È mattina, dai fori delle serrande entra qualche spiraglio di luce.
Come se volessero profanare quel luogo cosi puro, completo. Completo dei loro corpi, dei loro odori, delle mani che si cercano inconsciamente anche nel sonno.
È mattina e il braccio di Louis, appena sveglio accarezza la schiena di Harry, lentamente.
Quella pelle cosi chiara e liscia che si domanda come possa appartenere a un umano, e come Harry possa appartenere a Louis.
Perché lo sanno che si appartengono, si appartengono dentro, nell’anima.
Come se avessero stipulato un accordo silenzioso per il quale si possono allontanare senza mai dividersi, perché comunque vada, alla fine della giornata Harry tornerà sempre tra le braccia di Louis. Così com’è ora.
Così, stretto tra le sue braccia, con i ricci a solleticargli il collo, s’immagina come potrebbe essere la sua vita tra dieci anni.
Molte volte hanno fatto progetti con il riccio, hanno fantasticato su come sarebbe bello avere una vita ‘normale’.
Svegliarsi al mattino, darsi il bacio del buongiorno, rimanere ancora un po’ tra le lenzuola a coccolarsi o magari sbrigarsi per non fare tardi a lavoro.
Accompagnare loro figlia a scuola, salutarsi e rivedersi la sera con un’incredibile voglia di stare insieme.
Sarebbe tutto più facile.  E sarebbe bello vivere, vivere davvero, con Harry.
È la cosa migliore che abbia mai avuto. Ne è certo.
Harry è il meglio per lui, la parte migliore di lui e la cosa più bella che ha.
Tutto questo Harry lo sa, lo capisce quando Louis lo cerca tra la gente, cerca sempre un contatto, quando si assume le responsabilità, si assume le colpe quando hanno ‘osato’ un po’ troppo per i gusti di qualcuno, quando hanno sbagliato. 
Cosa c’è di sbagliato ad amarsi? In fondo, niente.
Eppure perché non possono?               
Harry lo sa che lo ama quando lo guarda per dirgli ‘ti amo’, quando non permetterebbe a niente e nessuno di toccarlo, nessuno può scalfire una cosa così bella.
Non ne hanno il diritto.
Mentre pensa a questo e a tante altre cose, sente il riccio muovere i piedi sotto le coperte, stendere un braccio in avanti e stropicciare gli occhi.
Harry avverte il suo sguardo addosso.
“Buongiorno love. Mi stavi guardando?”
“Buongiorno. Si, ti stavo guardando e stavo pensando a quanto sia fortunato ad averti.”
“Oh, grazie mille Lou, ma è mattina presto, dai torniamo a riposare.”
“Harry, ascoltami. Non stavo scherzando. Stavo parlando del fatto che sono fortunato ad avere te, che mi rendi migliore, che combatti insieme a me, e per te vale la pena di combattere anche la più dura delle guerre.”
“Io combatterei contro il mondo se fosse necessario, per avere te affianco.”
E Louis non ha alcun dubbio.
Ce la faranno ad avere una vita loro, una vita da vivere.