Fuoco.
Il mio corpo bruciava. Non capivo niente. Il dolore era lacerance, in quella sofferenza non riuscivo a distunguere ciò che avevo intorno.
Le fiamme mi avvolgevano.
Non ce la facevo più, volevo morire.

Perchè?
Che cosa avevo fatto per meritare quella sofferenza?
Cosa?

Un suono, lontano...
Era dolce... Alleviava il mio dolore...
Mi sembrava che qualcuno, in lontananza, non capivo bene dove, stesse intonando una canzone.
Concentrarmi su quella voce attenuava le mie sofferenze.
Mi sembrava che un angelo fosse disceso dal Paradiso per salvarmi.
Volevo ringraziarlo, ma sopraffatta dal dolore non riuscivo a trovare le labbra.

Mio angelo, fa che questo dolore cessi!
Ti prego, spegni queste fiamme che bruciano il mio corpo!
Aiutami, te ne prego!

L'angelo continuava il suo canto soave e, d'un tratto, il dolore parve cominciare a diminuire.
Mi sembrava che le fiamme allentassero la loro morsa; cominciavo a distinguere il mio corpo.
Il canto dell'angelo si faceva sempre più vicino, riprendevo coscienza di me stessa.
Sentivo qualcuno accanto a me. Forse era l'angelo...

Lentamente, i ricordi mi tornarono alla mente.
IO avevo scento quella sofferenza, di mia spontanea volontà.
Perchè...
Perchè volevo stare con lui, il mio angelo, per sempre.

-Edward...- esalai.
Capii di aver pronunciato il suo nome quando sentii di nuovo la voce del mio angelo che sussurrava al mio orecchio: -Sono qui, Bella.-
-Edward, brucia...- sussurrai, a fatica.
-Lo so, Bella, lo so... Tra poco finirà tutto.-
Cercai di aprire gli occhi, ma le palpebre mi bruciavano ed erano troppo pesanti.
Edward riprese il suo canto; lo sentivo più vicino che mai. Conoscevo quella canozne... era la mia ninna nanna.
-Edward...-
-Sì, Bella?-
-Ti amo...-
-Anch'io ti amo, Bella-
Sentii la sua mano sul mio viso, mi sembrava che stesse accarezzando la mia guancia.
Il dolore si faceva sempre più debole finchè scomparve del tutto.
Attorno a me calò il silenzio; l'unico suono era il canto che Edward sussurrava al mio orecchio.
Aprii gli occhi; la mia vista era annebbiata.
-Bella...-. Solo in quel momento mi accorsi della tristezza nella sua voce. Si era forse pentito di avermi morso?
No, non volevo essere una sofferenza eterna per lui.
-Edward...- Ero disperata. Cercavo di nasconderlo il più possibile, ma mi sentivo ancora debole e intontita. Non avrei mai sopportato l'eternità senza di lui.
Sollevò il viso e fissò i suoi occhi d'onice nei miei. Le occhiaie erano marcate, segno che non cacciava da giorni, ma nei suoi occhi, pur velati di tristezza, riuscii a leggere tutto l'amore che provava per me.
Ancora non riuscivo a crederlo possibile... Lui era mio...
-Mi dispiace, Bella.-
Sapevo bene per quale motivo si stava scusando, e non era assolutamente necessario.
-Edward- dissi, fissando i miei occhi nei suoi.-Non hai avuto altra scelta, Victoria mi avrebbe uccisa. Io sono felice.- gli sorrisi.
Nonostante le mie parole, i suoi occhi non abbandonarono il tormento. Sollevai una mano e la posai sulla sua guancia. Subito la bloccò con la sua mano di marmo. Non mi sembrava più tanto fredda. Chiuse gli occhi.
-Bella...-
-No, Edward. Sono felice, ma non voglio essere un peso, per te.-
Spalancò gli occhi, incredulo.-Un peso? Bella, non è questo! Tu...-
Con la mano libera lo zittii. Mi stupii per un istante della velocità del mio gesto, ma subito tornai al suo viso.
-Edward, io non avevo più un'anima. L'avevo già donata a te, come il mio cuore.- Mi sollevai con un movimentio fluido e lo abbracciai.
Sentii le sue braccia di marmo attorno al mio corpo.
Ero felice, come mai lo ero stata durante tutta la mia vita mortale. Mi dispiaceva per Charlie e Renée... Avrei continuato a scriver loro molte lettere, anche se non avrei più potuto vederli. E mi dispiaceva anche per i pochi amici che mi ero fatta... Angela e Ben, Mike... Jacob... Lui era in assoluto la persona che più mi sarebbe mancata... Il mio migliore amico, un licantropo... ora mio nemico mortale...
Dopo quella che mi parve un'eternità, sentii una strana sensazione alla bocca dello stomaco e la gola mi bruciava.
-Edward... ho sete...- esalai.
Mi guardò negli occhi per qualche istante. Chissà com'erano diversi, ora che ero un vampiro... non più color cioccolato, ma rossi, come il sangue...
Edward mi prese per mano e mi condusse fuori dalla casa. Non incontrammo nessuno dei Cullen, ma non ci feci molto caso: la sete era troppo forte.
Mi portò nella foresta.
Non mi accorsi nemmeno di aver lasciato la sua mano.
Un istante dipio mi ritrovai inginocchiata accanto al corpo insanguinato e senza vita di un cervo.
Mi portai le mani alla bocca, inorridita. Avevo ucciso un animale innocente, e ne avevo bevuto il sangue.
Sentii i passi di Edward leggeri sull'erba. Si inginocchiò e mi cinse le spalle da dietro, stringendomi a sé.
Avrei dovuto abituarmici; quella era la vita che avevo scelto. Tutto, per stare accanto ad Edward.
-Ti amo.- sussurrai.
Mi fece voltare e mi guardò negli occhi, poi pulì le mie labbra dal sangue e mi baciò. Quel bacio non era cauto come quelli precedenti, ma era ovvio, ormai non rischiava più di uccidermi ogni volta che mi sfiorava. Mi lasciai andare, felice di non dovermi più trattenere.
Quando ci staccammo, annegai nei suoi occhi neri e mi beai del suo dolce sorriso.
-Ti amo, Bella.-
Mi strinsi a lui.
-Sono felice.-

Ora avevamo l'eternità per stare insieme, e questa era l'unica cosa che importava.