Never let me go.

Come succedeva spesso ormai, avevamo litigato. Mi stavo richiudendo sempre più in me stesso, e stavo iniziando ad accorgermene. Stavo, pian piano, escludendo la persona che più amavo dalla mia vita. Strinsi le ginocchia al petto, prendendomi la testa tra le mani.

Cosa mi stava succedendo? 

Proprio ora, che avevo lui?

Proprio così, Harry ora era mio. E non l'avrei mai lasciato andare.

Mi stavo pentendo di quello che avevo fatto. Chi non l'avrebbe fatto?

Complimenti Louis, sei proprio un coglione.

Avevo dubitato di lui e ne stavo pagando le conseguenze, stavo avendo un assaggio della mia insensata gelosia. 

La testa compressa tra le mani, le gambe al petto e mille pensieri nella testa. Che stupido sono stato. D'altronde, ero sempre stato un tipo geloso: come potevo non esserlo di un ragazzo perfetto come Harry? E' tutto quello che ho, ed è mio. Non ho intenzione di lasciarmi sfuggire la cosa più importante che sia mai stata mia. I sensi di colpa iniziarono a confondermi le idee e si insediavano sotto la pelle.

E mentre mi pentivo di quello che avevo fatto quel giorno, la porta si apriva lentamente. Lo scricchiolio si infrangeva contro il silenzio della stanza.

Vieni qui, ho bisogno di te. Ora.

Lo sentivo mentre si stendeva vicino a me nel letto e accarezza la spalla, come per chiedere un permesso.

Vieni qui. toccami.

"Boo, tutto bene?"

Trattieni le lacrime, non lasciare andare.

"Sì.." un soffio, più che una parola. Un soffio quasi inesistente.

Silenzio, nient'altro nella stanza.

Stavo per dirgli tutto, quando "Vieni qui, dai".

Quando capì che non mi sarei mosso, si avvicinò a me e mi abbracciò. 

Il calore del suo petto, il battito del suo cuore contro la mia schiena mi disarmavano. 

Stai qui con me e non te ne andare più.

"Sono stato così stupido, mi dispiace".

"Andiamo Hary, sai che non è stata colpa tua. Non so cosa mi prenda in questo periodo, davvero. Io.."

Non riuscii a completare la frase che le lacrime, che da tanto premevano per uscire, iniziarono a bagnare il cuscino. Era un pianto silenzioso. Mi stavo odiando per tutto il male che stavo facendo al piccolo.

"Lou, ti prego, non piangere. Ti prego..".

Prese a baciarmi il collo e a stringermi forte a lui. 

"Sono uno stupido".

Sì Louis, sei proprio un coglione. Non meriti niente di tutto questo. Con tutto quello che fa, non si merita i tuoi attacchi di gelosia.

Mi voltai di scatto e subito strinsi le braccia al suo collo, piangendo ancora più forte.

"Io..io non voglio farti del male Haz. Io..io ti.. ti amo"

Mi baciò con foga, gemendo, portando le mani al mio viso.

"Sei perfetto così, smettila di dire sciocchezze. Ti voglio per quello che sei. Rimani qui con me, non lasciarmi cadere e andrà tutto bene. Combatteremo insieme ogni battaglia, e supereremo tutto, insieme."

Rimanemmo abbracciati tutta la notte, stretti l'uno all'altro. Cuori che battono insieme e amore che si fonde. Sapevo che non l'avrei mai lasciato andare via da me. Non che non avremmo più litigato, ma avevo capito quanto era importante per me averlo accanto, baciarlo, potergli dare tutto il mio amore fino a quando non sfossi stato esausto.