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Autore: invjsibleeyes    09/05/2013    30 recensioni
Un camp estivo alquanto interessante e speciale.
Era diverso dagli altri.
Una passione accomunava quelle persone.
Un'amore incompreso.
Una passione per la musica. 5 idoli.
Federica, una semplice ragazzina dai lunghi capelli rossi, si ritroverà nel bel mezzo di una realtà in continua lotta con la fantasia.
Era fragile, debole, in il quel camp estivo tutto sarebbe cambiato. Lei compresa.
Si ritroverà apparentemente in un paradiso, ma incosciente di un mistero che metterà a dura prova la sua ragione e il suo passato.
Tuttavia l'amore degli amici l'aiuteranno ad arrivare alla fine di quell'enigma che le porterà una piacevole sorpresa.
E poi, lo sapete bene, ogni storia ha un lieto fine.
Genere: Avventura, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1  Are you Ready?!    


Mi presento, sono Federica, ho 16 anni, sono originaria della Sicilia e faccio parte di una famiglia composta da mamma, papà, fratello maggiore e una cagnolina. Non sono molto alta, di costituzione sono giusta (dicono) ho gli occhi castano scuro, la carnagione bianca latte e la mia particolarità sono i capelli biondo rame e il mio grande sorriso smagliante.
Ed ecco cosa vorrei raccontare un Giorno.
*suona la sveglia*
-Cavolo è Tardi!-
Mi alzai di fretta e furia, mi preparai e uscii. Era il 25 di Agosto, in piena estate, fuori il sole era cuocente e mi dirigevo con mia madre al mio primo giorno al Campo Estivo, ma non era un campo estivo qualunque. Viaggio in macchina durò circa tre ore, era snervante e stavo iniziando a perdere la pazienza, ma per fortuna c'era la musica, che fuoriusciva dalle mie cuffiette, a calmarmi.
Non appena arrivata esclamai immediatamente, con mezza testa fuori il finestrino e con gli occhi spalancati.
–SIIIII finalmente sono qua! Giuro che se il viaggio durava ancora un po' mi gettavo fori dalla macchina.-
Esclamai sarcastica.
Entrai dal cancello principale, grande, davvero enorme, colore rosso, ma non un rosso opaco, ma un rosso molto vivace, probabilmente era stato dipinto da poco, si poteva ancora sentire il forte odore della vernice.
Una cosa mi saltò subito all'occhio. Notai immediatamente una grande scritta 'Directioner'. Ero super esaltata nel leggerla, anzi di più..non stavo più nella pelle, volevo entrare senza perdite di tempo. Una grande folla di ragazze mi accolse cantando le canzoni dei nostri idoli..i One Direction.
Immediatamente abbandonai i miei bagagli per terra, salutai velocemente mia madre con un forte bacio sulla guancia e mi misi a cantare con loro, lasciandomi alle spalle qualunque pensiero. Iniziai ad abbracciare tutte e a presentarmi il più amichevole possibile.
-Ciao,mi chiamo Federica, sono felicissima di stare qua.’-
Dissi quella frase migliaia di volte.. e l'avrei detto per altre migliaia.
Il tempo volò, sembravano passati pochi minuti ed invece passarono ore, così andai nella mia camera nel bungalow, per posare i bagagli e prepararmi per la
cena.

-Ehy, sono la tua compagna di stanza!-
Dissi io entusiasta alla ragazza che teneva i suoi bagagli sul letto e sistemava i vestiti negli armadi e nei cassetti.
-Piacere, sono Martina, non vedo l’ora di iniziare questa avventura, sono sicura che andremo molto d'accordo.-
Mi disse lei con un grande sorriso sul viso e una voglia matta di conoscermi.
Era davvero una bella ragazza, solare, entusiasta e impaziente di vivere avventure nuove e realizzare i suoi sogni, proprio come me.
Aveva un anno in più, aveva esattamente 17 anni, tra pochi mesi 18, grandi occhi verdi con sfumature nocciola, che le illuminavano il viso chiaro, lunghi capelli castani con le punte leggermente più chiare le incorniciavano le guanciotte color rosa molto chiaro. Avevamo molte altre cose in comunque, gusti, preferenze, modi di dire e di fare.. ma specialmente l'amore per i nostri Idoli, la passione per la musica e il canto.
Mi accorsi immediatamente che la stanza era già ricoperta di poster, oggetti che ritraevano i volti dei nostri ragazzi e due sveglie, sopra il mio e il suo comodino, accanto al proprio letto. 
Era davvero accogliente e mi trasmetteva una sicurezza molto forte, mi sentivo protetta  e a mio agio.
Quella stanza era discretamente piccola e una dolce fragranza si sentiva nell'aria, era il profumo dei ragazzi uscito pochi mesi prima.
Le ore volarono tra chiacchere, abbracci e musica.

**

Erano circa le 10 e avevamo già tutti cenato in una sala molto bella-quella principale credo-era piena di tavolini apparecchiati accuratamente, con al centro un piccolo vaso con un fiore, diverso per ogni tavolino e di diverse fragranze.
La sala era addobbata con quadri su cantanti e musicisti famosi, distributori d’acqua a fantasia musicale, come trombe, violini e sax, lampadari a forma di nota musicale e, insomma, sembrava di essere entrata in un mondo parallelo completamente dedicato alle nostre passioni. Eravamo più o meno 100+ persone, tutte riunite all’aperto, vicino alla spiaggia per fare un bel falò e conoscersi meglio, passando la serata a cantare ed esprimere le nostre emozioni attraverso la musica, i balli e il teatro.
La serata si era fatta un po’ fredda così andai in camera, accompagnata da una ragazza conosciuta durante la cena.
Presi velocemente dall’armadio un copri spalle di cotone color celeste, il mio colore preferito.
Ritornai subito senza perdite di tempo e in pochi minuti iniziammo a cantare. Ci dividemmo in gruppi, c'era il gruppo che suonava vari strumenti, come la chitarra, il violino, la batteria e altro, e poi il gruppo che cantava, nel quale c'ero io.
Avevano tutti delle voci magnifiche e così, tra voci acute e voci più basse, si creò una melodia molto intonata e variata. Una gioia immensa ci legava, si sentiva amore nell’aria. La serata terminò con un grande applauso per inaugurare il Camp.

**

–Dai su alzati! Così faremo tardi-
Mi disse Martina scuotendomi.
–Ehm..cosa?-
Dissi io con voce mattutina e gli occhi ancora chiusi.
–Si dai alzati dobbiamo andare a fare colazione!-
–Colazione? Che ore sono?-
–Sono le già le 8! Clara ha avvertito, se non arriviamo entro l’orario prestabilito non rimarrà niente.-
–Ah si..ok-
Dissi io facendo lunghe pause ad ogni parola. Mi alzai, mi lavai, mi vestii e presi la bicicletta con Martina per dirigermi alla sala colazione. 
Per spostarci al camp si poteva usare comodamente una bicicletta offerta dagli organizzatori o si poteva camminare semplicemente.

**

–Ehy! anche tu qua?-
–Ciao Federica, da quanto non ci vediamo!-
Durante il turno che feci per prendere il cornetto e una tazza di latte, incontrai una vecchia amica che non sentivo da anni.
Finimmo di fare colazione e ci dirigemmo in sala canto. Enorme, era davvero enorme. Pareti alternate con due colori; rosso e bianco, da notare che sono i colori che rappresentano i ragazzi.
Ad istruirci c’era Eleonora, insegnante di canto da tre anni, se non sbaglio.
Lunghi capelli mossi raccolti in una coda di cavallo, abbigliamento sportivo e comodo, sembrava stesse andando a fare un corsa (?)

**

–Federica, giusto?-
–Si.-
Risposi io timidamente, oppressa dall'imbarazzo.
–Ok, vieni qua e cantami questo pezzo.-
Mi porse il foglio, ma io ero terrorizzata, sono quel genere di ragazza che si vergogna molto. Ero rossa come un peperone, Martina mi fece forza e mi diede uno spintone per farmi avvicinare e prendere il foglio. Mi presi di coraggio e inizia a cantare, a cappella.
‘Let’s go crazy,crazy crazy till we see the sun
I know we only met but let’s pretend it’s love
We’ll never ever stop not for anyone
Tonight let’s get some and live while we’re young’
*battonolemani* 
–Brava!-
–Brava!-
Mi ripetevano.
Stavo per svenire a terra, non avevo mai avuto tutto quel coraggio. Di seguito ci fu la lezione di ballo e verso 15.30 ebbimo la passibilità di riposarci. 
Il pomeriggio lo passammo ad esercitarci per la futura lezione di ballo e canto, che si sarebbe tenuta martedì pomeriggio alla stessa ora. 
E così anche un’altra giornata fantastica era volata.
Ma ad un tratto, alla vista di un gruppo di ragazzi a pochi metri da me, rimasi a dir poco scioccata, sbalordita, sorpresa, sconvolta.
Mi batteva fortissimo il cuore e non mi sentivo più le gambe.. Insomma giuro che stavo svenendo. 
  
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