Storie originali > Drammatico
Segui la storia  |      
Autore: LiFe_93    07/05/2013    2 recensioni
Questa storia, non è inventata, questa storia mi riguarda, è la mia vita, è la mia storia, ed io ho deciso di sfogarmi, sfogarmi in anonimato.
Questa storia contiene tematiche delicate, ed è pesante per certi aspetti, quindi per le persone molto sensibili, è consigliabile non leggere.
La mia vita non è stata rosa e fiori, la mia infanzia mi ha segnata, e la mia adolescenza mi ha distrutta.
Non vorrei recensioni solo per il piacere di leggerle, vorrei leggere le recensioni per il piacere di sapere che qualcuno sa, qualcuno sa di me, della mia vita, e sa quelle cose che nessuno sa ....
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yuri, Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Questa storia la dedico ad una persona speciale, che non sa varie cose di me.
Può sembrare strano, ma con i capitoli che verranno sembrerà più chiaro il tutto, e capirete perchè l'ho scritta rivolgendomi proprio a questa persona


LE COSE CHE NON SAI DI ME
Ero una bambina, avevo all’incirca 6 anni.
Non ho avuto una infanzia facile, neanche difficile agli estremi, intendiamoci, diciamo che poteva andarmi meglio.
La mia fuga per tutto, era lo sport, amavo giocare a calcio, amavo escursioni in montagna e amavo correre. Si, correre mi piaceva tanto, quando correvo sembrava che i miei problemi non riuscivano a tenere il mio passo così rimanevano dietro, per me era l’unico modo per tenerli lontano, dietro le mie spalle, e non sopra di esse.
Mio padre beveva, lui beveva tanto, ma non mi ha mai messo un dito addosso, lui non mi ha mai picchiato, ma questo non significa che non mi faceva del male. Lui non picchiava me, lui picchiava mamma. Spesso la trovavo nascosta in camera, e piangeva, lei piangeva spesso, io con il tempo ho capito il perché. I miei andavano a ballare il Sabato, ed io insieme ai mie fratelli, dormivo dalla nonna materna, Dio quanto amo mia nonna, lei per me è tutto. Ero felice dalla nonna, lei mi viziava, mi coccolava ed era sempre splendida.
Quell’anno il 1999, lo ricorderò sempre. Era Estate, faceva caldo, ed io come tutti i bambini, volevo andare al mare. Al mare mi ci portò il padre dell’amica di mamma. Lui per me era strano, era vecchio e rugoso, davvero tanto rugoso, non ricordo il suo aspetto, ricordo solo quello che mi ha fatto. Era troppo coccolone, non mi levava mai le mai di dosso, ma per me i grandi avevano sempre le loro buone ragioni, quindi non ho detto nulla. Ero al mare, e come una bambina di 6 anni, non volevo tornare in spiaggia, ma lui mi ha preso con la forza, mi ha preso in braccio, e siamo usciti dall’acqua, per poi tornare sulla spiaggia. Aveva il suo “coso” da fuori, ed io poverella ero terrorizzata. Avevo paura, una fottuta paura, che quello non avesse le idee chiare in testa, io ero una povera bambina, pura e ingenua, ma soprattutto innocente, innocente come tutti i bambini. Dopo un paio di minuti, andammo sotto le docce, e la mia paura non faceva spazio alla tranquillità che solitamente impadroniva il mio stato d’animo. Andai sotto la doccia, in primis solo io, e poi, poco dopo, l’incubo, non ero da sola, entrò anche lui, non ricordo perfettamente cosa mi successe, ricordo solo dolore, paura, la sua puzza, e il volto di una signore, aveva visto, aveva visto tutto, aveva visto quel mostro entrare nella doccia con me, e non aveva fatto niente, non aveva esitato a non fare un cazzo, una bambina stava per essere stuprata e lei muta, muta come un pesce, ed io impaurita, avevo una sua mano che mi tappava la bocca, il cuore che batteva forte, e caldo, talmente tanto caldo, che sentivo di dover svenire, io desideravo svenire, così ameno lui, non avrebbe fatto niente. Ma io non svenni, ero veglia, ero la protagonista di un episodio disgustoso. Nel 1999 sono stata stuprata per la prima volta.
 
1999
Cosa dire di quell’anno, i primi attacchi di panico, la vergogna di essere stata toccata, il sentirsi una poco di buono, non resero la mia vita facile. Le prime ribellioni mi fecero diventare la pecora nera della famiglia, la bambina sorridente, sempre allegra e attiva era morta, per dare spazio ad una bambina cupa, sempre triste e ferma in un angolo a leggere, si leggere, perché io leggo tanto, lo faccio da quando avevo 6 anni, era l’unico modo per essere sola con me stessa, ed evadere dalla realtà.
A 6 anni ho tentano il suicidio 3 volte, tutte e tre le volte non sono riuscita a combinare niente. Il sabato continuavo ad andare dalla mia adorabile nonna. Povera nonna, doveva fare i conti, con il mio cambio di personalità, io che volevo sempre andare al mare, in quel periodo del mare non ne volevo sapere, avevo attacchi di panico, mi chiudevo in bagno, mi sedevo e tenevo le ginocchia attaccate al mio viso, per piangere, io piangevo tutti i giorno quasi per tutto il giorno.
Continuai a giocare a calcio, ero diventata più aggressiva, ero la più brava, ma non giocavo più, troppi falli pericolosi, e una bambina di 6 anni, se fa certe cose, viene punita, ed io ero stata punita, così decise di andare a giocare con i maschi. Le prime volte ricevevo falli inutile, spintoni e pallonate in pieno viso, ma io non demordevo, così non reagivo con la violenza, reagivo con il gioco, correvo come un cavallo pazzo, non riuscivano a prendermi, dribbling e giocate pazzesche mi resero la più forte del quartiere.
Andai da mamma, le chiesi se potevo giocare a calcio, in una vera squadra, lei era titubante, ma mio padre era deciso, no, non potevo giocare a calcio, non potevo neanche più guardare quella palla di cuoio. Da quel giorno giocavo di nascosto, giocavo per divertirmi, non per diventare una delle più grandi calciatrice, ma per divertirmi, così ben presto, ho dovuto abbandonare il mio sogno.
A scuola ero la più brava, non studiavo mai,  ma ero la più brava. Avevo solo ottimo, non c’era un distinto, avevo solo ottimo, e questo rese fieri i miei genitori, e vedere mio padre sorridere, e mia madre con quegli occhi, gli occhi di una madre fiera di te, una madre orgogliosa, mi resero felice.
2001
8 anni, quei maledetti 8 anni. I 7 passarono lisci, ma gli 8, gli 8 anni furono un vero inferno.
Come sempre, giocavo di nascosto a calcio, giocavo al centrocampo, ero la regista della squadra, scrivevo tanto, scrivevo di tutto, e leggevo di tutto, al dopo scuola riuscii a finire tutti i libri che possedevano.
A scuola imparai La cavallina storna, quella dannata poesia mi fa rivoltare lo stomaco. Un altro amico di famiglia, venne di sopra, io ero in cameretta e ripetevo quella dannata poesia, parola per parola, la sapevo tutta. Lui mi disse di dover continuare a ripetere, lui non avrebbe fatto nulla di male. Figlio di puttana, mi hai calato i pantaloni, mi hai calato le mutandine, e … ed è successo un’altra volta, con un altro uomo. Mi odiavo, io mi odiavo, mi odio tutt’ora, non so perché, ma vi garantisco che mi odio. Di nuovo, e poi di nuovo, e poi di nuovo ancora, quell’episodio si ripeteva ogni volta che quell’essere veniva a casa, ed io ero agitata, volevo andare via, volevo solo semplicemente morire. 
 
2002
Il 2002 mi salvò, avevo 9 anni, o giù di lì, e arrivarono, il ciclo arrivò, ero una signorina. Ricordo che andai da mamma, e le dissi tutto, e all’improvviso lo vidi sbucare, ascoltò tutto, e non so per quale miracolo, non mi toccò più, grazie al cielo non mi toccò più, io volevo solo essere una bambina invece mi fecero diventare una puttanella che offriva prestazioni per farli godere, quei porci, mi sentivo una puttana da 4 soldi. Ero cresciuta, cazzo si, ero cresciuta, lo ero per tutti meno che per mio nonna paterno.
Ma quella volta c’era mamma con me, e con mia mamma presente, nessuno poteva toccarmi, lui ci provò ma mia mamma lo capì, capì tutto e fece finire tutto, era incazzata, era schifata, e si sa era pericolosa, una madre in quella situazione diventa pericolosa. Fortunatamente andammo via, non voleva fare casini, ma da quel giorno, mio nonno non ha fatto più nulla.
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Drammatico / Vai alla pagina dell'autore: LiFe_93