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Autore: gialia96    09/05/2013    2 recensioni
A volte puoi trovare la tua storia in un sogno.
Ma quella storia può anche rivelarsi un incubo.
Genere: Azione, Generale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Quasi tutti | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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Uccidere con altre mani.



Dopo aver fatto tutto ciò che una coppia affiatata e lussuriosa potesse fare all’interno del bagno di un Distretto di polizia, Richard Castle e Kate Beckett erano scesi in laboratorio. Adesso si trovavano da soli dietro la porta che li separava dalla stanza delle analisi, ermeticamente sigillata e disinfettata fino all’ultimo atomo o batterio. Si guardavano e sorridevano, prendendosi in giro e dandosi buffetti affettuosi. Passarono 20 minuti contati prima che la porta di plastica bianca si aprisse. Ne uscì una ragazza minuta, dai capelli riccissimi di un rosso acceso molto appariscente che creavano una criniera rotonda attorno al suo viso dalla carnagione pallida. Gli occhi e il visetto dolce erano nascosti da un paio di occhialoni dalla montatura fine, con lenti enormi da topo di biblioteca. Indossava un camice e dei guanti che tolse appena prima di varcare la soglia e li chiuse nelle tasche laterali. In mano teneva una cartelletta piena di fogli.
Si abbassò la mascherina.
- D-detective.. – balbettò.
- Florinda, puoi darmi del tu, quante volte devo dirtelo? – La cordialità di Kate verso la nuova arrivata al laboratorio era sorprendente. Bé.. Il perché fosse così rilassata si può benissimo immaginare. Oltre a questo il motivo era che Florinda era molto timida e chiusa in se stessa, a causa di un trauma infantile. I suoi genitori erano stati assassinati davanti ai suoi occhi quando aveva solo 8 anni. Entrare nei RIS era diventato il suo sogno dopo aver assistito alle indagini che si svolgevano in casa sua e la cattura dell’uomo senza cuore che le aveva strappato via l’affetto dei genitori troppo presto. Accudita dalla nonna, era cresciuta sana e forte esteriormente, capace di affrontare ogni ostacolo senza batter ciglio, ma interiormente era debole e sola. La Gates aveva raccomandato a tutti di trattarla al meglio visto le circostanze. Lo sguardo da killer che aveva lanciato a quella riunione aveva fatto calare la testa a tutti all’unisono. Così eccola lì nel suo camice troppo grande, intelligentissima, con un cervello simile a un archivio per ogni dettaglio, che porgeva i fogli ai due amanti.
- Perciò.. – Castle si mise ad osservare le parole stampate in nero, non capendoci una “h”.  - La traduzione di questi geroglifici? –
- Oh.. Ecco.. Allora.. Ho riscontrato.. –
- Scusa se ti interrompo, Florinda, ma potresti utilizzare termini poco scientifici? –
- Ehm.. certamente. – Si spostò un ciuffo di riccioli dagli occhi. – In poche parole, siamo in presenza di un tessuto colorato con inchiostri contenenti sostanze altamente tossiche.. che a lungo andare possono provocare infezioni varie e tumori alla pelle, nonché cecità, se a contatto prolungato con gli occhi, malformazioni all’apparato respiratorio, sterilità.. e, bé, la morte. –
Kate la guardava con occhi sgranati, mentre Rick apriva e chiudeva la bocca. Erano entrambi bianchi come un lenzuolo. “Io.. ho rischiato di uccidere la mia Dea comprandole quella stupida maglietta??? Io.. Io..”
Lo scrittore non riusciva a capacitarsi. Invece, alla detective si illuminò una lampadina.
- Ma.. questo è un movente! La proprietaria del negozio e le commesse potrebbero essere le colpevoli! - 
- Che? Cosa? –
- Richard, svegliati! Non capisci? Il ‘The Best’ potrebbe essere un importatore di indumenti esteri trattati con sostanze nocive! E secondo te le commesse non sono al corrente di ciò? Ovvio che lo sono! Tanto quanto la proprietaria! –
- Quindi Enrica sapeva della truffa illegale.. E forse voleva denunciare la cosa.. –
- Perciò la cara signora ‘acida’ ha preferito far tacere la possibile portatrice di guai.. Chiudendole la bocca per sempre! –
- Esattamente! –
- Splendido! – strepitò Florinda. Quando un caso si risolveva con successo si illuminava, il suo viso diventava radioso.
- Sì.. Ma.. Hanno un alibi. Sono state riprese dalle telecamere di sicurezza.. –
Kate e la rossa lo guardarono.
- Diamine! – sbraitò.
Aveva dannatamente ragione.
- Bé, potrebbe aver pagato un assassino per fare il lavoro sporco.. –
La detective gli saltò addosso.
- Sì! Hai ragione! Hai ragione! –
Finalmente avevano un appiglio su cui aggrapparsi con quel caso!
- Solo che dobbiamo essere sicuri della prima ipotesi.. Ovvero che il negozio abbia solo merce tossica, dopo di che partiranno le indagini. –
I suoi occhi caddero sulla ragazza minuta che seguiva lo scambio di battute voltando il capo da una parte all’altra.
- E tu ci aiuterai! –
Florinda spalancò le palpebre, tanto da far confondere le ciglia nere con le sopracciglia ramate.
- Io? In che senso? Non capisco.. Vi ho già aiutati con la maglietta.. –
- Oh, sì.. – rispose la donna dagli occhi verdi, -.. ma abbiamo bisogno di qualcuno che faccia shopping per noi.. Insomma, - aggiunse vedendo che entrambi i suoi interlocutori la guardavano straniti, - devi andare al centro commerciale e comprare più vestiti che puoi, così abbiamo più indumenti da analizzare. –
Finalmente l’idea era attecchita nelle testoline dello scrittore e della rossa.
- Solo questo? Bé.. allora posso farlo, ma.. –
- Tranquilla, i soldi ti saranno rimborsati dal Distretto. –
E così Rick e Kate ritornarono alla scrivania, mentre attorno a loro continuava l’affaccendarsi frenetico per rammodernare l’ambiente di lavoro.
 
Centro commerciale Macy’s.
Tre auto blu con le luci roteanti accese sono ferme sul marciapiede.
Una folla viene allontanata dall’entrata del negozietto ‘The Best’, mentre commesse e proprietaria vengono condotte a testa bassa fuori in manette, fatte salire su due dei mezzi e portate in commissariato.
Nel frattempo, al terzo piano, i RIS raccolgono con mascherine e guanti tutti gli indumenti possibilmente tossici, riponendoli in scatole di cartoni posti in pila.
Una mezz’oretta circa dopo..
 
- Signora Lowlon, non può continuare ancora per molto con questa farsa! –
La detective aveva il fuoco negli occhi. Ormai erano certi di aver chiuso  il caso.
- Le ripeto che non ho fatto niente a quella ragazza! –, ma la donna non sembrava dar segni di cedimento. Rimaneva composta e paziente, come se stesse spiegando a dei bambini che non bisogna spingere i propri amichetti, - … e poi avete le prove che non sono stata io. Il video di sicurezza è inconfutabilmente autentico e intaccato.. Perché insistete? –
- Perché abbiamo il movente. –
Castle si avvicinò al tavolo, appoggiando le mani sul piano e continuò ciò che aveva iniziato a dire la sua fidanzata.
- Le commesse hanno dichiarato di essere a conoscenza della tossicità degli indumenti e che la stessa Enrica era stanca di truffare persone innocenti.. –
- .. perciò lei, per non rischiare di avere guai, ha pensato bene di licenziarla.. –
- .. ma Enrica non voleva uscire fuori dalla questione.. –
- .. e ha deciso di toglierla di mezzo una volta per tutte. –
La donna si sistemò nervosamente un ciuffo di capelli grigi dietro l’orecchio, mentre i suoi occhi si spostavano dall’uomo in giacca marrone alla donna che la guardava con determinazione.
- E anche se fosse? Insomma.. Se anche l’avessi licenziata per questa ragione? Non sono stata io. Non avete prove.. –
- Può stare certa che non ci fermeremo fino a quando non ne avremo! –
La signora Lowlon sussultò, stupita. La tenacia di Beckett la metteva a disagio.
- Bé, provateci. Tanto sarò già in cella anche senza un’accusa di omicidio. –
“Sbruffona”, pensò la detective, che avrebbe tanto voluto tirare un ceffone a quella prepotente.
Fu lo scrittore a calmare le acque.
- Spesso si può uccidere anche senza alzare un dito, signora Lowlon. Non è insolito usare dei “sicari” per i propri fini illegali. –
La negoziante spalancò gli occhi.
- Non potete pensare una cosa del genere! Non ho soldi da spendere per fare una simile azione! –
Sembrava aver perso il controllo, neanche le avessero dato della prostituta.
- È un insulto alla mia moralità! -
- Perché invece vendere oggetti pericolosi a delle povere persone innocenti solo per il proprio guadagno fa parte della sua moralità?? –
Le parole di Kate lacerarono la donna nel profondo, lasciandola ammutolita, segnando la fine dell’interrogatorio.



- Angolo pensieri.
Mumble mumble.. In realtà non ho molto da dirvi. Insomma.. Ecco il nostro colpevole, no?
*risata malefica*

Al prossimo capitolo ;*
  
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