Cosa
vuol dire perdere metà della propria anima?
Cosa vuol dire non
riuscire più a vedere la vita come una cosa di minimamente
sopportabile?
Cosa vuol dire avere l'incapacità di compiere
qualsiasi gesto?
E quindi me ne sto qui, con lo sguardo fisso
contro il muro bianco, chiedendomi perchè.
Perchè la vita deve
essere così ingiusta?
Perchè se esiste un Dio ha permesso tutto
ciò?
Perchè mi hai lasciata da sola?
Non riesco a trovare
più la forza per fare nulla. La mia testa è
vuota, ho pianto tutte
le lacrime che possedevo, sono prosciugata.
Tutto in me è vuoto.
Sono
diventata un barattolo, un semplice contenitore, la mia anima non
c'è
più. La mia anima, in realtà, non c'è
mai stata.
La gente
continua a chiedermi di andare avanti, di non pensarci. Ma come posso
io voltare pagina se mi hanno rubato il libro che leggevo? Come posso
non pensarci se per me eri tutto?
Ripenso a tutte quelle ore
buttate per litigi, ripenso a tutti quei giorni passati a non
parlarci.
Per
cosa, poi? Tutto quel tempo sprecato... solo al pensiero una rabbia
inizia ad invadere ogni fibra del mio corpo.
Il mondo è un luogo
ingiusto, gli umani sono esseri ingiusti, la vita è una cosa
ingiusta.
Perchè non posso sparire, fondermi con la terra e
perdere coscienza?
Vorrei davvero che la vita mi scivoli addosso
tutta d'un tratto, velocemente, e che alla fine le cose continuassero
come se non fossi mai nata.
Stringo i pugni fino a far diventare
le nocche bianche, aspettando che passi in fretta.
Ma so che non
passerà mai, così mi ostino a cercare una qualche
risposta in
quella macchia di fronte a me.
Il muro è capace di capirmi di
più di quanto mi capiscano i miei cari. E allora lo guardo.
Affogo
tutti i miei pensieri in quel bianco aspettando diventare bianca
anch'io.
Aspettando
quel nulla che mi faccia dimenticare di essere in vita, anche se non
lo sono.
Perchè teoricamente sono viva, ma in realtà io
sono
morta con te quel giorno, amica
mia.