dalla sua presa e lo guardo negli occhi, mentre lui fa un respiro profondo.
“Scusami..ma io voglio solo aiutarti.. e tu fai di tutto per cercare di cavartela con gli strumenti che hai. Svegliati, ci sono anche io qui. Non hai bisogno di lamette o di un cesso in cui vomitare. Perchè non puoi sforzarti di rendermi partecipe di quello che fai? Come puoi pretendere che io ti aiuti se non conosco la tua vita?”
“James..”
Gli prendo una mano mentre tengo gli occhi bassi.
“Tu hai fatto molto.. ma non posso dipendere da te.. Come.. faccio ad affrontare me stessa se non riesco ad affrontare quello che mi circonda?”
Lui si mette le mani nei capelli e si alza. Cammina per il corridoio, agitato, mentre io lo seguo con lo sguardo. Poi lui si ferma e mi guarda negli occhi.
“Perchè ti rifiuti di capire che non ne sei capace?”
Basta.
Mi alzo anche io e vado verso la porta. Sento James prendermi per un braccio e tirarmi indietro.
“Dove credi di andare? Sto parlando con te, io.”
“Io invece non voglio parlare. Vado a schiarirmi le idee, e forse dovresti farlo anche tu. E smetterla con la sindrome della crocerossina.”
Esco e richiudo la porta senza che lui abbia il tempo di dire qualcosa. Comincio a camminare velocemente, senza meta. Mi basta solo allontanarmi da lui.
Dove vado adesso? Casa? Troppi ricordi, troppe lamette..
L'unico posto che mi viene in mente?
Da Ben..

 

  
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