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Autore: Momo94    07/05/2013    2 recensioni
"Era passato un po' di tempo e Lucy stava ancora fissando la lettera che teneva tra le mani. L'aveva letta e riletta e ancora non si capacitava di quello che c'era scritto. stava vendendo a salvarla, le mancava e presto l'avrebbe liberata.... ma liberata da cosa? Perchè mai avrebbe dovuto salvarla?"
Questa Fanfiction è ambientata in un mondo alternativo, in cui la magia sta cominciando a sparire e un re tiranno cerca in tutti i modi di impadronirsene, sottraendola con la forza agli altri. E poi c'è una ragazza che tenta di recuperare il suo passato e una gilda che cerca di spodestare il tiranno.
Questa è la mia prima fanfiction, quindi vi prego abbiate pietà di me e perdonate i miei orrori xD
Ah, anche se all'inizio può non sembrare cosi, questa fanfiction è incentrata sulla coppia Nalu, ma lascerò spazio anche ad altre coppie:)
[primo capitolo modificato]
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucy Heartphilia, Natsu, Un po' tutti
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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"History is not just a list of political and religious events,
But the product of human decisions."


[La storia non è solo un elenco di eventi politici e religiosi,
ma il prodotto delle decisioni dell'uomo.]


-Sir Walter Scott-

 
Caldo, così caldo. Il mantello nero che aveva addosso e il cappuccio calato sulla testa lo opprimevano, e il sole accecante che batteva sulle loro teste di certo non aiutava. Cazzo, ma dovevano per forza avere tutti quegli indumenti addosso? Gray odiava essere così vestito, tanti strati addosso non gli erano mai piaciuti. Ma d’altronde, se non volevano essere scoperti dovevano girare vestiti così, come dei fuggitivi.
Ed era proprio così, erano davvero dei fuggitivi. Erano inseguiti dall’esercito di Fiore che non ne voleva sapere di lasciarli in pace. Erano trascorse ormai più di due ore da quando si erano messi in viaggio e non si erano ancora fermati a riposare. Non che lui si sentisse stanco, ma probabilmente le ragazze lo erano.
Avrebbe dovuto dire ad Erza di fare una pausa, ma lei era determinata a raggiungere una città prima di sera. In fondo non poteva darle torto, se non avessero trovato un paese o un luogo dove dormire prima che facesse buio avrebbero dovuto passare la notte all’aperto, completamente scoperti. Il regno di Altairis era diventato ormai un deserto.
E lui aveva così caldo. Per fortuna viaggiavano attraverso i boschi per dare meno nell’occhio, quindi il calore del sole veniva in parte filtrato dagli alberi. Ma lui continuava ad avere caldo, odiava questa sensazione. Dopotutto era un mago del ghiaccio, il caldo era l’ultima cosa al mondo che desiderasse. Non poteva neanche spogliarsi. Anche se non sembrava esserci nessuno nei paraggi, togliendosi mantello e cappuccio avrebbe rivelato la sua identità. Forse nessuno li avrebbe riconosciuti dato che erano in un altro regno, ma probabilmente li avrebbero scoperti grazie al simbolo della gilda che era tatuato sul loro corpo.
Merda, in che situazione del cazzo si erano cacciati?! Non sembrava esserci via d’uscita e ormai la maggior parte di loro aveva perso ogni speranza. Erano demoralizzati, da quando avevano deciso di andare contro il sovrano di Fiore non avevano fatto altro che collezionare sconfitte e perdite, tante e tantissime perdite. Erano rimasti in pochissimi, molti erano morti, altri erano stati catturati e nessuno aveva avuto loro notizie, altri invece semplicemente avevano abbandonato Fairy Tail e se n’erano andati. Gray non lo concepiva, non riusciva a capire. Non capiva come tutto fosse potuto accadere, come avessero potuto lasciare che accadesse. Erano rimasti impotenti quando il master era morto, lo erano stati anche quando avevano attaccato la gilda e ucciso molti loro compagni e lo erano anche adesso, mentre scappavano come vermi verso qualcosa che non esisteva. Continuavano a scappare, non riuscivano a fare altro. Troppo deboli per combattere, troppo pochi per resistere.
Perché alla fine era questo che erano diventati, dei deboli.
Che tristezza, la gilda un tempo numero uno di Fiore era ora un ridicolo gruppo di fuggiaschi. Erano come le foglie d’inverno, al minimo fruscio del vento cadevano inesorabilmente a terra. Ma era la speranza che più di tutto li faceva sentire così abbattuti. Da tempo li aveva abbandonati.
Ne avevano assaporato solo una punta, toccandola e gustandosi quel momento, per poi vederlo scivolare via dalle mani.
E ora stavano fuggendo. Gray non ricordava neanche più l’ultima volta che aveva chiamato il luogo in cui dormiva casa. Da tempo aveva dimenticato come fosse la sensazione di sentirsi a casa, nella propria famiglia, di sentire di appartenere ad un luogo, di sentirsi parte di quel posto.
La loro casa non esisteva più, Snow l’aveva distrutta. E non era solo la sua casa che gli aveva tolto.
Lui e la sua malvagità gli avevano portato via tutto quello che di più prezioso avesse.
La voce di Erza lo distolse dai suoi pensieri “Ci fermiamo. Facciamo una pausa, nel frattempo recuperate le energie e mangiate, non so fra quanto tempo ci rifermeremo ancora.”
Bhe, meglio così. Avrebbe schiacciato un pisolino. “Gray, Natsu, Gajeel, devo parlarvi.” Come non detto. Con molta probabilità, loro non si sarebbero riposati.
Lui e gli altri due che erano stati chiamati dalla rossa la seguirono. Si allontanarono di poco dal resto del gruppo e si raggrupparono in cerchio. Erza li guardò uno ad uno, scrutandoli con fare serio “non credo che troveremo un posto dove dormire stanotte.” I ragazzi fecero un passo indietro colpiti da quell’ affermazione. “Come sarebbe a dire che non troveremo dove dormire?” disse Natsu. Erza abbassò lo sguardo. “Hai capito bene. Sono ore che camminiamo e le uniche cose che abbiamo trovato sono alberi e deserto. Nessuno di voi l’ha notato?” “notato cosa?” disse Gray. I tre erano sempre più perplessi. “vi siete accorti che da quando ci siamo messi in viaggio non abbiamo incontrato neanche una forma di vita?” aveva ragione. Da quante ore stavano camminando? Tre? Quattro? Eppure neanche una volta avevano intravisto un animale o un insetto, ancora peggio un umano! Gli unici esseri viventi sembravano essere loro.
“Quindi che si fa Erza?” aveva ripreso Natsu. Gajeel anticipò la rossa nel rispondere “Secondo te che si fa Salamander? Mi sembra logico, passeremo la notte all’aperto.” Erza aveva abbassato di nuovo lo sguardo, come segno di consenso. “Cosa? Starete scherzando spero!” sbottò Natsu “Saremo completamente scoperti! L’esercito ci è attaccato al culo, ci cattureranno!” come se gli altri non lo sapessero. Erza riprese la parola, alzando il tono di voce “E che altro possiamo fare Natsu?! Non c’è nessuno qui! Non ci sono villaggi, non ci sono case, non ci sono esseri umani e nemmeno animali. Sono ore che camminiamo e non abbiamo incontrato nessuno! E chissà per quanto ancora non incontreremo qualcuno! Dobbiamo fermarci e trascorrere la notte qua in questa foresta.” “Erza ha ragione Natsu.” Si intromise Gray, che aveva capito la situazione e appoggiava la scelta dell’amica. “è la soluzione più logica. Non possiamo continuare a camminare all’infinito, dobbiamo riposarci. E non ci siamo solo noi, ci sono anche Levy, Mira e le altre ragazze. Loro non resisterebbero a camminare per tutta la notte. Anche quei soldati dovranno riposare, si fermeranno sicuramente per dormire. E comunque abbiamo un vantaggio di qualche giorno, non riuscirebbero mai a raggiungerci in tempo. Dobbiamo fermarci, è l’unica scelta che abbiamo.”
Natsu sbuffò alzando gli occhi scocciato da quella situazione. “Quindi ci fermiamo qua Erza?” domandò Gajeel. “non ancora. Tra poco ripartiamo e quando comincerà a fare buio ci fermeremo. Forse abbiamo ancora una speranza. Volevo solo avvisarvi e prepararvi a quello che ci attenderà.” Gli occhi dei tre tornarono a fissare Erza, confusi dalle parole appena pronunciate. La ragazza era seria e a Gray sembrava come se fosse...preoccupata. “non abbiamo mai passato una notte all’aperto in questo regno. Non vi sembra strano che in quest’immensa foresta non ci sia neanche un animale? C’è qualcosa che non va, ho un brutto presentimento.”
 
Mentre tentava di schiacciare un pisolino, le parole dell’amica continuavano a girargli in testa. Aveva ragione, in questa foresta era tutto così calmo, troppo calmo. Gray aveva come la sensazione che stanotte non sarebbe riuscito a dormire, doveva approfittare di questa breve pausa per riposare.
Riuscì ad addormentarsi e piombò in un sonno tormentato, come al solito. Faceva sempre lo stesso sogno ogni volta che si addormentava. Li sognava. Li vedeva lì, erano di fronte a lui e gli sorridevano. Lei gli tendeva una mano e lo incoraggiava ad avvicinarsi. Poi improvvisamente cominciava a piovere e un fulmine squarciava il cielo. Lui alzava la testa verso l’alto e quando la riabbassava a guardarli, loro se ne stavano andando. Li vedeva allontanarsi e prima che riuscisse a raggiungerli il sogno si interrompeva e lui si svegliava. E successe anche adesso. Si svegliò, una voce continuava a chiamarlo.
“Gray-san stiamo ripartendo, svegliati” Gray aprì gli occhi e vide la piccola Wendy che si sbracciava per svegliarlo. “uhm Wendy” controvoglia si sollevò, si mise a sedere e si stiracchiò. “uhm si arrivo”. Si guardò intorno: tutti si stavano preparando per ripartire, zaino in spalla pronti ad andare verso il nulla. a Gray sembrava inutile tutto questo, ormai era palese che non avrebbero trovato dove dormire stanotte, ma dovevano comunque tentare.
Si rimisero in cammino, diretti verso qualsiasi luogo che sarebbe stato disposto ad accoglierli.
 
E fu proprio così, quello che avevano sperato fino all’ultimo che non accadesse, accadde. Ormai era quasi sera, il sole era sparito da un pezzo tra gli alberi e il buio si stava facendo largo nella foresta. Avevano camminato tutto il tempo senza più fermarsi.
Natsu non aveva fatto altro che continuare a dire che avrebbero trovato un villaggio, diceva di sentirlo, ne era sicuro. Gray sapeva che non era così, quello stupido lo faceva solo per non fargli perdere la speranza e perché l’idea di dormire fuori non gli piaceva per niente. Erza non aveva aperto bocca per tutto il tempo, troppo concentrata e preoccupata per dire qualsiasi cosa. “Siamo arrivati, lo sento. Si qua vicino c’è un villaggio ne sono sicuro.” Eccoci di nuovo, Natsu stava sparando un’altra delle sue cazzate. “Smettila di blaterare cose senza senso stupido.” Natsu si girò di scatto verso il ragazzo dai capelli corvini “Come mi hai chiamato bastardo?” lo stava provocando, come sempre. Gray si avvicinò a Natsu, la sua faccia a un palmo dalla sua. “Ho detto stupido. Hai qualche problema? Continui a dire idiozie. Risparmia il fiato per camminare.” Natsu si infiammò “Brutto ghiacciolo! Non sono idiozie, c’è veramente un villaggio.” Gray resse il gioco “Ah si?! Sono due ore che lo dici e non se n’è vista neanche l’ombra.” Se c’era una cosa che non era cambiata era il rapporto tra Gray e Natsu. Facevano sempre così, sin da quando erano piccoli la loro amicizia si basava sugli insulti e sui pugni. Ed era proprio quello che avevano iniziato a fare adesso. “Ti dico che c’è bastardo.” E cominciarono a picchiarsi. Ma furono subito interrotti dalla voce di Erza “Smettetela voi due!” si fermarono subito, voltandosi a fissarla. “Ci fermiamo qua. Gray, Gajeel andate a cercare della legna. Io e  Mira andremo a cercare qualcosa da mangiare. Se fra 15 minuti nessuno di noi è tornato, scappate.” Quelle parole furono come una scossa che colpì tutti i presenti. Ormai erano abituati a perdere qualcuno, ma quello che aveva detto Erza significava che era preoccupata. Ma avevano imparato anche che dovevano pensare a se stessi, nel mondo in cui vivevano adesso la solidarietà era stata anch’essa sterminata. Non c’era spazio in quella vita per essere altruisti. Bisognava lottare con i denti per rimanere in vita, anche se questo doveva voler dire lasciare indietro i propri amici.
Per fortuna, ritornarono tutti dopo 10 minuti. Accesero un fuoco e Mirajane e Wendy preparano la cena. Si sedettero in cerchio e cominciarono a mangiare. erano così pochi che la miseria che Gray e Gajeel avevano trovato sarebbe durato per un altro giorno.
Oltre a Gray, con lui c’erano Natsu, Gajeel, Levy, Mira, Wendy, Happy, Charle, Lily e alla loro guida c’era Erza. Gli unici rimasti oltre a loro erano nel regno di Fiore, nascosti in chissà quale angolo buio aspettando il loro ritorno. Erano lì, in attesa che Gray e gli altri tornassero con degli alleati, pronti per iniziare una guerra contro Snow, una guerra che avrebbe cambiato il loro futuro per sempre. Ma per sconfiggere Snow avevano bisogno di aiuto, così loro avevano deciso di partire, di andare in altri regni con la speranza di trovare appoggio dalle gilde che erano rimaste. Ma da quando erano partiti, non avevano trovato altro che desolazione. Ma nonostante tutto dovevano farcela, i loro amici li stavano aspettando e più passava il tempo, più il rischio che non sarebbero stati vivi al loro ritorno aumentava.
Un flusso di pensieri si fece largo nella mente di Gray, ma fu subito interrotto dalla voce di Wendy “Sentite, ecco  io mi stavo chiedendo...” tutti si girarono verso la ragazzina, la quale teneva lo sguardo basso e le mani a stropicciarle il mantello. Ad un certo punto riacquistò vigore, tirò un profondo respiro, alzò la testa e ricominciò a parlare “Dove stiamo andando? Insomma, esiste veramente qualcuno disposto ad aiutarci? I-io penso che sarebbe meglio se tornas..” “Non lo dire neanche per scherzo Wendy” la voce di Natsu interruppe la piccola dai capelli blu. Il ragazzo si alzò in piedi “Tornare a casa? Non se ne parla! Non ora, non adesso! C’è sicuramente qualcuno che vuole aiutarci, lo troveremo sicuramente! Non possiamo tornare a casa adesso, se lo facessimo sarebbe finita.” La ragazzina abbassò lo sguardo, sentendosi in colpa per quello che aveva detto “Natsu ha ragione, Wendy” ora era Mira a parlare. Si avvicinò alla ragazzina, mettendole una mano sulla testa e guardandola come una madre amorevole “abbiamo tutti paura e tutti proviamo lo stesso sconforto, ma non possiamo arrenderci, lo dobbiamo ai nostri amici che ci aspettano a casa.” Una lacrima scese lungo la guancia della piccola, che subito si portò una mano ad asciugarsi il volto. Annuì.
Erza, che aveva assistito senza aprire bocca, si alzò in piedi. A quel gesto, Natsu rispose automaticamente sedendosi, come impaurito dall’imponenza di quella donna. La rossa guardò la piccola “Wendy, un giorno verremo ripagati delle nostre sofferenze e delle nostre fatiche, e quel giorno vedrai che sarà il più splendido di tutti.” La giovane tornò a sorridere e Erza a sua volta ricambiò. “Domani ci aspetta una giornata faticosa. Ci alzeremo presto e cammineremo tutto il giorno, quindi vi consiglio di riposarvi. Conviene cominciare a montare il tutto per dormire.” Detto questo, tutti si alzarono e cominciarono a sistemare i sacchi a pelo per la notte.
Quando ebbero sistemato tutto, si rimisero in cerchio per discutere del programma per domani e per la notte.
Cominciò Erza “come vi ho detto, domani cammineremo tutto il giorno, dobbiamo assolutamente trovare un villaggio o qualsiasi altra cosa. È inconcepibile che non ci sia nessuno qui intorno.” Gli sguardi di tutti erano puntati sulla rossa, attenti a quello che stava dicendo “per quanto riguarda stanotte, faremo dei turni di sorveglianza. Non sembra esserci nessuno qui in giro, e la cosa mi preoccupa molto di più. Inizierò io, Gray mi darà il cambio, poi Natsu e infine Gajeel.” Perfetto, neanche stanotte sarebbero riusciti a riposare. Ma in fondo erano gli unici in grado di proteggere tutti. Fecero per alzarsi, convinti che Erza avesse finito di parlare, ma la ragazza gli fece cenno di rimanere seduti. “Prima di andare a dormire, Levy, hai scoperto qualcosa riguardo a quello che ti avevo detto di cercare?” lo sguardò di tutti si diresse verso la ragazzina dai capelli azzurri, seduta di fianco a Gajeel, che cominciò a parlare “Non molto. Nei libri di cui dispongo non c’è molto su questo regno. Tutto ciò di cui sono venuta a conoscenza è che Altairis era governata da una regina, Alcadia. Quando Snow ha cominciato a rubare la magia, minacciando la prosperità degli altri regni, La regina decise di dichiarargli guerra. Poco prima di farlo, però, è morta e il figlio sarebbe dovuto succederle. Ma poco prima dell’incoronazione, suo figlio è scomparso e si dice che ora nessuno governi questo regno. Alcuni dicono che in realtà il figlio sia stato ucciso da delle spie del regno che appoggiavano Snow, altri dicono che sia il figlio stesso ad essere in combutta con il re di Fiore. Così ora il regno è completamente abbandonato e Snow continua liberamente a rubare la magia a chiunque. Questo è tutto, non è molto ma è tutto ciò che ho trovato.” Gajeel la guardò e le sorrise “Ti sottovaluti come sempre gamberetto.” Lei arrossì e abbassò lo sguardo. Erza si alzò in piedi “Ottimo lavoro Levy, come sempre grazie per le tue preziosissime informazioni.” La scripter sorrise.
“Bene, abbiamo un nuovo obbiettivo Fairy Tail” Tutti guardarono attentamente la rossa “Dopo aver trovato degli alleati, ci dirigeremo al palazzo di Altairis e convinceremo chiunque lo governi a dichiarare guerra a Snow!” a quelle parole, gli occhi di tutti presenti si accesero di una nuova luce. Le parole di Erza riuscivano come sempre ad infondere speranza. “Per oggi è tutto, potete andare a dormire.” Tutti si alzarono e si diressero verso il loro sacco a pelo. “Gray” il ragazzo si giro verso la rossa “Riposati,fra due ore mi darai il cambio”.
 
Gli sembrò di aver appena chiuso gli occhi quando fu scosso da una mano. Li riaprì e vide il volto di Erza “è ora Gray” il ragazzo non rispose neanche, si sollevò, si stiracchio e si alzò in piedi. La guardò: era stanca, anche se non voleva farlo notare anche lei era sfinita. Tutto questo li stava consumando, e Erza era quella che più di tutti stava faticando. Gray le mise una mano sulla spalla. “Riposati, domani ci aspetta una lunga giornata. Tranquilla, non mi addormenterò” le sorrise e lei ricambiò e andò a coricarsi nel suo sacco a pelo. Gray si sedette vicino al fuoco tenuto basso per non attirare molto l’attenzione. Da lì aveva una visuale di tutti.
Era notte fonda, tutt’intorno vi era solo oscurità e silenzio, un silenzio davvero inquietante. L’unico rumore che sentiva era il respiro dei suoi compagni che dormivano profondamente. Alzò lo sguardo verso il cielo. Almeno il cielo era lo stesso di casa loro, quel cielo stellato che era ora sopra le loro teste, pensò Gray, era l’unica cosa che non fosse cambiata in questi anni. Ed ora era l’unica cosa che li teneva attaccati a Fairy Tail, sapere che anche i loro compagni stavano guardando lo stesso cielo.
Forse, anche loro lo stanno guardando... d’un tratto, un rumore lo riportò alla realtà. Sarebbe stato impercettibile se non ci fosse stato tutto quel silenzio, ma lui lo percepì. Di scatto, si alzò in piedi, volgendo lo sguardo dalla parte da cui aveva sentito provenire quel rumore. Quel suono si faceva sempre più vicino, e Gray era sempre più preoccupato. All’improvviso, da un cespuglio sbucarono fuori delle figure.
Non riusciva a distinguerli nettamente, ma sembravano delle persone. Erano all’incirca cinque e stavano avanzando verso di lui. Gray si preparò, mettendo le mani in posizione pronto a scagliare un attacco. Una di quelle figure sparì all’improvviso, per ricomparire davanti al ragazzo e colpirlo con un calcio. Gray non fece in tempo a schivare e venne colpito in pieno e scaraventato contro un albero. Il rumore fece svegliare gli altri che dormivano. Tutti, resisi conto della situazione, si misero in posizione per attaccare. “Chi siete?” la voce di Erza sovrastò le altre. Non si udì risposta, se non una risata agghiacciante. Non riuscivano a distinguere le loro sembianze, ancora nascosti nell’oscurità. Erza si mosse per prima, impugnando una delle sue spade e lanciandosi contro uno degli avversari. Questo la bloccò con la mano spingendola indietro. Gray, ancora un po’ stordito per il colpo ricevuto, si alzò. “Gray, tutto bene?” era Natsu “si sto bene, quel bastardo mi ha colto alla sprovvista.” “Questi non sono umani.” L’affermazione di Erza ghiacciò tutti quanti. “Che cosa vuoi dire Erza?” disse Mira, ma prima che potesse rispondere, quegli essere si mossero, attaccando tutti insieme. Ci fu un’esplosione e quando Gray riaprì gli occhi si accorse che tutti erano a terra. Si guardò intorno, e li vide. ora si vedevano chiaramente e capì il significato delle parole di Erza: avevano sembianze umane, ma... Gray non riusciva a decifrare il miscuglio di sentimenti che stava provando alla vista di quegli esseri immondi.
Forse un tempo erano stati degli umani, ma ora di certo erano qualcos’altro. Il loro corpo era repellente, sembrava come se fossero ustionati, la loro pelle era cadente e in alcune parti inesistente. Sembrava come se si stessero trasformando, come se da umani stessero mutando in qualcos’altro, qualcosa di spaventosamente orribile. Ma la cosa che lo colpiva di più era una cucitura che avevano sul petto, all’altezza del cuore. “é...terribile” Gray si girò in direzione di quella voce e vide la piccola Wendy che si portava una mano alla bocca, completamente pietrificata davanti a quella scena. “Cosa diavolo sono?” Natsu si alzò e rimase immobile a guardarli “S-sono umani?” commentò Levy, anche lei scioccata da quella vista. Uno di loro si mosse, ma prima che potesse raggiungerli per sferrare un altro attacco fu bloccato da Erza che si scaraventò verso di lui spazzandolo via. Si girò verso gli altri “Non c’è tempo per rimanere sconvolti, qualsiasi cosa siano ci stanno attaccando. Forza Fairy Tail, combattete!” e detto questo una luce bianca la avvolse per poi farla riapparire con indosso una delle sue armature.
Gray si alzò, incoraggiato dalle parole della ragazza, e così fecero anche gli altri ancora a terra. Uno di quelli che aveva attaccato Erza si rialzò e si avventò di nuovo contro di lei. Mentre i due combattevano, gli altri esseri seguirono l’esempio del loro compagno e attaccarono. Gray si posizionò, unì le mani “Ice make...Lance!” e una lancia di ghiaccio spuntò e andò a trafiggere uno di quei mostri. Lo centrò in pieno, trafiggendogli la testa. Ma questi si riprese subito, come se la lancia non lo avesse nemmeno sfiorato. “che cosa? Come è possibile” disse il ragazzo, incredulo a quello che stava assistendo. Ma si ricompose subito, la figura si stava avvicinando verso di lui, Gray sorrise “Sei un osso duro quindi? Perfetto, sono i miei preferiti”. Si rimise in posizione “Ice make.. Cannon!” e un cannone apparve nelle sue mani. Prese la mira e sparò, un colpo partì e andò a segno, scaraventando l’avversario contro un albero. Ma questi si rialzò subito “cosa diavolo sta succedendo? Perché i miei colpi non vanno a segno?” “Non sei te Gray!” una voce lo attirò, si girò e vide Erza che combatteva con uno di loro. Lei lo guardò “Nessuno di noi riesce a scalfirli. Probabilmente hanno qualcosa che li protegge. Ma sicuramente hanno un punto debole, come tutti! Trova il punto debole, Gray” un punto debole... più facile a dirsi che a farsi.
La creatura si avventò contro Gray, colpendolo dritto in faccia con un pugno. Questo lo fece cadere a terra. Riaprì gli occhi e si ritrovò di nuovo quel mostro addosso, che con un calcio lo rispedì addosso ad un albero. il colpo gli tolse il respiro per qualche secondo. tossì. “Sono forti, decisamente non sono umani.” Quella figura si stava avvicinando di nuovo. Gray si rialzò “ok, adesso mi hai stancato. Ice make...Sword!” e una spada apparve tra le mani del ragazzo. Si avventò contro la figura, colpendolo ad una spalla. Continuarono a combattere ma quell’essere sembrava non sentire dolore né stanchezza, mentre Gray stava cominciando ad indebolirsi. Ma mentre stava per colpire di nuovo quel mostrò, si accorse di una cosa. Notò che la cucitura che aveva sul petto sembrava...muoversi. Ogni tanto, mentre combattevano, questa sia apriva leggermente per poi richiudersi subito. Era come se pulsasse. Improvvisamente, un’idea balenò nella mente di Gray.
Si allontanò dall’essere, si mise in posizione e “Ice make...Gungnir!” una montagna di ghiaccio sbucò da sotto i piedi del mostro per poi avvolgerlo completamente, lasciando scoperto proprio il petto. Gray si avvicinò al mostro, completamente immobile, impugnò la sua spada ghiacciata e gliela conficcò dritta nel petto, dove vi era la cucitura. La spada si frantumò in mille pezzi e la cucitura si ruppe. Un fascio di luce fuoriuscì dal corpo ormai privo di vita di quell’essere, e Gray completamente accecato da quella luce, si allontanò. Quando riaprì gli occhi, il ghiaccio che avvolgeva il nemico si ruppe e la figura cominciò a sgretolarsi davanti agli occhi increduli del mago, quasi come fosse fatto di pietra.
Per qualche secondo rimase immobile ancora scosso da quella scena, ma si riprese subito. Si guardò intorno, i suoi amici stavano ancora combattendo. Doveva dirgli qual’era il loro punto debole “Erza” La ragazza si voltò verso di lui “vedi quella cucitura che hanno all’altezza del cuore? colpiscila con la spada!” la ragazza annui e fece come gli aveva detto. Anche da quell’essere uscì un fascio di luce, e subito dopo come il primo, si sgretolò anch’egli davanti ai loro occhi. Erza si girò verso tutti e alzando la voce urlò “Avete sentito?! Fate come dice Gray, mirate alla cucitura sul petto!”
Gray stava ancora guardando l’amica, quando ad un tratto qualcosa lo colpì e lo scaraventò contro una roccia. “Che diavolo..” riuscì dire solo questo, quando si accorse di essere schiacciato da qualcosa. Riuscì a distinguere una macchia rosa, e capì subito di chi si trattasse “sei in mezzo ai piedi Gray, togliti.” Natsu si sollevò, facendo leva sul petto dell’amico. “Che diavolo stai dicendo fiammifero? Io sarei in mezzo ai piedi?! Guarda che sei tu che mi sei venuto addosso.” Il rosato si voltò verso l’amico, un ghigno dipinto sul volto.
Fu allora che Gray lo notò: Natsu era pieno di ferite e sembrava allo stremo...stava perdendo?! Com’era possibile che Natsu fosse così in difficoltà contro quegli esseri? Alla fine, non erano così tanto forti e per il dragon slayer sarebbe stato una passeggiata. Ma poi si ricordò. E’vero, loro non possono usare i loro veri poteri. Pensò il mago del ghiaccio.
In questo mondo, la loro magia non era ammessa. Per non farsi scoprire, potevano usare solo una minima parte dei loro poteri, così piccola che non sarebbero stati in grado di battere nessun nemico. Doveva aiutarlo. Gray si alzò in piedi, si avvicinò verso Natsu, gli mise una mano sulla spalla e gli sorrise “Ora ci penso io, Natsu.” “Cosa? Stai scherzando vero? Posso farcela, questo non è niente!” come se non lo avesse sentito, Gray avanzò verso il nemico. Si fermò e si girò verso l’amico “Serve una spada per sconfiggerlo e tu non ce l’hai, quindi ora lascia fare a me. Vai ad aiutare gli altri.” Natsu sbuffò “Bastardo, questa me la paghi” e si allontanò. Gray tornò a guardare quell’essere “A noi due! Ice make...Sword!” e di nuovo, la stessa spada che aveva trafitto il primo di quei mostri, andò a conficcarsi nel petto di questi. Ancora come i precedenti, dal corpo dell’essere uscì una luce e subito dopo quel mostrò si sgretolò. Gray si lasciò cadere a terra. Aveva sprecato molta magia, quegli esseri gli avevano dato del filo da torcere.
“Gajeel!” era la voce di Levy. Il mago del ghiaccio si voltò in direzione di quella voce e vide Levy a terra, mentre Gajeel era davanti a lei. Uno di quei mostri l’aveva colpito in pieno petto e lui ora era caduto a terra. Probabilmente quel colpo era diretto a Levy, ma Gajeel le aveva fatto da scudo e l’aveva protetta.
E con lui a terra, ora lei era completamente scoperta. Gray fece per alzarsi e correre dalla scripter, ma barcollò e ricadde a terra. Dannazione, non avrebbe fatto in tempo. Ma fu proprio mentre tentava di rialzarsi che vide Phanterlily precipitarsi contro quella creatura e colpirla un calcio. Il ragazzo tirò un sospiro di sollievo, per fortuna Lily si era trasformato ed era riuscito a salvarli.
Dopo poco, tutti i mostri furono sconfitti. La situazione non era grave per fortuna, tutti sembravano stare bene. A parte Natsu e Gajeel che erano quelli messi peggio di tutti. Entrambi non potevano usare i loro poteri appieno, e quindi si erano trovati in difficoltà. Ma grazie a Wendy, si stavano riprendendo. Anche Wendy, essendo un dragon slayer, non poteva usare tutta la sua magia, quindi si limitava soltanto a curare le ferite e non combatteva.
“Accidenti, quei mostri ci hanno colti di sorpresa” commentò Gray. “Non erano mostri” disse Erza, che si stava fasciando la gamba che Wendy le aveva appena curato. “Cosa vuoi dire Erza?” chiese Mirajane che, non avendo subito alcun danno, stava dando una mano a Wendy a curare gli altri. “Erza ha ragione, quelli non erano mostri.” Continuò Levy, che stava sfogliando uno dei suoi libri in cerca di una risposta. “Non so cosa fossero di preciso, ma sicuramente erano umani. Il loro corpo e la loro magia sono stati alterati, ma erano umani.” “qualsiasi cosa fossero chissene frega, ora sono morti” e a quelle parole Gajeel ricevette in piena faccia uno schiaffo da parte di Levy. “Baka Gajeel” disse la maga “Se non fosse arrivato Lily, saresti tu quello morto ora” le lacrime cominciarono a rigarle il viso.
A quelle parole, il dragon slayer di ferro si alzò, le mise una mano sulla guancia e le asciugò le lacrime. “E se non fossi arrivato io saresti tu quella morta” le sorrise e le guance di lei divenirono di un rosso intenso, quasi come se stessero per esplodere.
Tutti sorrisero, inteneriti da quel quadretto che si era creato, mentre nello sfondo riecheggiava un “Siii ppiacciono” di Happy.
Ormai il sole aveva cominciato a spuntare tra gli alberi, era già mattina e tra poco sarebbero dovuti ripartire. Si riposarono per qualche ora, dopodiché cominciarono a prepararsi per ripartire nella speranza di trovare al più presto un villaggio.
Prima di partire, Erza li fece riunire tutti. “Il piano è cambiato, non ci fermeremo più!” il silenzio era calato intorno a loro, concentrati sulle parole del loro leader “Come avete potuto vedere stanotte, dormire fuori è pericoloso, troppo pericoloso. Qualsiasi cosa fossero quegli esseri, sono sicura che ce ne saranno sicuramente altri in giro. Se la prossima volta dovessero essere di più, non avremmo speranze.” “Quindi cosa facciamo Erza?” l’aveva interrotta Mirajane, chiedendole quello che passava nella testa di tutti ora. “Non ci fermiamo, continuiamo a camminare finché non troviamo un villaggio o qualsiasi cosa che ci possa ospitare. Ci riposiamo e ripartiamo. Finché non troveremo delle gilde, sarà questo il nostro piano.” Abbassò lo sguardo, stringendo le mani a pugno. “Troveremo sicuramente delle gilde, lui... sono sicura che ci sono.”
“Anche noi” una mano le si posò sulla spalla, la ragazza si voltò e vide il viso sorridente di Natsu. “Se tu dici che ci sono delle gilde, allora noi ti crediamo” “Natsu ha ragione” continuò Gray “Non potremmo mai dubitare della parola di un compagno”. “Sei il capo, giusto? Che squadra saremmo se non ci fidassimo del nostro capo?!” commentò Charle “E poi siamo una famiglia, non è così? e in una famiglia tutti si fidano di tutti e nessuno abbandona gli altri!” concluse Wendy e Un sorriso sbalordito si posò sul volto di Titania, lei così forte e imperturbabile, di fronte a tutto quel calore non poteva che lasciarsi scaldare il cuore.
Questo bastò ad addolcire tutti e fargli dimenticare per qualche istante la disperazione provata per tutto quel tempo.
Si rimisero in viaggio, carichi di una nuova e rinfrescante energia.
 
Mentre camminavano Gray ripensò alle parole della piccola maga “siamo una famiglia, non è così? e in una famiglia tutti si fidano di tutti e nessuno abbandona gli altri!”.
Nessuno abbandona gli altri. Quelle parole avevano riacceso improvvisamente in lui il senso di colpa che sembrava essersi spento.
Invece era lì, e come sempre tornava a tormentarlo non appena cominciava a provare qualcosa che si avvicinasse alla felicità. Si, perché lui non se la meritava, non meritava niente che potesse portare alla gioia o alla spensieratezza. E anche se era solo per un’ istante, quella sensazione riemergeva, quel senso di colpa, quella rabbia per non essere stato abbastanza, per averli abbandonati, tornava a galla e gli infliggeva la più dolorosa delle sofferenze che avesse mai provato. Era un’agonia, un continuo tormento che gli scorreva nelle vene. Tutto quello che lo circondava gli ricordava quei due. Quei due che per lui erano stati tutta la sua famiglia da sempre. Quei due che lui aveva abbandonato senza pensarci due volte.
Alla fine se lo meritava. Non poteva essere felice, non gli era concesso ed era tutta colpa sua. E quel sogno che lo tormentava ogni volta che chiudeva gli occhi, non era altro che una delle tante punizione a cui era sottoposto ogni giorno. La speranza che provava quando lei gli tendeva la mano ogni volta, quel sorriso che aveva tanto sperato di rivedere, svanivano con la stessa velocità con cui erano apparsi, e come un fulmine, la disperazione squarciava tutto quello che era stato un tempo e li allontanava da lui.
Camminavano, continuarono a camminare per tutto il giorno senza mai fermarsi. Erano determinati più che mai a trovare un posto dove dormire prima che facesse buio, non potevano più trascorrere la notte all’addiaccio, completamente scoperti.
Le ore stavano passando senza che se ne accorgessero, era pomeriggio inoltrato, avevano attraversato tutta la foresta e ora vagavano nel deserto. Il sole illuminava le loro teste coperte dai pesanti mantelli, mentre la stanchezza si stava facendo sentire sempre di più e la speranza stava venendo meno.
Ad un tratto però, la videro: distante qualche chilometro, si estendeva una città. Dalla loro posizione sembrava un punto sfocato in un immenso deserto nel bel mezzo del nulla, ma più si avvicinavano, più quel punto cresceva, si ingrandiva fino a diventare un’immensa città, circondata da delle possenti mura. Com’era possibile, che in tutto quel nulla prosperasse ancora qualcosa?
Arrivarono alle porte della città, entrarono e rimasero sbigottiti da quella vista: quella città era una miniera di ricchezza, prosperità e magia, tanta magia. La città era completamente popolata, le persone passeggiavano spensieratamente e i mercanti negoziavano le loro merci. Tutti sembravano allegri e ignari di cosa accadesse all’infuori di quelle mura. “Questo...è un altro mondo?” fu l’unica domanda razionale che riuscì a formulare Natsu, anch’egli sbalordito come gli altri da tutto quello. “Questo è un sogno vero?” commentò Gajeel, che con la testa all’insù contemplava la magnificenza e la maestosità degli edifici. “Guardate là” disse Charle, e tutti si girarono verso il punto che aveva indicato l’exceed. Una bambina, dall’aria spensierata e felice, stava lanciando in aria dei fasci di luce colorati. Questi si spargevano in aria e formavano delle figure che improvvisamente si muovevano per poi scomparire dopo qualche istante. “Q-quella è...” disse Levy, sbigottita. Stava per continuare ma Erza la anticipò “Magia!”. “Ma allora la magia è sopravvissuta. In questa città, esiste ancora!” disse Mirajane, che aveva espresso il pensiero di tutti.
Gray non riusciva a credere ai propri occhi. In questa città, la magia c’era ancora. Qui la magia prosperava, non era ancora stata rubata.
Improvvisamente, accadde tutto in un attimo: era ancora sbalordito e completamente immobilizzato da ciò che aveva davanti e un pugno lo raggiunse colpendolo in piena faccia e facendolo cadere a terra. “Aih, ma che diavolo...” Si portò un mano sulla testa massaggiandosela. La rabbia lo assalì, chi cazzo era stato? Si alzò in piedi, pronto a rispondere al pugno con un altro dei suoi. Guardò davanti a sé e non vide nessuno “Tu, che diavolo ci fai qui?”una voce familiare catturò la sua attenzione. Si girò nella direzione da cui proveniva la voce e lo vide.
Se quello che aveva visto prima lo aveva scosso, la scena che gli si presentava davanti ora lo stava lasciando completamente privo di parole “Non è possibile..” incredulo, scioccato, un miscuglio di sentimenti stavano vagando dentro il mago del ghiaccio. il ragazzo davanti a lui sorrise, un sorriso malizioso e beffardo allo stesso tempo. “Sorpreso di vedermi Gray?”
Un brivido corse lungo la schiena del ragazzo che cominciò a tremare. Una delle persone che non avrebbe mai pensato e sperato di rivedere era proprio lì davanti a lui.
Non riusciva ad aprire bocca, era come se le parole gli fossero state rubate.
Aprì la bocca e tutto quello che riuscì a dire fu il nome del ragazzo davanti a lui “Leon?!”

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sono tornataa!!!!!
mi dispiace così tanto di essere in un così grande ritardo!!!!! dovete scusarmi, ma tra la scuola che in questo periodo non mi lascia respirare e un breve blocco che mi impediva di scrivere questo capitolo non sono riuscita a pubblicarlo prima!!!!
ma ora ce l'ho fatta ed eccolo qua, il sesto capitolo:D
Non è stato molto facile descrivere dal punto di vista di Gray, è un personaggio complesso e ho cercato di farlo essere il più "Freddo" possibile, dato che il suo carattere alla fine è quello;) spero di esserci riuscita!
altri colpi di scena in questo capitolo e altre domande che nascono:) che cosa sarà successo al nuovo re di Altairis, è veramente morto o si nasconde? e perchè vi è ancora la magia in questo regno??
e un altro colpo di scena è il passato di Gray con l'aggiunta di un incontro inaspettato... Leon! chissà cosa sarà successo tra i due!
tutte domande a cui cercherò di rispondere nei prossimi capitoli;)
Spero tanto che vi sia piaciuto e spero che continuerete a leggere e a recensire:D
Come sempre ringrazio Fairy_giulia per aiutarmi con i capitoli:)♥
E ringrazio anche chi recensisce chi segue e chi legge la mia storia, grazie davvero tanto!!!!:)
alla prossima:D
Momo94

  
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