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Autore: red_1924    08/05/2013    9 recensioni
Era come se ad un tratto lui mi avesse salvata, ero in un baratro, e quanto toccai il fondo lui mi prese per mano, e mi aiutò a risalire. Lo sentivo dentro di me. Lo sentivo parte di me. Lui era sangue. Lui mi scorreva nelle vene, lui mi faceva vivere. Ed era strano, perché non sapevo che questo significasse amare qualcuno.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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SCUSATE COME AL SOLITO IL MIO RITARDO T.T
MA LA SCUOLA MI STA UCCIDENDO T.T
COMUNQUEEEEEEEEE, ECCO IL NUOVO CAPITOLO. SPERO VI PIACCIA.
A 10 RECENSIONI AGGIORNO U.U
E NOVITà DELLE NOVITà.
IL PROLOGO DELLA NUOVA FAN FICTION E’ PRONTO.
QUINDI QUANDO POSERò IL NUOVO CAPITOLO QUI, METTERò ANCHE LA NUOVA STORIA.
BENE, BUONA LETTURAAAAAAAA.
 


DEV’S Pov

La mattina mi svegliai un po’ dolorante fra le gambe.
Ehi, sarà anche ridicolo, ma sono una tipa delicata.
“Amore? Svegliati.”
Scrollai le spalle di Joe, che si stiracchiò e mugolò qualcosa.
“Amore mio, è tardi dai, e poi devo fare pipì. Ti ricordo che non posso camminare.”
Rise alla mia affermazione e si voltò verso di me.
“Buongiorno anche a te amore.”
Si avvicinò, lasciandomi un leggero bacio sulle labbra e mi strinse forte a se.
“Amore, io devo fare pipì. Se mi stringi, la faccio qui.”
“Che palle che sei.” Mormorò.
Continuava a starmi appiccicato, ed io mi stavo facendo addosso sul serio.
Mi abbassai al livello del suo petto, e lo morsi sul braccio.
“Ahiii. Ma sei una bestia.”
Io risi di gusto, mentre lui si massaggiava il punto dolorante.
“No amore, altrimenti farei pipì nel letto, come le bestie.”
“Gne gne gne.” Mi fece il verso e si sedette, passandosi le mani sul viso per svegliarsi meglio.
“Ridi, che quando sei di cattivo umore sei antipatico.”
Sbuffai e mi sedetti anche io, lui velocemente si abbassò al livello della mia pancia e mi fece distendere nuovamente sul letto, mi alzò la maglia e mi diede tanti piccoli morsi sulla pancia.
“Amore, mi fai male.” Risi, provando a toglierlo via, ma si alzò su letto, prendendomi di peso sulle spalle, come un sacco di patate. Uscì dalla camera e si diresse verso il bagno.
“Decido io quando fai pipì, ok?”.
“Oh, ok amore, tanto da qui ho una bella vista sai?”.
Risi e abbassai le braccia, fino a farle scendere dentro le tasche posteriori dei suoi jeans.
“Gnam, tutta questa roba e mia” risi.
Lui mi srinse più forte, portando le mani sul mio sedere.
“E tutta questa roba qui, è solo mia. Guai a chi ti sfiora con lo sguardo.” Disse lui con fierezza.
Amavo il nostro modo di scherzare, offenderci e poi fare i due gelosoni del cavolo.
Amavo tutto del nostro rapporto. Amavo lui. Semplice.
Rise e mi poggiò per terra.
“Su, vai cagna, fai quello che devi fare.”
“Fly down bestia.”
Feci qualche piccolo passò, sforzandomi il meno possibile.
E feci i miei bisognini, come una cagna si.
Lui era poggiato allo stipite della porta, di spalle. Aspettava che finissi.
No, ma ci rendiamo conto della vita che dovevo condurre?
Sembrava fossi davvero un cane.
Dopo aver finito gattonai verso di lui e gli morsi una gamba.
“La tua cagna è qui amore.”
Risi e mi poggiai con la schiena al muro. Lui si sedette affianco a me e mi prese una mano, per poi posare il suo sguardo su di me.
“Stasera te la senti di uscire? Insomma non voglio che sforzi le gambe.”
A quella proposta sorrisi istintivamente, eravamo chiusi in casa da un po’ di tempo ormai, mi sentivo maledettamente in colpa a costringere Joe a stare in casa.
Mi sporsi verso di lui, abbracciandolo fortissimo.
“Si amore, qualsiasi cosa va bene, voglio cambiare aria.”
Alzai lo sguardo verso il suo e incontrai un meraviglioso sorriso farmi compagnia, e due occhi fissarmi con amore.
Quel ragazzo era perfetto. Non avrei mai smesso di dirlo.
“Allora andiamo su.”
Rise e si alzò, chinandosi poi verso di me e prendendomi in braccio.
Fra le sue braccia mi sentivo come…come se fossi a casa.
Ero protetta, mi sentivo bene, ero sicura. Ero amata.
Mi portò in camera e mi scelse qualcosa da indossare.
Si ok, lo ammetto, usavo un po’ la scusa del “non posso camminare” per farmi fare qualche favore.
Andiamo, qualsiasi cosa avrei indossato, Joe avrebbe detto di no.
Non sembrava, ma era un tipo tanto geloso.
Mi lanciò in faccia un jeans, strappato sulle gambe, chiaro, ed una canotta nera, con sopra una giacca nera che possedeva dei risvolti bianchi alle maniche.
Visto? Niente di più semplice. Niente di scollato. Niente di stretto.
Niente che potesse attirare attenzione.
Tipico di lui. Ma stranamente amavo questa gelosia.
Non era possessività, ma era paura di perdermi. Era scontato che non mi avrebbe persa mai, ma adoravo comunque il fatto che fosse geloso.
Lo costrinsi ad uscire dalla – sua – camera e mi vestii velocemente dopo essermi fatta una doccia, con un po’ di fatica per via delle gambe.
“AMOREEEEEEEEE” urlai seduta sul letto.
Lui corse da me, quasi impaurito.
“Cosa succede?”
Disse con il fiatone.
Io scoppiai a ridere alla sua espressione. Sembrava avesse visto un fantasma.
“Niente. Sono pronta.”
La tensione presente sul suo viso si tramutò in umiliazione.
Povero, si aspettava fosse successo qualcosa.
“Sei un cretino, sai amore?”
Mi misi a ridere, piegandomi in due sul letto.
Joe mi si catapultò letteralmente addosso e si mise a cavalcioni su di me, prendendomi poi a cuscinate.
“Tu sei una fottutissima stronza, sai amore?”
Mi fece il verso e continuò a prendermi a botte con il cuscino.
“Si si si, certo amore. Mi ami.”
Lanciò il cuscino per terra e piegò il busto su di me, stringendomi le mani, mentre mi lasciava tanti baci sul collo.
“Purtroppo per me, si. Ti amo alla follia.”
Rise e avvicinò le sue labbra alle mie, per poi imprigionarle in un dolcissimo bacio.
Amavo il suo sapore. No. Non sapeva di menta, di tabacco, di qualsiasi schifezza che a lungo andare ti da la nausea. Sapeva di buono.
Ok, è strano dirlo, ma giuro. Amavo quel sapore.
Si allontanò da me e mi prese in braccio.
Si, era più il tempo che passavo in braccio a lui, che quello che passavo sulla sedia a rotelle.
Ma andiamo, chi non approfitterebbe delle braccia del proprio ragazzo, piuttosto che stare seduta su una sedia a rotelle?
Scese le scale di corsa e mi portò in auto, facendomi sedere nel migliore dei modi e mi allacciò anche la cintura.
In quell’ultimo periodo il suo essere protettivo era aumentato ancora di più, ma non lo trovavo fastidioso, anzi.
Sembrava che tutto andasse per il meglio.
Steve e i suoi scagnozzi erano spariti dalla circolazione. Michy non mi disturbava più.
La polizia, stranamente, non sembrava indagare sulla morte di Steve.
Non ne parlavamo mai, ma entrambi - sia io che Joe – sapevamo che i guai sarebbero arrivati. Speravamo il più tardi possibile, ma sarebbero arrivati.
Arrivati al ristorante, Joe mi portò in braccio fino al tavolo, dove mi fece accomodare. Tutti ci fissavano straniti. Bhè in effetti non capita tutti i giorno di vedere un ragazzo che porta in braccio la propria fidanzata in un ristorante.
Ordinammo entrambi una pizza, non eravamo per cibi sofisticati.
Appena il cameriere ci servì le ordinazioni, iniziammo a mangiare.
Una cameriera si avvicinò al nostro tavolo per chiedere se desideravamo altro.
Non le diedi molta importanza all’inizio. Poi mi voltai verso di lei.
Tenevo una mano su quella di Joe, che alla visione della ragazza, strinsi forte.
Osservai ogni minimo dettaglio.
Era passato forse un mese da quando non la vedevo.
“Michy…” esclamai, quasi senza respiro.
 
SEL’S Pov
 
Io e Matt stavamo mangiucchiando diverse schifezze sul divano, mentre guardavamo uno dei suoi soliti film d’azione. Stranamente mi ero fissata anche io con queste storie.
“Amore, domani scelgo io.”
Mi avvicinai a lui e gli stampai un bacio sulle labbra.
“Mmh si amore, basta che mi concedi milioni di altri baci su queste labbra bellissime, ok?”
Risi e mi accucciai sul suo petto.
“Sei un lecchino.”
Prese una caramella dalla ciotola, e la portò alla mia bocca.
“Mangia, diventi più dolce almeno.” Rise lui stavolta, ed io afferrai la caramella con i denti, mordendogli – volontariamente – il dito.
“Ho detto mangia, ma intendevo la caramella.” Disse guardandomi divertito.
“Tu sei più buono.”
Si, Matt poteva sembrare il classico stronzo.
Ma in realtà era tutto il contrario, aveva una storia difficile alle spalle, era sempre stato solo.
Ed io lo conoscevo da tanto tempo ormai. Avevo sempre avuto una cotta per lui, poi tutto è successo e..BHUM. Ci siamo messi insieme.
La cosa più bella della mia vita.
Il telefono di Matt vibrò, facendomi allontanare dal lui.
“Scusa amore.”
Disse dispiaciuto, voleva restassi appiccicata a lui.
“E’ Joe.” Disse guardandomi.
Venimmo colti entrambi da una brutta sensazione.
Joe non poteva chiamare ora, non aveva mai chiato ad un orario simile.
“Rispondi amore.”
Lo invitati a rispondere il più velocemente possibile, lui strisciò il dito sullo schermo e mise il vivavoce.
“Amico, dimmi tutto.”
“Michy è qui, cioè io e Demi siamo al ristorante vicino casa vostra, e Michy lavora qui e… un casino cazzo, la polizia sta indagano Matt.”
“COSA?” urlammo all’unisono.
No, ora che tutto procedeva nel verso giusto, ecco l’altro guaio.
Non poteva succedere.
“Venite qui tu e Sel, vi spieghiamo meglio. Dovremmo allontanarci da Los Angeles, per un bel po’.”


ANGOLO AUTRICE BHAM:
MI PIACE IL MIO ANGOLINO U.U
COMUNQUE CHE VE NE PARE?
ORA COSA SUCCEDERà?
ANDRANNO VIA DA LOS ANGELES?
MICHY AVRà PARLATO CON LA POLIZIA? COSA GLI AVRà DETTO?
MATT E SELENA? SEGUIRANNO JOE E DEMI O LI FARANNO RAGIONARE?
TROVERANNO UN MODO?
OK TROPPE DOMANDE, IN OGNI CASO RISPONDETE A TUTTE.
10 RECENSIONI E AGGIORNO U.U
ALLA PROSSIMA.
PER OGNI COSA SONO
xJovato_ su twitter.
  
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