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Autore: redalertbd    27/11/2007    5 recensioni
(Cap. 5, rating rosso, all'improvviso!) La storia di qualcosa di inaspettato, negato, soprattutto ingestibile. Non si può chiamarlo amore, perchè è un sentimento che non gli spetta più... ma convincere di ciò Demyx sarà dura. XaldinDemyx. Il rating salirà nei prossimi cap.
Genere: Romantico, Commedia, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Slash, Yaoi | Personaggi: Demyx, Luxord, Xaldin, Xemnas, Xigbar
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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I Nobody sognano. Immagini confuse, riflessi di ricordi, talvolta lasciano al risveglio un vago senso di nostalgia. Più spesso di angoscia. Il ricordo della nostalgia, il ricordo dell'angoscia, gli altri si sarebbero affrettati a precisare. Per Demyx non c'è differenza. Si tira su a sedere sul letto, passandosi le mani tra i capelli e respira a fondo, scacciando le tracce del "ricordo" dell'angoscia dalla gola. Osserva la stanza intorno a se, una semplice camera quadrata arredata solo con un letto, una scrivania ricoperta di carta e quaderni, e un armadio... ma che sta venendo lentamente tappezzata con poster e foto che il ragazzo recupera di nascosto durante le missioni. Presto le pareti saranno del tutto ricoperte... Demyx sorride soddisfatto. Un altro colpo al sistema.


Salta giù dal letto e va in bagno, canticchiando, si sente il rumore dell'acqua, e poco dopo ne esce, recuperando dallo schienale dell'unica sedia una maglietta e l'uniforme, entrambe nere. Poi si inginocchia per terra e tira fuori da sotto il letto una scatola di biscotti, altra refurtiva da uno dei mondi di fuori, dei mondi che esistono. Ecco un'altra cosa che non capisce. Nobody o meno, la fame è sempre quella, e pure la capacità di apprezzare i sapori... perchè deve esserci quella specie di regola non scritta che avere una cucina nel palazzo, dove ognuno possa andare a prepararsi quello che gli va, sia una cosa assolutamente inaudita? Demyx si siede per terra e si infila due biscotti interi in bocca, masticandoli pensieroso. E' come se tutto ciò che possa dare anche solo la vaga impressione della normalità alla loro vita debba essere ufficialmente bandito. Ha tirato fuori l'argomento con Xaldin solo pochi giorni prima, e lui gli ha detto che nessuno lì voleva in giro niente che potesse far sembrare la loro situazione un qualcosa di stabile. Ma che cavolo, si tratta solo di una cucina! Due fornelli e un frigo, un qualcosa di utile! Mica un contratto scritto che tutti loro si rassegnano a vivere come esseri incompleti, o qualcosa del genere... ma nessuno lo proporrebbe mai al Superiore, e tutti, dato che comunque l'appetito lo provano, si arrangiano in qualche modo, probabilmente con mini-frigo e forni a microonde nascosti nelle stanze... anzi, è sicuro che l'ultima volta che è andato a portare un messaggio a Vexen, l'uomo gli abbia aperto la porta tentando di nascondere il fatto che aveva la bocca piena...


Xaldin, Xigbar e spesso anche Lexaeus hanno invece la tendenza a scomparire insieme intorno all'ora di cena, se non ci sono cose da fare. Demyx sospetta che di nascosto vadano a sperimentare ristoranti... deve chiedere a Xaldin se qualche volta può andare con loro. Anzi magari glielo chiederà quel pomeriggio! Ok, un buon motivo per uscire dal letto c'è anche oggi, pensa ridacchiando tra sè... ed è divertente come ultimamente questi motivi siano sempre più spesso legati al Lanciere. Demyx si appoggia con la testa all'indietro sul letto, e senza pensare si rimettere a canticchiare la stessa melodia nata dal nulla di prima... non è male, potrebbe diventare un qualcosa di interessante...


In un certo senso è stato così fin da subito, con Xaldin.


Demyx ricorda fin troppo bene il giorno del suo arrivo. Xemnas aveva appena finito il discorso su chi erano, su Kingdom Hearts, su quello che dovevano fare. Il ragazzo era ancora senza un nome, la sola idea di prendere il vecchio nome con cui ricordava di essere stato chiamato e anagrammarlo per battezzarsi di nuovo suonava così strana... era spaesato, nervoso, confuso, ma era deciso ad aggrapparsi a quella gente, con le unghie e con i denti se necessario, a quelle persone che, non fosse altro per la comune mancanza di un posto a cui ritornare, gli assomigliavano così tanto. Xemnas gli aveva lasciato la sua prima, semplice consegna, riposarsi fino al giorno dopo e poi famigliarizzare con il palazzo, ed era scomparso nella luce nera. Gli altri l'avevano seguito, andandosene uno ad uno, e Demyx si era avviato verso la porta, ancora ignaro su come aprire i portali. Si era fermato sulla soglia e aveva lanciato un'occhiata agli ultimi due Nobody rimasti indietro. Durante la riunione avevano tenuto il viso coperto dal cappuccio... ora Demyx poteva vedere che uno dei due, il più basso, aveva lunghi capelli brizzolati, una benda sull'occhio, la guancia sinistra segnata da una cicatrice e un largo ghigno. Un pirata, praticamente... L'altro invece era alto e ben piantato, con le spalle larghe e muscolose, e aveva lunghi rasta raccolti in una coda. Portava delle basette esageratamente grandi, abbastanza buffe... ma era comunque piuttosto figo. Il ragazzo si era sentito un pochino meglio nel pensarlo, notando che certe cose erano rimaste le stesse, perdita di cuore o meno... i suoi pensieri furono interrotti dal suono improvviso di una risata. Li guardò, stupito. Il tipo basso doveva aver detto qualcosa all'altro e quello era scoppiato a ridere forte, una risata fragorosa e divertita. Era stata la prima cosa viva che Demyx aveva sentito in quel posto, l'unica per un bel po' di tempo, ed in quel momento il pensiero che anche lì, in quell'esistenza, ci fossero persone in grado di ridere così l'aveva fatto sentire indicibilmente sollevato. Nei giorni successivi aveva ricordato spesso quel suono, anche quando si era reso conto che quell'esplosione di ilarità doveva essere stata un mezzo incidente per il di solito forzatamente distaccato, o siceramente ingrugnito, Numero 3. Non importava, era stato abbastanza da spingere Demyx ad avvicinarglisi, in un modo o nell'altro, fiducioso, ed ora, più di un mese dopo, le loro lunghe conversazioni (ebbene sì, c'è voluto un casino per sbloccarlo, ed è comunque Demyx quello che parla di più, ma resta il fatto che anche Xaldin in fondo in fondo sia un discreto chiacchierone) dopo gli allenamenti sono uno dei punti più alti della sua giornata. Gli piace la compagnia dell'uomo, ci si sente a suo agio, abbastanza da fare uscite che non si sognerebbe mai con gli altri. E' forse l'unica cosa a cui non rinuncerebbe mai, di quella vita. Anzi no, è l'unica, della capacità di combattere usando la sua musica ne farebbe volentieri a meno.


Dovrebbe provare a comporre una theme-song per Xaldin. Il pensiero gli è appena passato per la testa che il ragazzo ha già il suo sitar tra le mani, e prova accordi, stupito di non averci mai pensato prima. Sarà sicuramente qualcosa di veloce, magari un tema spagnoleggiante... o forse qualcosa di rock. Mmh, è difficile, ma Demyx adora improvvisare su temi nuovi e complicati, come quelli che gli ispira Xaldin. Temi probabilmente molto più complicati, o forse tremendamente più semplici e viscerali, di quanto all'uomo farebbe piacere... ma in fondo non deve saperlo. Demyx pensa che gli basti continuare a godere della sua compagnia, che lui continui a sopportarlo. Anzi magari è il caso che vada a cercarsela, la sua fonte d'ispirazione... e poi deve chiedergli per la cena! Il ragazzo fa scomparire il suo strumento nell'aria, si infila al volo gli stivali e corre fuori nel corridoio, quasi andando a sbattere contro un infastidito Vexen, ripetendo nella sua mente la musica che ha trovato.




TBC...


Grazie a tutti per i commenti! ^___^ capitolo breve e un po' lento... ma le cose stanno per animarsi XD
  
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