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Autore: ChevyDestiel67    08/05/2013    3 recensioni
Dean Winchester è il cantante dei "Demon Trap", una rock coverband. Castiel, disegnatore del fumetto di successo "Supernatural" ma poco appassionato di musica punk/rock, viene trascinato da suo fratello Gabriel al loro concerto, e da allora non ha che un desiderio: conquistare il cuore di Dean. A costo di spendere centinaia di dollari in dischi.
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Balthazar, Castiel, Dean Winchester, Gabriel, Sam Winchester
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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Castiel si era un po' ripreso quando il gruppo finì di suonare, tornando nel mondo reale per non fare notare soprattutto ai suoi compagni di tavolo quanto la serata gli fosse piaciuta, soprattutto a causa del cantante della band.
Ordinarono ancora da bere, mentre Gabriel cercava con gli occhi il gruppo con la speranza che lo riconoscessero. Aveva già visto questi ragazzi suonare almeno altre tre volte, si erano presentato a loro ma quasi sicuramente nessuno di quei quattro si ricordava di lui.
Castiel cercò di non farsi notare quando i suoi occhi cominciarono a girare per il locale cercando il cantante dei Demon Trap. Lo vide seduto su uno sgabello, con lo sguardo perso nel vuoto, e cercò di fissare quel momento nei cassetti del suo cervello. Indossava una maglia bordeaux con il logo dei Ramones, di cui si promise di scaricare qualche disco. La manica sinistra sembrava strappata, non sapeva se volutamente o no (non era pratico di quell'abbigliamento), ed era ferma al resto della maglia con delle spille da balia. I jeans grigi avevano dei risvolti alla fine, che lasciavano intravedere a malapena le caviglie fino a che non partivano degli stivaletti marroni slacciati. Aveva una bottiglia di birra che passava da una mano all'altra, ed infine lo sguardo di Cas finì sul viso, che sembrava scolpito dagli dei. Poteva vedere un piercing al sopracciglio sinistro, mentre aveva già notato prima il piercing al labbro inferiore. Le guance erano arrossate, proabilmente dovuto al sudare sul palco, ed i capelli castani corti con un ciuffo appena accennato completavano egregiamente il contorno.
- Castiel? Sei con noi?
- Mh? Sì sì, scusate, stavo...-
- Sì, ho notato. Carino, vero?
- Cos...? Eh?
Balthazar rincarò la dose, facendo l'occhiolino a Gabriel.
- Gabe potrà anche non averci fatto caso preso com'era dalla musica, ma io ti ho visto mangiare con gli occhi qualcuno lì sopra. Devo solo capire chi dei quattro.
- Non so di cosa stai parlando. Ero solo concentrato sulle canzoni.
- Certo, come se ne avessi conosciute almeno la metà – si rivolse poi a Gabriel – forza cugino, fatti vedere e riconoscere dal gruppo!
Con enorme piacere, Balthie! - rispose Gabriel, che fece appena in tempo a vedere lo sguardo terrorizzato di Castiel.
 
***
 
Dean non era soddisfattissimo della serata.
Per carità, il pubblico era forse anche più numeroso e caldo del solito, ma vederlo spegnersi o allontanarsi per andare in bagno o al bancone del bar quando il gruppo suonava le proprie canzoni, non era affatto piacevole. Si disse che il pubblico probabilmente non era quello giusto, ma una voce dentro di lui disse che nessun pubblico sarebbe mai stato quello giusto. Le canzoni originali dei Demon Trap non erano un granché, doveva ammetterlo a sé stesso, ma lui ci aveva dato l'anima e soltanto per una volta avrebbe voluto un leggero riconoscimento.
Si alzò dallo sgabello e raggiunse gli altri al tavolo, che stavano bevendo e ridendo. Dean pensò tra sé e sé “bah, fanculo!” e cominciò a godersi la compagnia. Aveva perdonato anche Sam, anche se quest'ultimo non ne era ancora a conoscenza.
Passò qualche secondo ed al tavolo si avvicinò un ragazzo snello, con un piccolo sorriso sulle labbra quasi invisibili.
- Salve, ragazzi. Innanzitutto complimenti per la serata, avete suonato benissimo, come sempre. Sì, sono un vostro ammiratore. Non so se vi ricordat...-
- Wuo, wuo, calma, amico. Che fiume di parole!
- Prendere o lasciare! Non so se vi ricordate di me, ci siamo presentati già una volta... in ogni caso io sono Gabriel, lavoro all'American Bakery...
- Gabriel, dici eh? Io sono Sam – disse allungando la mano con un largo sorriso – ed effettivamente il tuo viso non mi è nuovo. Ci siamo visti sempre qui vero?
- Gabriel annuì, prima di salutare anche gli altri, per poi aggiungere:
Sono qui con mio fratello e mio cugino, possiamo unirci a voi? Muoiono dalla voglia di conoscervi!
La band rispose positivamente, Gabe fece un segno ai suoi parenti che si alzarono per raggiungere il tavolo occupato dai  Demon Trap.
 
***
 
Castiel si sentì morire quando vide suo fratello fargli cenno di avvicinarsi.
Fu quasi letteralmente trascinato da Balthazar. Castiel mandò giù tutta la saliva possibile e nella sua testa cercava qualcosa di intelligente da dire, ma sembrava che il suo cervello avesse deciso di spegnersi proprio in quell'istante.
- Lui è mio fratellino Castiel e lui nostro cugino Balthazar. E sì, prima che lo chiedete, i nostri genitori e zii sono tutti ossessionati dai nomi religiosi.
Castiel sentì gli occhi del cantante addosso, e non riuscì a girarsi per guardarlo per paura di mostrare a quegli idioti dei suoi parenti che era stato lui ad avergli scombussolato lo stomaco. Fu tuttavia costretto a voltarsi quando fu proprio lui a presentarsi per primo.
- Io sono Dean Winchester – disse sorridendo e guardando Castiel dritto negli occhi.
- Ca... Castiel – rispose, stringendogli la mano.
Capì a malapena il nome degli altri. Riuscì tuttavia ad acquisire abbastanza informazioni nel seguire della seratata. Il chitarrista si chiamava Sam ed era il fratello di Dean, poi c'era Ash, il bassista, che ogni tanto lavorava al locale, ed infine Crowley, il più grande di tutti, agente immobiliare con la passione della batteria. Sembrava particolarmente propenso a mettere in imbarazzo il resto della band raccontando particolari di cui a malapena gli altri erano a conoscenza, ma era una brava persona e si offrì di pagare il terzo giro di birre.
Castiel in realtà si era fermato alla seconda birra; saper bere non era un dono che aveva, e cercava di mantenersi lucido sia per evitare figuracce con Dean sia perché sapeva che il giorno dopo sarebbe dovuto rimanere concentrato per finire le ultime tavole del fumetto.
 
Dean sembrò affogare nei suoi pensieri, dopo la terza birra. Sorrideva ed annuiva a malapena, come per dire “sì, sono ancora seduto al tavolo con voi, ma in realtà sono lontano da qui”; gli altri erano parecchio su di giri, ridendo ad alta voce e parlando di musica che Castiel quasi ignorava. Per un attimo Dean incrociò gli occhi di Castiel, che subitò abbassò lo sguardo, concentrandosi su una macchia del tavolo.
- Silenzioso anche tu, mh? Andiamo al bancone, ti va?
Castiel sgranò gli occhi ed annuì silenzioso, scivolando sulla panca e raggiungendo Dean che si stava già sedendo sullo sgabello.
- Allora... Castiel. Non mi sembravi particolarmente preso dai discorsi. Stanco?
- Uh... no, cioè sì, sono un po' stanco. Ma in realtà non mi sentivo in grado di intervenire.
- Come mai, se posso chiedere?
- Io, uh, non sono un grandissimo fan di punk-rock – sì, era molto imbarazzante. Specialmente perché Dean sembrava non  avere la minima idea di staccare i suoi occhi verde prato da quegli zaffiri blu appartenenti a Castiel.
- Capisco. Ti hanno trascinato loro, quindi, immagino – rispose Dean, indicando velocemente Gabriel e Balthazar.
- Sì, a dire la verità sì. Ma ne sono contento, sto passando una bella serata – disse Cas con un coraggio che non sapeva di avere.
- Buon per te, Castiel.
Parlarono ancora qualche minuto finché Cas non decise che era ora di andare via. Ritornarono al tavolo e Castiel riuscì ad avere l'attenzione dei suoi parenti, che accettarono stranamente senza gran fatica di andare via. Cas sapeva che sarebbe toccato a lui guidare, vista la condizione degli altri.
I ragazzi promisero di rivedersi il mese prossimo, quando avrebbero suonato ancora alla Roadhouse. Castiel cercò lo sguardo di Dean per poterlo tenere nel suo cassettino della memoria.
Fu comunque il primo ad uscire dal locale ed una volta raggiunta la macchina si fermò a prendere una boccata d'aria, come se non avesse respirato nelle ore prima. Sentì Gabriel e Balthazar dirgli, praticamente all'unisono:
- Quindi è Dean, eh?
  
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