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Autore: Arya Destiny98    09/05/2013    1 recensioni
Un ragazzo popolare ma solo nell'anima;una ragazza introversa,con un passato pieno di demoni:il liceo li costringerà ad incontrarsi e li catapulterà in un mondo del tutto nuovo per loro. Scopriranno l'importanza di avere qualcuno a cui dire 'A domani' prima di addormentarsi,qualcuno che li rende felici anche quando tutto sta andando a farsi fottere...
Dalla storia:
"Ti terrò stretta,tranquilla"
“Anche quando vorrò morire?”
“Ti darò una ragione per vivere o morirò con te.”
“E quando griderò per il dolore fino a non avere più voce?”
“Griderò con te e poi staremo in silenzio. Ad aspettare che le voci ritornino.”
“E se non succede?”
“Ci ameremo in silenzio.”
“Allora mi ami.”
“Sì,ti amo.”
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Scolastico
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                      CAPITOLO DODICI

                                          The truth

Abi’s POV

Brutta idea parlare con Gabe. Quel testone orgoglioso piuttosto che ammettere di essere infatuato di me mi aveva dato un ultimatum. O aveva ragione lui ed io ero solo una ragazzina egocentrica?In quel momento non sapevo trovare una risposta. Tornata a casa,leggermente irritata con il sesso maschile,presi il mio blocco dei disegni e iniziai a passare la matita su e giù. Il risultato mi lasciò sorpresa e ancor più infastidita:era un ritratto di Gabriel. Il giorno dopo,a scuola, l’idiota evitò accuratamente di avere contatti con me. Bene,meglio così. Ero seduta nell’aula di inglese quando accadde: “L’alunna Abigail Wesley e Mr Freeman sono convocati in presidenza.”gracchiò la voce del preside  Moore dall’altoparlante del corridoio. Gli sguardi di tutti si puntarono sulla sottoscritta. Avevo il cuore in gola. Ci avevano scoperti?Raccolsi la mia roba nella borsa a tracolla con nonchalance e scappai dalla classe. Raggiunsi l’ufficio del preside col fiato corto:una bidella mi disse di aspettare fuori mentre Mr Freeman faceva il suo colloquio. Non appena quella scomparve in segreteria mi fiondai ad appoggiare l’orecchio sulla porta. “L’ho fatta convocare qui,Jack, per via delle accuse di un alunno che rimarrà anonimo:questo ragazzo mi ha riferito di averla sorpresa in atteggiamenti intimi con una studentessa del primo anno. Lei sa che,in quanto professore, le è severamente proibito avere relazioni con gli scolari,anche se maggiorenni. Il fatto che la ragazza sia un minore la rende punibile per legge.” Dopo questo discorso per poco non mi venne un attacco di cuore. Cazzo. Gabriel aveva cantato. Merda,merda, merda. “E lei ha le prove?”farfugliò Mr Freeman. “Lo studente mi ha fornito una fotografia.”disse severo il preside. Aspetta … una foto? “Qui si vede nitidamente il suo viso e quello della ragazza in questione,la signorina Sally Owkins.” SALLY OWKINS?!Cosa cazzo stava succedendo?! “Questa volta passi,Mr Freeman. Mi limiterò a sollevarla dall’incarico e a raccomandare ad ogni scuola dell’Oklahoma di evitare di assumerla.”  Jack strisciò la sedia con un rumore sonoro e aprì la porta appena un nanosecondo dopo che fui schizzata su una sedia di plastica della sala d’aspetto. Passando mi rivolse un sorriso triste che stava ad intendere ‘ci vediamo dopo ’ e io gli lanciai un’occhiata che significava ‘muori schifoso pervertito’ . Lo lasciai completamente basito e presi il suo posto in presidenza. “Ah,salve signorina Wesley. L’ho fatta chiamare per discutere con lei della sua situazione scolastica” Oh no. Nervo scoperto. Chissà quante insufficienze avevo … “Mi dica tutto.” Borbottai. “Vedo che ha degli ottimi voti nelle materie umanistiche  e che ha una propensione innata per l’arte. Purtroppo nelle materie scientifiche c’è ancora parecchio da lavorare.” Mi spiegò in tono pratico. Io annuii. “Ho visto alcuni dei suoi lavori appesi nella bacheca della scuola:davvero sublimi. Sono certo che il Maryland Institute College of Art o la Rhode Island School of Design sarebbero più che lieti di conferirle una borsa di studio. Ciò che mi dispiace è che lei ha un cervello niente male e lo sentirei sprecato ad un’università specializzata solo in materie artistiche. Pensavo,che se riuscisse ad avere dei voti più che sufficienti quelle scientifiche, potrebbe puntare più in alto … Yale,per esempio.” Mi sorprese del tutto. I miei scarabocchi erano ‘sublimi’? Puntare a Yale?Un sogno. Sarebbe stato favoloso,una volta uscita da quella topaia,ritrovarmi in uno dei college più prestigiosi d’America. Purtroppo era quello che era:un sogno e niente di più. Yale era costosissima. Con lo stipendio da barista di Zoey riuscivamo a mala pena ad arrivare a fine mese. E per avere una borsa di studio che coprisse l’intera quota di iscrizione,più la mia permanenza al college per due anni consecutivi … insomma dovevi essere un super secchione. Io non lo ero affatto. Cioè,sventolavo allegra le mie A in inglese,letteratura,spagnolo, sociologia,laboratorio  e arte,ma mi toccava portarmi dietro anche le decine di D in trigonometria, biologia e chimica. In più c’era la mia stupenda F in educazione fisica per non essermi mai presentata alle lezioni. Pagella disastrata,praticamente. Ma per il college avevo tutto il tempo di recuperare(in fondo ero al primo anno). La cosa che più mi premeva era il motivo per il quale la preside mi aveva voluto parlare:perché avrebbe dovuto farlo se si trattava di insufficienze di poco conto per una matricola? “ Veniamo al punto,Abigail. Tra qualche giorno in questa scuola arriverà uno studente straniero,spagnolo per la precisione,e data la sua attitudine per la lingua pensavo di assegnarle l’incarico di fargli da tutor.  Si tratta di un ragazzo prodigio che ha ricevuto numerosissimi premi per la matematica. Sono due piccioni con una fava,no?Lei lo aiuterà ad inserirsi e in cambio lui le darà ripetizioni. È d’accordo?”  Un supercervellone europeo  (probabilmente anche muy caliente) che mi aiuta in trigo? “Assolutamente sì.” Convenni,cercando di trattenere l’eccitazione.  Il signor Moore mi regalò un sorriso increspato da piccole rughe e mi strinse la mano prima di congedarmi. 

  
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