Per Shinichi fu un colpo scoprire della gravidanza, ma fu ancora più devastante il discorso che gli fece Lavinia, lo stesso che la ragazza aveva fatto a Sanae e Tsubasa quando aveva confessato di essere incinta. Furono mesi duri, per il ragazzo, combattuto tra il senso di responsabilità nei confronti della creatura che cresceva nel grembo di Vinny e la consapevolezza di non poter passare tutta la vita accanto a lei, non ancora per lo meno. Dal canto suo Lavinia cercava di far entrare Shinichi nella vita del nascituro, per dimostrargli che nonostante le loro strade si fossero separate, lei non gli avrebbe mai impedito di essere un buon padre.
-E se è maschio?- chiese Sanae una sera, mentre cenavano tutti e quattro in un ristorantino nel centro di Fujisawa.
-Sarà una femmina, il ginecologo ne è sicuro…-
-Sì ma metti che sia un maschio?- continuò Sanae, sorridendo notando l’irritazione di Lavinia.
-Se sarà maschio ci penseremo, ma siccome è una femmina si chiamerà Hikari. E su questo non transigo.-
-Shinichi, non ti imponi?- chiese Tsubasa sorridendo.
-Che devo fare? Ormai si è intestardita… e poi Hikari come nome mi piace tanto, ha un bel significato.-
-Uuh…- mormorò Vinny, al che i suoi tre commensali si voltarono verso di lei preoccupati –Ha dato un calcio… si vede che il sushi le piace…-
-È già più giapponese di quanto immaginassimo!-
-Siamo andati ad informarci per le pratiche di riconoscimento: non sarà facile, ma per lo meno il fatto che Shinichi la riconosca senza richiedere il test del DNA ci facilita un po’ le cose.-
-Non lo richiedo perché mi fido di te…- mormorò il giovane calciatore.
-Ci mancherebbe, non sono il tipo da fare certe cose, dovresti conoscermi.-
-Ti conoscevo, infatti… ma adesso non più…-
Il silenzio calò sul quartetto: Vinny fece un respiro profondo, dopodiché si alzò.
-Mi è passato l’appetito, scusate.-
-Questa situazione è insopportabile…- mormorò Shinichi quando Vinny si fu allontanata dal tavolo –Non so per quanto reggerò.-
-Pensa alla piccola… lei ha bisogno di te…- disse Sanae.
-E anche Vinny, nonostante non lo ammetterebbe mai.- aggiunse Tsubasa.
-Il fatto è che stiamo cercando di sembrare tranquilli nonostante la situazione, ma è impossibile: come crede che potremo crescere un figlio insieme se giorno dopo giorno ci allontaniamo sempre di più?-
-Scusami se te lo faccio notare, ma la colpa non è tutta di Lavinia…- osservò Sanae, sapendo di andare a toccare un tasto dolente –Finché non ti decidi, la situazione sarà sempre nebbiosa.-
-Come se fosse facile… io vorrei riprovarci ma…-
-Non ci sono “ma” che tengono, e te lo dice uno che ha rischiato di perdere per sempre la donna che amava…- fece notare Tsubasa, allungano la mano verso quella della sua compagna –Per noi due non c’era futuro, nessuno avrebbe scommesso un soldo sulla nostra relazione, e invece…-
Shinichi si accorse della veridicità di quelle parole: se per primi Tsubasa e Sanae erano riusciti a tornare insieme dopo anni e anni di problemi, perché non potevano riuscirci loro? Ma soprattutto, perché lui era così legato? Cos’era che lo fermava?
-È il ricordo di Daichi che mi frena… lei sarà sempre innamorata di lui…-
-Ma Daichi è morto, per quanto sia doloroso ammetterlo, e Lavinia aspetta un figlio da te… come ha detto lei, un sogno non può averla messa incinta. E lei per prima sapeva che la bambina era tua. Cerca di pensare di meno al passato e di guardare di più al futuro, Shinichi, altrimenti oltre a rovinare le vostre vite, rovinerete anche quella di Hikari…-
Mai parole riuscirono a colpirlo di più come quelle pronunciate da Sanae…
Hikari cresceva tranquilla, nella pancia della mamma, e tutto proseguiva per il meglio… ma i rapporti tra Vinny e Shinichi erano sempre più tesi e difficili, tanto che le visite si stavano riducendo al minimo indispensabile. Tsubasa e Sanae non sapevano come comportarsi: da un lato non volevano intromettersi troppo nella loro vita, ma dall’altro entrambi si sentivano in dovere di dover aiutare la ragazza a costruirsi un futuro.
Atsushi, che ultimamente frequentava assiduamente casa Ozora, stava instaurando un rapporto speciale con Lavinia. Le stava molto più vicino di quanto non facesse Shinichi, e soprattutto capiva di cosa avesse bisogno la ragazza, molto più di quanto non lo capisse Shinichi.
-Ti manca ancora una cosa fondamentale per la piccola…- disse un giorno il ragazzo, mentre le teneva compagnia.
-E cosa?- disse Lavinia, iniziando a riflettere controllando gli oggetti della cameretta –Ho la culla, il passeggino, il seggiolino per la macchina, il box per quando diventerà un pochino più grandina e persino il girello per quando inizierà a camminare. Tutine e vestitini ne ho abbastanza… cosa manca?-
-Manca questo…- e le porse un pacco di medie dimensioni che aveva nascosto dietro al divano.
-Atsushi, sei impazzito?-
-Avanti, aprilo…-
Vinny lo scartò, emozionata come se fosse il giorno del suo compleanno, ed estrasse dal pacco uno di quei passeggini per bambini che servono per portarli a spasso tenendoli attaccati al petto. Era color panna, con un delizioso orsetto disegnato sul davanti, e tanti cuoricini che ornavano il tutto.
-Tu sei fuori di testa…- mormorò lei con le lacrime agli occhi.
-Così potrai andare a fare shopping portandola con te ma avendo sempre le mani libere. Mi sembrava carino, e poi adoravo l’orsetto.-
-Sei sempre così premuroso nei confronti di Hikari… e anche nei miei confronti.-
-Lo sai che voglio bene a te e alla piccola, e ci tengo che stiate bene.-
-Sei molto più premuroso di quanto non lo sia il padre…-
-Cerca di capirlo… è una strana situazione… vi stavate per sposare e poi è saltato tutto…-
-Mi sembra di avergli ampiamente dimostrato che io e la piccola abbiamo bisogno di lui…-
-Dimostraglielo di più… sei cresciuta senza un genitore, sai bene cosa vuol dire!-
-Sì… so cosa vuol dire… ma non voglio sacrificare la mia vita accanto ad una persona che non mi vuole…-
-Ti vuole! Ti desidera più di ogni altra cosa! Ha solo bisogno di certezze! Dagli qualche certezza in più e vedrai che tornerà da te…-
-Speriamo…- mormorò la giovane accarezzando la pancia ormai prorompente.
Ogni tanto Lavinia andava al cimitero, a portare dei fiori sulla tomba di Daichi; evitava però di starci per molto tempo, così come evitava di parlare di lui in qualsiasi altra occasione. Gli incubi, terminati da parecchio ormai, erano solo un brutto ricordo che lei affrontava con serenità, ma non voleva parlarne, non voleva che quel periodo buio della sua vita pregiudicasse la serenità della sua gravidanza. Mancava ormai una settimana al termine della gravidanza, e lei si era ormai rassegnata a dover crescere la sua piccola da sola, quando una sera, improvvisamente, Shinichi la chiamò:
-Usciamo, stasera, io e te.-
-Ma…-
-Passo a prenderti tra mezz’ora.-
-Che gli è preso, eh piccola? Il papà è diventato matto tutto d’un colpo!- sussurrò Vinny più a sé stessa che alla piccola, quando Shinichi chiuse la conversazione.
-Vinny, ti va una tisana?-
-Ti ringrazio Sanae, ma… mi ha telefonato Shinichi e… tra mezz’ora passa a prendermi…-
-Davvero?!- esclamò la donna sorpresa –E dove andate?-
-Non ne ho idea!- rispose Vinny indossando una salopette prémaman –Non me l’ha detto… anzi, a dir la verità non mi ha nemmeno detto il motivo…-
-Sarà impazzito…-
-Non lo capisco più, non capisco più niente… un giorno mi dice che non c’è più niente da fare e un altro giorno mi chiama con fare misterioso. Non so più che pesci prendere con lui, davvero.-
-Intanto vestiti e pensa a uscire con lui- le consigliò la donna, porgendole un maglioncino –Il resto si vedrà, non credi?-
Tsubasa non commentò la misteriosità di Shinichi, tanto che le due donne sospettarono che sapesse qualcosa, ma l’uomo mantenne il riserbo aumentando la curiosità della giovane spagnola. Quando Shinichi suonò al campanello, la giovane aprì e si ritrovò davanti ad una visione mozzafiato, perché il ragazzo era vestito in maniera elegante e raffinata. Indossava un maglioncino a V marroncino con una camicia sotto, un paio di jeans abbastanza attillati e scarpe nere.
-Mi vuoi spiegare?-
-No, non ora.-
Salirono in macchina e vagarono un po’ per la città, chiacchierando del più e del meno con molta tranquillità, fino a quando, dopo un’oretta, si fermarono.
-Dove siamo?-
-La collina del tempio.-
-C’è una vista stupenda da qui…-
-Sai…- mormorò Shinichi dopo un attimo di silenzio –Ho sognato Daichi…-
Lavinia si voltò di scatto e fissò il ragazzo con terrore.
-Non ho nessuna intenzione di parlarne…-
-Aspetta.- la rassicurò lui, sorridendole –Non devi aver paura… abbiamo parlato tanto… se davvero ho parlato con lui… era tutto così strano…-
-Dove eravate?-
-Un prato fiorito… all’inizio del sogno ho pensato che fosse una suggestione, in fondo tu mi raccontavi per filo e per segno ogni cosa che sognavi… però poi avevo una strana sensazione…-
-Una sensazione di serenità…- sussurrò la ragazza.
-Esatto. Io… beh, sai come la pensavo sui tuoi sogni… e tutt’ora non so se quello che ho vissuto sia frutto della mia immaginazione o altro… però ho riflettuto molto su quello che “ci siamo detti”.-
-Sarebbe?- chiese Lavinia, sedendosi su una panchina.
-Ho sbagliato… vorrei ricominciare tutto con te…- si inginocchiò davanti a lei e le prese la mano –Abbiamo un futuro splendido davanti, tu aspetti una bambina e io ho grandi prospettive di carriera… possiamo creare una vita meravigliosa, ma solo se stiamo insieme…-
A Lavinia non sembrava vero, cosa diamine aveva raccontato Daichi a Shinichi?
-Io… non so che dire… fino a ieri non ne volevi sapere mezza e adesso…-
Il ragazzo prese qualcosa dalla tasca e lo mostrò alla giovane:
-Vuoi sposarmi?-
Le infilò l’anello al dito, mentre la ragazza era senza parole: osservò con attenzione l’anello poi sorridendo disse:
-L’hai trovato nelle patatine?-
-Beh, non sono pratico di certe cose… in occidente non si chiede così la mano?-
Entrambi risero, le nubi all’orizzonte erano come dipanate.
-Anche io voglio riprovarci, Shinichi…-
Il ragazzo si rialzò e baciò la ragazza: era una scena che commuoveva, tenera, dolce… un passato che veniva accantonato, un futuro da costruire… e un fantasma che sorrideva felice…
Tsubasa raggiunse Sanae in sala d’aspetto.
-È andato tutto bene?- chiese la donna, porgendo un caffè al compagno.
-Sì, per fortuna… hanno dovuto forzare la rottura delle acque ma per il resto è andato tutto ok…
Vinny è molto giovane, forse per questo le acque non si rompevano, nonostante
il termine sia scaduto da una settimana… io non sono molto pratico…-
-Nemmeno io, a dire la verità… l’importante
è che stiano entrambe bene.-
-La bambina è stupenda, pesa 3
Kg e piange come una disperata!- Tsubasa rise di gusto.
-Beh, almeno i polmoni stanno a
posto… Vinny è stravolta?-
-È stanca morta, ma tra poco
penso che potremmo andare da lei…-
-Senti, Tsubasa, io devo
chiederti una cosa…-
-Dimmi tesoro…-
-Tu li vorresti dei figli da
me?-
-Ma certo! Che domande fai!-
-Anche se… se non siamo ancora
sposati?-
Tsubasa sbiancò di colpo:
-Sei… sei… sei…?-
-Sì Tsubasa, sono incinta.-
rispose lei sorridendo.
-Io… tu… noi… quando… come…-
Sanae scoppiò a ridere e
abbracciò l’uomo che presto sarebbe diventato padre: il loro amore, così
faticoso a sbocciare, e così restio a durare, finalmente aveva messo radici, e
presto avrebbe raggiunto il culmine con la nascita di un figlio. Per loro, come
per Vinny, il futuro avrebbe riservato molto lavoro da fare, ma con l’amore reciproco
avrebbero superato qualsiasi cosa.
-Sei arrivato… ce l’hai fatta…-
mormorò Lavinia quando vide Shinichi entrare nella stanza.
-Mi spiace solo essere arrivato
tardi…-
-Non sei in ritardo… sei giusto
in tempo…- mormorò lei sorridendo, notando che l’infermiera aveva portato la
piccola per la pappa.
-Eccoci qui dalla mamma… e
questo è il papà, se non sbaglio…-
Diede la piccola Hikari in
braccio a Vinny, la quale scostò appena appena la copertina e permise a
Shinichi di bearsi di quello spettacolo. La piccola si agitava tutta e faceva
strane moine con la faccia, fino ad iniziare a piangere:
-Ha fame…- suggerì l’infermiera
–Provi ad allattarla…-
Quella scena, che si ripeteva
dall’alba dei tempi, fu un terremoto emotivo per Shinichi, che si commosse al
punto di piangere… Vinny gli sorrise e gli accarezzò una guancia, facendogli
poi segno di sedersi accanto a lei, sul letto.
Sanae e Tsubasa osservavano il
tutto dalla porta, in discreto silenzio, per non disturbare la famigliola. Ne
erano successe tante, nella vita di Lavinia: sembrava una ragazza destinata a
soffrire in eterno. Ma con la determinazione e la voglia di combattere era
riuscita a capovolgere la situazione e a crearsi un nuovo destino, che in quel
momento sembrava decisamente roseo. Shinichi, innamorato più che mai, era
finalmente convinto di prendersi le proprie responsabilità, riproponendo
persino il matrimonio, al quale però Vinny si era opposta:
-Non è necessario essere sposati
per allevare un figlio: quello verrà in futuro, quando capiremo se come coppia
funzioniamo. Ne sono successe tante, non voglio forzare la mano… tanto non c’è
fretta, io non scappo…-
Erano però andati a convivere,
in un appartamentino poco distante da casa Ozora e da casa Akuma. Shinichi
avrebbe continuato la sua carriera calcistica, cercando di sfondare nel calcio
internazionale, e Vinny avrebbe cercato un lavoro part time appena la piccola
avrebbe compiuto un anno. Certo, non era facile prevedere tutto, e infatti non
c’era nessuna previsione in atto, ma l’amore poteva fare miracoli. Così come
aveva riconciliato Sanae e Tsubasa, dopo abbondanti scaramucce, aveva pure
ricongiunti Lavinia e Shinichi, che sembravano destinati a due vite separate. E
invece la piccola Hikari li aveva riuniti, tutti insieme, la famiglia Ozora e
la famiglia Akuma.
Mentre allattava la piccola, Lavinia
spostò lo sguardo fuori dalla finestra, verso l’orizzonte: il volto sorridente
di Daichi comparve tra le nuvolette bianche, accanto al volto del padre di
Vinny. La ragazza sorrise a sua volta, mentre una lacrima le solcava il volto:
quella era la sua nuova vita…
FINE
Il 19 agosto 2007 è nato
Nicholas, il figlio di una mia cara amica. Auguro a questo scricciolo ogni
bene, così come ai suoi genitori, e spero che la sua venuta possa allietare la
vita non facile che questa mia amica ha dovuto affrontare.
Ad Ale, Tommy e Nicholas i
miei più sinceri auguri per una vita serena.
Elisabetta
Grazie a tutti coloro che
mi sono stati vicini, a tutti coloro che hanno letto la mia storia, a tutti
coloro che hanno deciso di recensirla. Non so quando inizierò una nuova
fanfiction, ma spero in un’accoglienza come quella che solo voi mi sapete
riservare. Un grazie particolare a tutto lo staff per aver risolto il caso di
plagio ai danni miei e di altre due ottime autrici del fandom, autrici di un
livello ben superiore il mio; grazie a OnlyHope per le “cippettate” e le
chattate infinite, con conseguente rischio di incappare nell’ira funesta del
nonno XD; grazie a Scandros, Mysticmoon, Melantò, Makichan,
Solarial, Izumi, Haruka, Rossy, per le chattate e i
consigli e i sostegni… un grazie infinito a Tammy-Momo chan e al mio Amorino
per l’amore e l’appoggio, perché senza di loro non sarei la persona che sono
(un po’ contorto come discorso XD).
Infine vorrei solo
ringraziare tutti, ma proprio tutti quelli che hanno letto le mie
storie: il vostro sostegno mi ha permesso di andare avanti, mi ha permesso di
superare i vari blocchi e di terminare la mia storia, solo per voi… a proposito, Hikari significa Luce... :D
Un abbraccio enorme
La vostra Sakura chan