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Autore: Perry12    07/05/2013    1 recensioni
-Louis?- domandò Harry cauto, ancora incapace di credere a quanto stava succedendo.
-Harry. Finalmente. –
[Larry]
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Premessa:

(∂ + m) ψ = 0



L’equazione sopra è quella di Dirac ed è la più bella equazione conosciuta della fisica. Grazie a questa si descrive il fenomeno dell’entanglement quantistico, che in pratica afferma che: “Se due sistemi interagiscono tra loro per un certo periodo di tempo e poi vengono separati, non possiamo più descriverli come due sistemi distinti, ma in qualche modo sottile diventano un unico sistema. Quello che accade a uno di loro continua ad influenzare l’altro, anche se distanti chilometri o anni luce”.

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Quel pomeriggio piovoso di mezza estate Harry era stato costretto a mettere in ordine il suo appartamento. Se lo era imposto, perché ormai si faticava a camminare e le mensole rischiavano di cedere da un momento all'altro sotto il peso eccessivo delle sue cianfrusaglie.

 

 

Erano ormai due anni che si era trasferito a New York e non aveva mai messo veramente in ordine. Si era solo limitato ad accumulare oggetti, a spostarli quando gli serviva spazio, per niente interessato a come la sua casa doveva apparire agli occhi degli estranei. 

 


Mentre si dava da fare, il suo piede urtò uno dei tanti scatoloni impilati l'uno sopra l'altro, facendoli crollare a terra. Aprendosi, fecero uscire decine di oggetti che il ragazzo non vedeva da anni.
Premi vinti,souvenir da ogni paese e soprattutto fotografie. Un numero infinito di fotografie scattate e conservate per tutto quel tempo sul fondo di quegli scatoloni. 


Sì, i tempi d'oro dei One Direction erano finiti, ma a lui mancavano piú di qualsiasi altra cosa. Lui e i ragazzi non si erano sciolti, almeno non ufficialmente, ma avevano deciso di intraprendere ognuno la propria strada. O almeno avevano tentato.

 


Quelle notti in cui Harry non riusciva a prendere sonno ed era obbligato ad ascoltare ogni singolo pensiero che il suo cervello elaborava,  riconosceva di non aver fatto poi tanto in quei due anni. Aveva continuato con la bella vita, ma la musica, bhe,quello era tutto un altro discorso. Lui, che così tante volte aveva contribuito a scrivere le canzoni dei loro cinque album, ora non riusciva a tirare fuori neppure la più scontata delle rime.

 

Ma Harry sapeva la causa precisa di quel blocco artistico. Louis. Il suo migliore amico. Anzi, ad essere sinceri, più di un amico. Un fratello, un compagno di avventure e un compagno di vita. Ma più di ogni altra cosa, agli occhi di Harry Louis rappresentava l'Amore, quello con la A maiuscola.

 


Aveva cercato di non pensare a lui per tanto, troppo tempo, ma ora quelle foto sembravano uscite di proposito dal posto in cui Harry le aveva relegate.

 


In diversi scatti Harry vide se stesso, di alcuni anni più giovane, circondato dai suoi quattro compagni o da persone che facevano parte del loro staff. Fu inutile tentare di arginare i ricordi. Questi presero il sopravvento senza che nessuno gli avesse dato il permesso, travolgendolo e lasciandolo senza fiato.

 


Il giovane cantante prese una foto dal mucchio e rimase immobile ad osservarla per un pò. Ritraeva lui e Louis al centro di uno stadio vuoto, uno dei tanti in cui si erano esibiti. Entrambi avevano gli occhi lucidi per il troppo ridere e le labbra tirate in un sorriso enorme. I loro corpi erano a pochi centimetri di distanza e si guardavano negli occhi. Chiunque avesse scattato quella foto, non avrebbe potuto scegliere momento migliore. Inconsciamente, Harry passò delicatamente il pollice sul viso di Louis, cercando di ricordare come fosse toccarlo davvero. Ci provava, ma proprio non ci riusciva.


                                                                      ******

 

 

A migliaia di chilometri di distanza, Louis si trovava nella casa in cui era cresciuto, a Doncaster. Era tornato per far visita alla sua famiglia che non vedeva da tanto tempo. Inoltre, l'occasione era speciale perché una delle sue quattro sorelle, Fizzie, si era laureata e quella sera ci sarebbero stati grandi festeggiamenti. Louis non aveva fatto in tempo a mettere piede dentro casa, che era stato travolto dai suoi genitori, subito seguiti dalle sorelle minori.

 

Fizzie aveva subito cominciato ad urlare, eccitata per il ritorno del fratello maggiore e per la fine dei suoi studi.

 

-Louis, corri, devi vedere l’attestato della laurea!-  disse la ragazza, allungando un braccio per raggiungere il papiro ancora nuovo di zecca in cima ad una mensola.

 

Fizzie però, non era famosa per la sua delicatezza. Insieme alla laurea, caddero a terra anche diversi soprammobili e un cd. IL cd. Il primo che Louis aveva creato insieme ai suoi quattro compagni. Nessuno si accorse della reazione di Louis, che improvvisamente si irrigidì e cambiò espressione, consapevole di quello che stava per succedere.

 

I ricordi cominciarono a scorrere liberamente, proprio nello stesso momento in cui anche Harry non poteva far a meno di ricordare, immobile davanti a quella fotografia nella sua casa di New York. Risate, scherzi, concerti, abbracci e baci rubati.

 

 I pensieri di Louis durarono meno di quanto lui avesse voluto,  interrotti nel momento in cui il ragazzo sentì come un respiro caldo sulla guancia. Si voltò di scatto, pensando ad una finestra aperta. Ma tutte le grandi vetrate che davano sul giardino era no chiuse.

 Louis non diede tanta importanza a quel tocco leggero, inconsapevole che provenisse da delle mani fin troppo note e desiderate.

 I sentimenti che non erano mai del tutto scomparsi, tornarono di nuovo in entrambi i ragazzi, più forti e potenti di prima. Il loro fiato si mozzò nel stesso istante,e,  insieme, decisero di prendere i rispettivi cellulari per fare quella chiamata che aspettava da troppo tempo.

 

 

Naturalmente, visto che i loro cervelli funzionavano allo stesso modo e con gli stessi tempi, nessuno dei due fu in grado di contattare l’altro, dato che le linee erano occupate.

 Louis, che dei due era sempre stato quello più intraprendente, in quel momento prese la decisione della sua vita. Salutò i parenti che, allibiti, non fecero neanche in tempo a chiedere spiegazioni, e mentre si dirigeva all’aeroporto, nello stesso momento prenotava il primo volo per New York.

 

                                                                                                  ******


Harry invece era rimasto in ginocchio davanti  a quelle fotografie, pensando che il destino non aveva intenzione di farlo riunire con l’unica persona che lui veramente voleva, e alla fine, vinto dalla stanchezza, si era addormentato sul pavimento, sognando Louis, il suo sorriso e i suoi occhi.

 

Venne svegliato da dei forti battiti sulla porta d’ingresso. Era piena notte e Harry era del tutto intenzionato a picchiare chiunque avesse interrotto i suoi dolci sogni.

 

-“Sogni”- si disse “Niente di più”-

 

Per questo, quando vide Louis davanti ai suoi occhi, in carne ed ossa, completamente bagnato per il temporale che ormai durava da un giorno, all’inizio non riuscì a crederci.

 

Ma poi Louis parlò, ed Harry ricordò all’istante com’era parlare con lui, scherzare con lui, ridere con lui. Toccarlo, baciarlo, amarlo come non aveva fatto con nessun altro dopo di lui.

 

-Louis?- domandò Harry cauto, ancora incapace di credere a quanto stava succedendo.

 

-Harry. Finalmente. – 





Spazio autrice:

Premetto che non sono una Larry shipper ma credo solamente che Harry e Louis siano grandi amici e che si vogliano bene davvero. Purtroppo, questa storia non funzionava in nessun altro modo se non con loro due come protagonisti.

Anche se non capisco niente di fisica, penso che la formula scritta all'inzio sia bellissima e soprattutto applicabile alle persone. Detto questo, spero che la storia vi sia piaciuta! Io mi sono divertita molto a scriverla perchè ultimamente mi sono fissata con il destino e le fatalità e cosa del genere! ahaha :) 

P.s. una recensione non mi farebbe schifoooo!! :)

Byeeee :)

  
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