Anime & Manga > Soul Eater
Segui la storia  |       
Autore: firephoenix    08/05/2013    11 recensioni
Hola a tutti! Questa è una ff un po' particolare che mi è venuta fuori dopo aver fatto un disegno dove Maka sembrava Cappuccetto Rosso! Dovrebbe essere una specie di reinterpretazione della favola con i personaggi di Soul Eater (non tutti) ma non aspettatevi la solita storiella :)
Dal testo:
"Sospirai e alzai il cappuccio rosso fuoco del mio mantello incamminandomi verso la casa di Tsubaki."
Fatemi sapere cosa ve ne pare! Buona lettura e recensite please :)
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Maka Albarn, Soul Eater Evans, Spirit Albarn, Tsubaki | Coppie: Soul/Maka
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

La frase di Wes mi rimbombava in testa, ma soprattutto una parola si era marchiata a fuoco nella mia mente: patti.
Strinsi un mucchietto di neve congelandomi le dita per non mettermi ad urlare dalla frustrazione. Che cazzo significa “patti”? Morsi l'interno della mia guancia fino a farlo sanguinare continuando ad ascoltare la piacevole conversazione tra i due.
«Io non scendo a patti con i lupi» fece mio padre puntando il fucile sulla gola pelosa dell'albino. Un ringhio gutturale uscì dalle fauci del lupo.
Stava tutto a chi avesse fatto la prima mossa ora.

Uno dei due morirà di sicuro pensai atona, dopotutto non avevo nessuno per cui tifare.
«Sai, pensavo davvero di risparmiarti la vita se avessi agito come accordato, ma adesso dovrò ucciderti per forza» mi chiedevo come un lupo potesse ghignare.
«Se non ti uccido prima io, feccia» Spirit strinse meglio il fucile mentre Wes si ancorava maggiormente con le unghie al petto del rosso.
«Se mi ucciderai cosa dirà la tua Makina?» trasalii sentendo la storpiatura del mio nome che era solita usare Spirit «Cosa dirà se, essendo io morto, Soul non mi seguirà e le spiegherà che il suo paparino ha fatto di tutto per allontanarla da lui»
Mi strinsi la testa bollente tra le mani. Troppe informazioni stavano giungendo tutte in blocco al mio cervello, già in sovraccarico.
«Come fa il tuo fratellastro a sapere?» sputò Spirit.
«Diciamo che ho avuto una pacata discussione famigliare poco fa»
Soul! Una fitta mi strinse il cuore al pensiero che gli fosse successo qualcosa.
«Comunque sia, sei stato tu a venirmi a cercare per primo» continuò il cacciatore.
«Noto però che non hai esitato ad accettare di aiutarmi» la testa iniziava a girarmi «e quella povera ragazza... Maka prima o poi saprà la verità anche su di lei» È stato Spirit a tirare in gioco Tsubaki? Mio dio. Non avrei resistito ancora per molto lo sapevo: la vista cominciava ad appannarsi e, come se non bastasse, le mie gambe, a diretto contatto con la neve, iniziavano a perdere sensibilità a causa del freddo.
Spirit tirò all'indietro il cane del fucile, preparandosi al colpo e un rivolo di sangue gli colò dal petto laddove il lupo bianco non mollava la presa.
«Vorrà dire che ucciderò anche Soul e caccerò la ragazza. Maka non lo saprà mai»
Feci per alzarmi e scagliarmi su Spirit con un urlo di rabbia quando una mano dalle dita affusolate mi tappò la bocca e un braccio forte mi fermò dai miei intenti, tirandomi dietro un albero. Soul, che mi stava praticamente abbracciando da dietro, avvicinò la sua bocca al mio orecchio destro:
«Shhh» sussurrò. Istintivamente scalciai cercando di liberarmi, ma poi, realizzando che in quella storia l'albino era probabilmente la figura più innocente, mi accasciai tra le sue braccia appoggiando la schiena al suo petto, arresa.
Pensavo che sarei resistita, che mi sarei ripresa lì, abbracciata al mio licantropo, ma quando uno sparo risuonò alle nostre spalle caddi nella più totale oscurità.


Ripresi coscienza quando un fiocco di neve cadde toccandomi il naso. Spalancai gli occhi. Un rumore forte, quello di uno sparo, mi rimbombava ancora nelle orecchie. Mi alzai di scatto, incurante del leggero mal di testa che mi intorpidiva, con l'intento di andarmene di lì (qualunque posto fosse lì) ma imprecai accorgendomi di avere piedi e mani legati. Che cazzo...? Mi guardai intorno: ero in mezzo ad una piccola radura coperta di bianco, sopra di me una fitta rete di rami, appesantiti dalla neve, creavano una sorta di cupola e facevano filtrare ogni tanto qualche fiocco candido, in netto contrasto con l'abbondante nevicata che si scorgeva tra i tronchi degli alberi poco distanti. Era come osservare la neve scendere all'interno di una casa, dalla finestra; l'unica cosa che rimaneva immutata era il freddo. Pur trovandomi in quella scomoda, decisamente scomoda situazione, non potei non pensare che fosse un posto bellissimo.
Tornai a posare lo sguardo sulle mie caviglie, legate.

«L'ho fatto in modo che potessi ascoltarmi fino in fondo, senza scappare, questa volta» trasalii sentendo la voce di Soul alle mie spalle. Cercai di girarmi per guardarlo.
«Slegami subito» ordinai con voce tremante.
«Solo dopo che mi avrai ascoltato»
Sospirai. L'albino si spostò sedendosi nella neve di fronte a me. Non potei fare a meno di notare la sua maglia strappata.
«So già che non hai ucciso Tsubaki, non scapperò» lui scosse la testa e io mi trovai a fissare i suoi capelli muoversi, così candidi, così soffici, come la neve. Mi chiesi se fossero anche freddi.
«Non scapperò. Fidati della mia parola» continuai.
«Come hai fatto tu con la mia?» Touchet.
«Oh che cavolo! Cosa avresti fatto tu se ti avessero detto che avevo ucciso il tuo migliore amico?»
«”Il mio migliore amico” sei tu, Maka!» urlò lasciandomi senza fiato. Il mio cuore batteva a ritmo accelerato. Soul sospirò.
«Mi dispiace...» sussurrai abbassando lo sguardo dopo qualche secondo.
Lo avvertii avvicinarsi piano. A gattoni. Avanzò lasciando che le mie gambe distese rimanessero sotto di lui. Avrei voluto spingerlo via e abbracciarlo insieme, ma avendo le braccia legate dietro la schiena mi limitai ad osservarlo avanzare imperterrito, con le mani e le ginocchia nella neve, fino ad arrivare con il suo viso ad un palmo dal mio. Chiusi gli occhi. Potevo captare i suoi movimenti, quasi vederlo attraverso le palpebre chiuse, grazie allo spostarsi del respiro caldo che posava su di me. Soul avvicinò la sua faccia alla mia e io sentii il suo fiato sulle mie labbra. Fremetti. Dopo qualche istante avvertii l'aria calda spostarsi dalle mie labbra, alla mia guancia destra giù fino alla mandibola e al collo. Trasalii leggermente quando per sbaglio (o forse no) mi sfiorò impercettibilmente la pelle con il suo sorriso.
Il fiato di Soul si soffermò sull'incavo tra la mia spalla e il mio collo, la sua mano destra si posò sul mio fianco, i suoi capelli mi solleticarono la guancia e io mi stupii del loro calore.
Aspettavo. Aspettavo di sentire le sue labbra posarsi leggere su di me, di avvertire la sua mano sinistra sul mio collo chiaro... no, non aspettavo, bramavo quelle labbra e quella mano, desideravo sentirlo con me, su di me, come non avevo mai bramato o desiderato prima.
Per questo mi sentii morire dentro quando tutto ciò che avvertii fu lo scorrere di corde recise sui miei polsi. Soul si allontanò da me lasciandomi una gran sensazione di freddo dove prima si appoggiava il suo respiro, ma io fulminea, con le mani finalmente libere, gli afferrai la nuca, ancorando le dita ai suoi capelli sotto le orecchie pelose e intrecciando i miei occhi nei suoi, implorandolo. Arrossii leggermente accorgendomi di quanto potessi sembrargli spudorata. Soul scosse la testa piano.
«Non sai... non sai ancora niente di me» mormorò afflitto.
«So abbastanza da capire che non centri niente con tutta questa storia» lui mi sorrise triste.
«Non ho ucciso Tsubaki, è vero, ma un anno fa ho ucciso sua nonna» mi si strinse il cuore.
«È passato Soul. Non succederà mai più ora. Non devi sentirti in colpa...»
«Non capisci Maka! È proprio quello il problema! Non mi sento in colpa» mi guardò profondamente negli occhi e per la prima volta non vidi Soul in quello sguardo, vidi un lupo. Piano mi prese le mani che tenevo ancora tra i suoi capelli e me le posò dolcemente in vita. «Non ho mai provato rimorso per ciò che ho fatto e so che se dovessi trovarmi in una simile situazione non esiterei ad uccidere ancora, come è successo quando ci siamo rincontrati. Io. Stavo. Per. Ucciderti. Non dimenticarlo» mi soffiò ad un mezzo centimetro dalla faccia prima di allontanarsi e sedersi di nuovo davanti a me, slacciandomi la corda che mi bloccava le caviglie.
«Non mi spaventi finché tieni le orecchie basse come un cucciolo bastonato» gli sorrisi per sollevare l'atmosfera.
«La mia Maka... così innocente, così fragile» sussurrò guardandomi.
La mia Maka...pensai arrossendo.
«Non sono fragile!» brontolai tuttavia e lui ghignò.
«Non mi spaventi finché arrossisci e tieni il broncio come una bambinetta!» disse lui imitando la mia voce.
«Scemo!» risi lanciandomici addosso facendolo cadere di schiena nella neve. Poi gli presi l'orecchio peloso tra i denti e feci finta di morderlo imitando i versi che era solito fare quando mangiava.
«Sono più lupo di te!»
«Tu sei completamente folle!» rise forte lui cominciando a farmi il solletico.
«No ti prego smettila!» mi dimenai con le lacrime agli occhi per le troppe risate finché non sentii un gemito strozzato che sicuramente, per quanto non fossi esperta, non era di piacere. Soul mi afferrò la mano che avevo distrattamente posato sul suo petto e la spostò bruscamente, facendomi sedere accanto a lui. Poi sospirò e, con una smorfia di dolore, si tolse la maglia strappata lasciando scoperta una lunga ferita quasi del tutto rimarginata che andava dalla spalla al bacino attraversandogli diagonalmente il petto muscoloso. Lo fissai a bocca aperta mentre appoggiava i gomiti nella neve in posizione semi sdraiata.
«Fa molto male?» gli domandai.
«No, ho passato di peggio»
«Come è successo? Se posso domandarlo...» lui mi guardò.
«Credo che tu abbia fatto conoscenza con il mio fratellino di recente»
«È stato Wes?» mormorai ripensando al grosso lupo che parlava di una pacata discussione familiare.
«Mistero risolto» mi fece lui atono.
«P-perché?» chiesi titubante.
Soul mi scrutò con i suoi occhi cremisi.

 

Mi aggiravo nella più totale disperazione tra gli alberi, mantenendo la mia forma umana. Sapevo che prima o poi Maka avrebbe scoperto la verità sulla donna anziana... ma, Tsubaki? Io non ho ucciso quella ragazza maledizione! Pensai sbattendo un pugno contro il tronco scuro di un albero. Ho perso l'unica persona che mi abbia mai voluto bene per una cazzo di bugia! Avevo perso l'unica persona che amavo per una bugia. Potevo ancora vederla guardarmi con quei bellissimi occhi così ingiustamente deformati dalla paura... “vattene dalla mia vita” aveva detto.
«Penso di averti visto così abbattuto solo quella notte» mi voltai di scatto e vidi nella neve un lupo che speravo non avrei più dovuto vedere da quando il mio patrigno mi aveva abbandonato.
«Che cazzo ci fai qua Wes?» sputai il suo nome trasformandomi a mia volta in lupo.
«Che accoglienza fratellino! Contento di vedermi?» ghignò in modo paurosamente simile al mio.
«Finiscila di fare il coglione perdio! Che cazzo vuoi?»
«Ti offro una via di uscita. Ti vedo così triste qui, vieni con me, torna nel branco»
«E secondo te io dovrei accettare? Dammi una sola ragione del perché tu possa pensare che ti seguirò» che illuso pensai.
«Una sola? Troppo semplice: perché la tua dolce metà non ti vuole più vedere» il mio cuore si fermò.
«Come sai di lei?»
«Maka giusto? Che nome carino... come il suo visino, sembra quasi una bambina, non trovi?»
«Sei stato tu» ringhiai «le hai detto tu tutte quelle bugie!»
«Ehi ehi frena fratellino! Perché parli al plurale? Il fatto che tu sia un assassino dopotutto è vero e poi...»
«Quando la hai incontrata?» mi avvicinai trascinato dall'ira.
«Soul caro Soul, dovresti sapere che non è buona educazione interrompere una persona quando parla» fece indifferente rimanendo semi sdraiato nella neve.
«Rispondimi cazzo!» Wes alzò gli occhi al cielo.
«E va bene... come sei noioso» lo fulminai con lo sguardo «l'ho vista poco fa, a casa della sua amichetta»
«Tu! Hai ucciso Tsubaki!» ero fuori di me.
«Naa di quello se ne è occupato il rosso... come è che si chiama... Spirit»
«Spirit ha ucciso Tsubaki?» urlai.
«Mamma come siamo melodrammatici... non ho mai parlato di morte... a parte con la tua Maka ovviamente»
«Perché cazzo le hai detto che l'ho uccisa?» chiesi anche se la risposta cominciava già a farsi strada nella mia mente.
«Veramente è stata un'idea di quell'uomo, Spirit, io gli ho detto che volevo che tornassi nel branco e lui è stato così contento che aveva già ricamato tutto il piano: io rapisco la ragazza, mettiamo un po' di sangue che fa scena, poi tu dici a “la mia Makina” che è stato Soul, si spezza qualche cuore, tante lacrime, tanto dolore e tutti i rapporti chiusi. Il piano perfetto»
«Sei un bastardo!» sbraitai. Wes rise di gusto.
«Interessante scelta di parole Soul davvero, non ricordavo fossi così divertente»
«Non verrò con te comunque. Troverò Maka e le dirò la verità»
«Ed è per questo che ho un piano B»
Wes si alzò fulmineo e si lanciò sopra di me.

 

«E poi?» chiesi curiosa disfandomi i codini semi distrutti, prevedendo già la fine del discorso.
«Poi abbiamo combattuto...» mi disse con lo sguardo perso nel vuoto «ma lui è più grande e sicuramente più allenato di me... non c'è voluto molto perché prendesse il sopravvento e...» abbassò lo sguardo sulla sua ferita quasi cicatrizzata.
«Ti ha detto che se non avessi voluto morire per emorragia avresti dovuto chiedere il suo aiuto e unirti al branco»
«Che perspicacia» fece lui sorridendo e avvicinando la punta del suo naso al mio «sai, mentivo l'altro giorno, sembri davvero più grande senza i codini» sorrisi.
«Non cercare di cambiare discorso... perché sei rimasto a combattere con lui? Potevi andartene e non sarebbe successo nulla» allungai la mano verso il suo petto fermandomi a mezz'aria per non fargli male, ma Soul prese il mio polso e appoggiò il mio palmo all'altezza del suo cuore.
«Dovevo proteggerti da lui»
«Tu sei un pazzo» sussurrai.
«Cos'è la vita senza qualche attimo di pazzia?» si avvicinò al mio viso e mi toccò le labbra con le sue, “toccò” perché quel contatto era così leggero che non si poteva definire un bacio.
«Tu sei la mia follia» parlò sulle mie labbra. Poi finalmente mi baciò.

 

Probabilmente, qualche giorno prima, se qualcuno mi avesse chiesto se era possibile essere bollenti mentre si stava sdraiati sopra un velo di candido gelo durante una nevicata gli avrei dato del pazzo.
Soul, semi sdraiato su di me, mi baciava dolcemente come se avesse paura di lasciarsi andare, in quanto a me, mi chiedevo come fossi effettivamente riuscita a trattenermi per tutto quel tempo. Tirai i capelli dell'albino con ardore quando lui si decise ad approfondire il bacio, mordicchiandomi le labbra e intrecciai con vigore le mie gambe alle sue sentendolo sospirare di piacere al mio tocco deciso. Il licantropo passò velocemente dalla mia bocca, al mio collo tracciando una leggera scia di baci, per poi tornare al mio volto e leccarmi predatore la guancia arrossata. Prima di perdere completamente la testa, raccolsi quel briciolo di ragione che mi era rimasta e, allontanando il viso di Soul dal mio, esordii affannata:
«Ti avevo detto di non... di non farlo mai più senza avvisare»
Soul ghignò.
«Maka...» sussurrò poi con voce roca sbuffandomi sul viso un po' di condensa. Lo fissai intensamente in attesa «sto per baciarti il collo» trasalii quando alle parole del licantropo seguì il gesto preannunciato.
«E adesso ti sto per passare una mano sul fianco»
«Soul...» dissi a fatica mentre sentivo il suo palmo risalire sulla mia pelle.
«E... e adesso ti sto per baciare la pelle scoperta sotto il collo»
Non riuscii a trattenere un piccolo sospiro mentre piegavo la testa all'indietro per lasciare più spazio all'albino. Avvertii la sua mano passare veloce in mezzo al mio seno.
«E ti sto per slacciare il mantello» sentivo le dita del licantropo tirare con lentezza snervante uno dei lacci del fiocco.
«Soul...» esalai di nuovo.
«E sto per risalire la tua coscia morbida» affondai le unghie nella sua schiena nuda a quel contatto.
«Soul...»
«E adesso...» la sua frase si spense dopo esser stata sussurrata con voce calda nel mio orecchio. Trasalii vistosamente e il mio cuore perse un battito.
«Soul» questa volta lui si girò a guardarmi «stai zitto cretino»
Il mio licantropo ghignò divertito e mi baciò dolcemente lasciando che mi abituassi al suo calore, poi coprì entrambi col mio mantello. Rosso. Nel bianco immacolato e puro della neve. Due colori che, potevo affermare con sicurezza guardando Soul, accostati creavano un armonia pressoché perfetta.
In mezzo a quel gratificante calore le parole dell'albino arrivarono al mio cervello lente e insensate: «Mi dispiace»
Sorridevo ancora quando lui affondò i suoi canini nel mio collo.

 

 

 

 

 

 

Salve salvinooooooooooo

Ok non uccidetemiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!! Abbiate pietà ve ne prego! So che questo avrebbe dovuto essere l'ultimo capitolo, ma mi è saltata alla mente questa idea malsana e non sono riuscita a trattenermi!
Se qualcuno a intenzione di vendicarsi nel peggior modo su di me sappiate che ho in mano il Signore degli anelli in tutti i suoi 7cm di larghezza e so come usarlo!
A parte gli scherzi spero che anche questo capitolo sia piaciuto :)

Niente disegno sta volta però la prossima volta lo faccio, promesso!

 

XOXO
baka 

  
Leggi le 11 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Soul Eater / Vai alla pagina dell'autore: firephoenix