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Autore: Vantilena    09/05/2013    7 recensioni
Sophie si rinfilò la maglietta. Stava per scendere dalla macchina senza dire niente, quando Eddie, ora più sveglio, la chiamò. [...]
–Quanti anni hai?-
Sophie lo fissò a lungo. [...]
-Ho quindici anni. Cioè, sedici. Fra tre settimane-
Genere: Romantico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Non-con, Tematiche delicate, Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago
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Sophie si rinfilò la maglietta.  Stava per scendere dalla macchina senza dire niente, quando Eddie, ora più sveglio, la chiamò. 
«Che c’è?» sbottò lei.
«Non ci hai goduto, vero?» osservò lui.
«Devo essere sincera? No. Per niente. Ma non per colpa tua. Forse sei stato uno dei più decenti. Ma fa schifo. Mi fa davvero schifo.»
«Ah. E allora perché lo fai?»
«Perché lo faccio? Sono problemi tuoi?»
«No.»
«Bravo. Posso andare a dormire ora? O devo stare qui a parlare con lo sconosciuto che mi ha scopata stanotte?»
Eddie si sentiva leggermente in colpa. Incominciò a fissarla. Lei fece per uscire.
«Un attimo.»  la fermò lui.
Lei sospirò.  «Cosa c’è?»  chiese poi.
«Quanti anni hai?»
Sophie lo fissò a lungo.
«Potrei dirtelo.» borbottò poi.
«Dai.»  la esortò Eddie.
«Non dirlo a nessuno. Ti prego. A nessuno, d’accordo?»
«Va bene.»
«No. Giuralo. Giuralo. Io lo so cosa sei. Probabilmente o sei drogato o alcolizzato o tutti e due, o comunque il tipo di persona che non mantiene mai le promesse. Tu devi giurarmi sulla cosa che conta di più per te che non lo dirai a nessuno. Se no ... Se no sarei rovinata, ok? Rovinata.» sussurrò lei.
«D’accordo. Te lo giuro sulla cosa più importante che ho.» Eddie riflettè su questa sua affermazione, chiedendosi se esistesse qualcosa che contasse davvero per lui. L'eroina, forse.
«Ho quindici anni. Cioè, sedici. Fra tre settimane.»
«Cristo!»
«Non gridare.»
Eddie le scostò un ciocca di capelli dal viso. Lei gli strappò i capelli dalle mani e tornò a coprirsi il volto.
«Fatti vedere.» disse lui.
«No.»
«Perché no?»
«Sono brutta.»
«Dai.»
«Va bene.» sospirò Sophie.
Eddie le scosto i capelli.  «Già. Si vede che sei una bambina. E poi non posso vedere se sei bella o brutta. C’è più trucco che pelle lì sopra.»
Sophie scosse la testa, poi si ributtò i capelli sul viso.
«Mi dispiace, piccola.» cercò di scusarsi lui.
«No che non ti dispiace. Non ti dispiace per niente perché tu ci hai goduto. Te sei come tutti gli altri. Non glie ne frega niente di noi. Pensi davvero che le puttane esistano perché si divertono? È così che la pensi? Fottiti, stronzo.» Sophie scese dalla macchina e si avviò a piedi verso la fermata dell’autobus. Eddie rimase un attimo fermo. Pensando.
"Che linguaggio forte,piccola …"
"Fottiti poi te,stronza!"
"Dio Santo mi sono fatto una sedicenne!"
"Mio Dio Sophie mi dispiace ..."
Eddie scese dalla macchina e corse per prendere da parte Sophie e per chiederle scusa davvero ,che lui non pensava, lui era fatto e non capiva … come scese dalla macchina, vide la sua scarpa col tacco a spillo salire sull’autobus prima che le porte si chiudessero.
«Cazzo.» sbottò.
Vide Sophie fargli  il medio dal finestrino e ricambiò. Stronza.  Eddie si avviò a piedi a casa. La macchina poteva restare da sola. Non la voleva, quella macchina. Voleva andare a piedi perché voleva pensare. Si era fatto una sedicenne. Era giusto che fosse arrabbiata, ma più o meno era il suo lavoro. Dio, era una bambina! Quando pensava a lei, gli ritornava in mente ogni particolare. Ogni linea di quel corpo perfetto. Un corpo da adolescente,sì. Avrebbe potuto accorgersene prima, in effetti.  E il suo profumo! Lo faceva sentire bene, lo faceva sentire a casa. Una sedicenne. Cristo! E George aveva ragione, quelle tette non erano chissà cosa, non più di una terza, ma erano sode … Eddie riprese a pensare a quella notte. No, non era mai stato meglio. Si sentiva come se avesse potuto smettere di farsi per sempre. Come se la sua nuova droga fosse quella ragazzina. Tutto sommato le doveva qualcosa. Ma lei non voleva niente da lui. Lei voleva solo scappare da quelli come lui. Il pensiero provocò una fitta di dolore ad Eddie. Ehi, si disse, sto pensando ad una puttanella. Eddie provò a togliersi Sophie dalla mente. Non ci riuscì.
La tornò a cercare.
   
 
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