2 – Sveglia

«Devi imparare ad alzarti in orario, non ci sarò sempre io a svegliarti, nii san!»
I fratelli minori, a volte, la sanno più lunga di quel che dicono.

Yabuki si sentiva estremamente stanco, aveva voglia di continuare a dormire per almeno un altro paio d’ore, ma c’era un brusio di sottofondo che davvero lo infastidiva.
Possibile che Taku avesse acceso la radio a quell’ora del mattino? Che diavolo aveva in testa quel ragazzo?
Non completamente sveglio, cercò a tentoni il cuscino per metterselo in testa e attutire il rumore, così da poter dormire ancora.
Dov’era…?
Ah, trovato. Era pesante, scomodo, probabilmente era per quello che non ce lo aveva sotto la testa. Doveva anche essere incastrato da qualche parte, perché ci mise un po’ a tirarlo verso di sé.
Beh, ora almeno poteva dormire.
«Ohi, Hayato! Svegliati!» bisbigliò una voce, ma non era per niente intenzionato ad ascoltarla. Se saltava la scuola per un giorno – l’ennesimo, sì, ma dettagli – non se ne sarebbe accorto nessuno.
«Hayato!» un bisbiglio ancora e questa volta qualcuno gli assestò anche un calcio.
Ah, doveva essere Taku. Beh, prima o poi si sarebbe scocciato e se ne sarebbe andato a scuola.
«Svegliati!» no, non si sarebbe svegliato, voleva dormire!
Ad un tratto sentì un suono piuttosto forte e qualcosa sbattere proprio vicino alla sua faccia.
Che diavolo, era forse impazzito? Intrattabile com’era al mattino, non ci mise due secondi in più ad urlare dietro a Taku.
«Sta’ fermo idiota! Va’ a scuola e non rompere le scatole a me!» intorno a lui si produsse un silenzio irreale.
Taku se n’era andato.
Poi qualcuno prese ad urlare. Non sembrava la voce di suo fratello, era un po’ troppo… adulta? Sì, qualcosa del genere. «Yabuki Hayato! Svegliato subito, razza di perdigiorno!»
Perdigiorno? Ora Hayato era completamente sveglio: quello non era Taku, probabilmente quella parola non sapeva nemmeno sillabarla.
E in un attimo riconobbe anche la voce.
Lentamente aprì gli occhi e si tolse il ‘cuscino’ – la mano e il braccio di Ryu – dalla sotto testa; il Kyoto Sawatari era in piedi dinnanzi a lui.
Yabuki si schiarì la voce e si alzò in piedi, tentando di sopprimere uno sbadiglio.
«Non avrei dovuto aspettarmi altro da uno degli alunni di Yamaguchi» sibilò il vicepreside, livido di rabbia.
Forse si era offeso per l’idiota.
«Dal preside!» sbraitò infine e lui si avviò stancamente, lasciandosi dietro l’ilarità generale. «E scusati!» gli abbaiò contro.
«Gomennapai~» no, lo sbadiglio doveva proprio uscire.



No, non potevo proprio che il 'gomennapai' di Akanishi andasse perduto, era pura arte e io ho riso per ore intere XD