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Autore: breaking free    08/05/2013    2 recensioni
Angel - sedici anni- è completamente presa da Tom Felton, un ragazzo che frequenta la sua stessa scuola ma che in realtà lui non si mai accorto di lei. La ragazza dovrà mettere in atto tutte le sue forze per riuscire a conquistare il cuore del ragazzo che sembra apparentemente cotto di Luce Word ma che riserva sempre qualche attenzione per Angel.
Ma c’è qualcosa di strano nella vita di Angel – tralasciando stare il fatto che suo fratello Sam abbia una fatale malattia- che la ragazza stessa non riesce a capire.
Da quando Luke entra nella vita di Angel,qualcosa non quadra più: misteriosi incidenti,aggressioni… Qualcuno la vuole morta?
Genere: Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Tom Felton
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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Angel si svegliò all’improvviso,turbata da qualcosa.
Alzò la testa di scatto,ma appena lo fece le venne un capogiro.
Decise che altri cinque minuti poteva benissimo prenderseli,tanto era sabato. Si guardò intorno,come spaesata. Si trovava in una camera grande:davanti a se c’era una scrivania con un computer,un grande armadio e sopra di quello c’era una chitarra con alcuni fogli di carta sparsi sopra. Non era la sua camera.
Poi all’improvviso si ricordò di quello che era successo la sera precedente ed arrossì. Si girò,lentamente,pensando di trovare Tom accanto a lei.
Ma lui non c’era.
Sospirò,chiedendosi dove fosse adesso.
Sentiva dei rumori in cucina,come di una pendola che cadeva in terra e una voce- quella di Tom- che imprecava;Angel non poté fare a meno di sorridere. Avevano passato la notte insieme,l’uno vicino all’altra…come se fossero due…innamorati.
Lei lo era. Lei era innamorata di Tom.
Si mise a sedere,ripensando a quando lui l’aveva attirata a se,mettendole le mani intorno al ventre e facendole poggiare la testa sul suo petto. Era stata una delle notti più belle della sua vita!
Si alzò un po’ più lentamente,indossando le sue pantofole. Si diresse in bagno ,lavandosi la faccia e i denti.
Poi prese un jeans dalla sua borsa e se lo infilò,indossando da sopra una canotta rosa.
<< Oh mio Dio!..>> urlò Tom:forse si erano bruciate le uova!
Angel uscì dal bagno e si diresse verso la cucina,ridacchiando.
<< Buongiorno!>> sorrise Angel,non troppo amichevole ma neanche troppo da “estranea” :la loro era una strana amicizia.. 
<< Angel..>>
Tom la guardò con aria preoccupata,indicando la televisione.
<< C-cosa?>>
Angel si avvicinò al ragazzo e si sedette su una sedia,alzando il volume del televisore col telecomando.
<<..la casa è stata trovata in fiamme stamane alle sette del mattino,per fortuna non c’era nessuno al suo interno e..>>
Angel si portò una mano alla bocca,senza capire. Osservò le immagini che scorrevano velocemente sullo schermo della televisione,le parole che a flash apparivano e scomparivano: “casa in fiamme”, “nulla è stato salvato”,”non si sa da dove è partito..”. Non sentiva più le parole pronunciate dal telegiornale,erano un sussurro,rispetto al casino che c’era nella sua testa. Incominciò a sudare freddo.
Era la sua casa. La sua casetta,quella nella quale era nata, dove aveva vissuto,dove aveva festeggiato i compleanni,quella dove lei e Sam giocavano,quella dove…SAM!
Angel si alzò all’improvviso,pensando a suo fratello.
Si ricordò all’improvviso di alcune parole che le aveva detto riguardo a un suo vecchio giocattolo a cui era molto legato: “sarei molto triste se si rompesse”,Angel non poté fare a meno di scoppiare a piangere quando udì quelle parole fuoriuscite da un Sam di quattro anni. Se lo ricordava benissimo,era un soldatino di legno;aveva un cappellino sulla testa e un fucile in mano e sorrideva. “Lui sorride perché è felice di andare a combattere,perché così poi i cattivi vanno via.
Lui è bravo.” Così gli aveva detto Sam,quando lei gli aveva chiesto perché gli piaceva tanto quell’ammasso di legname. Non era bello a vedersi,c’erano molti errori nella trasfigurazione degli occhi o della divisa,alcuni bottoni erano stati disegnati in maniera molto superflua e il colore della giacca- che prima era simile al verde-in quei tempi era diventata quasi gialla.
Gli occhi di Angel si riempirono le lacrime,doveva andare a casa sua,doveva trovare il soldatino. Indietreggiò -come spaventata da qualcosa-sempre con la mano davanti alla bocca.
E pensare che ci poteva essere lei lì dentro,poteva morire. Tom era davvero il suo salvatore e … un momento.
Tom non le aveva ancora detto perché lui l’era andata a trovare quella sera,perché era passata vicino alla sua casa.
Se non fosse andata a chiamarla lei sarebbe potuta rimanere intrappolata nelle fiamme e adesso non sarebbe qui.
Ma Tom non ne poteva sapere nulla,era soltanto un caso.
<< Dove vai,Angel?!>> chiese il ragazzo,mettendo una mano sulla sua spalla. Angel,che si era avvicinata con passo svelto alla porta,si girò e guardò la mano del ragazzo poggiata sulla sua spalla. Ogni volta che c’era qualche inconveniente,lui era lì…ogni cosa strana che succedeva nella sua vita,in ogni problema che la turbava,c’era Tom…ma perché?            
<< Lasciami andare!>>
<< Non puoi andare lì,non ancora..>>
<< Non ancora..? Non ancora! Non ancora un tubo,razza di idiota! Tu…tu lo sapevi,non è così? Perciò mi ha portata via da lì…ed io stupida innamorata ti ho creduto! Sei un pazzo,Tom Felton,un lurido pazzo maniaco,va’ via,va’ via!>>
Angel si scrollò di dosso la mano del ragazzo e corse in lacrime alla porta:non esitò neanche un attimo quando la aprì,non si voltò indietro quando sbatté violentemente la porta e,quando l’immagine del ragazzo,durante il tragitto,le riaffiorava in mente,lei non provava più amore per lui,provava soltanto disprezzo.
E se non sarebbe riuscita a salvare il soldatino per colpa sua,allora l’avrebbe odiato.
  
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