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Autore: MorwenFuinur    08/05/2013    0 recensioni
Cedendo sempre più al panico,la ragazza tornò a guardare il volto bianco,solo un volto bianco. Con le orbite vuote,come due grandi pozze
nere ,talmente buie da far impallidire il buio stesso e così anche la bocca,pronunciata in un ghigno maligno e agghiacciante.
La testa non si muoveva,si limitava solo a starsene ai piedi del letto,fissandola.
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Piccola premessa:
Questo breve racconto trae ispirazione da un incubo che realmente ho avuto ,per cui la trama non è –volutamente-molto sviluppata proprio per far prevalere le sensazioni che quell’esperienza mi ha lasciato.
Spero di esserci riuscita e di non aver scritto una schifezza y.y
Buona lettura e fatemi sapere se vi è piaciuto o se c’è qualcosa che posso migliorare ^_^
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La ragazza dormiva avvolta nel morbido tepore del  letto,con le labbra leggermente dischiuse, segno  di chi è immerso in un sonno profondo e tranquillo.
Nel buio della camera regnava il silenzio,rotto qua e là dal flebile respiro di lei,o da un fruscio di lenzuola,indice di un leggero spostamento del braccio. Le palpebre ,ebbero un tremolio impercettibile ma continuo , ma questo è del tutto normale quando si sogna.
Man mano che il movimento oculare   diveniva più persistente,la giovane si ritrovò a credere di essersi svegliata,eppure al tempo stesso,aveva coscienza del fatto che stesse dormendo …ma se dormiva, come poteva formulare tale pensiero?
 

Perplessità

Un’altra cosa strana era che la ragazza riusciva a percepire il suo corpo,disteso supino sul letto,ma la stanza intorno a lei era come sfocata e illuminata da una pallia luce,decisamente innaturale,ma lei non aveva acceso nessuna luce,né vi erano sveglie o altre fonti luminose da qui essa poteva provenire.
Il campanello d’allarme però,risuonò a gran tono quando provò a prendere il cellulare sul comodino ,accanto al letto. Nel momento in cui tentò di distendere il braccio, si accorse di non riuscire a muovere l ’arto. 
Tuttavia,non avvertiva nessun formicolio o altro fastidio che potesse giustificare un impedimento nel muoverlo… ora che ci faceva caso,non sentiva nemmeno il braccio!

Ansia

Tentò nuovamente a distendere l ‘arto, questa volta riuscì a sollevarlo appena,prima di sentirselo afferrare e spingere violentemente sul materasso.
Stupore
Allarmata,provò a mettersi seduta. Tuttavia, appena accennò il  movimento,avvertì nuovamente una forza esterna che le premette sul petto e le impedì di alzarsi. 
La giovane era visibilmente nel panico e nel silenzio irreale,ovattato,che aleggiava  lugubre nella sua stanza,riusciva soltanto a sentire il battito  accelerato del  proprio cuore. L’organo, martellava così violentemente nel petto da farle male ,come se volesse frangere le ossa della gabbia toracica e auto-strapparsi dal corpo , ormai tremante,della ragazza.

Dolore fisico

Poi avvertì un suono indistinto,che non riusciva ad attribuire a nessuno dei rumori del quotidiano .Ma la cosa passò immediatamente in secondo piano,quando  realizzò che,fermo in un angolo,ai piedi del letto, c’era un volto bianco che la fissava. Terrorizzata ,si agitò nel tentativo di alzarsi,ma ancora una volta venne spinta con una forza tale da farla leggermente rimbalzare sul materasso.
 
Terrore

Per normale reazione le venne da gridare,ma le labbra si aprirono in un muto lamento. Tentò ancora, ma quell’ “Aiuto”, rimase incatenato nella sua mente,poiché la gola era completamente chiusa,come se le pareti del molle tessuto interno, si fossero fuse tra loro e qualsiasi tentativo di farvi passare aria  fu completamente inutile.
Cedendo sempre più al panico,la ragazza tornò a guardare il volto bianco,solo un volto bianco. Con le orbite vuote,come due grandi pozze nere ,talmente buie da far impallidire il buio stesso e così anche la bocca,pronunciata in un ghigno maligno e agghiacciante. 
La testa non si muoveva,si limitava solo a starsene ai piedi del  letto,fissandola.
 
Perdita di controllo
 
La giovane provò a dimenarsi,a fuggire,ma come in precedenza,le veniva negato . Quella forza invisibile,che persisteva nel tenerla incatenata a letto,aumentò considerevolmente,fino a trasformarsi in un enorme macigno che le gravava sui polmoni. Ella aveva l ‘impressione che da li a poco avrebbe udito il suono secco e raccapricciante delle ossa che si spezzavano, tale era il peso che l’opprimeva.
 
Lacrime
 
Disperata e con i muscoli talmente tesi da duolerle, iniziò a ripetersi che nulla di ciò che stava accadendo poteva essere reale,che era solo un brutto sogno dal quale presto si sarebbe risvegliata,sudata e ansimante e che si sarebbe data della stupida per aver confuso questi avvenimenti con la realtà.
 
Auto-persuasione
 
Appena finì questo pensiero,vide il volto bianco ghignare con quella fessura che si ritrovava per bocca e fare segno di “no”.
Poi l’orrido viso si dissolse e la ragazza tentò,per l’ennesima volta,ad alzarsi … inutile dire che nemmeno questa volta riuscì nell’atto.
Improvvisamente sentì una carezza leggera,quasi affettuosa, sul viso e un sussurro : Ora puoi alzarti
La giovane percepì i propri occhi spalancarsi e il respiro irregolare.
Restò per qualche secondo a fissare il soffitto della camera,leggermente in penombra,illuminata dalla luce mattutina che filtrava dalle fessure della tapparella.
Istintivamente ,corse con lo sguardo nel punto in cui si trovava il volto senza occhi ne bocca… nulla.
Un lieve ,teso,sorriso di sollievo le si formò sulle labbra. Allungò il braccio,felice nel constatare che vi riuscì,e prese il cellulare per controllare l’ora. Ma quando aprì lo sportellino ,lo schermo non si illuminò come di consueto e tramite l’effetto specchio, notò qualcosa d’insolito. Strinse gli occhi per mettere meglio a fuoco quel  qualcosa .
 
Disperazione
 
La metà sinistra del su viso era stata sostituita da quel’orribile faccia bianca,che sorrideva canzonatoria.
In un battito di ciglia,tutto cessò e la ragazza si trovò nuovamente con lo sguardo rivoto al soffitto. Come se anche quell’esperienza appena vissuta,fosse parte dell’incubo.
Solo che ella non ricordava,o meglio, non aveva la sensazione di essersi risvegliata.
Di scatto, saltò giù dal letto e aprì la finestra per riempirsi i polmoni della fresca e ristoratrice aria mattutina… non si accorse neanche di avere ancora il cellulare stretto in pugno.
 
Vi prego,svegliate…mi



 
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Ed eccoci giunti alla fine di questa storia(credo che l o siaO_O?)
Fatemi sapere se vi è piaciuta ^_^ 
  
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