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Autore: Rehara    09/05/2013    6 recensioni
Maka Albarn è una giovane laureata che da quasi un mese è entrata a far parte dell'importante azienda "Evans".
Lei ha un sogno: diventare una grande lavoratrice come sua madre.
Facendo parte di un ufficio squinternato come questo ce la farà mai?
E sopratutto dopo "quell'incontro" cosa accadrà?
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Questa è la mia prima Fan fiction e spero che almeno ad alcuni piacerà... quindi buona lettura!
-Rehara.
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Maka Albarn, Soul Eater Evans, Un po' tutti | Coppie: Soul/Maka
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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-Crabby,eh?

Maka e Wes arrivarono alla festa in ritardo.
Perché?
Wes si era fermato a rimorchiare un branco di troiette davanti ad un autogrill con i suoi tanto odiosi atteggiamenti da finto galantuomo per avere il loro numero con come scopo finale volerle chiamare per divertirsi durante il week-end. In effetti, lui era molto peggio di suo fratello minore.
Attraversarono il grande giardino frettolosamente e la ragazza aprì con forza e per giunta sfinita quella “fottuta porta” ,come l’aveva definita lei in quel momento.
Anche se erano arrivati un’ora dopo l’inizio della festa nessuno li aveva neanche notati entrare.
Chi poteva mai distogliere l’attenzione dal proprio bicchiere d’alcol o dalla musica che rimbombava in tutta l’enorme sala e li faceva scatenare?
Di certo non i componenti dell’azienda Evans.
Solo Soul notò la comparsa di Maka alla festa, purtroppo con suo fratello accanto.
Wes vedendo il ragazzo che li fissava, cinse la vita della bionda e la strinse a se.
L’albino che stava osservando la scena era più adirato che mai.
Chi aveva mai dato il permesso a quel Wesley di toccare la sua Maka?!
Prese il bicchiere di Margarita che era sul tavolino davanti a lui e lo lanciò fuori dalla finestra per la furia.
“Ma chi lo ha invitato a quello lì?!” disse il ragazzo a denti stretti.
Neanche il tempo di poter pensare ad un modo per punire/massacrare Wes, che la ragazza l’aveva già fatto al posto suo: aveva preso il braccio del violinista e lo aveva scaraventato a terra senza nessun riguardo.
In fondo è  sempre la solita senzatette manesca…” pensò Soul che a malapena tratteneva una risata.
“Non provarci più, gentiluomo di sta ceppa!” si abbassò per terra e lo fissò con sguardo feroce “Se ci riprovi, ti ritroverai la testa al posto del culo!...” minacciò la bionda.
Il maggiore degli Evans, in qualche modo, sapeva che la ragazza non stava scherzando.
Quindi, per scamparla, decise di cogliere l’occasione per sfoggiare il suo asso nella manica.
“Ma Signorina Albarn… con mio fratello non è arrivata più avanti?~ Mica le ho fatto qualcosa di male io?~” disse Wes con un ghigno divertito e sadico in faccia mentre era ancora accasciato al suolo.
Come faceva quell’uomo ad essere così stronzo?!
A quelle affermazioni da parte del maggiore degli Evans tutti gli impiegati interruppero il loro cazzeggio e cominciarono a fissare con uno sguardo tendente al perverso la malcapitata, soprattutto due persone in particolare: Liz e Blair.
“Vedete che non è come pensate, branco di idioti!” gridò la ragazza completamente rossa in viso e con un libro/mattone in mano. Questa volta da dove aveva preso quell’arma micidiale?!
Blair stava già appuntando lo scoop sul suo taccuino dei gossip che poi avrebbe girovagato per  tutto l’ufficio giornalmente e Liz era sull’orlo della disperazione.
Perché? Bhè…
“Non ho portato la mia telecamera!” esclamò la Thompson.
“Vuoi per caso essere tu la prima a morire, Liz?” sbraitò Maka pronta a tutto.
“Acidella oggi, eh?” ribatté seccata la ragazza ancora per la mancanza di filmare le scene porno che si immaginava.
Proprio in quel momento, il presidente Evans ,che aveva assistito alla scena dalla sua “comoda postazione” su quella sorta di facciata del primo piano che dava alla sala, scoppiò in una sonora risata che riecheggiò in tutta la residenza e che fece distogliere l’attenzione della bionda dal piano per l’assassinio che stava escogitando contro quel finto galantuomo di suo fratello per aver detto quelle semi-fandonie a tutti i presenti.
“M-a-k-a-chan… emani un aura omicida micidiale!~” disse mentre scendeva dalla scalinata che portava al piano di sotto “E sembri anche molto imbarazzata!~”.
“Imbarazzata un corno!” sbraitò la ragazza che sembrava un pomodoro maturo per il rossore del viso.
“Visto che sei in questo stato…” la prese per un braccio “ti salverò io da questa situazione…” concluse l’albino con voce profonda, mentre la stava trascinando su per le scale.
“Così mi complichi molto di più la vita!” vociò la ragazza che cercava di liberarsi dalla presa del ragazzo.
“Uff… l’hai voluto tu, M-a-k-a-chan” la prese in braccio.
“Hei, mettimi giù! Mettimi giù ho detto!” urlò dimenandosi.
E così se ne andarono passando per le scale, lasciando gli impiegati esterrefatti, ma con un sorrisetto pervertito sul volto.
“Questa scena mi ricorda qualcosa…” disse Liz che ricordava perfettamente dove aveva visto già questa situazione: al bar sotto casa di Maka.
I componenti dell’azienda annuirono convinti. Maka e Soul erano davvero lenti di comprendonio.
La maggiore delle Thompson prese una bottiglia di tequila dal frigo bar accanto al tavolo degli spuntini e se la scolò.
“Bhè… Non ci resta che aspettare che quei due idioti capiscano!” puntualizzò la ragazza in tono strascicato per la quantità d’alcol ingerita in una sola volta.
“E quando mai capiranno?!” sbraitò tutto l’ufficio che era stufo di aspettare la fine di questa situazione da telenovela che si era creata.
“Avanti! Siate positivi!”
“Ma come facciamo ad essere positivi con quei due?!” risposero in coro.
“C’è sempre una speranza finché c’è alcol sulla Terra!” concluse Liz che aveva appena finito la seconda bottiglia di tequila.
Wes guardava sconvolto ciò che stava accadendo davanti ai suoi occhi.
Che cosa avevano quei tizi che non andava?!
                                                                       ***
Erano sul tetto della villa, seduti sulle mattonelle che lo ricoprivano.
Certo, erano fredde, ma era piacevole la sensazione che si provava al loro contatto.
Soul l’aveva portata lì (con la forza) e lei non sapeva il motivo.
Si girò verso l’albino in attesa di spiegazioni e il ragazzo sembrò accorgersene.
“Che vuoi, M-a-k-a-chan? Vuoi qualche trattamento speciale?” disse malizioso l’Evans.
“Mai e poi mai!” ribatté quasi istintivamente la bionda. Ormai era abituata agli atteggiamenti del suo capo.
“Dovresti essere più gentile con me…” si sdraiò “dopotutto ti ho salvata da quella esilarante situazione!~”
“Ma se me l’hai complicata ancora di più?!”
“Acidella, eh?” disse seccato il ragazzo.
“Non sono una donzella da salvare” informò Maka a Soul, mentre pure lei si era sdraiata.
Il cielo era pieno di stelle e la luna risplendeva come non mai.
“Me la cavo benissimo da sola. Non voglio dipendere da nessuno. Io sono io, quindi solo io devo badare a me stessa”.
“Io faccio quello che mi pare. Me ne sbatto di questo tuo principio. Se voglio aiutarti ti aiuto, se voglio farti incazzare ti faccio incazzare, se voglio portarti a letto ti porto a le---”.
Non finì la frase che gli arrivò un pugnò in pieno volto.
“E credevo che stessi dicendo qualcosa di intelligente!” vociò la ragazza con un nervo che le pulsava in fronte.
“E per te allora quello che hai detto prima è più intelligente?!” rispose a tono Soul.
“Se percorri una vita solitaria finirai solo per ferire te stessa e coloro che ti circondano!” concluse il ragazzo.
Maka era sorpresa. Molte volte aveva visto il suo capo dire cose idiote e subito dopo diventare saggio come non mai, ma perché doveva sempre spiazzarla in quel modo? Non le lasciava il modo di controbattere, perché… dopotutto aveva ragione.
“Tsk…” si appoggiò con i suoi gomiti sul pavimento “sei un idiota!” sbraitò la bionda.
“E cosa ho detto di sbagliato?” domandò stranito l’albino.
“Hai quasi sempre ragione, non è giusto…” grugnì con un filo di voce la ragazza.
Soul sorrise vittorioso. Era difficile vedere una Maka Albarn in difficoltà, e per lui quella vista era davvero gratificante.
Poteva sentirsi orgoglioso di aver fatto diventare più di una volta la nuova arrivata in agenzia sempre decorosa e perfetta, tutto d’un tratto impacciata e disorientata.
“Quindi se ho ragione…”  la guardò maliziosamente “posso portarti a letto, no?” ghignò Soul con quel suo solito sorrisetto.
Maka avvampò. Quel ragazzo era veramente sfacciato.
"Ehm…se vuoi..." sussurrò Maka imbarazzatissima abbassando lo sguardo.
Soul assunse un'espressione sorpresa. Molto sorpresa.
"Dici sul serio?" chiese l’albino incredulo. Si poteva aspettare di tutto da lei (librate e cazzotti inclusi), ma non una risposta affermativa.
La ragazza alzò lo sguardo dal pavimento e lo posò sul volto di Soul.
Si fissarono per un bel po’. Non sapevano da quanto. Sapevano solo che incrociando i loro sguardi tutto ciò che li circondava non esisteva più: c’erano solo lui, lei e nessun altro.
Maka distolse un’altra volta lo sguardo rompendo l’incantesimo che li aveva legati per quei lunghi e intensi minuti.
"Certo che no! Crepa coglione!" urlò la bionda completamente rossa in viso dandogli una librata in testa.
Il ragazzo era spiaccicato a terra.
Quante volte era stato maltrattato quella sera?
Anzi, quante volte era stato maltrattato da lei da quando la conosceva?
“C-c-che c-cosa…ho.. fatto.. adesso?!” disse tremolante mentre cercava di alzarsi da terra.
“Sei un maniaco depravato, sfrontato, demente, strafottente, arrogante… e per giunta anche carino!” urlò in preda agli ormoni la ragazza nel suo vestito bianco.
 “Dovrebbe essere un complimento o cosa?...”
“Nessuno dei due!...” si avvicinò al ragazzo tramortito “..ma… scusa…” concluse la ragazza osservandolo.
L’albino sorrise malizioso, si alzò e si mise davanti a lei.
“Oh, come potrà mai farsi perdonare Maka-chan dopo quello che ha fatto al suo caro capo!~” le si avvicinò al volto “Forse però qualcosa ci sarebbe…” sorrise nuovamente come suo solito.
Si avvicinò sempre di più al volto della giovane che non mostrava segno di ribellione nei suoi confronti.
Era così ipnotizzata da quei suoi magnetici e profondi occhi rossi che la stavano osservando sensuali e che l’avevano completamente estraniata dal Mondo, che non si era neanche accorta cosa stava per succedere.
Quando però se ne accorse ormai era troppo tardi.
O quasi…
Soul infatti si ritrovò,di nuovo, spiaccicato a terra.
Questa volta però era svenuto. Troppe perdite di sangue in un solo giorno.
La ragazza preoccupata si avvicinò a lui.
Cosa aveva combinato? Doveva chiamare qualcuno o nascondere il cadavere?
I suoi pensieri furono interrotti dalla sua attenzione verso il viso di Soul.
Non l‘aveva mai visto così rilassato, calmo.
Sembrava quasi un normale ragazzo sulla soglia dei ventitre anni.
Un ragazzo senza un vero e proprio peso sulle spalle e che doveva solo badare a costruite il proprio futuro a piccoli passi.
Di solito aveva un’espressione da duro e maliziosa, ma adesso sembrava quasi un bambino.
Si, proprio un bambino.
Rise per quello che aveva appena pensato, si mise accanto a lui e lo abbracciò.
Era una stupida a pensare di odiarlo, in fondo non era poi così male.
 
 
Si svegliò dopo un paio d’ore ancora sul tetto della residenza, con la giacca del completo elegante di Soul che la copriva.
Si, si era addormentata.
Ma dov’era finito quel rincretinito del suo capo?
Ora che ci pensava non era più accanto a lei. Dov’era andato?
“Tsk.. losco approfittatore” disse tra se a se Maka.
Prima cercava di rimorchiarla e poi spariva nel nulla.
Certo, la colpa era anche sue che gli aveva colpito ripetutamente il cranio, ma non c’era motivo di prendersela così…
Aspetta, perché si stava lamentando d’aver scampato l’ennesima molestia di Soul?
Che senso aveva?
Scosse la testa per rimettersi in sesto. Non poteva aver pensato veramente a qualcosa del genere.
Si alzò, si aggiusto il vestito e i capelli e prese la giacca dal pavimento.
Tra poco dovrebbe esserci l’annuncio della promozione… meglio andare in sala!” pensò la bionda mentre già stava scendendo le scale.
Ancora non poteva immaginare cosa il suo adorato capo aveva architettato.
Ma in fondo…. doveva aspettarselo da un tipo come lui!
In poco più di dieci minuti arrivò nella sala da dove Soul l’aveva trascinata via.
Tutti gli impiegati circondavano una sorta di palcoscenico in mezzo alla stanza.
Da dove spunta quel coso?! Prima non c’era se non mi sbaglio!” pensò la ragazza esterrefatta.
Come aveva fatto quella struttura così grande a finire lì?.. E perché era lì?...
Una voce conosciuta amplificata da un microfono prese il sopravvento sui suoi pensieri verso quell’enorme palco.
“Benvenuti alla mia residenza, miei cari dipendenti!”
Quella era la voce di Soul, senza dubbio.
Infatti, dopo qualche secondo l’albino sbucò da dietro la tenda che impediva prima la visuale.
“Non voglio perdere del tempo prezioso a fare discorsi sull’importanza dell’azienda e di come grazie a questo avanzamento nella vostra carriera qualcuno di voi potrà fare qualcosa di grande nel suo futuro perché tanto è solo un incoraggiamento, quindi vi dirò solo il risultato….” disse chiaro e tondo il presidente con un sorrisetto furbo stampato sul viso.
Quanto era odioso! Perché sminuire così tanto il lavoro duro dei dipendenti?!
“Colui o colei che ha ricevuto la promozione è…. rullo di tamburi!”
Il suono ordinato dal ragazzo si manifestò.
“Ma che …? Siamo in una trasmissione televisiva per caso?!” pensò seccata dalla situazione la nostra protagonista.
Dopo quella melodia il silenzio regnava assoluto nell’intera casa.
Trascorsero alcuni minuti e ancora nessuno fiatava.
Solo Liz ruppe la quiete che si era creata.
“Scusi capo, ma non era lei quello che non voleva perdere tempo?!” sbraitò la ragazza pronta a tirargli la bottiglia di alcol che aveva in mano pur di sentire quella frase completa.
“Volevo solo creare un po’ di suspense!~” rispose l’albino in modo infantile.
Si, era definitivo. Era un’idiota patentato.
“Bhè… se ci tenete tanto… colui o colei a cui è stata assegnata la promozione è… Maka Albarn!”.
Cosa avevano appena udito le sue orecchie? Era proprio il suo nome?
Non poteva crederci. Era riuscita ad avere la promozione!
Un sogno che s avverava?
Tutto l’ufficio saltò letteralmente addosso alla ragazza soffocandola di abbracci e facendole qualche complimento (e qualche insulto per non aver avuto loro quell’agognato aumento).
“e diventerà infatti la mia segretaria!” concluse il presidente.
Aspetta, time out!
Cosa avevano udito adesso le sue orecchie?
Non… era… possibile…
“In effetti, mio fratello è un vero stronzetto, non trova signorina Albarn?” le domandò Wes che fino ad ora era rimasto silenzioso in un angolo ad osservare ciò che gli succedeva intorno con un’espressione divertita.
La ragazza si accasciò a terra semicosciente.
“Maka… Maka…!” gridò Tsubaki in preda al panico nel vedere la sua amica in quelle condizioni.
“Makuccia-nya?” le punzecchiò la guancia con un dito “va tutto bene?” le domandò Blair per niente preoccupata, ma principalmente curiosa.
“M-a-k-a-chan, non sapevo che per la gioia potessi svenire!~”disse l’albino con un sorriso sadico stampato in faccia e che faceva capire subito che quello che aveva appena fatto era stato premeditato.
La ragazza prese per un attimo coscienza e gli tirò un libro che lo prese in pieno.
“Sai Soul?... FANCULO!” vociò la giovane prima di risvenire.
La disastrosa serata si concluse tra autoambulanze per prelevare i tre infortunati, cioè Maka, Soul e Spirit che casualmente aveva perso conoscenza sotto ad una finestra per colpa di un colpo di un bicchiere di Margarita che gli era stato tirato in testa perché casualmente aveva seguito sua figlia fino a quella villa e la stava sempre casualmente osservando da dietro l’infisso e  polizia per le sostanze illecite presenti, tra cui una torta che aveva come ingrediente principale della marijuana.
Bhè, tutto regolare per l’azienda Evans.
 
E ora? 
Maka riuscirà a sopportare il lavoro assegnatogli per puro sadicismo da Soul o si arrenderà??

To be contiuned...


Angolo dell’autrice schizzata:
Scusaaate….scusaaaate….scusaaaate *si prepara ai tentati omicidi e ai lanci di pomodori*
Il lessico, la grammatica… se ne sono andati a quel paese in questo capitolo! çwç
Mi scuso non solo per il contenuto idiota, ma anche per l’immenso ritardo çwç (per giunta per sta cagata Ho già detto che questo capitolo è dannatamente schifoso?...
Ora che ci penso, ormai l’idiozia caratterizza al meglio questa fan fiction…
Almeno c’è qualcuno che la segue çAç
Infatti, ringrazio Cocco 97, maka__99 e luna moontzuzu per aver recensito e per seguire assiduamente questa FF ^o^
Una cosa che mi ha reso particolarmente felice è stato ricevere un disegno da luna moontzutzu di Soul con gli occhiali! Come lo avevo descritto nel capitolo scorso! *^*
Ecco! Guardatelo! *^^*
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Non c’è niente di meglio per un autore ricevere qualcosa che dimostri l’apprezzamento di un lettore *^* (anche le singole visite o recensioni o l’aggiunta della storia nelle preferite, ricordate o seguite mi rendono felicissima! :D)
Almeno così sono sicura che qualcuno apprezza il mio squallido operato!
Spero di non metterci così tanto tempo per scrivere la prossima parte… ma nel frattempo che non pubblicavo nella sezione Soul Eater ho scritto altre cavolate sulla sezione Inuyasha, Sket Dance e Storie Originali O: …
Ah! Quasi dimenticavo (come me ne stavo dimenticando??!! çwç) … Grazie firephoenix di avermi aiutato a ritrovare l’aspirazione! E soprattutto grazie dei tuoi consigli preziosi :33  Ti voglio bene <3
Ma ora è tempo di andare!
Bye! *sparisce lanciando una bomba fumogena*
-Rehara.
P.S) Se vedete errori/orrori da aggiustare urgentemente per non rendere altrettanto schifoso il capitolo avvisatemi ^o^  Il titolo significa “Acidella, eh?”… vi ricorda qualcosa? xD
E come ultima cosa da dire… ebbene si, in questo capitolo non ho messo quasi niente in grassetto.
Casomai se c’è qualcosa da evidenziare ditemelo O:
  
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