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Autore: Carabelnthir    07/05/2013    1 recensioni
[Anime/manga Inventati]
" I libri sono collegati con dei fili rossi trasparenti ai lettori " 
Una ragazza e un ragazzo, tutti e due discendenti da nobili famiglie...ma con ideali diversi,
Quale sarà il loro destino? Una storia piena di sentimento , con lo sfondo di vicende politiche che, marcheranno profondamente il loro destino. 
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Alcuni giorni dopo, mi arrivò la notizia.

Il capo della polizia mi aveva contattato e tornai in Giappone con Sebastian.

Vi chiederete “Richard, Mahiro e Fred? “ onestamente, non avevo pensato a loro, ragione per cui assistere a quella scena tempo dopo mi avrebbe fatto prendere una decisione definitiva.

 

4 p.m

Stazione di polizia.

L'ispettore Megure mi fece alcune domande... dove mi trovavo, con chi ero, se qualcuno ce l'aveva con i miei, se avevano un comportamento strano negli ultimi giorni e non finiva più.

Sebastian mi aveva detto che ci avrebbe pensato lui a parlare con la polizia, ma solo dopo aver recuperato la videocamera.

Era il loro piano.

Avevano nascosto delle piccole telecamere nella villa così che potessero riprendere l'uccisione e incastrare Van Guiness.

Van Guiness... il pronunciare del suo nome mi faceva ribollire il sangue.

:<< Le ho detto che non sapevo nulla! >> dissi sbattendo le mani sul tavolo e facendo rovesciare il bicchiere a terra. :<< La prego... mi lasci andare... non sono lucida al momento, non le sarei d'aiuto... >>

:<< Mi scusi... Sono davvero dispiaciuto per la sua perdita, le affideremo un assist- >>

:<< Non c'è ne bisogno. Ho già un tutor. Arrivederci >>

Uscì dalla centrale di fretta e furia.

Volevo tornare a casa.

Casa? … adesso è una scena del crimine … la posso ancora definire casa?

Era vero, non sapevo dove andare... da chi andare.

 

Camminai a lungo senza meta, con aria assente, sbattendo contro qualche passante di quanto in quanto.

Senza rendermene conto, finì al parco.

Mi fermai e alzai lo sguardo. Sulla collinetta c'era ancora il ciliegio...

Sei la mia unica ancora di salvezza … salvata da un ciliegio eh? …

Mi incamminai, lasciando che i ragazzi in bicicletta mi sporcassero i vestiti di fango.

E' fango, mica sangue.

Va bene.

 

Squillò il cellulare.

:<< Pronto? >>

:<< Mayu! Dove sei? A Pisa mi hanno detto che hai lasciato l'hotel ieri!! >>

Era la voce di Mahiro.

Cercai di essere più calma possibile. :<< Mahiro.. calmati. Sono ritornata in Giappone... >>

Mahiro restò in silenzio.

:<< Mahiro? >>

M :<< Mayu... questo significa che... >>

:<< Si... >>

M :<< Mayu io... >>

:<< Non so dove andare... la mia casa è una scena del crimine, Sebastian è andato a recuperare la videocamera e io sono piena di fango... Però non piove, ma non c'è nemmeno un arcobaleno in cielo.... Uh! >>

M :<< Cosa c'è? >>

:<< C'è un bruco... il brucalifo come nella storia di Alice... perché Alice non è rimasta nel paese delle meraviglie? Perché ha deciso di tornare a casa? E' stata ingiusta! Vorrei essere io al suo posto... vorrei essere io “Alice” … ma invece... >>

M :<< Mayu! Tu sei tu! … Vedrai non può essere tutto ingiusto... l'equilibrio... verranno anche i momenti felici. >>

:<< Equilibrio dici? La mia mente ne ha bisogno... Mahiro... sto perdendo il lume della ragione... il sangue mi ribolle... sento bisogno di vendetta... Mahiro... io ho bisogno della vendetta! >>

M :<< Mayu non lo fare! Mayu.. te ne pentirai! Con la vendetta non si ottiene nulla! >>

:<< Ma non ottieni nulla nemmeno rimanendo con le mani in tasca... >>

M :<< Mayu... >>

Mahiro scusami... tu non puoi sapere cosa sia la sete di vendetta...

scusami, tu non puoi sapere cosa sia sapere e non fare nulla...

scusami, tu non puoi sapere cosa si provi a essere vuoti...

scusami, tu non puoi sapere cosa si provi a non avere nessun legame con la vita...

Scusami, tu non lo puoi sapere.

Però forse tu saprai come...

:<< Mahiro... ti prego... salvami! >> urlai con disperazione...

 

Sono un egoista, ma se questo egoismo può salvarmi da una via senza uscita allora...

:<< Ti prego... salvami... >> singhiozzai...

Nessuna risposta... Mahiro stava lì in silenzio... poi, con mio stupore, attaccò.

Sentì come se il mio cuore si stringesse in una morsa, come se mi mancasse il respiro, le mani tremavano, la mia voce singhiozzante pronunciava il suo nome...

in me non c'era nulla, sentivo il vuoto nello stomaco contorto.

Sono una stupida...

Non dovevo chiedergli di salvarmi... l'ho messo io in questa situazione, non ne avevo il dovere di chiederglielo … Ma …

In quel momento non c'era accanto a me Sebastian disposto a consolarmi, non c'era mio padre, non c'era Fred, non c'era uno psicologo, non c'era qualcun altro … c'era lui.

E lui mi ha lasciata alla deriva, da sola.

Si mise a piovere... sempre più pesante... e ancora più pesante.

La pioggia bagnava il mio fracido corpo, i capelli mi coprivano il volto

e le mie lacrime si mescolavano con le gocce di pioggia.

Camminai...

Senza meta precisa.

Scesi dalla collina, lentamente... non c'era più nessuno nel parco.

Ormai non c'è rimasto nemmeno più un motivo per piangere...

non serve a nulla, non è vero?

Avevo solo un piccolo desiderio... uno solo!

Volevo una vita normale... una vita pacifica, fatta di piccoli momenti di gioia...

perché mi hai dato momenti di felicità estrema e momenti come questi?

Sono solo un essere umano … il dolore che nasce dalla mia mente, anche se i sentimenti sono astratti, io li sento.

Non li posso ignorare.

Non ci danno il permesso per ignorarli.

E' davvero questa una penitenza?

Ho sbagliato a muovere qualche pezzo, su questa scacchiera?

Non sono molto brava, eh?

Perché non prendi anche me, lì... con te?

 

:<< Oh... woooooh! >>

Inciampai, con il volto nel terreno.

Mi girai di lato, allungai una mano e strappai un filo d'erba.

Verde doveva essere il colore della speranza...

Dicono che la speranza è l'ultima a morire, ma se uno muore prima della speranza?

In questo caso come la mettiamo?

Guardai il cielo. Si stava oscurando.

Mi alzai e camminai dritto.

Un altalena.

La fissai...

Anche vedere un altalena adesso è doloroso...

 

Afferrai le estremità delle trecce d'acciaio e salì in piedi.

Incominciai a dondolarmi.

Maggiore era la spinta, più in alto potevo arrivare.

Ed è strano non trovate?

Quando vi spingono voi cadete verso il basso... quella era solo un illusione.

Un illusione che volevo afferrare con la mano.

Passai ore... e ore...

L'altalena continuava a scricchiolare. 

  
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