Tu stai sotto

“Ti amo” Trillò Naruto, prima di dargli un bacio sulla guancia per poi cercare quelle labbra belle e pallide.

“Anche io” Sbuffò Sasuke, rispondendo al bacio, celando gli occhi neri sotto le palpebre, l’ombra scura delle fitte ciglia sugli zigomi non più rotondi d’infanzia.

Gli sfilò il coprifronte, affondando le dita nei capelli biondo grano, e liberandolo di quel simbolo che da qualche anno ormai era tornato anche sulla sua fronte.

Era fuggito, come traditore, aveva dichiarato guerra a Konoha, aveva combattuto, sanguinato, ucciso, pianto tristi e amare lacrime di sangue, quando la verità gli era crollata addosso come un segno indelebile sulla pelle...e l’altro, sempre lui, sempre quello stupido, insistente, insostituibile e unico Usuratonkachi, lui l’aveva riportato a casa, mantenendo la parola, come quando a tredici anni gliel’aveva urlato guardandolo dritto negli occhi, come una promessa.

L’amava, era ovvio, era sempre stato così, l’unica luce che si era tenuto dentro in quegli anni così oscuri, l’unica a cui aveva permesso di tornare, per guidarlo verso casa, tra le sue braccia, perché per lui sarebbero sempre state quelle braccia abbronzate, forti, il luogo dove tornare.

“Oggi stai sotto” Soffiò il biondo, cercando di rendere la sua voce sensuale, alle orecchie dell’Uchiha, che in un primo momento si lasciò sdraiare sul letto sfatto.

“No” Sillabò poi, presa coscienza delle parole del compagno.

“Scordatelo” Sibilò come un serpente, cercando di ribaltare la situazione.

Naruto rise.

“Fai sempre il difficile tu, ma ti piace...perciò oggi starò sopra io!”

“Ti ho detto di scordartelo, non se ne parla...io sono il più forte, io sto sopra, fine dei discorsi” Ruggì il moro, intrappolando i polsi del compagno e fiondandosi con le labbra sul suo collo teso.

Naruto mugolò di piacere, lasciò che la lingua di Sasuke giocasse sulla sua pelle, sul suo petto, per poi scendere verso quel gonfiore ingombrante.

Ripensò alla pelle chiara di Sasuke, alle sue gambe atletiche, al sedere rotondo, e di nuovo parlò:

“L’altra volta non ti sei lamentato, ti sei lasciato fotter-“ Naruto non riuscì a finire la parola che una mano pallida andò a coprirgli le labbra carnose.

Il moro lo guardò, lo sharingan a rendergli le iridi rosso sangue, e una vena a pulsargli sulla fronte. Era bello anche quando assumeva l’aria da ninja pericoloso, pensò il ragazzo.

“Non dirlo! Non ti azzardare!” Al biondo quella visione arrabbiata e imbarazzata di Sasuke Uchiha sembrò la più ridicola delle cose, tanto che strizzò gli occhi azzurri e cominciò a ridere di gusto.

L’altro si calmò, seduto a cavalcioni sul compagno, lasciò che questo esaurisse il suo momento di ilarità, poi proseguì.

“Io sono il più forte, io sto sopra” Dichiarò solenne, lo sharingan ancora attivo a illuminargli lo sguardo pieno di desiderio.

“Io sono il più forte” si fece serio il biondo, cercando di divincolarsi dalla nuova presa dell’Uchiha.

“E su che basi lo affermeresti!?” Tuonò Sasuke, che con la mano libera cercava di sfilargli i pantaloni della tuta, alla ricerca di quel piacere teso, rinnovato da quelle attenzioni non troppo gentili.

“Posso batterti, come e quando voglio, solo che non lo faccio, perché sei il mio fidanz-“ La mano intenta a spogliarlo, si spostò di nuovo sulla sua bocca, e un rossore andò a colorare le guance solitamente pallide dell’Uchiha.

“Quante volte ti ho detto di non dire quella parola!” Gridò in preda all’ira.

Naruto rise di nuovo, poi morse la mano del compagno che la ritirò immediatamente.

“Quale parola? F-I-D-A-N-Z-A-T-O? Al quale piace essere scop-“ Un pugno, dritto, ben assestato gli colpì la mandibola.

“Ti uccido!” Sputò l’Uchiha.

“E dopo stai sotto!” Tuonò Naruto.

“NO!” Sasuke sembrava sull’orlo di una crisi di nervi.

“Io sono il più forte!”

“Dipendi dal chakra della volpe!”

“E tu dagli occhi di tuo fratello...”

“Non osare...Insulso ragazzino che non è in grado neppure di battere un genin!”

“Io diventerò Hokage!”

“Tu, che durante la missione ti distrai continuamente!”

“Parla quello che l’altro giorno nel bosco mi ha chiesto di succhiar-“ Un altro pugno ben assestato colpì la testa di Naruto

“TU STAI SOTTO!” Sasuke sembrava impazzito, era balzato in piedi sul materasso, un rivolo di sangue gli colava dall’occhio sinistro, e grandi fiamme nere avevano preso vita attorno alle lenzuola.

Rise, gettando la testa corvina all’indietro.

“Tu, che periresti sotto Amaterasu!” Mormorò.

“Tu? Vorresti mettermi sotto?” Rise ancora.

“L’hai voluto tu!” Gridò Naruto, evocando una copia.

“E che guerra sia!” Concluse l’Uchiha, richiamando le fiamme, e lasciando che una scarica di corrente elettrica gli percorresse tutto il corpo.

“Chi perde, sta sotto...” Aggiunse Naruto.

“Se sopravvivi,  Usuratonkachi!” Un sorriso malizioso sulle labbra.

“RAAASENGAAAAN”

“CHIDORIIII”

Li ritrovarono nudi, sporchi di sangue e pieni di graffi, tagli ed ematomi, eppure giacevano addormentati, vicini, tra un cumolo di macerie, entrambi con un sorriso serafico sul volto, stretti in un abbraccio sereno...nessuno mai scoprì l’esito di quella battaglia.

A parte le esplosioni ricorrenti nel quartiere dove da poco più di un anno vivevano Sasuke e Naruto, le cose a  Konoha procedevano per il meglio.

Note:

perdonate la stupidità di questa fic *manine giunte in preghiera*, ma data la noia, e la mancanza di sonno, in un tentativo blando di battere qualcosa di sensato e profondo sulla tastiera è venuta questa storia idiota! Perciò niente di serio, solo una sclerata su un ipotetico tentativo di amoreggiamento tra Sas’ke e Naruto... ahaha Lotte funeste per decidere chi aggeggia chi...che carini, ma “l’ammore” trionfa sempre!!!! In ogni caso, come sempre sono liberi i commenti, gli insulti e i vaneggiamenti! Ah, quasi dimenticavo, fatemi sapere cosa preferite e perchè: NARUSASU O SASUNARU??? Sono curiosaaa :)

Un bacio

Allyn