Dream
about you.
A Julia.
Quando aprì gli occhi
si accorse di
essere nel letto: quel tettuccio rosso e nero come il resto
dell'arredamento era inconfondibile. Sbuffò muovendosi
irrequieto,
cercando di tirare giù con i piedi il lenzuolo che si era
attorcigliato alle gambe: si stava innervosendo ancora di
più.
Quando, finalmente, riuscì a liberarsi, si alzò
in piedi
stiracchiando la schiena sentendo come ogni muscolo e osso del suo
corpo si rimettesse in sesto; si guardò allo specchio: i
capelli
appiattiti da un lato e i segni del cuscino ancora sul viso, scosse
la testa e andò in cucina dove un forte odore di
caffè lo accolse,
insieme a qualcun altro.
- 'Giorno.
Guardò gli occhi azzurri
dell'amico e gli fece un cenno con la testa: non aveva voglia di
parlare, soprattutto dopo la nottata appena trascorsa.
Rovistò nelle
dispense e nel frigo in cerca di qualcosa di sostanzioso da mangiare
e posò tutto sul tavolo, insieme a una tazza bollente di
caffè.
-
Mangerai tutta questa roba? - Il biondo annuì senza
guardarlo e
iniziando a spalmare il burro sul panino insieme alla marmellata
–
Vado a prendere la maschera antigas allora...
Finalmente si lasciò
andare a un sorriso e diede il primo morso al panino.
- Vuoi dirmi
cosa succede o devo aspettare che i miei super poteri si
sviluppino?
Ingoiò il boccone e guardò il suo amico dritto
negli
occhi – Ho fatto un sogno.
- Dimmi tutto, Martin Luther
King.
Aspettò di finire il lungo sorso di caffè prima
di
replicare, in realtà non voleva farlo, avrebbe preferito
continuare
la sua colazione in santa pace, mangiare tutto quello che aveva preso
mischiando dolce e salato senza che Louis lo assillasse con tutte
quelle domande ma, era uno dei suoi migliori amici, quello che si
preoccupava più di tutti quando lo vedeva giù,
quello che lo
difendeva a spada tratta su twitter e in ogni campo quando c'era il
bisogno: glielo doveva.
Sospirò stanco, passandosi una mano tra i
capelli biondi e poi guardò di nuovo l'amico negli occhi,
pensando
alle parole più giuste da dire per non sembrare stupido.
- Il
problema non è il sogno ma il soggetto: sogno la stessa
ragazza da
non so quanto e sto per impazzire.
Louis aspettò che finisse di
parlare e poi rise, con la testa all'indietro lasciando intravedere
le rughette vicino agli occhi che comparivano ogni volta che li
chiudeva. - Non vedo il problema, invitala a uscire.
- Pensi che
sarei così nervoso o disperato se sapessi chi è?
L'amico tornò
improvvisamente serio – Spiegati meglio – Gli
rubò delle
patatine e iniziò a mangiarle ascoltandolo con attenzione.
-
Credo sia iniziata a Dicembre, prima si trattava di sogni senza senso
e non erano frequenti ma adesso sì.
- Cioè?
- Smettila di
mangiare le mie patatine, prendi un pacco nuovo!
Louis sorrise di
nuovo a quella scena, il suo amico era sul serio confuso e lui voleva
saperne di più per aiutarlo in qualche modo; si risedette e
gli fece
cenno di continuare mentre mangiava il proprio pacco di Fonzies!
-
E' da quasi un mese che la sogno ogni notte: lei in prima fila al
concerto o dietro le quinte, noi insieme in un appartamento mai
visto, a Londra, o io che le faccio le imboscate in doccia.
La
risata dell'amico riempì la stanza e infastidì
Niall che gli lanciò
addosso un tovagliolo sporco, colpendolo in fronte: iniziò
una lotta
del lancio del cibo che vedeva Louis vincitore, almeno fin quando fu
interrotto dall'ingresso in cucina da Liam.
Il ragazzo li guardava
sconvolto mentre si versava il caffè nella tazza –
Che mi sono
perso?
- Niall sogna di fare zozzerie con una sconosciuta.
Il
biondo sbuffò negando e spiegando, per la seconda volta,
cosa gli
stava succedendo in quel periodo.
- L'avrai vista di sfuggita una
di queste sere – Annuì come per convincere anche
se stesso – Hai
lasciato qualcosa da mangiare anche per noi?
- Smettetela di
pensare al cibo e aiutatemi.
Louis lo guardò sconvolto facendo
cadere sul tavolo le patatine che aveva messo in bocca –
Detto da
te non so come prenderla.
Niall era davvero disperato e il fatto
di non saper spiegare ai suoi amici quello che provava a ogni
risveglio lo frustrava ancora di più: avrebbe voluto
conoscere
quella ragazza dai grandi e magnetici occhi verdi che ogni notte gli
faceva visita nei sogni, avrebbe voluto baciare quelle labbra rosse e
morbide dal vivo, parlarle, toccarla; era stanco dell'illusione, ora
aveva bisogno della realtà.
L'amico seduto di fronte a lui lo
guardava attentamente, scrutando ogni sua espressione, lo vedeva
sospirare affranto e passarsi le mani tra i capelli biondi
spettinandoli ancora di più.
- Ti piace! - Gli occhi azzurro
ghiaccio incontrarono quelli dell'altro – Lei ti piace...
- Ma
vah! Neanche la conosco.
Cercò di sviare la questione perché si
vergognava ad ammetterlo: prendersi una cotta di una sconosciuta
apparsa in sogno era da sciocchi. Eppure più pensava a lei
più
sentiva qualcosa dentro di sé, oltre alla voglia di
conoscerla, era
qualcosa di più che lo faceva impazzire e intristire: come
avrebbe
fatto a trovarla se non sapeva nulla di lei?
- Guarda che te lo si
legge in faccia. - Liam gli si sedette accanto – Raccontaci
com'è
questa donna dei tuoi sogni.
Niall sospirò guardando i pacchi di
patatine che aveva divorato in pochi minuti – E' bella,
semplice
è... speciale. - Scosse la testa più volte
– E non saprò mai chi
è, non starò mai con lei...
Louis gli sorrise come se capisse
perfettamente quello che intendeva l'amico: non poter stare insieme
alla persona amata era terribilmente frustrante.
- Io penso che
se la sogni ogni notte c'è un motivo e questo ti
porterà da lei, un
giorno. Non perdere le speranze: l'amore
è in grado di fare
grandi cose.
Avrebbe risposto se in quel momento non fosse entrato
in cucina Harry con i suoi ricci spettinati, la faccia assonnata;
augurò un buon giorno ai suoi amici mentre stropicciava gli
occhi
con le mani poi, soddisfatto, li guardò uno per uno e
rivolse un
sorriso grande e dolce al suo Lou che l'aveva guardato per tutto il
tempo, si sedette proprio vicino a lui e Niall non poté fare
a meno
di sorridere a quella scena. Louis aveva ragione: doveva avere
speranza, prima o poi avrebbe saputo il suo nome, prima o poi
l'avrebbe stretta tra le sue braccia dal vivo e sarebbe stata sua,
nella realtà e forse per sempre.
Ciao,
oddio sono emozionata.
Sono
approdata anche io nel mondo di EFP e delle fanfiction e la cosa mi
terrorizza un po'...
Ovviamente nulla di quello che ho scritto in
questa One Shot è realmente accaduto ma è tutto
di mia fantasia;
spero vi sia piaciuta, a presto.
Azzurra.