Storie originali > Generale
Ricorda la storia  |      
Autore: Bya    09/05/2013    0 recensioni
Questa non è nemmeno una storia, è un momento di riflessione di una giovane artista. Enjoy!
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Se la stava facendo sotto. Era la solita codarda. Per una volta che aveva la possibilità di lavorare a qualcosa da sola, senza nessuno a darle consigli, aveva paura. Prendere la propria strada era difficile. Si impose di accettarla come una prova, come una scommessa tra sé e quella tela bianca. Intinse il pennello nel barattolo di colore e lo tirò fuori. Osservò il filo di pittura colare lentamente e si volse ad osservare la sua sfida. Tracciò la prima pennellata, incerta. Ne seguì una seconda e infine una terza. Poi ci prese gusto, e quasi in trance, passò il resto del pomeriggio chiusa in quella cantina ammuffita. Sporcava di segni quel povero pezzo di stoffa tesa tra qualche asse di legno, e le piaceva immensamente. Il colore che si stendeva morbido, la sensazione delle setole che facevano attrito sulla trama ruvida della tela, il legno liscio stretto tra le dita. Quando, ore dopo, osservò il risultato, rimase stizzita. Non una macchia di colore era al posto giusto. Quello che aveva immaginato di dipingere era tutt’altro che la figura che si ritrovava davanti. Eppure, più la guardava, più la trovava stupenda. Riconosceva che era quello che voleva esprimere, quello che sentiva in quel momento, ed era molto più bello e reale di ciò che voleva erroneamente raffigurare. Si sentiva soddisfatta, e soprattutto svuotata da ogni pensiero, finalmente serena. In questo tripudio di riflessione e tranquillità un tonfo distolse la sua attenzione, esplodendo come un petardo nei suoi pensieri. ‘Che schifo! Ma l’hai fatto tu?’ il bambino la guardava con una faccia a metà tra lo stupore e l’orrore. Un fiotto di ira le irruppe nella testa, ma dovette frenarsi dal buttare il fratello fuori dalla stanza a pedate. ‘Cosa ci fai tu qui?’ rispose irritata. Come osava quel piccoletto invadere il suo spazio intimo e privato? ‘È pronta la cena, mi hanno detto di chiamarti. Ma davvero l’hai fatto tu? È bruttissimo!’ ripeté lui imperterrito. ‘Sì l’ho fatto io, brutto sgorbietto, e non mi interessa se non ti piace’ ribatté lei irritata. Osservò i suoi occhi guardare il quadro, stupiti. ‘Non importa’ disse tra sé e sé, sentendo l’irritazione scemare. L’importante era ciò che la pittura aveva dato a lei, non quello che ne pensavano gli altri. Se avesse provato la stessa cosa, avrebbe capito. ‘Vieni’ gli disse dolcemente, avvicinandosi a lui. Premette leggermente sulla sua spalla per farlo uscire, e lo seguì fuori dalla stanza. ‘A chi arriva primo!’ le urlò il fratello, mettendosi a correre lungo il corridoio stretto. Lo osservò salire le scale velocemente, probabilmente impaziente di vincere e placare la sua fame vorace. Sorridendo, dando un’ultima occhiata alla cantina, chiuse l’uscio e serrò il lucchetto, e si lanciò all’inseguimento.
  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Generale / Vai alla pagina dell'autore: Bya