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Autore: Mel94    09/05/2013    1 recensioni
Sentii le sue dita sfiorarmi dolcemente la guancia come per asciugarla. Schiusi appena gli occhi e notai la vicinanza tra di noi. Avevo all'altezza degli occhi la sua clavicola profonda e scolpita. Non riuscivo a guardare in alto, sarebbe stato troppo imbarazzante e doloroso come ultimo ricordo.
Tirò su anche l'altra mano e premurosamente, con entrambe, mi prese il viso in una stretta delicata ma decisa. Sentivo il cuore andare a mille. Tenevo gli occhi chiusi. Il suo tocco sulla mia pelle, aveva scatenato un effetto men meno che aspettato. Ero tutta elettrizzata, ma le gambe iniziavano a cedere. Mi tirò verso di sé e sentii il suo viso farsi sempre più vicino. Strinsi leggermente le labbra, perché non sapevo cosa aspettarmi. Tenevo i pugni stretti , premuti sulle cosce e poi....le sue labbra si posarono soffici e calde ....
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Altro personaggio, Nuovo Personaggio, Quasi tutti, Taemin
Note: OOC | Avvertimenti: Incompiuta
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LET’S GO


Mancavano poche ore alla partenza. Avevo preparato tutto da una settimana. Non che mi portassi molto dietro: preferivo lasciare spazio nella valigia così da farci entrare più cose possibili al ritorno.
 
“Mamma! Mamma! Dove sono le mie cuffiette??? Dove le hai messe? Erano proprio qui due secondi fa!!”
 
 Ero agitata, stra su di giri e non riuscivo a trovare la cosa più importante del viaggio! La musica per me era tutto, soprattutto in quel momento. Non potevo fare a meno delle loro cinque voci per un solo giorno. Avevo bisogno di sentirle quotidianamente, come una droga. Sì, perchè loro erano la mia essenza di droga preferita.

 Ricordo ancora come fosse oggi, il primo giorno che li sentii…mi era capitato per caso sotto agli occhi un MV con il titolo di Lucifer… io fissata come nessun’altra su ste cose un po’ strambe andai subito a mettere play….  i brividi che mi percorsero la schiena mentre guardavo quelle 5 figure sconosciute e così perfette non li scorderò mai. È stato amore al primo colpo, un amore indescrivibile che in pochi riescono a capire. Guardare quei ragazzi giorno dopo giorno, mese dopo mese per anni era come conoscerli veramente da. T
anto ti ci abitui a vedere i loro volti, che se te li ritrovassi per strada li saluteresti come fossero tuoi amici da sempre, da una vita, finendo per provare un affetto così forte per 5 persone che sono a migliaia di chilometri da te. Eppure senti che tra di voi c’è un legame così forte, che è come se tutti quei chilometri di distanza non esistessero. Almeno mentre senti le loro canzoni, le loro voci melodiche che ti sgranano il cuore e ti fanno sciogliere dentro, li senti più vicini e ti consoli così.

 Le ritrovai sopra al tavolo della cucina. Le presi e scesi giù di corsa le scale. Mi fermai di colpo sulla porta. Mi misi un attimo a riflettere se mi mancava qualcosa. Ripercorsi passo per passo nella mente tutto ciò che avevo fatto, preso e messo dentro la valigia. E in tanto che cercavo di concentrarmi, una marea di altri pensieri mi piombavano in testa: stavo per partire in Corea; stavo per andare a visitare la città che tanto desideravo, camminare tra quelle strade piena di edifici e insegne tutte scritte in coreano; stavo per incontrare chi sa quanta gente, anche miei amici di chat con cui mi ero messa d’accordo; stavo per incontrare chi sa quanti degli idol che amavo tanto,
 e forse avrei incontrato anche loro....in un solo giorno la mia vita aveva completamente cambiato strada...stavo per realizzare il mio sogno….

Ripresi il controllo dei miei pensieri: ok! avevo tutto. Chiusi la porta di casa così forte che mia madre se ne uscì fuori con un :

"La vuoi far diventare girevole quella porta?”

La fulminai subito con gli occhi per farle capire che non mi sembrava il momento giusto per scherzare. Perché non riusciva a capire come mi sentivo in quel momento?! L’unica cosa che mi dispiaceva di tutto questo, era mia sorella. Anche lei come me seguiva il kpop e tutto il resto, ma il premio era per una sola persona. Fosse stato un periodo migliore, avremmo comprato un biglietto di tasca nostra e saremmo partite insieme, ma non era il momento giusto di spendere soldi visto come eravamo messi. Lei stessa mi aveva detto che non faceva niente. Che comunque ero io quella che ci teneva di più a sta cosa, che amava da più tempo questo mondo. E in effetti era così, eppure il rimorso di non poterla portare con me, rimaneva. Non mi sembrava giusto, ma d’altra parte non potevo di certo rinunciare ad un’opportunità del genere.

Arrivammo alla stazione del treno prima del previsto, ma comunque fu inutile visto che il treno era in ritardo -.-… Mi misi ad ascoltare un po’ di musica per rilassarmi un po’. Avevo tutti i muscoli in tensione. Mi ero seduta su uno di quelle panche fredde e scomode. Tenevo le gambe incrociate e le facevo andare su e giù  velocemente, facendo scuotere tutto il resto del corpo.

"E sta tranquilla! Smettila di agitarti così o non ti faccio partire- sentì dire a mia madre da dietro."

"NO! Okok sono tranquilla!- gridai d’impulso."

Le poche persone che erano in giro per i binari si girarono a guardarmi. Abbassai la testa, rossa dalla vergogna. Normalmente non ero una a cui importava quello di cui pensava la gente, anzi…me ne fregavo altamente. Ma in quel momento avevo tutte le sensazioni scombussolate e mi feci prendere dall’emozione.

Finalmente il treno arrivò. Mi alzai di scatto e presi la borsa e la valigia di peso. Mia madre fece come per aiutarmi ma io mi ero già avviata e stavo entrando nul treno. Appena misi sù la valigia, scesi un attimo a salutare mia madre che, naturalmente, non si trattenne da farmi una piccola predica. Mi disse di stare attenta e di chiamare almeno una volta al girono.

"Si si mamma, non ti preoccupare. Starò bene, so cavarmela. Ciao" e salii sul treno a cercare un posto tranquillo vicino alla finestra.

In poche ore arrivai alla stazione di Termini e mi misi in marcia verso l’aeroporto.
C’era una coda lunghissima nel check-in e aspettare lì tutta sola, ammetto, fu una delle cose più strazianti da fare. Poi arrivò l’ora. Tutti i passeggeri del mio volo iniziarono ad alzarsi in piedi. Entrammo uno dietro all’altro come formiche. Arrivò il mio turno: feci vedere il biglietto ed ero dentro. Il mio posto fortunatamente era vicino al finestrino davanti all’ala…non poteva andarmi meglio di così. Il resto dei posti furono occupati in poco tempo. E pochi minuti dopo i motori si accesero. Non ci volle molto ad arrivare in pista dopo poche manovre. Vidi i flap abbassarsi e il motore andare in full power. Iniziammo a prendere velocità e…via su per aria…
Adoravo la sensazione dello svuotamento dello stomaco mentre si decollava. Avrei dovuto fare due scali prima di arrivare a destinazione, ma non mi sembrava il momento giusto per pensarci. Missi le cuffiette e m’immersi nel mio mondo….

  
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