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Autore: jawaadsmine    08/05/2013    0 recensioni
'Avevo a due centimetri di distanza i suoi occhi. Quei occhi azzurri,azzurri come il cielo,azzurri come il mare. Quei occhi azzurri,come ghiaccio,tagliati da scaglie nere,che si diradano dalla pupilla.'
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
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-biiiip,biiiip,biiiip-





Era il dodici giugno,e,anche quel giorno,suonò la sveglia,come sempre.
Quella maledetta sveglia,che interrompeva i miei sogni.

*DRIIIN*

Suonò,e tra me e me pensai 'Solita sveglia,solita vita.'

'Ma oggi è l'ultimo giorno,dai Acacia,puoi farcela.'

Mi alzai e scesi in cucina,dove mia madre mi aveva preparato la colazione.

Arrivai in cucina,e sul tavolo vi trovai un bella fettona di pane e Nutella.

Mamma mia quanto mi piaceva la Nutella.

Mangiai e andai in bagno a vestirmi,per andare a scuola.

Solo una volta arrivata in bagno mi ricordai che quel giorno avevo l'interrogazione di matematica.

Ero nella merda.

Iniziai a ripassare mentalmente mentre tentavo di vestirmi,rimanendo fregata.

Stavo,in realtà,seduta sul gabinetto a fissare il vuoto mentre mi ripetevo le cose nella mente.

Finchè mia madre interruppe quel silenzio,così bello,dopo venti minuti,con quel suo urlo da anatra in calore.

'SBRIGATI O PERDERAI IL PULLMAAAAAAAN.'

Sbirciai dalla finestra e beh,l'avevo già perso. Tanto valeva vestirsi con calma ed arrivare in ritardo.

'Infila gli shorts,la canotta e allaccia le converse.'

Ero pronta,così uscii e iniziai a incamminarmi verso la scuola.

Peccato solo che la scuola fosse troppo vicina.

Entrai e raggiunsi la mia classe.

Mi sedetti al mio posto e la prof. non mi chiese la giustifica,beh,d'altronde era l'ultimo giorno di scuola,non ne valeva la pena.

Le sei ore passarono in fretta: ci lasciavano fare ciò che volevamo purchè tenessimo un tono di voce basso. E anche se sembrava un manicomio a causa delle urla,non ci dissero nulla comunque HAHAHAHAH.

Io davo una sbirciatina a Facebook e Twitter,mentre con le mie migliori amiche,Lauren e Madison,giocavamo ad 'obbligo o verità'.

Quel gioco è il più coglione del mondo.

Ma tralasciamo,che è meglio.

Suonò la campanella che segnava la fine dell'ultima ora,ossia la fine della scuola,ossia la fine del dilatamento di ovaie durante le lezioni,ossia lo 'stop' alle vedute dei miei compagni faccia-da-culo,ossia l'inizio di una nuova fantastica estate.

Ma non avevo ancora un programma preciso per quest'estate.

Pensavo che sarei andata da mia zia con Lauren e Madison,qualche settimana al mare,e qualche settimana da mio padre a Londra.

Già,mio padre non vive con noi.

Io miei genitori hanno divorziato quando io avevo circa dodici anni,ed è stato un periodo orribile.

Mia madre era depressa,non parlava mai con gli altri,solo con la sua anima.

Ed io,io sentivo che mi mancava qualcosa.

Non mi sentivo completa.

Ma in compenso mi sentivo delusa,triste,sola,confusa,frustrata,inutile ed insignificante.

Tutto ciò iniziò a distruggermi,finchè non iniziai a distruggere me stessa.

Iniziai a tagliare i miei polsicini e le mie cosce.

Ma per mia fortuna tutto questo finì,grazie alla musica.

Stavo dicendo...Ah,si!

A casa mia madre mi comunicò il suo ''piano estivo'' per me.

Organizzato da lei,per me,senza alcun mio parere.

Dovevo obbedirle.

  
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