Non
è detto che si abbia il respiro affannato, il
battito cardiaco accelerato e il sudore grondante dalla fronte soltanto
quanto
si gioca a calcio: insomma, provate voi a correre in una strada
affollata, in
una delle aree più popolate del Giappone, appena dopo l’orario di
uscita dalla
scuola. Un eterno coro di “Ehi, permesso!”, “Mi scusi!”, “Devo
passare!” e
tanti altri.
Tutta questa fatica era, però, per una buona causa. Una spiegazione, un
motivo,
qualcosa che potesse fargli finalmente capire. E questo, poteva
darglielo
soltanto lui.
« Gouenji! Ehi, Gouenji! »
Urlò cercando di attirare l’attenzione del ragazzo, essendosi reso
conto che
lottare contro quella marmaglia era una guerra persa.
Si accertò prima che l’altro lo avesse sentito, e dopo averlo visto
voltarsi
nella sua direzione gli fece cenno di aspettare, perché si trovava in
una
situazione abbastanza delicata.
Scampato alla folla, si apprestò quindi a raggiungerlo; si fermò
qualche minuto
per riposarsi, con le mani sulle ginocchia.
« Sai… le folle…posso essere davvero…davvero, davvero molto pericolose,
eheh! »
Disse cercando di sdrammatizzare, usando anche una piccola risata alla
fine, ma
purtroppo non ottenendo l’effetto desiderato.
« Che cosa c’è? »
Okay, girare attorno all’argomento era inutile. Meglio passare dritto
al sodo,
cercando di non sembrare dei deficienti.
« Perché non sei venuto alla partita?! »
« …. Impegni. »
« Ma- potevi almeno avvertirci! E’ stata durissima senza te, anche se
ce l’abbiamo
comunque fatta! »
Shuuya abbassò la testa, come se dentro di lui qualcosa gli stesse
andando
letteralmente in subbuglio: la consapevolezza di aver sbagliato, ma
troppo
orgoglio per ammetterlo?
« E’…un bene, no? »
Tutte quelle risposte brevi, a Mamoru non piacevano neanche un po’.
Odiava a
dir poco vedere un amico in difficoltà, e di certo non poteva starsene
per i
fatti suoi! Bisognava agire, altroché! Dopotutto, questo era uno dei
tanti compiti
del leader della Raimon!
Incrociò le braccia al petto, iniziando a squadrarlo con un
sopracciglio
inarcato.
« Tu non me la racconti giusta. »
L’altro ragazzo rialzò immediatamente il capo; e come se l’espressione
del
capitano non fosse già abbastanza seria, la sua con tanto di entrambi i
sopraccigli
inarcati e le labbra impegnate in una smorfia di totale disappunto non
era da
meno.
« … Come? »
« Ti conosco benissimo, non fare finta di niente! »
Esclamò, posandogli una sonora pacca sulla spalla.
« Se non vuoi parlarne, mi sta’ bene. Ma sappi che appena ti vedo fare
di nuovo
così non indugerò ad intrufolarmi nella tua vita privata! »
Gli sorrise lanciando al compagno un ultima occhiata, per poi passargli
davanti
e continuare a proseguire per la sua strada.
Gouenji si girò di rimando, non avendo compreso cosa passasse per la
testa del
bruno: cosa impegnativa per tutti, conoscendo la sua capacità di
sorridere
sempre in ogni situazione, anche quelle più complicate, cosa di lui che
aveva
sempre invidiato.
Improvvisamente, Endou si fermò, evitando però di guardarlo.
« Ah, comunque… »
Ed è allora che si girò, guardandolo in faccia con tutta la fierezza
che aveva.
« Non pensare mica che, abbandonando la squadra, tu possa sbarazzarti
tanto
facilmente di me, eh, mio caro numero dieci! »
Quelle parole colpirono subito l’altro giovane, che cominciò a ridere
incoscientemente;
diamine, tipico di Mamoru. Quel ragazzo non avrebbe mai smesso di
stupirlo.
« Avrei dovuto immaginarlo…da quella volta al campetto con i teppisti.
Non
volevi proprio lasciarmi in pace, eh. Sei proprio una palla al piede! »
ammise scherzosamente,
cercando di farlo irritare almeno un po’: ma Endou aveva già compreso
che si
trattasse di uno scherzo.
« Prova a dirlo un’altra volta e la palla te la tiro in testa! »
I due cominciarono a ridere, iniziando a guardarsi sorridenti negli
occhi a
vicenda: una tipica fine di una “animata discussione” tra amici,
conclusasi nel
migliore dei modi. E con migliore dei modi, intendiamo il capitano che
risolve
la situazione, come riusciva sempre a fare; per questo tutti lo
adoravano.
“Tra amici”? Sì, esatto. Perché era questo quello che erano
praticamente dal
loro primo incontro.
Semplicemente:
Migliori amici.
« Ehi, Gouenji! Stai pensando anche tu
quello che penso io? »
« Allenamento? »
Endou saltellò allegramente, come se avesse sentito la notizia più
bella del
mondo. Cosa che era, effettivamente, vera: non c’era niente di meglio
che un
allenamento con gli amici!
« Eeeeeesatto! Forza, andiamo! Vedi di farti perdonare per la tua
assenza! »
Gouenji sospirò, sorridendogli in seguito.
« … Non cambierai mai. »
Salve salvino! Ho appena notato alcuni angolini alla fine scritti su questo lato. Sapete, mi sono piaciuti un casino. *u* *D’ora in poi farà sempre gli angoli autrice con questo metodo.*
Ehm, adesso passiamo alla fic.
Boh, una EnGou uscita così, all’improvviso. Inizialmente, l’idea era di scrivere una OswaldxJack (Pandora Hearts), e poi sono usciti loro!
Non chiedetemi come abbia fatto. x’’
Spero comunque che vi sia piaciuta, loro due mi ispirano tantissimo! *La sua seconda OTP.*
Vi chiederei di recensire, per favore. Mettetevi nei miei panni, con una fic, nessuna recensione e l’autostima che crolla sotto zero. ;A; *Non ha molta fiducia in sé.*
Poi---stop! Vi ringrazio dell’attenzione e alla prossima, passerottini! (?) ~
_Carol_