Aveva amato Lily Evans per più di vent'anni.
Anni tristi, bui. Anni segnati da un amore non corrisposto, destinato a sfociare nei ricordi poiché senza futuro.
Anni difficili, simili a pagine di un libro scritto troppo male pwr poter essere considerato bello.

Odiava crederci, ma se la sua vita era stata un continuo susseguirsi di errori era solo per causa di Lily.
Era Lily che l'aveva abbandonato, pur consapevole che Severus non aveva nessun'altro apparte lei.
Era Lily che l'aveva spinto a non credere più in nulla e in nesuno, facendolo chiudere sempre di più in sé stesso.
Era Lily che, indirettamente, l'aveva spinto ad unirsi a Voldemort.

Ma era Lily ad esserci sempre stata, quando invece nessuno aveva provato ad esserci,
Era Lily che l'avevo incantato con quei suoi dannati occhi verdi.
Era Lily che era riuscita a vedere oltre quell'apparenza da duro. Un'apparenza che forse non gli era mai davvero appartenuta, ma che si ostinava a portare.
Perché lei era Lily.
Solo Lily.
Sempre.
 

In una notte perse tutto ciò che aveva sempre desiderato in una triste vita fatta di lacrime, paura, rabbia e cuori spezzati.
In una notte si era fermato il tempo, costringendolo a sopportare il peso di scelte sbagliate e a farlo divenire ciò che tutti credevano che fosse.
Un vile.
Un vigliacco.
Un Mangiamorte.

Sudava.
Da quando Nagini l'aveva morso il suo respiro era sempre più affanoso, secondo dopo secondo.
Quanto tempo gli rimaneva ? 
Ore ? Minuti ?
Provò a contare.


Un secondo, due secondi.
Era solo, di nuovo.

Tre secondi, quattro secondi.
Sentiva i prprio sangue colare ovunque. Non aveva la forza di muoversi.

Cinque secondi, sei secondi.
Dove sei, Lily?

Sette secondi, otto secondi.
Se lo meritava, sì. Aveva insultato la donna che amava e quella era la sua punizione.

Nove secondi.
Sorrise. Adesso avrebbe potuto rimediare a tutto. Le avrebbe detto ciò che provava e, per la prima volta nella sua vita, sarebbe stato felice.

Dieci secondi.